Caratteristiche tecniche: | |
Tipo: | Jet Edf balsa/compensato |
Adatto a: | Piloti esperti |
Peso: | Circa 3,1kg in ordine di volo |
Dimensioni: | 1300mm AA, 1279mm lungh. |
Propulsione: | EDF CS XRP 90mm 6S Turbines-Rc (www.turbines-rc.com) |
Produttore: | Phoenix Model (www.phoenixmodel.com) |
Sarà per la costruzione interamente in balsa e compensato, o forse per la particolarità delle rifiniture e delle sue linee, fatto sta che questo nuovo jet a propulsione elettrica Edf 90mm Sea Hawk (ma è un Bea Hawk) mi ha colpito da subito tanto da desiderare di provarlo al più presto.
JDF01-Sea Hawk scale 1:7,5 90mm è la denominazione esatta che l’azienda vietnamita Phoenix (www.phoenixmodel.com), arcinota in tutto il mondo per la sua vasta produzione di aeromodelli in struttura lignea, ha dato al nuovo nato che fa parte della linea Rc Edf che include lo stesso modello ma in scala 1:6,25 ed il “Preceptor” scala 1:7.
Con 1300mm di apertura alare, una lunghezza di 1279mm ed un peso in ordine di volo attorno ai 3 kg, spinto da una ventola da 90mm, il Sea Hawk Phoenix si pone nella categoria “midle” che sta conquistando sempre maggiori fette di mercato in quanto ancora in grado di essere accessibile ad una grande vastità di modellisti sia per costi di gestione che per difficoltà di volo. Il jet è stato progettato dal direttore della Phoenix, Robert, che ha voluto trovare l’essenza tra bellezza, qualità di volo e velocità, il tutto condito con un tocco di realismo unico per questa fascia di aeromodelli. Il Sea Hawk Phoenix è infatti rivestito in ORACOVER® originale (il modello in questione è quello rosso/bianco con codice colore 21-023 Rosso Ferrari) comprende nel kit i carrelli retrattili meccanici in metallo con struttura in alluminio ammortizzata, un bellissimo copckit completo di riproduzione della strumentazione, condotti di aspirazione e scarico in fibra, alcuni dettagli interessanti come l’antenna anteriore, prese d’aria ed una dotazione di accessori di prima qualità per completare l’allestimento.
Il modello risulta davvero ben fatto, anche se l’Oracover ha bisogno di una riscaldatina per eliminare alcune grinze in zone “ostiche”. Il manuale di assemblaggio fotografico non è fornito nel kit ma disponibile in digitale. I pesi da soli riescono a far capire la qualità: fusoliera 470 grammi, le ali 370 grammi, il direzione 60 grammi, piani di quota 80 grammi, carrelli e gambe 225 grammi, copckit 185 grammi (qui forse si poteva risparmiare qualcosa ma l’effetto scenico è comunque notevole e nessuno vieta di eliminare qualcosa…).
I condotti ingresso aria e lo scarico sono forniti in epoxy stampati e di ottima fattura ed il loro peso è rispettivamente di 130 grammi e 90 grammi. I condotti ingresso aria vanno a raccordarsi direttamente con la ventola e devono essere adattati in lunghezza a seconda della lunghezza della ventola che si utilizza. E’ possibile anche non installare i condotti ed utilizzare il “labbro” sull’ingreso dell’aria sulla ventola ma si ottengono prestazioni leggermente inferiori che però sono parzialmente compensate da una diminuzione di peso di 130 grammi. Per un assemblaggio corretto suggerisco di installare i condotti di ingresso dell’aria.
