DECLINO OGNI RESPONSABILITA' RELATIVA ALLA MESSA IN PRATICA DI QUANTO SUGGERITO IN SEGUITO, FERMO RESTANDO CHE E' STATO SCRITTO CON COGNIZIONE DI CAUSA CON LO SCOPO PRIMARIO DI RIDURRE AL MINIMO I RISCHI PER VOI E PER GLI ALTRI. Documento realizzato con la collaborazione degli utenti del forum di baronerosso.it ed in continua evoluzione, vedi questo topic sul forum, in particolare si ringrazia 'Giangiu' per il contributo ai cap. 9 e 10 Premessa " ... L'aeromodellismo è un gioco rispetto alla scienza aeronautica, ma é scienza, altissima scienza aeronautica rispetto ad un gioco qualsiasi ... " - Bruno Ghibaudi, "Il manuale dell'aeromodellista" Ebbene sì, l'aeromodellismo non è un semplice gioco, o meglio non è un gioco così semplice come potrebbe sembrare. Se volete iniziare nel migliore dei modi leggete fino in fondo, non si vuole essere disfattisti, questa introduzione è stata scritta con l'intento di creare nuovi baldi modellisti e non di reprimere gli interessati 1. Amara distinzione Avete comprato o vorreste comprare (su ebay ad es.) un modello elettrico completo di tutto quello che serve per meno di 100eu? Se sì continuate a leggere altrimenti saltate al prossimo capitolo. Bisogna constatare che la stragrande maggioranza dei modelli che potete trovare in vendita su ebay o similari, quelli per intenderci che comprendono "tutto quello che serve per volare, pronti in 5minuti", sono poco più che giocattoli. Ben decorati, carini, ma pur sempre giocattoli. Perchè? Perchè sono costituiti da parti non riutilizzabili e componenti di bassa qualità, radio non omologate per il mercato italiano e spesso hanno un volo critico per via delle dimensioni ridotte, anche se talvolta vengono venduti come "professionali" (già questi termini esagerati dovrebbero farvi dubitare della loro validità). Inoltre mentre da alcuni ci si può aspettare un volo mediocre, da altri (i caccia, i jet, i biplani, i quadrimotori) soprattutto se di piccole dimensioni (minori di 1metro) è lecito domandarsi come possano essere pilotati con successo da un neofita poichè volano già da loro in maniera critica. Fate attenzione a cosa comprate! Ora se vi divertite a volare con questi mezzi, non c'è niente di male, ma sappiate che non sono un buon modo per cominciare, sia a livello economico (durano poco) che di soddisfazione nel volo. Ognuno è libero di fare ciò che vuole purchè non dia fastidio agli altri e per non creare problemi vi basterà avere due accortezze: 1) non volare in luoghi pericolosi per l'incolumità delle persone (strade, parchi affollati, ecc.) 2) fare attenzione alla frequenza di trasmissione: se due radio usano la stessa frequenza si disturbano a vicenda e in genere si perde il controllo di entrambi i modelli. Alcune frequenze sono riservate all'uso modellistico (qui l'elenco), se la vostra radio trasmette su una di queste significa che è possibile che riceva disturbi da un'altra radio per uso modellistico nel raggio di un paio di km. Fate quindi attenzione a dove volate, che non vi sia nei dintorni nessun campo volo per modelli e nessun altro modellista. Se siete più di uno volate pure vicini ma solo dopo aver verificato che le frequenze non siano identiche. Se la vostra radio non usa le frequenze della lista è considerata illegale e rischiate multe salate, ma a onor del vero non ci sono controlli a tappeto. 2. Cos'è l'aeromodellismo? se avete le idee poco chiare ecco una bella descrizione di Loris Kanneworff |
3. Iniziare col piede giusto L'aeromodellismo NON è una scienza esatta! se sentite 10 modellisti esperti questi vi consiglieranno probabilemente 10 modelli, radio e modi diversi per imparare . Ci sono però alcune cose su cui tutti o quasi sono d'accordo, nell'ottica di trarre la maggior soddisfazione possibile in rapporto al denaro e al tempo investito: A. Frequentate se possibile un campo volo, per rendersi conto di come volano i modelli e per conoscere dal vivo i modellisti che potranno insegnarvi come imparare. La maggior parte sono disponibili, anche perchè ricordano che a loro volta sono stati istruiti. Se doveste trovare persone poco cortesi armatevi di pazienza e cercatene altre, nessuno è perfetto. Al campo avrete la possibilità di volare in una zona dedicata a questa attività e di essere seguiti da persone competenti. Una lista dei campi la trovate qui e qui, ma potete anche chiedere se ne conoscono nei negozi di modellismo dalle vostre parti. C'è in genere una quota associativa che varia in genere dai 80 ai 150eu, può comprendere o meno un'assicurazione di responsabilità civile, obbligatoria però per volare nei campi volo. B. Cercate tra i frequentatori del campo una persona che vi possa guidare nei primi tempi: nei gruppi vi sono spesso delle persone con la carica di istruttore che, armati di pazienza ed esperienza si prestano a seguire i principianti. Il vostro istruttore vi consiglierà e vi seguirà in tutto (ma non stressatelo troppo!) fidatevi e in linea di massima non ve ne pentirete. Tanto per confermare l'ipotesi delle "10 teste 10 idee diverse" eccovi giusto 10 esempi: http://www.gianf.net/articles.php?lng=it&pg=8 http://www.gmpprato.it/tecnica/iniziamo/home.htm http://tzagi.altervista.org/ http://www.modellismo.info/aeromodelli.htm http://www.toflyrc.com/pilotaggio/aero_primo_modello.asp http://digilander.libero.it/aeromodelli/faq.htm http://www.hobbytoys.it/store/ap_pag.asp?IDpage=125&area=3 http://www.jonathan.it/ita/didat/didat.htm C. Abbiate pazienza. Tutte queste strade sono percorribili, alcune sicuramente più accidentate di altre, ma sappiate che se sarete seguiti da un modellista esperto, sia che il vostro primo modello sia un "trainer" ad ala alta, un motoaliante, elettrico o a scoppio o anche veleggiatore puro, difficilmente avrete problemi se avrete l'umiltà e la pazienza di lasciare all'istruttore l'incombenza del collaudo, che è la fase più critica per un nuovo modello. Vi lascerà prendere i comandi poco per volta, meglio se usando due radio come "doppio comando", e in una decina di incontri sarete capaci di decollare e atterrare autonomamente. Aeromodellismo non è solo pilotare, ma anche costruire, riparare, socializzare, decorare, imparare, progettare, inventare e anche insegnare. L'importante è divertirsi ;-) |
