Co-PilotII - FMA, Testi e foto di Sandro Cacciola | ||||||||||||||||||
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Imparare a volare in sicurezza, provare figure acrobatiche senza rischiare di compromettere il modello, mantenere l'assetto giusto anche in presenza di vento sostenuto... impossibile? Assolutamente no se per apprendere i rudimenti di questo affascinante hobby avete a fianco un bravo istruttore. Ma se, al contrario, vi trovate a volare da soli dopo le prime lezioni al campo di volo e vi volete sentire più sicuri, il dispositivo della FMA (www.fmadirect.com) che ho avuto il piacere di provare è quello che fa per voi. Sto parlando del nuovissimo modello del Co-Pilot II di FMA che è in distribuzione sul mercato in questi giorni, e che rispetto al precedente CP4 fa un notevole salto di qualità. Prima di passare ad illustrare le specifiche tecniche, come funziona e cosa può fare questo dispositivo elettronico una volta montato su un aeromodello (oppure su un elicottero in quanto il funzionamento e l'affidabilità rimangono identici), mi preme precisare a chiare note, a scanso di equivoci, che non stiamo assolutamente parlando di un pilota automatico (come quello dei veri aerei!) ma di un dispositivo capace di "livellare" il volo del nostro aeromodello togliendoci d'impaccio nel caso in cui venga perso l'assetto o manovre errate. Questo consente al pilota di ottenere di nuovo la padronanza del modello in volo. Il dispositivo in questione, pur piccolo in dimensioni e peso (40 grammi in totale), ha notevoli potenzialità che, se sfruttate a pieno e dopo un buon training per il settaggio, consentono anche al pilota esperto di provare manovre di volo con una maggior sicurezza. |
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Il Kit FMA distribuisce il nuovo Co-Pilot II in tre set: combo 1 che prevede il computer di bordo, il sensore posteriore, il router IRNet e il programmatore; combo 2 in cui viene aggiunto il sensore verticale; il combo 3 che aggiunge anche l'interfaccia USB per il Pc utilizzata per aggiornare il software del programmatore. La connessione tra programmatore e apparato di bordo di Co-Pilo II avviene tramite infrarossi e senza dunque necessità di collegamenti via cavo: questo consente di effettuare al campo e in casa tutte le verifiche di settaggio accendendo solo la ricevente. |
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I Componenti da installare Il Co-Pilot II Fma si installa con una semplicità disarmante: il computer di bordo (19 grammi con dimensioni di una piccola ricevente) ha gli ingressi per 4 servocomandi + un interruttore per attivare e disattivare il Co-Pilot, l'ingresso del sensore posteriore, per quello verticale e per il router di connessione; dall'altra parte ci sono le uscite per i rispettivi canali che vanno alla ricevente. Non è importante, per l'installazione, seguire i numeri dei canali sulla radio e sul mini computer, ma è ovviamente necessario rispettare le entrare e le uscite (1 con 1, 2 con 2 ecc.). Sarà il dispositivo stesso a verificare a che comandi corrispondono i servi collegati! Ogni componente dispone di "occhi" ad infrarossi (2 nel sensore verticale e quattro in quello posteriore) indispensabili per valutare l'assetto del modello in volo. Il sensore verticale di deve fissate sul fianco del modello in una zona che non ostacoli sopra e sotto la visuale dei sensori; quello posteriore va sotto (o sopra) al modello avendo cura anche in questo caso di verificare che i quattro sensori abbiano libera visuale (in questo caso FMA consiglia di effettuare il montaggio a 45 gradi, cosa che evita appunto di avere zone coperte. A questo proposito va sottolineato che è caldamente consigliato il montaggio anche del sensore verticale in quanto è questo che ci consente di ottenere il pieno controllo dell'aereo anche in caso di volo rovescio. Il sensore posteriore con i quattro "occhi" a infrarossi è deputato, invece, a sorvegliare tutti gli altri assetti (avanti e dietro, destra e sinistra). |