Lo stato di avanzamento dell’assemblaggio del kit Phoenix è elevato: i lavori da effettuare sono quelli di routine: le ali sono in due pezzi smontabili per facilitare il trasporto e devono essere installati i servocomandi flap e alettoni negli appositi alloggiamenti già predisposti per servi mini e quello per la ritrazione dei carrelli meccanici (è possibile installare anche carrelli elettrici che vanno acquistati a parte.Per i servocomandi ho utilizzato per i carrelli retrattili i Turnigy TGY-S311 180° Digital Robot Servo 3.8kg 27g, per gli alettoni ho voluto provare i Corona DS339HV Digital Metal Gear 5.1kg/ 32g, mentre per i flap, quota e direzione ho installato i Turnigy TGY-S712G Alloy Case Digital Slim Wing Servo 7kg 28g. Sono fornite nel kit anche le aste in acciaio filettate e le forcelle per effettuare i rinvii delle parti mobili. Un po’ di pazienza occorre per trovare l’escursione giusta dei servocomandi per aprire e chiudere i carrelli, ma niente di impossibile. Installare i carrelli è un attimo mentre un po’ di tempo si perde nel, realizzare il comando di rotazione del ruotino anteriore che è predisposto per i due cavetti in acciaio push-pull (compresi).
Tutte le parti mobili delle ali, piani di quota e direzione devono essere incollate in sede con colla ciano, mentre i relativi scassi sono già realizzati. Sotto la fusoliera il jet presenta anche delle prese d’aria di raffreddamento che sono però rivestite dal termoretraibile. Se volete potete aprirle con un cutter e dare più circolo d’aria nella zona batterie/regolatore. Potete anche aprirne una sola parte in quanto un po’ di aria entra anche dal vano carrello anteriore che ha comunque una parziale copertura in plastica da incollare. L’ala ha la baionetta in alluminio mentre i piani di quota in carbonio e pin di allineamento: le ali sono predisposte per essere smontabili e fissate in fusoliera con due viti in fusoliera; i piani di quota sono previsti fissi in quanto non creano problemi di trasporto viste le dimensioni ridotte. Rifiniscono il modello alette sul verticale, antenna in punta, antenne e prese d’aria finte sul dorso, prese d’aria anteriori e coperture servi dei carrelli retrattili che sono fissati sul dorso delle ali (vedi foto). Procedura di routine il fissaggio del gruppo ventola e del cono di scarico.
Per quanto riguarda batterie e regolatore ho utilizzato un esc da 100/120Amp e Nano-tecfh 5000mah 35-70C di scarica. Per centrare il modello ho dovuto però effettuare delle modifiche in quanto la posizione centrale delle batterie (se posizionate sulla basetta originale) porta ad avere un modello picchiato con necessità di mettere peso (tanto) in coda. Ho dunque fatto varie prove fino a giungere alla conclusione che le batterie 6S dovevano andare a toccare la baionetta alare (quindi arretrate al massimo) mentre il regolatore l’ho posizionato nello sportellino inferiore di accesso alla ventola. Per fare questo ho dovuto realizzare un vano apposito in balsa per le batterie che ho poi incollato nella fusoliera (vedi foto). Ho così raggiunto la posizione giusta per il baricentro statico. Quello che mi ha lasciato perplesso è il constatare che i carrelli sono stati messi praticamente sul baricentro dando al modello un momento di equilibrio abbastanza precario (se si alza leggermente il muso il modello tende a toccare la coda a terra). Questo mi ha messo in guardia su un possibile stacco immediato del modello in fase di rullaggio. La soluzione poteva essere una sola: spostare indietro i carrelli…!!! Ho lasciato tutto come è di fabbrica.
Nel testare questo nuovo jet Edf della Phoenix ho approfittato per provare, grazie alla preziosa collaborazione dell’azienda francese TurbinesRc (www.turbines-rc.com/fr) anche la nuova ventola ChangeSun denominata XRP, una 90mm ma con 14 pale con motore pre-installato (Cyclon IT60-50-1550Kv o a scelta il 1450Kv), entrambe le motorizzazioni in configurazione per alimentazione 6S ed una resa di circa 2,8/3kg di spinta. Il distributore francese TurbinesRc, particolarmente specializzato in ventole intubate e che ha sul suo sito web davvero una vasta gamma di prodotti dedicati al volo elettrico ad ottimi prezzi, mi ha consigliato di montare la configurazione con motore 1550Kv che per peso e rendimenti sembra essere la più azzeccata. Turbines-Rc/fr mi ha anche spiegato che questa nuova serie di ventole a 14 pale in fibra di nylon rinforzata in carbonio è stata progettata per offrire ai modellisti la massima spinta ed suono il più realistico possibile. In effetti il suo rotore in movimento assomiglia in volo ad una turbina con un buon effetto. Il suo peso, con motore, dissipatore in alluminio e labbro montato (tutto fornito nel kit della ventola di Turbines-Rc/fr) è di 515 grammi.
