Il FA-18 Jolly Roger, Testi e foto di Sandro Cacciola | ||||||||||||||||||||
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L'F/A-18 Hornet è un cacciabombardiere di costruzione americana. Costruito dalla McDonnell Douglas a seguito di una richiesta della US Navy, è uno degli aerei più versatili attualmente in servizio: infatti è stato appositamente progettato per coprire il ruolo di aereo da caccia, da attacco al suolo, da supporto aereo ravvicinato, da bombardamento tattico, ricognizione e controllo aereo avanzato. Grazie alla capacità di coprire tutti questi ruoli, è un ottimo aereo imbarcato; il suo grande difetto però è il suo scarso raggio d'azione, problema corretto nella nuova versione F/A-18E. Un jet stupendo che non può passare assolutamente inosservato... neppure quando viene riprodotto in scala 1/9. Ed è quello che ha realizzato Starmax, azienda cinese oggi molto prolifica nella riproduzione di jet a ventola elettrica. Un bel modellone che in Europa viene commercializzato (e disponibile in magazzino, io l'ho acquistato da loro) dalla Aero-tech (www.aero-tech.ch) una giovane ed intraprendente società svizzera che sta iniziando adesso la sua avventura in questo fantastico mondo del modellismo. Un'azienda fatta da modellisti che dunque si pongono come primo obiettivo quello di fornire prodotti di ottima fattura a prezzi competitivi. Il sito di Aero-tech è oggi in continuo aggiornamento e la politica di realizzare il loro magazzino in Germania dà la possibilità a tutti gli appassionati europei di acquistare senza dover pagare nessun dazio doganale. |
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Il kit Ma torniamo a parlare dell'F/A18 EDF che fa davvero una bella impressione fin dalla confezione che lo ospita. Con i suoi 1010mm di apertura alare ed una lunghezza di 1500mm si pone al top della gamma elettrica delle moderne riproduzioni di jet militari e quel che più colpisce è il grado di fedeltà nella riproduzione, tenendo conto che è stato realizzato in Foam. Non mancano le pennellature come pure l'abitacolo ed anche i missili e le bombe alari. E' disponibile in colorazioni diverse rappresentanti le tre livree: Jolly Roger, Blue Angel e Diamone Viper. Diverse anche le configurazioni disponibili per l'acquisto che arrivano, al top della gamma, ad avere un modello completamente assemblato pronto al volo, batterie incluse, basta collegare la ricevente e via in volo!!! Quando si dice kit davvero "ready to fly"!!! Tornando all'F/A18 di Aero-tech si deve subito sottolineare la cura e la meticolosità con cui la confezione arriva a casa. Uno scatolone quadrato (sì quadrato) di generose dimensioni in cui in un contenitore di polistirolo trovano posto tutti i componenti di questo accattivante jet. Aprendo la confezione e osservando da vicino i diversi pezzi si può apprezzare la buona qualità del polistirolo ed il buon grado di rifinitura e decorazione delle diverse parti già colorate e pronte per essere assemblate. |
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Straordinario risulta il lavoro di pre-assemblaggio effettuato dalla fabbrica: come si può vedere dalle immagini nulla è lasciato al caso: tutti i servi installati, carrello anteriore retraibile già in posizione con il suo servo, carrelli alari detraibili solo da avvitare e collegare al servo (sono meccanici), ventola e motore in posizione, come pure il regolatore e perfino l'Ubec da 5A provvisto di toroide nella parte terminale della spinetta, servi alari e del profondità con i cavi cablati. Tutte le prolunghe dei servocomandi (sono 8 in totale) sono numerate (con il canale corrispondente per la Rx, da verificare a seconda dell'apparato radio utilizzato!) per evitare confusione nel collegamento alla ricevente; la prefabbricazione arriva al punto tale da fornire già le squadrette dei servi con fissati i nottolini per le aste dei rinvii. |
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Completano il ricco kit tutto l'armamento (riproduzione di bombe e missili alari), riproduzione del copckit in scala, alcune decals da applicare (le altre sono già in posizione sul modello. Controllando prima dell'assemblaggio i cablaggi dei servocomandi mi sono accorto che quelli degli alettoni terminano con una sola spinetta per la ricevente, il che mi ha fatto un po' preoccupare in quanto, mi sono detto, possibile che siano collegati con una "Y"? I movimenti risulterebbero in questo caso non contrari (come gli alettoni vogliono) ma uguali (come per i flap). Mi sono premurato di testarli subito e con mia grande sorpresa mi sono accorto che il funzionamento è esattamente contrario: dunque nell'assemblaggio o è stato previsto un invertitore di movimento su un servo oppure uno dei due servi nasce contrario.. davvero un gran bel lavoro. |