4. Cani sciolti Se non avete un campo nelle vicinanze, se i modellisti che avete conosciuto erano tutti snob e poco socievoli (ahimè esistono), se siete delle teste dure e volete fare da soli, siete arrivati al punto cruciale di questa guida. In poche parole dovrete essere voi gli istruttori di voi stessi! Questo per dire che il modo migliore di fare le cose è con calma e razionalità, informandosi prima di tentare e poi provarci, sbagliare è umano e fa parte del gioco, l'importante è imparare dai propri errori! Forse vi sono rimaste in testa ancora delle domande basiche del tipo: Quanto può volare lontano un modello (rimanendo sotto controllo radio)? Circa 1km! Ma molto prima farete già molta fatica a vederlo e di consegueza a pilotarlo. E se si spegne il motore? L'aereo vola perchè ha le ali e si controlla perchè ha delle superfici mobili (essenzialmente elevatore, alettoni, timone direzionale). Se non è un aliante volerà poco in assenza di motore ma se ne avete il controllo potrete riuscire a farlo atterrare ugualmente. Quanto costa? Molto a spanne, perchè dipende dai materiali aquistati e dalla volontà o meno di costruire, sappiate che anche comprando materiale usato difficilmente scenderete sotto i 200eu, stando sul nuovo non sotto i 300-350. Già, non è poco, ma pensate che solo dieci anni fa con questa cifra avreste comprato solo la radio. Se il modello precipita si rompe? In genere SI'. Se non potete accettare questa amara verità lasciate perdere fino a che non sarete disposti a separarvi dal vostro modello in caso di problemi (io ho fatto così). Fanno eccezione i modelli costruiti con matariale mordido tipo EPP, Arcel, Elapor che possono essere maltrattati più di altri ma non credete troppo alla pubblicità: di indistruttibile non c'è niente. Cosa serve? Essenzialmente serve una radio, ma il discorso è lungo, dedichiamogli un intero capitolo, il 7°. Poi vi serve un modello, anche qui la faccenda si complica, vedi cap 6. A corredo del modello servono una serie di accessori che dipendono dal tipo di motorizzazione, vedi cap.5. Per ultimo ma non per importanza, pensate a tutelarvi con una assicurazione di responsabilità civile. Perchè? Un modello volante può facilmente causare danni a cose o persone se usato con imperizia o nel caso in cui subentri un problema radio (interferenza) o un cedimento meccanico. Può essere sufficiente una polizza cosiddetta "del capofamiglia" (50-80eu) purchè riporti chiaramente l'estensione all'aeromodellismo radiocomandato. Tenete presente che: - l'assicurazione copre i danni materiali eventualmente causati fino al massimale dell'assicurazione stessa. - non tutela in nessun modo da evetuali responsabilità penali. - non è, per lo stato italiano, obbligatoria come lo è invece per l'uso dell'auto (tanto per fare un esempio chiaro a tutti) - nei campi volo è obbligatoria - in assenza dell'assicurazione ovviamente il modellista dovrà pagare di tasca propria il danno provocato Il fatto di essere assicurati non vi autorizza certo ad andare a volare in piazza. Il luogo di volo deve essere scelto con cura, tenendo conto che anche se la traiettoria del modello la decidete voi (e all'inizio non è neanche troppo vero) possono subentrare cause esterne come vento o disurbi radio che possono far allontanare più del previsto il modello. Perciò state lontani da case, strade, aeroporti, aviosuperfici per ultraleggeri, non sorvolate gruppi di persone!!! Se dovete fare molti km prima di trovare un prato adatto, fatelo! Se non volete fare tanta strada giocate con un simulatore al computer! Scusate la durezza ma quando ci vuole ci vuole :) |
5. Motorizzazione Come primo argomento dovete scegliere un tipo di motorizzazione. Se escludiamo la matassa elastica e le mini-turbine le possibili scelte sono 3: A) motore a scoppio pro: molta potenza in rapporto al peso, rumore (inteso come rombo) contro: rumore, difficoltà nell'avviamento e carburazione, il modello si imbratta di miscela bruciata. accessori: avviatore o paradito, candela (glow), pipetta scalda candela, pompa per la miscela o siringone, miscela di alcool metilico e olio, stracci e detersivo per pulire il modello. B) motore elettrico pro: pulizia, facile utlizzo sul campo (plug and play), bassa rumorosità contro: poca potenza in rapporto al peso per cifre basse, discreta potenza/peso spendendo di più, suono meno realistico accessori: regolatore di giri elettronico (ESC), batterie per il motore, caricabatterie da campo (12V). C) nessun motore, ovvero un aliante pro: silenziosità, contatto con la natura, in pendio (montagna o fronte mare) voli di lunga durata contro: in pianura breve durata del volo, pendio in genere distante svariati km. accessori: fionda elastica o verricello elettrico per la pianura, benzina o gasolio nell'automobile per il pendio. Il motore a scoppio è FORTEMENTE sconsigliato per gli autodidatti. Il funzionamento non è sempre regolare e le possibilità di farsi male da non sottovalutare! Oltretutto se non avete uno spazio per volare molto lontano dalle abitazioni circostanti, almeno 3km, sarete fonte di disturbo per via del rumore prodotto. Il volo in pendio è fantastico ma se non avete a disposizione un luogo adatto nelle vicinanze, magari frequentato da altri modellisti, rischiate di investire molto tempo e denaro nei viaggi senza avere la certezza di volare (dipende dalle condizioni meteo) e di conseguenza imparare. Sono una fortunata eccezione i liguri che hanno forse più facilità a trovare un pendio che non un campo volo in pianura. Il volo aliantistico in pianura richiede lo sfruttamento di correnti ascensionali di aria calda (termiche): non essendo queste visibili a occhio nudo non è facile sfruttarle e pertanto cominciare in pianura con un aliante puro significa fare moltissimi voli di pochi secondi di durata, decisamente poco istruttivo salvo per la manovra di atterraggio ;) A questo punto avrete capito che l'aeromodellismo è un hobby molto diversificato, in cui ciascuno può occuparsi degli aspetti che più lo affascinano. Ad esempio se pensate di non poter rinunciare alla potenza e al rumore del motore a scoppio andate subito a cercarvi un campo volo dove poter usare in tranquillità questa motorizzazione. Nel caso di elettrici o alianti è invece possibile, non senza difficoltà, riuscire a imparare da soli senza far male a nessuno. |