Le misurazioni al banco hanno fatto registrare valori simili a quelli dichiarati ovvero 95 ampere di assorbimento con 6S 5000mha e una spinta statica di circa 2,9 kg. Ma l’assorbimento e la spinta sono soggetti a variazioni in virtù della qualità di batterie utilizzate. Per pilotare questa ventola con buon margine dunque occorre comunque un regolatore da 120ampere.
Montata sul modello la XRP 90mm 14 pale è stata al pari delle aspettative e di questo devo ringraziare l’azienda francese Turbines-rc che ha saputo consigliarmi bene e di cui ho potuto apprezzare la competenza e tempestività nelle risposte alle mie domande.
E’ arrivato il momento del primo volo. Il Bae Hawk Phoenix in ordine di volo pesa 3200 grammi, non poco per un modello di queste dimensioni ma comunque entro i valori standard della categoria; vista la costruzione particolarmente leggera e l’esclusione dei condotti di aspirazione avevo pensato di poter rimanere entro i 3kg. Ma è anche vero che la componentistica (ed i pesi) di un modello di 1300mm di apertura alare sono più o meno gli stessi di un modello leggermente più grande e dunque con più superficie alare… Mi accontento.
Prima del primo volo controllo ancora una volta tutto e configuro le escursioni delle parti mobili secondo il manuale e con i valori più bassi: CG 150mm dal bordo di attacco dell’ala, escursioni alettoni 12mm nei due sensi, elevatore 12mm nei due sensi, direzione 20mm nelle due direzioni; ho modificato solo l’esponenziale che ho settato per tutti i comandi al 30% (su una TX Futaba T14MZ) mentre il manuale indica dal 12/15%.
Una volta in pista ho provato il rullaggio e l’accelerazione della ventola che dimostra subito di avere grinta. Al primo decollo il modello stacca dopo appena 40 metri di pista senza fatica e risulta (come da aspettativa) di essere leggermente picchiato; non ho voluto aggiungere peso in coda che sarebbe stato necessario in quanto le batterie sono state arretrate fino alla baionetta alare. Tre colpetti di trim a cabrare e torna tutto a posto. Il modello dimostra però di essere abbastanza nervoso di alettoni anche se avevo utilizzato le escursioni minori segnalate da Phoenix: vi consiglio dunque di scendere di un buon 20% rispetto a quelle indicate sul manuale. Il modello risulta divertente e veloce mentre con i flap estesi permette atterraggi normali: non è ovviamente un trainer, questo sia chiaro, ma un cavallo di razza. Durante i collaudi ho avuto la possibilità di far provare il modello anche all’amico Francesco Corridori che ha apprezzato il piccolo Bea Hawk. Unico inconveniente è stato il surriscaldamento del regolatore che non prendeva la giusta aria per raffreddare singhiozzando dopo un po’ senza però mai staccare del tutto l’alimentazione (fortunatamente). Problema risolto realizzando una piccola presa d’aria ventrale vicino al regolatore.
Bello anche il suono realistico della ventola XRP 90mm della Turbines-rc che si è dimostrata all’altezza della situazione consumando in volo il giusto: dopo 3 minuti dei primi voli le batterie hanno avuto una carica residua del 50% il che indica che si può volare tranquillamente per 4/5 minuti.
Nei voli seguenti ho modificato i carrelli togliendo le macchinette meccaniche ed installando una terna elettrici. Tutta altra musica…
Comunque Phoenix e TurbinesRc si è dimostrata davvero una bella accoppiata.
Good flights!!!
I video
http://youtu.be/KcWAkeuS61A
Sandro Cacciola