Mig-29 FlyFly Model, Testi e foto di Sandro Cacciola | ||||||||||||||||||||||||||
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Il MiG-29 è un caccia dalle linee moderne, bimotore, monoposto, con ala alta di grande superficie e raccordata alla fusoliera. Il MiG-29 Fulcrum è stato prodotto in circa 1.300 esemplari per una trentina di paesi nel mondo, ma ne restano operativi appena 750. La produzione di serie iniziò nel 1982, ed il caccia diventò operativo nel 1984, anche se ufficialmente "svelato" solo nel 1986, quando alcuni Fulcrum furono inviati in visita in Finlandia. Per gli appassionati di modellismo questo jet è stato riprodotto da diverse aziende impegnate nella realizzazione di aeromodelli radiocomandati ma quello che ci ha colpito di più, tra le diverse offerte, è stato quello della FlyFly Hobby (di cui abbiamo provato anche l'F86 Sabre). Realizzato in polistirolo ad alta densità ha la peculiarità di avere generose dimensioni 1145mm di apertura alare e 1500mm di lunghezza per un peso dichiarato attorno ai 2,8 chilogrammi (difficile da ottenere...), di essere commercializzato già con la livrea Team Russia (blu e rossa) e, quel che più conta, di promettere, grazie ad una doppia ventola da 90mm, prestazioni esaltanti. |
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Ho acquistato il kit (al momento della stesura non disponibile in Italia) sul sito web della JePe (http://jepe.org/shop) un'azienda Olandese il cui titolare si è rivelato, competente e disponibilissimo, pronto a rispondere alle mie numerose domande. Il modello (e tutti gli accessori) sono acquistabili al suo indirizzo ed il costo di spedizione (vista la confezione voluminosa) è in linea con quello dei distributori italiani. Per completare il modello occorrono due motori in-runner da 1600-1800Kv con asse da 5mm, due ESC da 60A e due pacchi di batterie Li-Po (5 o 6 cells) per lo meno da 3700Ah e 20C di scarica, due micro servi (ma di quelli buoni) per gli elevoni (il modello non ha infatti alettoni ma solo i timoni di quota che fungono anche da alettoni). La confezione comprende anche i carrelli fissi che possono essere sostituiti con quelli retrattili della FlyFly il cui kit ha un prezzo decisamente basso proprio da JePe. |
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La costruzione Una voluminosa confezione contiene tutti i pezzi necessari (elettronica e batterie escluse) per assemblare questo bel modello. Stampato in polistirolo espanso ad alta densità colpisce da subito per la qualità del kit che riporta anche particolari come le pennellature e le ruote e carrelli in semi-scala. L'assemblaggio è abbastanza semplice in quanto tutti i pezzi ed i componenti si incastrano con discreta precisione. Il manuale fornito a corredo è esclusivamente fotografico ed alcuni passi importanti non sono spiegati con dovizia di particolari. A questo riguardo vorrei subito sottolineare che si dovrà prestare particolare cura nell'inserimento dei perni che servono per gli elevoni (i piani di quota che in questo caso fungono da alettoni e timoni orizzontali). Questi, infatti, scorrendo in blocchetti di plastica risultano un po' troppo corti in quanto terminano proprio in prossimità dell'ultimo foro del blocchetto di plastica nera rischiando magari di sfilarsi durante il volo. Ho risolto piegando un tondino di acciaio armonico da 4mm alla morsa e confezionando due perni più lunghi che ho poi inserito nei blocchetti di plastica nera dopo averne allargato i fori. Mi sono sentito più sicuro... |
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Altra cosa che suggerisco (ma che ho visto prendere in considerazione anche su forum stranieri) è quella di rinforzare la parte terminale della fusoliera che ospita i blocchetti di plastica nera in cui si inseriscono i perni degli elevoni e delle ali con compensato o fibra e resina in quanto lo sforzo che devono sopportare ad alte velocità potrebbe essere elevato ed il solo polistirolo potrebbe non bastare. |