6. Modello Eccoci alla parte forse più discutibile. Ricordo quanto già detto: l'aeromodellismo NON è una scienza esatta, ci sono tante maniere diverse per praticare quest'hobby e tanti modi per cominciare, molti potenzialmente corretti. Il principiante in genere vorrebbe che il suo modello sia bellissimo, sognandolo già volteggiare nell'aria... Purtroppo nella realtà più il modello è bello e più ci si tiene, preoccupandosi non poco per la sua sorte, mentre il primo modello deve essere "da battaglia" visto che sarà soggetto al peggiore utilizzo. Intanto rispondete a questa domanda: il modello lo voglio costruire da zero o lo preferisco il più pronto al volo possibile? Nel primo caso partite subito col piede giusto per essere Aeromodellisti con la A maiuscola, nel secondo caso nessun problema, i tempi cambiano e il tempo materiale spesso scarseggia. Naturalmente c'è una scala di costi: costruzione da disegno < scatola di montaggio (kit) < parzialmente pronti al volo (A-RTF) < totalmente pronti al volo (RTF). Il tempo necessario segue la scala al contrario. Poichè la motorizzazione a scoppio non è indicata ai "cani sciolti" non ci sarebbe neanche bisogno di parlare dei modelli che la usano, ma chi ha la fortuna (e la voglia) di stare appresso ad un istruttore non si faccia intimorire se gli viene consigliato un modello da 1,5m di apertura alare del peso di circa 2kg con un motore a scoppio. Se avete già sfogliato qualche catalogo cartaceo o online avrete visto che questi modelli si chiamano "trainer" ossia proprio "allenatori". Il collaudo verrà fatto dall'istruttore che avrà modo di regolare (trimmare) il modello in modo che abbia un comportamento stabile e non sbilanciato, così pure i primi atterraggi che sono una delle fasi più delicate del volo. Mano a mano avrete la possibilità di volare sempre di più voi e in pochi incontri, a seconda di quanto siate portati, sarete in grado di volare autonomamente con un modello che, salvo imprevisti, potrà durarvi per anni e con cui potrete anche iniziare a fare acrobazia: looping, tonneaux ecc. Facciamo dei nomi e cognomi ESEMPLIFICATIVI, cercateli poi voi in rete con un motore di ricerca: Avistar .40, Trainer40, Ready[ARC], Calmato 40[Kyosho], Gladiator Balsa kit [Olympic], Big Stick [Great Planes] Un altro modello a scoppio con cui potete iniziare è un motoaliante, ossia un aliante dotato di motore per consentirgli di prendere quota, il decollo avviene con un lancio a mano e l'atterraggio sulla pancia non essendovi un carrello. Se avete un istruttore capace e simpatico vi sconsiglio questa strada: è vero che in un paio di voli sarete completamente autonomi (sono più facili da pilotare) ma in breve tempo vi stuferete e vorrete cambiare modello. Insomma va bene per chi va al campo volo ma ha la testa dura e punta ad essere autonomo il prima possibile. Categoria comunque in disuso perchè il volo dell'aliante si abbina meglio con la motorizzazione elettrica. Se il volo a scoppio vi schifa nessun problema: esistono anche le versioni elettriche dei trainer di cui sopra, alcuni delle stesse dimensioni altri più piccoli, intorno ai 100cm di apertura alare, per venire incontro alle minori potenze del motore elettrico (a parità di spesa). Di modelli elettrici di generose dimensioni conosco solo il Magister [Multiplex] oppure bisogna ricorrere alla conversione elettrica di uno dei trainer citati per lo scoppio. Più ampia è la scelta di modelli dalle dimensioni più contenute: Mini-mag [Multiplex], E-Starter [GWS] e l'ormai fuori produzione SuperMiss [Scorpio]. Se volete fare da voi vi segnalo tra i tanti il Protopiper di F.Ruatta o l'Albyone2 o il Piper di E.Stival. Tornando agli autodidatti, concedetemi un unico assolutismo: i modelli acrobatici e le riproduzioni di aerei da combattimento per quanto affascinanti NON VANNO ASSOLUTAMENTE BENE PER INIZIARE DA SOLI!!! Il motivo è presto detto: richiedono di volare veloci, sono per loro natura instabili e molto reattivi ai comandi. Per lo stesso motivo anche i tuttala (o polistirali o zagi o schiumini che dir si voglia) non sono adatti: sono certamente più robusti ma anche critici come centraggio. Ottimi come secondo modello ma come primo proprio no. |
A mio parere anche i piccoli trainer elettrici di poche righe sopra (intendo quelli intorno a 1m di apertura alare e 600g di peso) continuano ad essere poco indicati per gli autodidatti. Badate bene ho scritto poco, non che siano il male incarnato! Sono dotati di carrello e ciò, sebbene esteticamente appagante, richiede un atterraggio preciso e invoglia al decollo da terra, cosa tutt'altro che facile. Un altro aspetto controverso è che sono dotati di alettoni (vedi cap.10): questo fatto da un lato li rende manovrabili e divertenti ma dall'altro anche più nervosi nel pilotaggio. Infatti a mio parere il primo scoglio che un autodidatta deve affrontare è prendere confidenza con i comandi e contemporaneamente collaudare un modello nuovo. Quello che un pilota esperto farebbe con pochi colpi di trim, per il principiante può rivelarsi impossibile senza schiantare diverse volte il modello. A questo punto le soluzioni continuano ad essere molte: si può continuare a schiantare i modelli sconsigliati precedentemente e forse, prima o poi, in termini di tempo e denaro, imparerete. La soluzione del piccolo trainer elettrico al limite può essere percorsa se avete già dimestichezza con le radio (ad es macchine, barche o elicotteri) e/o se avete fatto molta pratica con un simulatore, vedi cap. 10 Ma se non vi piace sprecare risorse ecco due alternative molto più sicure: 1) costruitevi da voi un semplice motoaliante elettrico con i soli comandi di coda (direzionale ed elevatore) e senza alettoni; sarà meno acrobatico ma sicuramente molto dolce nei comandi e con un assetto stabile, permettendovi di prendere confidenza con le manovre di volo. Dopo qualche ora lo troverete noioso ma pazienza, lo metterete da parte riciclandone le componenti per un modello più vivace, ma non è escluso che se ben costruito possa durarvi per anni usandolo nei momenti in cui cercate un volo tranquillo o per fare esperimenti. Chi ha voglia di costruire può rifarsi al Vento o il Soarprise Chi non ha voglia ma è disposto a spendere qualcosa trova nell'Easy Star [Multiplex] una valida alternativa commerciale oppure anche il Favola400. Anche altri piccoli e leggeri modelli cosiddetti a "2 assi" (senza alettoni) possono andare bene se avete possibilità di volare in un luogo poco ventoso. Cito ad esempio la scatola dello Headwind B [Great Planes] oppure chi ha voglia di fare guardi i modelli elettrici di Andrea Tamburo oppure il J-Epp di Ale Jorio. Chiaramente investire in un modello che in breve tempo potrebbe risultare noioso (dipende da quanto vi piace veleggiare) non è il massimo e allora potreste preferire un'alternativa meno sicura ma più emozionante 2) costruite o comprate un motoaliante elettrico munito di alettoni. Continuerà ad essere abbastanza facile nel pilotaggio e sicuramente vi potrà dare maggiori soddisfazioni anche dopo la prima oretta di volo, insegnandovi tra l'altro l'uso di tutti i comandi principali. Scegliete un apertura alare compresa tra 1.5 e 2m, di meno sono troppo nervosi, di più troppo pesanti, meglio se non superano i 1000-1200g, voleranno più lentamente. Sempre per restare in casa [Multiplex] vi è l' EasyGliderElectric (vedi anche la recensione di AleVilla) oppure