Componenti: |
Resistenze (tutte al 5% 1/4 o 1/8 watt) |
R1 |
150K ohm |
R2, R8, R9 |
10K ohm |
R3, R4, R10 |
100K ohm |
R5, R6 |
470K ohm Trimmer |
R7, R13 |
1K ohm |
R11 |
120K ohm |
R12 |
12K ohm |
R14 |
2,7K ohm |
R15, R16 |
220K ohm |
R17 |
6,8K ohm |
R18 |
220 ohm |
Condensatori |
C1, C9, C10, C11, C12, |
10.000pF Poliestere |
C2, C3 |
10uF 16Volt Elettrolitico |
C4, C6, C7 |
100uF 16Volt Elettrolitico |
C5 |
20uF 16Volt Elettrolitico |
C8 |
100.000 pF Poliestere |
C13, C14 |
10 pF Poliestere |
Diodi |
D1-10 |
1N4148 |
Integrati |
IC1 |
CD4001B |
IC2 |
CD40106B |
IC3 |
CD4081B |
IC4, IC5 |
7555 (NE555 in versione cmos) |
Semiconduttori |
T1 |
BC337 |
Varie |
SW1, SW2 |
Microswitch |
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Utile per le riproduzioni in quanto consente di evitare l'uso di complessi meccanismi di comando per i portelli, infatti sia i carrelli che i portelli sono comandati da servo e la centralina li commuta con il ritardo (regolabile) necessario, usando come input il solo canale dei carrelli.
Riferendosi allo schema qui sopra, sul lato sinistro dello schema sono evidenziati i terminali relativi al connettore proveniente dal canale carrelli della ricevente, a destra i terminali di uscita dei connettori diretti uno ai servi carrelli (in alto), l'altro ai servi portelli (in basso).
I simboli Si, So1 ed So2 indicano i terminali relativi al segnale di controllo dei servi, rispettivamente per il connettore d'ingresso (J1) e per i connettori dei servi carrelli (J2) e portelli (J3).
Per la realizzazione del circuito necessitano delle tarature che richiedono l'uso di un oscilloscopio, di un tester e di un potenziometro "volante" da 470 Kohm, nonchè di una certa perizia elettronica.
Se non siete particolarmente esperti o non disponete della strumentazione necessaria o non avete tempo, potete contattarmi agli indirizzi riportati alla fine di questo articolo per avere la scheda già assemblata e tarata. Viceversa, se volete cimentarvi nel montaggio del circuito, dovrete seguire scrupolosamente i passi che seguono riferendosi allo schema.
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Assemblate il connettore d'ingresso J1.
Montate il circuito stabilizzatore composto dal transistor T1, dal diodo D1, dalla resistenza R7 e dai condensatori C5, C6, C7 e C8.
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Collegate il connettore J1 alla ricevente e alimentate quest'ultima con batterie standard al NiCd da 4,8 Volt.
Verificate con il tester che la tensione sull'emettitore di T1 corrisponda a circa 4 Volt (questa uscita servira' ad alimentare il pin 14 degli integrati IC1, IC2 e IC3, i pin 4 e 8 degli integrati IC4 e IC5 e la resistenza R10).
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Spegnete la ricevente. Collegate l'integrato IC1 e il condensatore C1.
Pretarate il potenziometro da 470 Kohm al valore di 15Kohm e collocarlo provvisoriamente al posto delle resistenze R1 ed R2.
Una estremità del potenziometro va ai pin 5 e 6 di IC1, il centrale insieme all'altra estremità ai +4 Volt (per il collegamento usare del filo non più lungo di 10 cm).
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Accendete la ricevente e la trasmittente e verificate con l'oscilloscopio il segnale a onda quadra presente sull'uscita 4 dell'integrato IC1.
Tale segnale rimane alto per un breve periodo e basso per uno più lungo. Regolate il potenziometro in modo che il periodo di stato alto corrisponda a 1,5 millisecondi.
Il periodo di stato basso dovrebbe corrispondere a una durata di 18,5 millisecondi, ma non è rilevante una estrema precisione di questa parte del segnale che oltretutto dipende soltanto dai circuiti della ricevente.
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Spegnete la ricevente. Scollegate il potenziometro e misuratene l'esatto valore della resistenza.
Scegliete due resistenze che collegate in serie abbiano lo stesso valore resistivo (R1 ed R2) e montatele al posto del potenziometro.
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