Funzioni Avanzate |
Nelle prime due parti abbiamo visto la creazione e la modifica degli oggetti con AutoCAD, che sembra già molto ma in realtà abbiamo trattato sì e no il 10% degli argomenti correlati. La materia trattata superficialmente è senz'altro un po' caotica e il disegno risulta piuttosto farraginoso e lento. Io sostengo che molto si impara vedendo disegnare un esperto, perché, a differenza di molte altre applicazioni informatiche, il disegno CAD è una cosa molto manuale; un po' come suonare la tastiera Alcune funzioni sono indispensabili per muoversi all'interno di disegni molto complessi. Vediamone alcune a nostro vantaggio: Tasti di scelta rapida: F1: Apre la guida in linea di AutoCAD; F2: Apre la finestra di testo di AutoCAD. Altro non è che il testo che passa per la riga di comando in ordine di successione. E' utile per andare visualizzare l'elenco dei comandi che abbiamo dato con le relative elaborazioni del programma. F3 o Ctrl+F: Attiva/Disattiva gli snap ad oggetto. E' un tasto fondamentale, che si usa continuamente. F7 o Ctrl+G: Attiva/Disattiva la griglia. Tramite il comando GRIGLIA è possibile creare una griglia di maglia a piacimento da visualizzare sul disegno; F8 o Ctrl+L: Attiva/Disattiva la funzione ORTO, cioè gli spostamenti del puntatore paralleli al sistema di riferimento in uso oppure liberi. F10: Attiva/Disattiva lo snap polare di cui parleremo tra poco; Tasto CANC=comando CANCELLA Barra spaziatrice=INVIO Tasti di scelta rapida di windows: Ctrl+C=Copyclip Ctrl+V=Paste Ctrl+S=Salva Ctrl+P=Stampa Ctrl+O=Apri Ctrl+A=Seleziona tutti gli oggetti del disegno Ctrl+U=Tagliaclip Ctrl+N=Nuovo Grip Sicuramente vi sarà capitato di cliccare su di un oggetto e veder comparire dei quadrettini colorati sui vertici e sulla mezzeria. Questi sono detti grip ed altro non sono che delle "maniglie" con le quali si può trasformare l'oggetto. Se ci portate sopra il puntatore e trascinate potete vedere che è possibile effettuare degli spostamenti o degli stiramenti dell'oggetto. Inoltre noterete che gli snap sono attivi come durante la modifica degli oggetti. Se cliccate sui grip tenendo premuto SHIFT questi si colorano di rosso (sono selezionati) e quando effettuate una modifica movendo un grip tutti gli altri selezionati si muovono di conseguenza. Questa funzionalità è molto utile per fare dei piccoli aggiustamenti degli oggetti senza entrare in nessun comando. Gli oggetti selezionati si deselezionano premendo due volte ESC. Provate ad esempio a disegnare un arco (ARC) e poi a spostare i suoi grip, vedrete come è facile modificarlo ed adattare i suoi estremi ad esempio ad un rettangolo che lo contiene. Oppure una SPLINE che segua le sinuosità di una fusoliera di aliante: solo con la versatilità dei grip è possibile adattarla. Un'altra utilità dei grip è la possibilità di poter visualizzare con certezza gli estremi di una linea, per vedere ad esempio se coincidono con quelli di un'altra. Se due grip appartenenti a due oggetti diversi sono sovrapposti vengono trascinati insieme e questo consente di modificare contemporaneamente più oggetti. Come già detto i comandi possono essere impartiti prima o dopo aver selezionato gli oggetti e quindi aver visualizzato i grip. |
Sistemi di riferimento Finora abbiamo operato nel sistema di riferimento di default, ovvero globale, con le ascisse e le ordinate orizzontali e verticali. Il sistema è simboleggiato dall'icona WCS (sistema di coordinate globali) in basso a sx dello schermo ed è contrassegnato da una G. Però capita spesso di dover operare in parti del disegno che sono orientate in maniera diversa e gli spostamenti del puntatore nel sistema ORTO e gli snap non tornano con l'inclinazione delle linee e questo rende il disegno un po' laborioso. E' preferibile allora orientare il nostro sistema di riferimento con gli oggetti che disegniamo. Digitate UCS alla riga di comando e tra le varie opzioni scegliete OG (oggetto), selezionate l'oggetto con il quale allineare il vostro sistema che da questo momento diverrà UCS (sistema coordinate utente). Per tornare al globale digitate UCS e premete due volte INVIO. Per non visualizzare l'icona (io non la sopporto!) dal menu Visualizza - Visualizzazione - Icona UCS - Off. Dal comando UCS si può anche cambiare origine delle coordinate. Coordinate relative e polari Con il disegno tramite snap l'uso delle coordinate è limitato a pochissimi casi, ciò nonostante è bene fare un piccolo accenno alle coordinate relative ad un punto qualsiasi. Abbiamo visto che si può specificare un punto tramite l'inserimento di coordinate globali nella forma x,y. Se si intende inserire un punto con coordinate di origine su un altro punto noto alla linea di comando inserire le coordinate dopo il simbolo @. Esempio: comando Plinea,verrà disegnata una linea dal punto selezionato al punto di coordinate -15,17 relative al punto precedente e non al sistema