lo Sweet electro [Topmodel] che vola meglio ma è anche molto più delicato. Nella stessa categoria di "alettoni ma con rischio moderato" inserirei anche un paio di modelli che non sono proprio alianti ma che grazie alla leggerezza permettono un volo tranquillo: il "Volt" e il Wildtrainer Fossi in voi eviterei motoalianti elettrici con peso dichiarato superiore a 1200-1300g, rischiano di essere più impegnativi da gestire di un MiniMag e più delicati in caso di atterraggio brusco. Riassumento: c'è una scala di difficoltà nel pilotaggio dei modelli: motoalianti 2assi < trainer a 2 assi < motoalianti 3assi < piccoli trainer elettrici < tuttala < fun-fly < acrobatici < caccia < ... Iniziare con gli ultimi è garanzia di specare soldi tempo e rischiare di far male a qualcuno. Ai primi 3 posti trovate i modelli più indicati, potete farli tutti seguendo la politica dei piccoli passi o saltare qualche passaggio se vi sentite coraggiosi e preparati. Anche in altre attività si comincia dal basso della scala, ad es. se volete correre in auto incominciate dai kart o dai monomarca, mica dalla Formula1 ;-) |
7. Radio Il mercato offre molte alternative, ognuno faccia i conti col proprio portafoglio, vale ovviamente il detto "chi più spende meno spende", nel senso che comprare subito una buona radio vi permetterà di non cambiarla per molti anni. Riporto un consiglio di AntonioUsa "prendete la migliore che vi potete permettere, sempre tenendo presente il vostro interesse futuro in questo hobby" E' essenziale per tutti che la radio sia omologata per il mercato italiano (europeo) e che trasmetta su una banda di frequenza legale. NB. Alcune radio di ultima uscita non sono presenti sulla lista perchè da aggiornare. Praticamente tutte le radio vendute nei negozi sono omologate, il pericolo arriva su internet o con modelli vecchi venduti usati. Il consiglio generale è di comprare una radio con almeno 5canali, meglio se computerizzata. Se potete permettervela prendete pure una 7canali, vi durerà qualche anno in più. Se il budget è ristretto guardate al mercato dell'usato. Personalmente vi sconsiglio una radio con 4canali non computerizzata, è vero che costa poco ma vi stuferete subito. Per completezza bisogna dire che fino a non molti anni fa era la norma, in fondo è sufficiente regolare a dovere i leverismi dei servocomandi, ma quanti di voi comprerebbero oggi un telefono analogico a disco (rotella)? Diffidate di chi osanna una marca e denigra le altre (vale in generale per tutti gli assolutismi!) Per chiarimento: TRASMITTENTE (TX): Questo è spesso l'elemento più caro, ma fortunatamente la tenete ben salda in mano e difficilmente si romperà. N° DI CANALI: (CH) è il numero di comandi separati che potete gestire sul modello. Sul primo modello ve ne potrebbero anche bastare 2, 3 o 4, ma sappiate che è molto facile avere la necessità di 5canali (ad es. usando un canale per ognuno dei due alettoni) e non è così remota la possibilità di usarne 7. MEMORIE: le hanno solo le radio computerizzate, permettono cambiare modello in pochi secondi. TRIM: sono piccole regolazioni che permettono di mantenere diritto e livellato il modello senza agire sugli stick. STICK: sono le due levette principali su cui agite per comandare il modello. MODE (inglese, da leggere 'mod'): vi sono due standard per assegnare i comandi agli stick: mode1 e mode2. Il primo è più diffuso in Europa (lo usa oltre il 90%), e prevede di avere sullo stick di sinistra il comando dell'elevatore e del direzionale, mentre a destra gli alettoni e il motore, il secondo è in voga negli USA e assomiglia al pilotaggio tradizionale in quanto sullo stick di destra vi sono elevatore e alettoni (come fosse la cloche) e su quello di sinistra motore e direzionale. Chiaramente se avete un istruttore dovete adeguarvi al suo mode, se fate da soli può essere più intuitivo il mode2, ma sappiate da subito che se poi un modellista con mode1 vi proporrà di usare il suo modello voi non ci riuscirete poichè abituati al vostro sistema (provato personalmente) e alla fine declinerete l'offerta per non rompere il modello; viceversa non potrete far provare il vostro modello ad altri che non usino il vostro mode. Alla fine della fiera è una seccatura ma non è così importante, soprattutto se siete gelosi dei modell: fate forse provare la vostra donna agli amici? Per completezza esistono anche il mode3 e mode4 ma mi risulta siano usati solo dagli elicotteristi. ANTENNA: va estratta completamente! RICEVENTE (RX): è lo scatolotto che si monta sul modello e che riceve i comandi dalla trasmittente che tenete in mano. SERVOCOMANDO (SERVO): si collega alla ricevente e imprime il movimento ad una delle superfici mobili. Per maggiori info http://www.edimodel.com/pdf-art/servi.pdf BATTERIE: ricaricabili, mi raccomando, in genere in formato stilo (AA). Alimentano la trasmittente a 9.6V ( 7.2 per le Multiplex) e 4.8V per la ricevente e i servi. Nel caso di motore elettrico la batteria per la RX può essere evitata se il regolatore è munito di B.E.C. (circuito eliminazione batteria) http://www.edimodel.com/pdf-art/bec.pdf CARICABATTERIE: ricarica le precedenti batterie senza troppi fronzoli: trascorso un certo tempo si considerano cariche. QUARZO: definisce la frequenza sulla quale opera la radio. Si può cambiare (su rx e tx assieme) per evitare spiacevoli sovrapposizioni. La frequenze legali sono associate ad un numero, detto anch'esso CANALE. FM: modulazione di frequenza, si distingue dalla AM usata in passato e che era maggiormente soggetta a interferenze. PPM: il sistema analogico di trasmissione PCM: sistema digitale che non ha incontrato il successo sperato. vedi http://www.edimodel.com/pdf-art/pcmppm.pdf SINGOLA o DOPPIA CONVERSIONE: sistemi diversi di decodifica del segnale da parte della ricevente, riguardano solo la RX e richiedono quarzi di tipo diverso. vedi http://www.edimodel.com/pdf-art/sing-dop.pdf |
