L'SU-47 Berkut ed il relativo kit di motorizzazione oggetto del test di questo articolo sono stati gentilmente forniti direttamente dalla ditta Rc-Modelmania. | ||||||||||||||||||||||
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Ho sempre avuto una certa "passionaccia" per gli aerei dell'est, Mig Sukoi Yak etc. etc. mi hanno sempre intrigato parecchio, non tanto per la loro provenienza naturalmente, lungi da me il far politica sugli aerei, ma perché nonostante la tecnologia russa sia probabilmente piuttosto indietro rispetto a quella occidentale in fatto di elettronica legata al volo alcuni aerei riescono ciononostante a raggiungere la parità di prestazioni rispetto ai loro omologhi occidentali, e questo grazie più all'aerodinamica, che non all'elettronica. Questa peculiarità mi ha indotto a pensare che tali caratteristiche, se riportate su un aeromodello, possano portare a sorprese di certo positive in volo, ed anticipandovi in parte le conclusioni è ciò che potremo vedere realizzato in questo modello. Và da se che per quanto sopra la proposta di Alessandro della Rc-Modelmania.com di provare il Su-47 non potevo che accettarla con grande entusiasmo. |
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Montaggio Il Su-47 full size è un prototipo disegnato con ala a freccia negativa in configurazione canard, sono tuttavia presenti i piani di coda, cosa che lo caratterizza in modo particolare. La freccia negativa è un vecchio sogno dei progettisti, può fornire caratteristiche di volo eccezionali, scarsa resistenza d'estremità, ed angoli d'attacco eccezionali grazie alle benigne caratteristiche di stallo, ovvero la quadratura del cerchio se vogliamo, ma ha una pessima prerogativa, quella di provocare problemi di aeroelasticità, fenomeno aerodinamico che porta alla rapida distruzione dell'aeromobile. La cosa assai meno sentita (ma tuttavia possibile) nei modelli grazie alle dimensioni ed alla robustezza generale, solitamente maggiore nelle nostre costruzioni. Il sapiente uso di materiali costruttivi moderni e la progressiva acquisizione di conoscenze aerodinamiche hanno consentito la costruzione di due prototipi full size sostanzialmente simili da parte di due dei bureau di design più prolifici nei rispettivi blocchi, ovvero il Grumman X29 ed il Sukoi Su-47, ed è proprio di quest'ultimo che ci occuperemo. Il modello del Sukoi Su-47 che andremo ad analizzare non sfugge poi molto alla regola, anche nei modelli per fortuna le leggi dell'aerodinamica conservano una loro validità, pertanto anche il modello, oltre che il vero, presenta delle particolarità estetiche e di volo piuttosto marcate grazie all'insolita geometria. Veniamo però all'oggetto della prova. Il modello in polistirolo piuttosto denso già rifinito e verniciato si presenta sostanzialmente già finito e preassemblato, la parte di lavoro riservata al modellista si limita al mero incollaggio dei componenti principali, nella scatola troveremo infatti la fusoliera, già completa di ventole motori regolatori e servi montati, persino il connettore deans è già li al suo posto, completano la struttura le due semiali, i due canard, i piani di coda e i due direzionali oltre alla cappottina ed ai coni anteriore e posteriori, tutti componenti che trovano posto in modo agevole nelle loro sedi, solamente i direzionali hanno richiesto un minimo di carteggiatura per entrare nelle sedi sulla fusoliera a loro assegnate. |
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Un particolare va evidenziato, che questo modello è configurato sostanzialmente come un tuttala, difatti i servi destinati alle parti mobili sono solamente due, alettoni e piani di quota si comandano con un'unica asta in acciaio armonico, e i canard in questo caso sono fissi. Il baricentro, come riportato sulle istruzioni è posizionato davanti all'ala. |
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Le ventole sono di ottima fattura, è possibile trovarle sul mercato col nome di xfan56, sono della classe di 55mm e montano motori classe 20mm da "soli" 4300 Kv, tuttavia su queste ventole sono stati montati senza particolari problemi motori fino a 5300 kv, teniamolo presente qualora sentissimo la necessità di un potenziamento, le ventole almeno in questo caso potremo conservarle limitandoci alla sola sostituzione dei motori. Le prese d'aria hanno un particolarità, difatti rimanendo in scala abbiamo prese d'aria piuttosto piccole, per cui il disegnatore è ricorso ad un vecchio trucco, ovvero al buco sotto la pancia, cosa che però solitamente è poco gradita ai puristi, e qui abbiamo un piccolo colpo di genio, difatti il suddetto buco (o cheater hole per parafrasare i cugini d'oltremanica) è opportunamente coperto da un robusto foglio in abs termoformato fissato su un solo lato, che una volta accese le ventole flette scoprendo il bucone (tale sistema è responsabile del particolare "suono" che potete sentire nel video), cosa che salva capra e cavoli, ovvero estetica ed efficienza delle prese d'aria, vero punto cruciale in una ventola intubata. |
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Il carrello è di tipo fisso, ma smontabile, pertanto è abbastanza agevole rimuoverlo nel caso si voli sull'erba, va anche detto che un jet col carrello di fuori è decisamente poco attraente, comunque sia è presente il servo per il carrello anteriore, e quindi la manovrabilità a terra è salva. Una cosa che mi ha lasciato perplesso è il sistema di incollaggio delle cerniere delle parti mobili, personalmente non mi son fidato e ho ripassato gli incollaggi con l'epossidica. |
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Il volo Come detto in precedenza l'approccio è piuttosto inconsueto, il modello è capace di un volo lento all'occorrenza, ed il cabra può esser tirato senza troppi timori, pertanto l'idea di un lancio a mano non è poi balzana, fermo restando che siamo si davanti ad un modello si piccolo, ma non propriamente ad un microbo, per cui la spinta generata dalle due ventole non è delle più potenti se paragonata al peso del modello, un lancio energico sarà opportuno, anche se la presa non è delle più facili. Una volta in aria debbo dire che però non si sente molto la mancanza di una motorizzazione muscolosa, la configurazione è piuttosto efficiente, ed il modello tende ad acquisire una velocità decente, tuttavia per fare un loop abbastanza ampio sarà bene immagazzinare una certa inerzia, i tonneau anche a tempi sono invece abbastanza facili, così come il volo rovescio. Debbo dire che come al solito sui tutt'ala, la risposta degli alettoni l'ho trovata pronta ed efficace, quella del cabra invece risulta più "pastosa" e tollerante, l'autonomia con delle 2200 20 c si attesta sui 5 minuti, che su una ventola sono anche troppi. L'atterraggio è affare semplice, il modello regge bene lo stallo, per cui lo si può quasi fermare prima di toccar terra, naturalmente sull'asfalto sarà bene non esagerare, il carrello è piuttosto basso e toccar terra coi coni di coda è un attimo. |
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Conclusioni Insomma, tirando le conclusioni, ci vorrebbe un pochino più di brio, i più scalmanati potrebbero desiderare di più, ad ogni modo volendo è possibile sostituire i 4300 giri di serie con dei 4800 volendo, la qualità delle giranti consente volendo persino dei 5300 Kv se non dei 6000, ma poi credo che si debbano cambiare i regolatori e montare quantomeno delle 2500 mah, cosa possibile togliendo il peso nel cono di prua, ad ogni modo si tratta di un modello che non ha problemi seri di affidabilità o strani vizi nascosti. |
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