Ulteriori aggiornamenti sulla vicenda della nuova Bozza del Regolamento ENAC, di seguito il 9° comunicato stampa della FIAM.
Bozza di regolamento ENAC
9° aggiornamento
Con queste note vorrei analizzare, con tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell'aeromodellismo italiano, i fatti che si sono succeduti alla pubblicazione da parte di ENAC della bozza del Regolamento e le conseguenze che iniziative distruttive dell'ultimo momento e, a quanto si dice, già formalizzate ad ENAC, potrebbero causare al sistema.
La prima iniziativa FIAM è stata quella di offrire ad AeCI la propria pluriennale esperienza nella gestione dell'aeromodellismo, a cui non è pervenuta alcuna risposta.
La seconda è stata quella di ottenere un colloquio con ENAC a cui abbiamo avuto un riscontro pronto e positivo, come è già stato riferito.
La terza è stata quella di costituire un’apposita Commissione per lo studio dei correttivi da proporre alla Bozza, chiedendo anche a tutti gli aeromodellisti italiani di collaborare inviando in FIAM le proprie proposte, cosa avvenuta con successo. Una segretaria sta inserendo in un database tutte le risposte pervenute, con un lavoro lungo e difficile, ma le statistiche che ne usciranno saranno fondamentali per completare le nostre proposte correttive.
La quarta è stata quella di convincere la triade che gestisce attualmente l'aeromodellismo agonistico a sedersi ad un tavolo comune, in modo da poter collaborare al meglio per il bene dell'aeromodellismo italiano.
Con motivazioni diverse Lillo Condello, Cesare Gianni e Giuseppe Generali hanno declinato l'invito lasciandoci quindi ancora una volta soli a difendere gli interessi degli aeromodellisti italiani.
A loro parziale scusante occorre sapere che l'AeCI ha nominato a sua volta una commissione formata dal sig. Baiardi, esperto F3A e pilota Alitalia, dal sig. Interlandi, normalmente direttore di gara F3A ed ex militare, e dal sig. Gianni, amante del solo Volo libero (peraltro categoria esclusa dalla bozza ENAC) ed ex militare.
Costoro sono stati proposti all'AeCI dal sig. Pelloni, appassionato di F3A e presidente dell'Aero club mono specialistico di Artena nel Lazio, e da lui vengono assistiti anche nelle varie riunioni.
Anche se sarebbe facile ironizzare sul fatto che l'aeromodellismo italiano dipenda esclusivamente dalla F3A e lasciando a voi l'ulteriore commento sul fatto che 2/3 dei membri di questa commissione AeCI siano ex militari ed il terzo pilota di linea, è trapelato più o meno ufficialmente che costoro hanno proposto ad ENAC di introdurre nel loro Regolamento la "patente", ovvero di obbligare tutti coloro che fanno volare aeromodelli di peso superiore ai 2 chilogrammi a presentarsi per un esame sia teorico che pratico per ottenere l'"attestato di aeromodellismo".
Tralasciando per il momento di considerare le altezze, le gare, le zone segregate ed altre restrizioni inserite nella Bozza, questi "aeromodellisti" posti lì per tutelare l'intera categoria propongono dunque di far sì che tutti si vada a finire nelle avide grinfie dell'AeCI.
Cioè a dire che, oltre a "tornare a scuola", per il nostro divertimento dovremmo versare una nuova tassa che, sicuramente bassa all'inizio, ammonterebbe nella migliore delle ipotesi a € 80,00 e cioè al costo di iscrizione ad un Aero Club locale unico organismo autorizzato al rilascio di questo documento, a parte ogni ulteriore costo burocratico.
Insomma facendo i "conti della serva" coloro che "giocano con gli aeroplanini" dovrebbero versare più o meno 800.000 Euro nelle casse di un ente che per l'aeromodellismo, almeno fino ad oggi, si è interessato solo del settore agonistico?
Ma dove sarebbe la logica di un simile ed assurdo provvedimento se non di rimpinguare con soldi freschi le casse esauste di un ente pubblico che a fatica eroga al settore aeromodellistico, ma sempre e solo per l'agonismo, circa 60.000 Euro annui?
Sembrerebbe che il nuovo trio scarichi su ENAC questa iniziativa ma senza tema di smentite garantisco che mai ENAC avrebbe fatto questa proposta perché gli stessi funzionari che mi avevano accolto così positivamente a Roma lo avevano escluso categoricamente.
Quindi delle due l'una, o è stata questa nuova triade a fare questa oscena proposta o è lei che ha accettato supinamente di farla propria su input dell'AeCI, assumendosi quindi tutte le responsabilità conseguenti.
Ciò posto la FIAM garantisce che si opporrà con tutte le proprie forze a che un documento che non esiste in nessuna parte del mondo, se non per poter partecipare alle gare (in Italia circa 200 agonisti) venga esteso ad almeno 10.000 persone che vogliono solo "giocare" con i propri aeromodelli.Ovviamente per questa battaglia, come al solito, avremo bisogno dell'aiuto di tutti: dei soci della FIAM, del popolo dei Forum, degli appassionati anche estemporanei, degli operatori economici del settore, dell'opinione pubblica, ecc. per far sentire all'unisono la voce contraria a nuovi balzelli, a nuovi obblighi burocratici inutili e soffocanti ed al tentativo di irregimentarci per un hobby che tutti noi facciamo per sfuggire ai già pesanti problemi quotidiani.
Le proposte della FIAM sono pronte ma occorre corredare il tutto con le statistiche sopraddette e prima di presentarle al workshop del 20 febbraio a Roma ne daremo pubblico riscontro.