8. Dove comprare Oggigiorno per chi sa cercare la mole di informazioni disponibili è notevole e spesso ci si trova spaesati e incapaci di decidere tra mille proposte diverse. Il mio consiglio è di andare a fare un giro di persona nei negozi di modellismo della vostra zona. Intanto potrete toccare con mano e vedere dal vivo quello che avete intenzione di comprare, poi potete parlare di persona col negoziante che può rapidamente chiarirvi eventuali dubbi. Apro una parentesi sui negozianti, ce ne sono "di tutti i colori": più o meno onesti, più o meno veri modellisti, più o meno simpatici, più o meno preparati, più o meno disponibili. Magari avete a portata di mano uno di quelli in gamba e non lo potete sapere fino a che non andate a trovarlo, magari è solo un miope commerciante interessato al massimo guadagno immediato, chi può dirlo... Se avete dei dubbi sul suo comportamento o sulle offerte che propone parlatene sul forum, è a questo che serve! Se il negozio è abbastanza grande sarà facile che la differenza di prezzo rispetto ai negozi online sia contenuta, a mio avviso quando non c'è da risparmiare cifre enormi preferisco dare qualche soldo ad un negoziante della mia città piuttosto che all'estero (e alle poste), inoltre quando ti manca giusto qualche pezzetto (della balsa, un tondino di acciaio, un servo) fa comodo avere un negozio vicino in cui trovare quello che manca, no? Se nessuno compra il negozio chiude. 9. Tecnica di base Parte di queste informazioni si trovano anche nei 10 link segnalati al cap.3. In aggiunta segnalo anche questo. Gli aerei veri, e di conseguenza anche i modelli radiocomandati, volano perchè hanno le ali. Sono infatti le ali che muovendosi nell'aria con una certa velocità e inclinazione generano la portanza; questa forza verticale si oppone alla forza peso del modello e gli consente di volare. Questa premessa perchè molti pensano che sia il motore l'elemento fondamentale, ma è giusto sapere che non è così, perchè chi commette questo errore spesso non sa cosa fare quando il motore per un motivo o per l'altro si spegne. Il motore consente al modello di vincere la resistenza aerodinamice e tenere una certa velocità, grazie alla quale riesce come detto prima a sviluppare portanza. Gli alianti, non avendo motore, per raggiungere una velocità superiore a quella di stallo devono percorrere una traiettoria leggermente discendente (l'unico modo che hanno per salire da soli è volare in una massa d'aria che sale più veloce di quanto loro scendano). La morale è che un aereo col motore spento continua a volare ma dovrà farlo con una traiettoria discendente per mantenere la velocità. A noi non basta che il modello voli, vogliamo anche controllarlo! Sul modello ci sono infatti delle superfici mobili che vengono azionate dai servocomandi (servi). I servi sono comandati dalla radio-ricevente (RX) che riceve appunto i comandi impartiti attraverso la radio trasmittente (TX). Chiariamo subito quali sono le superfici fisse e mobili: |
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Piccola precisazione: nel disegno non compaiono i FLAP, che non sono la stessa cosa degli alettoni! Si trovano sempre sulle ali ma nella parte interna visto che il loro compito non è il controllo del rollio ma modificare il profilo alare in modo da avere maggiore portanza alle basse velocità, per permettere all'aereo di volare più lentamente (facilitano atterraggio e decollo di modelli pesanti). I servi si collegano alla RX con cavi tripolari: 1 per il positivo, 1 per il negativo/riferimento e 1 per il segnale. L'ordine dei cavetti è standard anche se può cambiare leggermente il colore a seconda dei produttori. Unica eccezione è SANWA. Alla RX si collega anche la batteria a 4.8V che alimenta anche i servi, oppure è molto comune nei modelli elettrici che sia il regolatore di giri del motore a fornire la corrente necessaria tramite la batteria del motore. Questo sistema si chiama B.E.C. (in italiano per: circuito eliminazione batteria), basta collegare il regolatore e non serve più la batteria a 4.8V. Le RX sono dotate di un certo numero di "canali", che corrispondono ai comandi che possono ricevere dalla trasmittente. Ad esempio è necessario 1canale per il motore, 1canale per l'elevatore, 1 per il timone direzionale, 1 o 2 per gli alettoni (a seconda di come vengono montati i servi). Ogni marca di radio (TX) ha le sue associazioni comando-canale, quelle giuste per voi le trovate sul manuale della radio oppure andate per tentativi. |
Il collegamento servo-parte mobile può avvenire in molti modi, spesso avviene tramite un tondino di acciaio che corre all'interno di un tubetto ("bowden"). E' importante che il comando abbia il minor gioco possibile, ossia se provate a muovere la superficie di comando con le dita questa deve trasmettere lo sforzo al servo senza che si possa muovere. Un minimo di gioco è naturale, 1mm misurato all'estremità dell'elevatore o dell'alettone non da problemi. Attenzione a non sforzare il servo che potrebbe sgranarsi (si rompono i denti degli ingranaggi interni). Nonostante oggi le radio siano quasi tutte computerizzate e permettano di impostare facilmente la corsa dei servi e il loro centraggio, è fortemente consigliato che il posizinamento dei tiranti sia fatto bene a livello meccanico: quando la parte mobile è centrata nella posizione di riposo (es alettone allineato all'ala) anche le squadrette (del servo e della parte mobile) devono essere il più possibile centrate per avere un movimento omogeneo e simmetrico. |
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Se poi volete ridurre la corsa potete infulcrare il comando su un foro più interno del servo o più esterno della squadretta. Verifiche di montaggio Per prima cosa è bene studiare il manuale allegato al modello (se il prodotto è serio, il manuale è una vera e propria miniera di informazioni, non sottovalutatelo!!!) e fare quanto indicato dal costruttore. Se siete dei coraggiosi che sono partiti da un progetto, studiatevi bene quest'ultimo, gli 'articoli' eventualmente esistenti e frequentate i forum. Comunque sia, dovete preoccuparvi della buona realizzazione geometrica del modello, facendo misure vere e proprie, evitando accuratamente di procedere ad occhiometro. - Peso ; quando sul modello sono installate e collegate tutte le componenti (motorizzazione, ricevente e servocomandi, batterie, rinvii, ecc...) abbiamo un modello in Ordine di Volo (odv); la prima cosa da verificare è il peso del modello, cioè se siamo nei limiti di quanto indicato nel manuale o progetto. Se siamo sopra, cerchiamo di alleggerire, ma prima di cominciare a fare buchi chiedete a qualche esperto, anche solo sul forum. - Squadre; il direzionale deve essere sull'asse longitudinale della fusoliera e perfettamente in squadra (a 90°) con la stessa, mentre il timone di profondità in squadra col direzionale. - Bilanciamento dell'ala; sostenendo l'ala tramite due spilli conficcati nella mezzeria dell'ala, uno sul bordo d'entrata e l'altro su quello d'uscita, verificare che una semiala non sia più pesante dell'altra ed eventualmente correggere il problema applicando pesi (es. decalcomanie decorative) sull'ala più leggera verso l'estremità. - Allineamenti; una volta montata l'ala sul modello, verificare con una stecca millimetrata o un pezzo di filo che la distanza fra il punto terminale esterno del bordo d'uscita di una semiala con