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In fase di costruzione, per rendere il volo più reattivo, ho ricavato nelle ali, seguendo il disegno stampato sul polistirolo, anche gli alettoni nella parte terminale delle ali. Per far questo ho dovuto ricavare anche le sedi per i due servi alari indispensabili per il movimento degli alettoni. La cosa più complicata è stato il passaggio delle prolunghe dei servi per realizzare il quale mi sono servito di un tondino in acciaio che ho inserito nel profilo alare effettuando un foro utile a far scorrere la prolunga. Con un po' di ingegno e pazienza si riesce poi a portare il filo fino sotto la capottino dove alloggerà la ricevente. Tornando ai rinforzi va infine detto che il Mig-29 viene fornito con due baionette alari in carbonio da 4mm che inserite nei famosi blocchetti neri di plastica fissati alle ali e alla fusoliera dovrebbero permette alle ali di essere smontate e allo stesso tempo sopportare la torsione. A me è sembrato un po' strano che un modello di così generose dimensioni potesse affidare la sua sicurezza a due baionette alari da 4mm in carbonio... per di più quella posteriore un po' troppo corta... ed in questo caso mi è stato di conforto di diversi pareri di possessori oltre oceano che consigliavano di fissare le ali alla fusoliera incollandole con epossidica. Credo che questa sia la soluzione più sicura; in alternativa si potrebbe inserire due porta baionette nelle ali e nei blocchetti in plastica della fusoliera e inserirvi due baionette da 6mm. Personalmente, visto il volo veloce che promette il Mig-29 ho deciso di incollare il tutto. |
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Sempre considerando che il modello è in polistirolo e quindi abbastanza delicato in atterraggio, ho preferito fibrare con tessuto di vetro da 27g/mq e resina epossidica la parte inferiore della fusoliera e i piani di quota. Questo ha comportato anche una riverniciatura dei pezzi. Terminare l'assemblaggio diviene - come si sul dire - roba da ragazzi. Per unire le parti in EPP è indispensabile utilizzare della buona colla epossidica bicomponente e non fidarsi del tubetto (pur buono) di colla per espanso fornita nel kit.. Prima di installare i carrelli è bene irrobustire la parte attorno all'area di fissaggio con un po' di tessuto di vetro e resina epossidica (dobbiamo infatti tener conto che appoggiano pur sempre su polistirolo anche se denso e devono sopportare un peso di oltre 3 kg con in più l'inerzia provocata dall'atterraggio. |
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Radio, dotazione di bordo ed elettronica Come già accennato per la motorizzazione mi sono affidato alla proposta di JePe: due ventole Wemotec Midifan tipo nuovo (quelle con l'ogiva in alluminio, per intenderci) già equilibrate e con motore installato in maniera che possa dissipare il calore. I motori sono due inrunner da 1800Kv che devono essere alimentati da 5 celle cadauno. Per le Lipo mi sono affidato all'esperienza della Hyperion con le LVX25 4350 5S Xtreme 25-50C di scarica acquistate in Italia da Flymodelcomponents. Queste batterie, tra le più innovative sul mercato realizzate dal leader mondiale del settore "Enerland" e che accettano fino a 2C di carica, hanno prestazioni così eccellenti che a 20C di scarica la tensione rimane costante ad un valore non inferiore a 3,45 volt; questo significa avere a disposizione una elavata potenza con dimensioni e pesi contenuti. Per il regolatore Un LVX60/80 Amp Opto mentre per l'alimentazione della ricevente ho utilizzato una batteria Lipo2s 850mah con Ubec 6V. |
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Per l'impianto radio mi affido sempre a Futaba e per questa speciale occasione ho acquistato una stupenda Futaba 12FG Dal sito americano Esprit Model (www.espritmodel.com). E' stato, questo, un esperimento con il quale ho voluto verificare di persona quanto possa essere semplice acquistare oggi oltre oceano spuntando prezzi decisamente buoni. In questo caso, va sottolineato, otterrete però un manuale in lingua inglese (peraltro di facile comprensione per chi ha un po' di dimestichezza con la lingua straniera) e in caso di problemi vi dovrete rivolgere all'assistenza non italiana. Per i servi ho utilizzato quattro Hitec HS82MG che ritengo robusti, veloci, affidabili ed economici al tempo stesso. Per completare i cablaggi occorrono due prolunghe di cavo siliconato per i regolatori, due da 80cm per i servi ed una Y per collegare insieme le uscite radio dei due regolatori delle ventole. Mi raccomando di porre cura nel cablare con cura tutti i cavi (ne avrete un bel mazzo) e fate in modo che le linee della corrente siano il più possibile distanti da quella delle prolunghe servi (leggi interferenze...). Non male è porre due toroidi nei cavi dei servi dei piani di quota poco prima che questi si colleghino alla ricevente. |