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Come Funziona Ho testato il Co-Pilot II installandolo su un Acromaster della Multiplex, un modello medio per acrobazia e 3D. Applicati i due sensori con biadesivo nelle posizioni che si possono vedere in foto, ho programmato il dispositivo in maniera da poterlo inserire e disinserire tramite un interruttore della radio. La programmazione è molto intuitiva in quanto basta rispondere con scelte precise alle domande che il software ci pone: con un po' di attenzione e di pratica si riesce a settare il dispositivo con le opzioni di base. A questo riguardo mi preme però chiarire che, al di là dell'uso di "sicurezza in volo" che se ne può fare, il Co-Pilot II è un dispositivo dalle grandi potenzialità in quanto offre tutta una serie di opzioni come il volo a coltello (a scelta con ala sinistra o destra bassa), volo rovescio, hovering che è possibile settare in modo da compiere queste figure con maggior facilità. E' evidente però che per far questo occorre leggere attentamente le istruzioni che sono (ovviamente) in inglese. Tornando alla prova va specificato che il Co-Pilot funziona con la scelta della priorità: la sua azione correttiva avviene dal momento in cui il pilota rilascia gli stick del radiocomando facendoli tornare in posizione neutra: è da questo momento che il computer legge tramite i sensori la posizione del modello e lo riporta in assetto. E' evidente che il dispositivo lascia la possibilità di pilotare l'aereo ma in questo caso si deve decidere a priori qual è la percentuale di comando che esclude il Co-Pilot (se optiamo per un 90% ad esempio l'aereo risulterà più manovrabile e il computer prenderà il controllo solo in modo ridotto; al contrario scegliendo una percentuale di controllo minore (come un 40%) ci ritroveremo con un modello che ad ogni accenno di virata o cabrata all'immediato ritorno dello stick a zero viene quasi subito livellato... E' da consigliare, dunque, proprio per evitare l'ingovernabilità del modello, l'adozione di un interruttore per comandare l'entrata in funzione del Co-Pilot. |
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Contro lo scetticismo dei frequentatori del campo di volo, abbiamo subito dimostrato, al contrario, l'utilità di questo dispositivo: una volta in volo abbiamo messo volutamente il modello in vite ad una quota di sicurezza e una volta azionato l'interruttore abbiamo tolto le mani dagli stick della radio: immediatamente (anche un po' troppo bruscamente la prima volta a causa di un settaggio errato) il modello si è rimesso in volo livellato recuperando il normale assetto. Stesso comportamento per situazioni al limite come volo rovescio, volo a coltello, salita in verticale: da tutte queste situazioni il modello ne è uscito incredibilmente recuperando l'assetto orizzontale. Abbiamo riscontrato però nelle prime prove che se non regolato bene il valore di intervento della correzione di assetto il modello tende a procedere con piccole e continue correzioni tra cabra e picchia, sintomo che il computer è alla continua e precisa ricerca della quota che si traduce in un fastidioso beccheggio. Comportamento che quasi scompare al diminuire della sensibilità. Tra le tante opzioni per il recupero dell'assetto c'è anche la possibilità di scegliere l'angolazione di salita o discesa (oppure neutro) che avrà il modello: se optiamo ad esempio per +2gradi il modello quando entrerà sotto il controllo del Co-Pilot assumerà un'incidenza a cabrare di appunto +2 gradi; al contrario se tariamo il computer a -2 gradi il modello effettuerà un rateo di discesa con angolazione di -2 gradi. Il valore 0 significa volo livellato costante. Punteggio dunque più che positivo per questo Co-Pilot da consigliare in particolare ai principianti. Unico difetto che abbiamo riscontrato è la facilità con cui il collegamento tra programmatore e computer di bordo venga perduto: perchè i settaggi a terra possano avvenire è indispensabile che i due dispositivi possano "vedersi" senza avere ostacoli tra loro. Il dispositivo è già acquistabile direttamente dal sito di Fma in diverse combinazioni al cui costo vanno aggiunte le spese di spedizione dagli Usa (circa 25 euro per il Co-Pilot II). Sandro Cacciola |