la mezzeria della fusoliera in coda sia uguale a quella con il punto distale del bordo d'uscita dell'altra semiala (in pratica deve venir fuori un triangolo i cui i lati definiti dalle estremità distali delle ali con la fine della fusoliera, hanno la stessa lunghezza). Ovviamente, correggere se necessario ruotando l'ala e trovare il modo di 'marcare' la posizione corretta per i successivi montaggi, es. tracciare con pennarelli dei segni di allineamento sulla fusoliera e sull'ala. Si deve verificare anche che una semiala non sia più bassa dell'altra; anche in questo caso procedere con eventuali correzioni ad es. incollando spessori sulla fusoliera, dalla parte della semiala più bassa. - Svergolature; posizionare il modello sul piano di lavoro in maniera tale che si possano misurare le distanze tra il piano e alcuni punti dell'ala (es. bordo di entrata e di uscita rispettivamente in corrispondenza della prima e ultima centina di una semiala, o comunque in punti noti) Queste misure dovranno coincidere con quelle prese sull'altra semiala; un paio di mm di differenza su un modello abbastanza grande sono anche tollerati, basterà correggere la tendenza al rollio con il trim degli alettoni. |
- Baricentro; il kit più o meno completo (nel senso di RTF o ARF) o il disegno di un aereo collaudato, riportano le indicazioni di dove deve essere collocato il baricentro. Sostenendo il modello in odv con due dita (o altri supporti) poste sulla superficie inferiore alare in corrispondenza del baricentro, il modello dovrà essere in equilibrio o leggermente picchiato. Se così non fosse, spostare i pesi interni (per gli elettrici si può giocare soprattutto col pacco batteria) fino ad ottenere l'equilibrio cercato e fissare tali componenti nella posizione trovata. Come ultima risorsa, aggiungere fissando bene dei pesi in testa o coda al modello, ma sapendo che è inutile mettere del peso in più, si riduce l'autonomia del volo. Meglio piuttosto usare batterie diverse, più capienti e quindi più pesanti (maggiore capacità, non voltaggio). - Bilanciamento laterale; sostenendo il modello per l'asse del motore e la coda, alzandolo più volte da terra, vedere se tende a ruotare, abbassando sempre la stessa seminala. Se le ali erano state bilanciate in precedenza, potrebbe essere un problema di posizionamento dell'ala... se non si risolve, provare ad appesantire la parte più leggera. - Elica; deve essere ben bilanciata (vedi qui e qui) e ben fissata. Eliche di piccolo diametro ( < 9") difficilmente sarà necessario bilanciarle. - Motore; deve essere ben fissato e col giusto disassamento (laterale e generalmente verso il basso), come previsto dal kit o dal progetto. Serve a contrastare la controcoppia generata dall'elica e a compensare il momento cabrante dovuto alla trazione. - Collegamenti elettrici; devono essere tutti ben saldi e con la corretta polarità e i cavi non liberi di spostarsi e intralciare i movimenti dei servocomandi (magari fissateli con del nastro adesivo alle pareti della fusoliera). - Servocomandi; devono essere ben fissati tramite le loro viti o direttamente incollati, collegati con la giusta superficie mobile e con i vari rinvii liberi di muoversi, senza interferire fra di loro o con altri elementi (es. cavi) e senza giochi. - Superfici mobili; devono avere la giusta escursione, indicata nei manuali che accompagnano i kit o nei progetti, e se necessario impostare nella propria TX (se lo consente) i fine corsa adeguati o agire spostando i rinvii su fori differenti, sia del braccio del servocomando che nelle squadrette attaccate alle superfici mobilie. Verificare anche la direzione (il verso) in cui le superfici mobili si muovono, che deve essere coerente rispetto ai comandi impartiti con gli stick della TX. Guardando il modello da dietro abbiamo le seguenti relazioni: |
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- Stima della durata della carica delle batterie (ovvero sapere quanto tempo il motore rimane acceso per capire quando è il momento di atterrare): con pacco batterie carico fare girare il motore fino a che si spegne e prenderne il tempo. Si può fare anche una prova "realistica" ossia 10 secondi a tutto gas, 20 secondi a 2/3 del gas, ripetuti fino a che scatta il Cutoff. Di solito, sottraendo dal tempo così calcolato un 10-20% e impostando a tale valore il Timer della radio, quando questo segnalerà il momento di porsi in procedura di atterraggio, ci dovrebbe garantire la possibilità di fare un paio di riattaccate. Attenzione: l'uso del motore da fermo, in mancanza di flusso d'aria, può provocare il surriscaldamento! Controllare periodicamente la temperatura del motore, regolatore, batterie; se scottano fermate tutto!!! |
10. Volo Eccoci alla parte cruciale. Il posto migliore dove collaudare un modello leggero (come quello con cui incominciate voi) è senza dubbio un prato con l'erba alta. facendo attenzione alla presenza di serpi e altre bestie, l'erba alta è un airbag naturale su cui potrete schiantare (ehm, intendevo "far atterrare") il vostro modello con pochi o nessun danno. Come già detto in precedenza questo è il momento più critico perchè in pochi istanti dovete prendere confidenza sia con la radio sia con il modello che, a meno di una costruzione perfetta, richiederà delle correzioni coi trim per volare bene. Per allenarsi con la radio è anche possibile usare dei simulatori al computer. Ad esempio vi è il gratuito FMS con cui potete anche collegare la vostra TX al computer tramite un apposito cavetto di interfaccia. In alternativa esistono più validi programmi a pagamento, alcuni dotati della loro radio "finta". Come ultima spiaggia, ma a mio avviso già sufficiente allo scopo, potete giocare un po' con MS Flight Simulator usando la vista da torre di controllo. Se pilotate in mode2 non troverete grossa differenza tra l'utilizzo del joystick e dello stick destro della radio. Uno degli aspetti inizialmente più critici è apprendere che quando il modello vi viene incontro il comando degli alettoni e del direzionale risultano invertiti. Inoltre dovete imparare che gli stick vanno mossi in maniera continua e progressiva, senza dare comandi violenti e accompagnando il ritorno al centro (proprio come se guidaste un'automobile). Gli stick non devono far rumore! Si deve trovare uno spazio adeguato, il più lontano possibile da strade, case, persone, linee dell'alta e media tensione, alberi e una giornata con poco vento. Visto che siamo in tema sicurezza sappiate che esiste un manuale preparato dalla FIAM (Federazione Italiana AeroModellismo) che disciplina il volo RC; la sua entrata in vigore è rimandata al 2007. Se non avete un istruttore