Skywriter Sullivan Smoke System, Testi e foto di Sandro Cacciola | ||||||||||||||||
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Scrivi nel cielo, "SkyWriter", è il significativo e direi proprio azzeccato nome che Sullivan (www.sullivanproducts.com), arcinota azienda internazionale da molti anni ormai affermata autorevolmente nel settore dell'accessoristica per modellismo, ha voluto dare al suo sistema per la produzione di fumo dedicata agli aeromodelli a scoppio. Un semplice quanto efficace sistema elettronico per realizzare uno degli effetti che più colpiscono durante il volo di un aeromodello radiocomandato. La "S753 Electronic Smoke System Sullivan" (questo il nome esatto del sistema per fumogeni) è realizzata in un case di alluminio e plastica delle dimensioni di 9x3.5x3.5 centimetri, dunque abbastanza compatto, del peso di 118 grammi (tubazioni escluse) e di un bel colore rosso scarlatto, completo di tubi di raccordo e di connessione alla presa della marmitta, valvola di non ritorno per il fluido fumogeni, doppio filtro, due adattatori per tubi in alluminio, due ferma tubi in plastica. Insomma tutto l'occorrente per l'installazione. |
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Il funzionamento del sistema per fumogeni Sullivan è in definitiva semplice ma al tempo stesso estremamente funzionale: la pompa (che è dotata al suo interno di un motorino elettrico, la pompa appunto) preleva il liquido per fumogeni da un serbatoio ad essa dedicato, ne regola il flusso e lo inserisce nel collettore del motore che trovandosi ad alte temperature per il passaggio de gas combusti, provoca il surriscaldamento del liquido e la conseguente creazione di fumo. Fin qui nulla di particolare rispetto ad altri sistemi.. se non ché Sullivan ha inserito nel suo impianto un microprocessore che gestisce il passaggio del fluido proporzionalmente (proprio come un servocomando) ed evita che al momento dell'accensione della ricevente a cui è collegata la pompa possa partite inavvertitamente in mancanza di un segnale "di riposo" della trasmittente o in presenza di un comando di inserimento attivo al momento dell'accensione. In sostanza il microprocessore per "armarsi" deve poter leggere per un tempo prestabilito di alcuni millisecondi un valore negativo da -15% a -140% sul comando. La pompa, data la sua ridotta dimensione e la forma rettangolare, può essere installata ovunque sul modello (anche direttamente sul castello motore come si vede in foto) così come il serbatoio (per questo è raccomandabile lasciare anche il tubetto di sfiato sia per permettere all'aria di entrare e dunque alla pompa di aspirare il liquido, sia per verificare il pieno nel rifornimento) e non ha bisogno di "livelli" in quanto aspira autonomamente il liquido dal serbatoio e lo inietta a pressione nel raccordo del collettore. Deve essere collegata alla ricevente tramite la sua spinetta e ad una batteria con voltaggio da 4.8 a 12 volt. (è consigliato da Sullivan un minimo di 6V per avere un funzionamento costante ed una buona pressione). L'assorbimento della pompa varia dai 150 ai 250mah. Il sistema è certificato da Sullivan come adatto ad essere installato a bordo di aeromodelli radiocomandati ed esente da interferenze radio. |
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Per il cablaggio sono sufficienti una decina di minuti e il disegno riportato sulle istruzioni. La SkyWriter si collega semplicemente ad un canale del radiocomando (on/off o proporzionale a seconda di come preferiamo) che potremo attivare e disattivare con un apposito interruttore. Va da sé che i sistemi di utilizzo diventano sostanzialmente due: il primo "on/off" ovvero con l'attivazione del canale si fa partire la pompa che spinge il fluido nel collettore e crea il fumo, oppure "proporzionale" ovvero associato al comando del gas. Questa seconda soluzione (che è poi la caratteristica saliente di questo accessorio di Sullivan) consente di ottimizzare la resa della pompa creando una vera e propria "curva" sul motore: per evitare che ai bassi regimi del motore lo scarico venga investito da un flusso esagerato di liquido fumogeno (che sarebbe per lo più espulso senza aumentare la massa di fumo prodotta) faremo si che la pompa entri in azione solo ad esempio dopo metà gas e pian piano aumenti l'afflusso del liquido nel collettore in quantità crescente all'aumentare dei giri del motore fino ad arrivare, ad esempio, al 100% dal 75% del massimo del motore. La miscelazione è ovviamente personale e influenzata da fattori come temperature di esercizio del motore, fluido adoperato, effetti desiderati. A questo riguardo nel manuale di Sullivan vengono riportate alcune programmazioni già effettuate per una radio Futaba F9 che possono però essere prese a riferimento o come base per realizzarle anche su altri modelli di radiocomando. |
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Prima di installare la pompa sul modello è bene provare il cablaggio sul banco per verificare che tutto funzioni bene (ad esempio che la direzione della valvola di non ritorno che va sul tubo del collettore sia nella direzione esatta); per far questo si può utilizzare come liquido la miscela per motori aeromodellistica oppure semplice acqua. Una volta verificato che il tutto è ok si può procedere all'installazione sul modello. Nel corso della prova non abbiamo accertato perdite di fluido dai tubi, ma la conferma si potrà avere solo dopo un po' di tempo di utilizzo costante. Infine il liquido per fumogeni. Al riguardo è fondamentale premettere che in questo campo, oltre ad avere a disposizione liquidi già confezionati allo scopo (perfino aromatizzati), esiste anche una "letteratura" su come realizzarne in casa e sul quale sia più efficace in termini di quantità e densità di fumo prodotto. Personalmente mi sono affidato ad un prodotto testato e pronto all'uso ma, come si legge anche nel manuale di Sullivan, gli esperimenti ed i risultati ottenuti con liquidi alternativi sono davvero tanti. Va da sé considerare che una resa maggiore, al di là del liquido utilizzato, si ottiene sempre cercando di "iniettare" il liquido nel punto più caldo dell'uscita dei fumi combusti del motore. Qualcuno utilizza anche serpentine inserite o dentro le marmitte o attorno ai collettori del motore per pre-riscaldare il liquido. Un sistema che funziona ma che ritengo particolarmente laborioso.. |
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Tornando ai liquidi "fai da te" sono da ricordare soluzioni come 100% di olio di paraffina, o olio per neonati; 50% di diesel e 50% di olio industriale per motori automobilistici; 50% di kerosene e 50% di diesel; olio da lampade, un liquido prodotto dal petrolio; il liquido inserito nei sistemi meccanici di trasmissione delle automobili. Oltre a questo c'è chi fa esperimenti mescolando alcuni di questi liquidi tra loro o con altri con effetti più o meno apprezzabili. L'unico consiglio che mi sento di dare (e che è ovvio) è quello di non creare mai soluzioni altamente infiammabili che potrebbero incendiarsi al contatto con la marmitta calda... Ed infine due note sulla manutenzione della SkyWriter Sullivan. Premesso che più o meno tutti i liquidi per fumogeni contengono spesso sostanze gommose che possono otturare i passaggi di filtri, tubi o raccordi, Sullivan consiglia di effettuare periodicamente lavaggi con solventi non particolarmente aggressivi. Sandro Cacciola |