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Il collaudo Finalmente tutto è pronto per il collaudo! Prima di andare al campo abbiamo testato funzionalità e assorbimenti dei gruppi ventola. A terra, con i due pacchi di batterie Hyperion LVX25 4350 abbiamo registrato 49 ampere circa di assorbimento per ogni gruppo propulsivo il che ci fa stimare una spinta statica attorno a 1,6 kg. Non male visto che il modello pesa in ordine di volo 3,4 kg. (senza batterie la bilancia ha fatto segnare 2,250 kg) ed il rapporto spinta/peso si attesta quasi sull'1:1. C'è da considerare che il modello, dopo la resinatura parziale e la verniciatura (abbondante...) ha preso quasi un etto e mezzo di peso in più. Per il volo di collaudo mi sono atteso alle istruzioni per ciò che riguarda il baricentro e le escursioni delle parti mobili avendo cura di settare sulla nuova Futaba 12FG anche i riduttori attorno ad un 30% della corsa. Esponenziali d'obbligo, sia in condizioni di volo normale che con corse ridotte (ho optato per un 50%). |
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Al campo, dopo le foto di rito (come vedete non ho applicato le decals volutamente per scaramanzia...), carico con la pompa il serbatoio aria dei carrelli retrattili e mi allineo in testa; provo qualche rullata per vedere se è tutto ok e poi mi faccio coraggio: la pista è in erba (anche se ben rasata) e mi attendo una rullata abbastanza lunga prima dello stacco. Apro il gas lentamente: il modello mano a mano prende velocità e dopo una correzione della traiettoria verso sinistra con il carrello anteriore alza il muso: aspetto ancora qualche metro prima di cabrare in quanto temo che la velocità non sia ancora sufficiente per sostenerlo... e infine via! Il Mig si stacca da terra e sono in volo. Leggera correzione a sinistra con gli alettoni e due tacche di trim a cabrare (il modello era risultato leggermente picchiato anche nella prova statica di centraggio). Faccio quota e vedo che il modello acquista velocità. Le due ventole spingono bene ed il suono è fantastico. Il mio Mig in volo sembra vero: due giri di test per un'ulteriore controllo dell'assetto e poi provo un tonneaux che il modello compie discretamente anche se non proprio in asse (ed io ho installato anche gli alettoni, e dunque in caso di utilizzo degli elevoni la rotazione sull'asse risulterà sicuramente più lenta e ancora meno in asse). Provo anche il looping: in quota di sicurezza breve affondata per aumentare la velocità e poi tiro il cabra: buona risposta e cerchio (o quasi) completo con facilità. Il modello, come tutti i jet, è entusiasmante. Qualche passaggio sulla pista (a quota di sicurezza...) e poi in quota riduco il motore per provare a saggiare il comportamento a bassa velocità: il modello risponde discretamente anche se non si può pretendere una planata da veleggiatore, è pur sempre un jet! Capisco che l'atterraggio dovrà avvenire a buona velocità di sostentamento (d'obbligo sempre le ventole in tiro) e traiettoria tesa. Mi allineo alla pista, estraggo i carrelli, e provo a portarlo a terra: il primo tentativo è troppo lungo e veloce; ci riprovo ed anche la seconda volta sono lungo; la terza volta la prendo più larga, mi allineo e tocco terra facilmente con le ventole che suonano ancora. Tempo di volo totale 3 minuti circa (verificherò in seguito che le batterie hanno ancora circa 1500 mah da erogare. Niente male davvero. Il modello vola bene ed è veloce, lo spettacolo in area e a terra è garantito. Non è un modello da principianti ed il fatto di doverlo trasportare in auto con le ali montate è un po' difficoltoso... Per quanto riguarda la Radio poco da dire, favolosa e grazie alle numerose programmazioni (in particolare le modalità di volo) si possono configurare più opzioni di programmazione dedicate ad ogni singola funzione (atterraggio, volo veloce, volo lento ecc.). Tornando al Mig-29 da rilevare che qualche problemino l'ho avuto con i carrelli retrattili che a volte non si bloccano al primo colpo (forse le molle sono un po' leggere), ma basta riprovare. Anche la valvola originale non è proprio perfetta e ci vuole pazienza e tempo per regolare la corsa del servo che ne apre e chiude l'erogazione. Forse sarebbe il caso di montare un modello più performante ma c'è da dire che anche il costo è davvero basso. Ultimo avvertimento: maneggiate con cura il modello fin dalle prime fasi di montaggio perché basta un po' di pressione per segnare il polistirolo anche se ad alta densità. Bello sarebbe fibrarlo tutto... io non ne ho avuto né voglia né tempo... Alla prossima! |
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