nessuno vi "tartasserà" con gli aspetti legati alla sicurezza ma, visto che sono comunque fondamentali, è vostro obbligo badare da soli anche a questa parte. Ricordatevi di prendere con voi tutto il necessario: modello, radio, batterie per entrambi, elastici viti o quello che serve per fissare le ali, attrezzi vari e pezzi di ricambio, eliche di scorta, nastro adesivo, colla rapida, occhiali da sole (anche se non siete abituati ad usarli sono molto importanti). Giunti sul campo è bene controllare ancora una volta il modello: il fissaggio delle viti del motore e dei servi, il fissaggio dell'elica, il posizionamento della RX (imbottitura di protezione dagli urti), il fissaggio dell'antenna della RX, il fissaggio dei rinvii e delle batterie. Montate le ali e controllate un ultima volta il baricentro perché durante il viaggio si potrebbe essere spostato qualcosa. Controllate anche la radio, accendendo sempre prima la TX e poi la RX, con lo stick del gas al minimo (ovvero motore spento). Se la TX possiede una funzione di lock del motore usatela per tenete il motore bloccato spento. La prima cosa da controllare nelle TX computerizzate è che il modello impostato sia quello corretto ed eventualmente cambiare memoria. E' necessario controllare, almeno prima del primo volo, la portata della radio: con antenna TX abbassata, a una ventina di metri di distanza, verificando che i comandi rispondano come si deve senza interferenze o movimenti inconsulti, sia a motore spento che a motore acceso (utile la presenza di un collaboratore), controllando che le superfici mobili si muovano nel verso giusto, controllando se sono inseriti i giusti riduttori, le miscelazioni corrette ecc. Il controllo generale del modello è necessario non solo all'arrivo al campo, ma anche dopo un atterraggio brusco. Lavorare stando sempre dietro il modello, non davanti o di lato, anche con motore spento. Se qualcosa non fosse a posto rimediare, se non è possibile farlo al campo, rinunciare. A differenza di chi si affida ad un istruttore, e ha quindi il lusso di permettersi di procedere gradualmente, qui siamo soli e sin dal primo volo siamo costretti a occuparci di più cose contemporaneamente: - imparare ad usare gli stick in maniera dolce ed al momento giusto (forse il simulatore è servito a qualcosa) - trimmare il modello per ottenere un volo livellato (stessa quota, diritto, a circa metà gas) - fare virate (ampie) e quindi imparare a mandare il modello dove vogliamo noi, non dove vuole andare lui - approccio all'atterraggio e atterraggio - imparare a "prendere le misure" (quota del modello, distanza, direzione del vento, ecc...) |
I primi lanci di prova è consigliabile farli a motore spento. Se il modello è dotato di carrello, toglietelo: nell'erba alta peggiora solo le cose, ma anche se fosse bassa vi complicherebbe solo la vita. L'ideale è avere un compagno di avventura a cui chiedere di lanciare il modello, voi vi terrete alle sua spalle leggermente spostati di lato in modo da vedere il modello dalla coda. Se è un motoaliante sarete in grado di lanciarlo da soli, se è un piccolo trainer già conviene se ve lo lanciano. Sorreggere il modello per la fusoliera più o meno in corrispondenza del baricentro e lanciare il modello in avanti, orizzontale o leggermente verso il basso (mai verso l'alto), controvento e con le ali livellate (evitare che una sia più alta dell'altra). Ci vuole un po' di energia, perchè senza un minimo di velocità non si plana. Non cercate di fargli fare quota ma di tenere una planata controllata per capire come si comporta. Meglio dieci brevi voli da 5" che due da 10" col rischio di vedere il modello stallare a due metri da terra senza riuscire a riprenderne il controllo! Inizialmente cercate di tenere una traiettoria livellata e di correggere con gli stick. Tra un lancio e l'altro usate i trim in modo da dover usare sempre meno gli stick. Se siete veramente sicuri che le verifiche sulla realizzazione del modello siano state fatte come si deve, potete cercare di applicare le seguenti correzioni: per la tendenza a cabrare, trimmare a picchiare (stick in avanti), viceversa se tende a picchiare. In caso tenda a virare da un lato o dall'altro contrastare principalmente con gli alettoni, se non ci sono correggere con il timone direzionale. Comunque, se è necessario ricorrere a delle correzioni troppo pronunciate, cominciate pure a sospettare che ci sia stato qualcosa di sbagliato nelle verifiche sul modello. Piccola precisazione: ripeterò spesso il termine controvento a proposito di decolli, prove, trimmaggi, atterraggio, perchè? Poichè l'aereo necessita di una certa velocità rispetto all'aria che attraversa, ma se questa è in movimento rispetto al terreno, allora la velocità del modello relativa al terreno varierà in più e in meno della velocità del vento. Es:vento a 3m/s, modello che vola a 10 m/s, controvento ha una velocità rispetto al terreno di 10-3=7m/s, sottovento invece volerà a 10+3=13m/s che è quasi il doppio di 7! Questo vuol dire al lancio richiederebbe più spinta, nel trimmaggio vi passerà davanti in minore tempo e in atterraggio dovrà toccare terra più veloce con maggiore rischio di danni. C'è una sola cosa peggiore del vento a favore, il vento laterale: ribaltamento in agguato! Per rendervi facilmente conto della direzione e dell'intensità del vento legate un pezzetto (30cm) di filo di lana sulla punta dell'antenna del TX. Se tutto è andato come dovrebbe il modello è ancora intero e voi vi sentite se non pronti almeno sufficientemente pazzi da provare a volare sul serio! Fate partire il timer, impostato in base alla prova di durata delle batterie cui si toglie un 10-20%. Date gas gradualmente fino al massimo e date un segnale al vostro lanciatore. Come prima il lancio deve avvenire controvento, con le ali livellate, orizzontale o leggermente inclinato verso il basso ma mai verso l'alto! La forza del lancio sarà dosata in funzione del modello: modelli piccoli con motori potenti partono praticamente da soli (scappano dalle mani), mentre la maggior parte dei famosi 'giocattolini' hanno spesso una motorizzazione di potenza appena sufficiente ed è quindi necessario lanciare con forza (magari con 3-4 passi di corsa). Con le motorizzazioni meno potenti è facile che dopo il lancio il modello tenda per un breve tratto a perdere quota... evitate di cabrare immediatamente ma lasciategli prendere velocità, solo quando appare certo che voglia schiantarsi agite sull'elevatore ma con dolcezza per evitare stalli, che a bassa quota possono essere letali. La prima correzione da fare sarà tenere le ali livellate con gli alettoni, immediatamente dopo regolare l'assetto con l'elevatore, impostando una traiettoria in leggera salita. In questa fase e anche nel prosieguo del volo, non portate mai il modello sulla traiettoria del sole e sulla vostra testa, perchè in queste condizioni non riuscite a capire quale sia il suo assetto. Allo stesso modo evitate che vi passi dietro, non avete idea di come si muovano subdolamente le cose (alberi, muri, auto) quando non le guardate ;-)) Non abbiate paura dell'altezza: non volate bassi ma ad una quota pari grossomodo a due volte l'altezza degli alberi presenti in zona, dovete però sempre essere in grado di capire come è posizionato il vostro modello, una delle cause pià comuni di schianto da principiante è l'eccessiva distanza del modello: quando non si capisce più come è orientato è facile perderne il controllo per diversi secondi, nei quali di sicuro si avvicinerà a terra rapidamente! |