globale. Se si dispone di una distanza ed un angolo possiamo inserire il nostro punto in coordinate polari nella seguente forma: dist Snap polare Nella versione 2000 è stata inserita una funzionalità comodissima che è lo snap polare. Il puntamento polare limita il movimento del cursore a incrementi angolari specificati. Una volta impostato l'angolo di puntamento, viene visualizzata una linea d'estensione polare a 0° e ad incrementi dell'angolo specificato, ad esempio se l'angolo del cursore specificato è di 15° il cursore esegue lo snap a 0, 15, 30, 45 e così via. Il puntamento polare costituisce un'alternativa alla modalità ORTO ed è attivo solo se quest'ultima è disattivata. Per impostare il comando digitare OSNAP alla riga di comando e modificare la finestra di dialogo. Come già detto lo snap polare si attiva/disattiva con il tasto F10. Immissione diretta della distanza Invece di inserire i valori delle coordinate per specificare un punto è possibile ricorrere all'immissione diretta della distanza. Questo è un buon metodo per specificare velocemente la lunghezza di una linea, spostando il cursore per indicare la direzione quindi immettendo la distanza dal primo punto. Quando è attiva la modalità ORTO, l'utilizzo dell'immissione diretta della distanza consente di tracciare in modo efficiente linee perpendicolari. Tratteggi e retini Il tratteggio consente di riempire un'area specificata in un disegno con un retino o un riempimento solido. Molti tratteggi sono associativi: i tratteggi associativi sono collegati al loro contorno e vengono aggiornati con le modifiche apportate a quest'ultimi. E' possibile rimuovere l'associatività in qualsiasi momento. |
|
Dalla finestra tratteggia (PTRATT) si può scegliere tra 50 modelli di tratteggio standard e 14 ISO. Si possono inoltre importarne altri da librerie esterne o crearsene di personalizzati. Cliccando sulla finestra Campione si apre l'elenco dei tratteggi predefiniti da cui si può scegliere quello preferito. Poi è necessario impostare l'angolo di inclinazione delle linee del tratteggio e la scala del tratteggio stesso, adattandola visivamente a quella del disegno. Con il pulsante scegli punti si clicca all'interno delle aree da riempire quindi si fa INVIO per inserire il retino. Se le aree da riempire sono costituite da oggetti chiusi si possono selezionare con il pulsante seleziona oggetti. Se si vogliono ereditare le proprietà di un retino già esistente premere Adotta proprietà e ciccare sul retino origine. Vi lascio scoprire da soli le proprietà avanzate dei tratteggi che sono molto intuitive. Ricordo solamente che per modificare un retino già esistente si usa il comando EDITARETINO, per copiare tutte le proprietà di un retino compreso il layer il famigerato CORRISPROP. I retini solidi sono molto utili per campire aree con un colore uniforme, ad esempio nei loghi. Il retino solido però si sovrappone completamente alle linee del disegno è utile quindi prima della stampa portarlo in secondo piano andando sul menu Strumenti - Ordine di visualizzazione - porta dietro e quindi selezionare il retino solido. Lo stesso vale per tutti gli oggetti che in stampa devono stare dietro o davanti alle altre linee. Il consiglio che vi do per l'inserimento dei retini è di selezionare un'area per volta e di operare su piccole porzioni, questo renderà veloce l'inserimento ed eventuali modifiche riguarderanno parti localizzate del disegno. Poi non esagerate perché i retini "pesano". Se esplodete un retino questo si trasforma in una serie di oggetti singoli che lo compongono e possono essere quindi trattati come oggetti semplici. Attenzione anche alla reale chiusura delle aree di tratteggio, verificate magari con i grip che i vertici siano coincidenti, e alla scala non troppo piccola del tratteggio, che il programma comunque si rifiuta di accettare. I retini migliorano moltissimo la qualità estetica del disegno ed il loro inserimento in layers che vanno stampati a colori con pennini sottilissimi è una cosa da tenere in conto. |
Creazione ed inserimento di blocchi Nei disegni tecnici sono spesso contenuti oggetti ripetuti. Un blocco è un insieme di oggetti con nome che è possibile associare in modo da formare un singolo oggetto. L'uso dei blocchi facilita e velocizza l'esecuzione del lavoro. Creando una libreria di blocchi sarà possibile inserire più volte lo stesso blocco anziché ricreare ogni volta gli elementi del disegno. E' possibile revisionare il disegno spostando e copiando blocchi invece di singoli oggetti geometrici. Per definire un blocco dopo aver disegnato gli oggetti che lo compongono digitare BLOCCO e selezionare gli oggetti suddetti. Quindi immettere una descrizione, un nome e un punto di inserimento. Il blocco così definito viene archiviato nella gestione dei blocchi e può essere richiamato con il comando INSER. Questo apre una finestra che gestisce tutti i blocchi che sono