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L'Assemblaggio Cosa dire: questo compito è davvero molto semplice in quanto le parti da assemblare sono poche. Quello che consiglio (e che viene riportato anche nello scarno manuale scaricabile sul sito della www.aero-tech.ch) è di provare ad assemblare tutti i pezzi prima di procedere all'incollaggio. Operazione che, invece dovrà essere effettuata assolutamente prima di iniziare ad incollare le parti è quella di verificare il corretto funzionamento dei carrelli retrattili. In questa operazione ho infatti riscontrato che le corse dei servocomandi erano troppo corte per consentire alle gambe dei carrelli centrali di bloccarsi in posizione. Dopo aver provato inutilmente ad aggirare l'ostacolo con la corsa servi sulla radio, ho optato per allungare le squadrette dei due servi in modo da aumentare la corsa totale. In questo modo si ottiene una chiusura ed una apertura totale delle gambe. Per il movimento, visto che la Futaba T12 lo consente, ho deciso di diminuire la velocità dei servi fino ad ottenere una chiusura ed apertura più lente come d'altronde avviene nella realtà. |
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A questo punto basterà incollare la parte anteriore della fusoliera ed unire le spinette dei servocomandi; per il muso del modello ho aspettato ad incollarlo per verificare il centraggio; se fosse risultato particolarmente cabrato e visto che il vano batterie non consente un grosso movimento in avanti o indietro del pacco, avrei potuto inserire un po' di piombo proprio sulla punta. E così è stato visto che ho inserito sul muso circa 40grammi di piombo. |
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Avvertenza d'obbligo il corretto allineamento di ali e timoni di quota durante la fase di incollaggio, e da qui in poi il lavoro è davvero veloce e senza nessun tipo di problema. Tutto torna alla perfezione. Una volta terminato il modello ha un aspetto imponente e davvero grintoso; gli armamenti (bombe e missili alari e sub-alari) gli conferiscono un'aria guerraiola, come si addice ad un jet come l'FA/18! |
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Un altro consiglio (dovrebbe essere inutile ma è bene ribadirlo) è quello di verificare il corretto serraggio delle viti che tengono in posizione il gruppo ventola-motore: dopo aver sollevato il "tappo" sulla parte superiore della fusoliera si può provare a serrate le viti. Nel mio caso ho verificato che due viti non stringevano abbastanza ed ho dovuto sostituirle con due nuove e di diametro maggiore! Provate a immaginare cosa poteva accadere... Il test Il modello una volta assemblato ha fatto registrare sulla bilancia elettronica il peso di 2.050 kg, completo di armamenti e batterie da 5S 3700Mah 25C di scarica. Il solo modello (batterie escluse) pesa 1,520 Kg, davvero un buon risultato viste le dimensioni. Al banco il gruppo ventola/motore con batterie cariche ha fatto registrare la bellezza di 62 Amp. di assorbimento con 1080watt di potenza, con una spinta statica calcolata attorno ai 1.8/2/kg. Il gruppo a terra spinge molto bene ed il modello anche sull'erba avanza anche se barcollando, grazie ai carrelli ammortizzati (le sollecitazioni in questo caso sono ovviamente maggiori che sull'asfalto). Bello anche il sibilo della ventola che promette voli entusiasmanti. |
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La prima prova al campo ha avuto qualche problema legato ai carrelli che su un'erba non corta mi hanno impedito di decollare ruotando sul proprio perno. Tornato in laboratorio ho provveduto a bloccare con un po' di ciano i grani e l'asta d'acciaio che si innesta nel carrello e tornato al campo (con un'erba decente) ho ripetuto il test. Da centro pista la ventola intona subito e dopo una corsa di una cinquantina di metri (l'erba purtroppo frena molto la corsa) il modello stacca e fa quota. Credo (ma non l'ho potuto verificare) che su una pista in asfalto sarebbe in grado di staccare abbastanza velocemente. Dopo il trimmaggio dito il volo a tutto gas risulta molto veloce, elettrizzante e divertente con il modello che non assume però mai assetti pericolosi (ovviamente si devono tener presenti le nozioni fondamentali per un jet come virate non strette con sostentamento abbondante, motore sempre in tiro e mai sollecitare al massimo la struttura... è in polistirolo ricordiamolo!); non spingendo troppo sul gas si ottiene però un modello gradevole e abbastanza docile. Vorrei comunque ricordare che questo è una riproduzione destinata a piloti già esperti nel volo e da non consigliare assolutamente a principianti. |
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L'F18 in fase di atterraggio si presenta pulito e grazie anche alla superficie della fusoliera che ne amplia la portanza il rientro in pista risulta non difficile. Importante non ridurre troppo il motore ed avvicinarsi con una più che sufficiente velocità di sostentamento. Ognuno di noi, in fondo, adotta la sua tecnica che più gli dà sicurezza. Belli anche gli atterraggi con il naso in su e motore in tiro. Con le batterie 3700 si riesce a volare in sicurezza attorno ai 4-5 minuti dosando il gas. Dopo un paio di voli e rullaggi ho dovuto constatare che i servi dei carrelli retrattili avevano sofferto lo sforzo e non chiudevano a dovere. Essendo servi economici da 9grammi gli ingranaggi non hanno retto. Li sostituirò con servi analoghi ma con ingranaggi in metalli. Aero-tech mi ha però già informato che è in arrivo la versione II di questo modello che prevede già una nuova terna di carrelli con servi sovradimensionati per evitare proprio questo inconveniente. Insomma che dire? Il modello è davvero bello sia a terra che in volo, un modello che può farci distinguere tra gli appassionati del nostro club! |
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