Come si devono fare le virate? Nei modelli con alettoni, inclinate appena appena lo stick degli alettoni nella direzione in cui si desidera che sia fatta la virata (col simulatore dovreste aver già acquisito il riflesso spontaneo per la giusta direzione da dare agli stick quando il modello vola verso di voi). Contemporaneamente, ma all'inizio non è necessario, dare un colpetto nella stessa direzione della virata con in il direzionale. Fondamentale invece cabrare un po' per fare avvenire la virata. La larghezza della virata si regola con la maggiore o minore inclinazione e con la quantità di cabra da dare. Dopo poco è necessario rilasciare gli stick accompagnandoli nella posizione centrale, sempre con gradualità. Su certi modelli potrebbe essere necessario applicare un certo grado inclinazione opposta degli alettoni, prima di tornare centrati. Per i modelli con solo timone di direzione, si procede come è stato descritto sopra, ovviamente eliminando i riferimenti relativi agli alettoni: muovete lo stick del direzionale nella direzione in cui volete virare e contemporaneamente sostenete con l'elevatore. Segue il ritorno alla posizione centrale a fine virata. Trimmare il modello. Quando il modello si trova a una quota di sicurezza cominciate a ridurre il gas portandolo a 3/4 o 1/2, cioè fino al punto in cui il modello si mantiene alla stessa quota, e procedete con una virata, in modo da metterlo controvento. A questo punto lasciate lo stick degli alettoni al centro e regolate con il trim (sempre degli alettoni!) in modo che il modello tenga le ali livellate. All'inizio è molto difficile spostare le dita dagli stick ai trim, in questo caso se avete con voi un assistente chiedete a lui di muovere i trim per voi. Naturalmente dovete spiegargli prima quali sono i trim!!! Se il modello comincia ad allontanarsi troppo fate una larga virata in modo da riportarlo nella stessa posizione di prima, sempre controvento, e finite se non siete riusciti prima il trimmaggio degli alettoni. Con un altro paio di virate impostate un nuovo passaggio, sempre controvento, in cui trimmerete l'elevatore in modo che a metà gas il modello voli livellato, senza salire né scendere. Ora mettete il modello in volo livellato con il gas al massimo, iniziare una salita ripida a circa 50-60 gradi ed osservarne il comportamento: se tende ad andare a sinistra trimma il timone a destra o viceversa (è implicito che gli alettoni, che sono già stati trimmati, durante la manovra devono rimanere al centro). La trimmatura terminerà quando il modello salendo percorre una traiettoria dritta. Un modello ben costruito e ben trimmato se lo lasci in volo rettilineo così resta…fosse per lui volerebbe decine di Km se non ci fosse qualcuno a "radiodisturbarlo" o in alternativa una montagna davanti. Prendete confidenza col modello. Adesso che il modello è a posto, rimettiamo il gas al livello trovato per un volo a quota stazionaria e prepariamoci ad imparare a percorrere delle traiettorie costanti, senza troppe deviazioni dalla traiettoria impostata, possibilmente non svolazzare a casaccio, ma cercare di avere degli obiettivi precisi, che per i primi voli coincidono con la realizzazione di semplici figure piane: ovali e di otto, da realizzarsi mantenendo una quota costante, procedendo sia da dx a sx che viceversa e provate a varie velocità. La sperimentazione di varie velocità su un modello trimmato ha delle importanti implicazioni sulla quota del volo, che noi vogliamo mantenere costante: ad un aumento della velocità è legata una salita in quota del modello (ed è quindi necessario intervenire sullo stick del profondità per 'picchiare'), ad una diminuzione di velocità segue la discesa del modello (e la necessità di cabrare). Interpretando in maniera differente quanto sopra, abbiamo la regolina fondamentale: per salire o scendere si utilizza il gas, per regolare la velocità del modello si usa il profondità. Infatti, se per salire usate direttamente il cabra, con regime di motore costante, ottenete una riduzione di velocità che comporta una perdita di quota che, da buoni principianti, cercherete di compensare dando ancora più cabra, con l'effetto di ulteriore rallentamento e così via, fino allo stallo. Abbiamo detto che diminuendo troppo la velocità si arriva allo stallo... ed ora è bene arrivarci! Non scherzo, a quota di sicurezza dobbiamo capire come si comporta il modello a bassa velocità, prima di atterrare, perché l'atterraggio non volete mica farlo veloce. Quindi, sempre controvento, riduzione gas, anche a zero se volete, e incremento del cabra per tenerlo livellato fino a quando tenderà a sprofodare eventualmente buttando già una delle ali. A questo punto rimettere subito a zero l'elevatore, dare gradualmente (ma con una certa rapidità) gas e solo in seguito cabrare fino a rimettere il modello orizzontale. Ripetere un paio di volte la manovra dopo aver riguadagnato quota per capire sotto quale velocità è bene non scendere. A seconda delle dimensioni, del peso, del motore, questa velocità può essere 1/3 1/2 3/4 gas, non si può dire a priori senza conoscere le caratteristiche del modello. Preoccupatevi solo in seguito di correggere eventuali errori di direzione, all'inizio concentratevi solo sulla rimessa dallo stallo. |
La procedura normale per l'atterraggio prevede un avvicinamento a C: in un primo tratto a favore di vento si diminuisce gradualmente la velocità e ci si porta alla giusta distanza (quanto sia il giusto dovete capirlo da voi, ecco dov'è il problema), quindi con due virate o una sola purchè larga ci si allinea controvento e quindi nel finale si toglie gas, anche portandolo a zero, e si sostiene il modello cabrando leggermente in modo da farlo rallentare ma mai troppo come sperimentato in precedenza con le prove di stallo. E |