stati inseriti nel disegno. Se si esplode un blocco lo si ritrasforma nei suoi elementi essenziali. Nella versione 2000 è stato creato un sottoprogramma (design center) che si occupa della gestione dei blocchi che sono stati archiviati in apposite cartelle. Questi possono essere continuamente aggiornati ed ampliati ed in qualsiasi momento si può accedere alla finestra di dialogo per selezionare un blocco da inserire. L'inserimento da design center avviene semplicemente trascinando il blocco sull'area di disegno. Proprietà dei blocchi Anche se il blocco viene inserito nel layer corrente è possibile scegliere la modalità di impostazione delle proprietà relative al colore, al tipo e allo spessore delle linee degli oggetti contenuti al momento della creazione del blocco. Può succedere che io necessiti di creare un blocco con più layers e di trasmettere anche questi ai files in cui li inserisco, come anche di non voler trasmettere alcun layer e di far assumere agli oggetti inseriti quello corrente al momento dell'inserimento. Quindi se io voglio che gli oggetti di un blocco conservino le proprietà originali devo crearlo in qualsiasi layer tranne lo zero. Se io voglio che ereditino le proprietà del layer corrente devo crearlo nello 0. Eliminazione di informazioni non più necessarie Come avrete capito il programma conserva per ogni file un archivio degli oggetti che sono stati usati nel disegno, anche dopo che gli oggetti stessi sono stati cancellati. Lo stesso avviene per i layer che non contengono oggetti, per le quote cancellate, stili di testo e di quota, tipi linea, ecc. Ovviamente tutto questo pesa ed occorre alleggerire il disegno prima di salvarlo. Tramite il comando ELIMINA viene visualizzato un elenco dell'archivio da cui si possono spuntare le voci che non interessano. Non abbiate paura di cancellare oggetti disegnati: viene eliminato tutto ciò che NON CONTIENE OGGETTI, quindi il mio consiglio è di eliminare tutto. Inserimenti e finestre Oltre ai blocchi può essere necessario inserire in un disegno tutto un altro file di disegno. Con il comando DDINSERT si apre una finestra che consente di selezionare il file desiderato e di inserirlo in un punto di coordinate specificate o selezionato sullo schermo (origine dell'UCS del nuovo file). Il comando chiede anche il rapporto di scala del file da inserire sia in x che in y e questo può essere utile per stirare una dimensione del disegno da inserire rispetto all'altra, ad esempio quando si deve allungare una centina alare mantenendo lo spessore iniziale (sezione obliqua di un'ala). Le finestre di disegno sono una novità delle versioni di AutoCAD successive alla R14, in pratica è possibile aprire e visualizzare contemporaneamente più files .dwg, scegliendo il numero delle finestre dal menu relativo. Questo consente, con molta semplicità, di copiare e incollare (Ctrl+C e Ctrl+V) oggetti da un file all'altro. Quotatura Per quotatura si intende l'indicazione delle misure geometriche degli oggetti disegnati, parte fondamentale del disegno tecnico di precisione, che consente di ricreare il modello disegnato. In AutoCAD esistono 4 tipi di quote: lineari, coordinate, radiali, angolari. A ciascuna quota è associato uno stile predefinito o impostato dall'utente. In esso si definiscono colore, scala, dimensioni e stile testo, ecc. Dal menu "quotatura" scegliere "stile". Si apre la finestra Gestione degli stili di quota da cui è possibile creare il nostro stile personalizzato (comando DIMSTYLE). |
||
|
||
Nella prima scheda "linee e frecce" si impostano le linee di quota (che sono quelle con le frecce, le linee di estensione, che sono quelle che (contengono le linee di quota) lo stile e dimensione delle frecce, la distanza delle linee di estensione dagli oggetto quotati o dalle linee di quota, ecc. Dalla scheda "Testo" la dimensione, colore, orientamento, stile del testo della quota. Notare che si può assumere uno stile già impostato dalla finestra "stile testo" del menu "formato". Nella scheda "adatta" si adegua il testo alla linea di quota e nella scheda "Unità primarie" si impostano il numero di zeri dopo la virgola, il fattore di scala, il formato delle quote angolari, l'arrotondamento del valore della quota, ecc. |
||
|
||
Dalla gestione dei blocchi DESIGN CENTER è possibile importare gli stili di quota già creati in altri files. In ogni caso se noi copiamo e incolliamo una quota da un file all'altro, questa si porterà dietro anche lo stile di quota relativo. Durante la modifica degli oggetti quotati è possibile modificare di conseguenza anche le quote, basta includere nella selezione anche i punti di definizione, ad esempio quando stiriamo o estendiamo un oggetto. Lascio allo spirito di esplorazione dei lettori modellisti che sono arrivati fin qui la scoperta di tutte le altre funzionalità connesse alle quote. Arch. Eugenio Felici Foiano della Chiana (AR) archfelici@tin.it |