Adolfo Peracchi
Presidente FIAM
Ha detto Alberto Nencioni;3647095
e il buon senso è l'ultima cosa che interessi. Servono NORME, in modo che sia chiaro chi fa il pirla e chi vuole stare dentro ad un sistema civile, magari migliorabile ma CIVILE.
Se si lasciano parlare e postare solo i pirla vincono loro.
Sono pienamente d'accordo sulla necessita delle norme e se leggi bene quanto da me scritto troverai anche delle proposte che ho già inoltrate a FIAM.
Diverso discorso è il non accettare il fatto che abbiamo bisogno di buon senso, se non si usa il buon senso le norme diventano solo delle limitazioni dei diritti e non una tutela dei cittadini.
Una censura dei pirla è molto difficile ma, se video e post pubblici fossero presi in considerazione dalla magistratura, ti assicuro che istantaneamente certi individui smetterebbero di comportarsi come tali.
I video sono delle prove documentali ammissibili in giudizio, ne sa qualcosa il motociclista che postava i video delle sue bravate ad alta velocità.
Il volo nei centri abitati è già vietato ed il lavoro aereo è già regolamentato quindi un primo passo sarebbe quello di mettere con le spalle al muro chi non rispetta le regole.
La mia forte preoccupazione risiede nel fatto che chi decide è spesso un pilota da scrivania che non si rende conto che un punto di riporto difficile da individuare sul terreno o una quota esageratamente bassa sono un'attentato alla sicurezza del volo e sto parlando di aviazione generale non di aeromodelli.
Quindi bisogna presentarsi davanti ad ENAC con una profonda conoscenza della normativa nazionale ed internazionale, ma anche della realtà operativa italiana.
Non si può improvvisare, o farsi prendere dall'emotività è necessario pragmatismo e senso di analisi per portare a casa un risultato che sia reale e non politico.
..." abbiamo fatto .. , abbiamo detto ... ma "... lo sentiamo troppo spesso.
Commento postato da Maucardin339 il 28 February 2013 alle 13:39
Ha detto Maucardin339;3646426
...aprirebbero agli occhi dell'autorità il mondo degli aeromodellisti persone per lo più equilibrate ed attente alla sicurezza...
Il problema è quel PER LO PIU'.
Se giri sul Tubo cambi parere, se leggi su QUESTO forum cambi parere. Gli aeromodellisti
"mediaticamente visibili" sono PER LO PIU' incazzevoli, individualisti, asociali, imprudenti , impreparati tecnicamente, prepotenti e sboroni.
Gli altri, sperando che siano davvero la maggioranza, devono uscire fuori e farsi contare. Rimanere in pavido o disdegnoso isolamento non cambierà niente, e il buon senso è l'ultima cosa che interessi. Servono NORME, in modo che sia chiaro chi fa il pirla e chi vuole stare dentro ad un sistema civile, magari migliorabile ma CIVILE.
Se si lasciano parlare e postare solo i pirla vincono loro.
Commento postato da Alberto Nencioni il 19 February 2013 alle 17:24
Ha detto Alberto Nencioni;3645569
L'approccio "Ma allora lui...." oppure "Lui più di me..." è sbagliato, inutile e fa girare le scatole, a prescindere dalle ragioni vere o presunte.
ENAC, AeCI e FIAM stanno svogendo un lavoro SERIO che va valutato con serietà. "Di chi è la colpa" o "chi ha cominciato" è stato oggetto di infinite discussioni, tutte egualmente e totalmente INUTILI.
Vengono organizzati incontri e discussioni (cosa che, ricordo, gli organismi preposti NON sono tenuti a fare), se qualcuno ritiene di avere idee luminose e contributi importanti da presentare CI VADA e parli in quelle sedi. Qua, sui blog e su facebuk son buoni tutti, ma non porta da nessuna parte.
Il problema è proprio in queste risposte apparentemente sopra le parti e demandanti ad altri le decisioni. Chi è pilota dell'aviazione generale sa bene di cosa si sta parlando e quali sono i rischi. Comunque è assodato che si continuino a violare le più semplici regole di sicurezza ed i regolamenti esistenti. Vedrei quindi molto più adatta una reprimenda nei confronti di chi continua a volare borderline ed ad usurpare titoli aeronautici. Dimostriamo coi fatti all'autorità che gli aeromodellisti sono persone responsabili.
Una maggiore diffusione delle idee su cosa si vuole fare potrebbe portare ad una maggiore comprensione del processo decisionale e quindi anche ad una minore litigiosità.
Ma il nostro è un paese di partiti e/o di schieramenti ben lontano da una democrazia partecipata. Io personalmente potrei anche fregarmene visto che pratico il VCC ma è una questione di responsabilità sociale e di rispetto delle regole. Regole che debbono essere ben calibrate e soprattutto applicabili. Se non si fa "attenzione" e si "demanda" ci si ritrova con la "tassa di circolazione" che diventa "tassa di possesso" o il "canone RAI" che diventa "tassa di concessione governativa".
Io ci andrei anche a ROMA a discutere serenamente attorno ad un tavolo su come risolvere la questione (per discutere bisogna prima avere una bozza condivisa in mano), ma sfortunatamente sono un pincopallo qualunque che viene considerato come un due di picche. Ma questo non vuol dire che non farò sentire la mia voce tramite i canali ufficiali.
Dove sono invece completamente d'accordo è sulla carica di litigiosità che certamente non porta da nessuna parte. Potremmo invece discutere su di una bozza comune di suggerenti da inviare tramite il modulo ENAC, magari facendo presente che il regolamento FAI prescrive delle ben determinate dimensioni del box di gara, che nel cassetto c'è già un regolamento FIAM o che gli aeromodellisti si impegnano a non svolgere lavoro areo senza avere ottenuto una preventiva autorizzazione ENAC a seguito di esame ministeriale.
Tre semplici passi che non scombussolerebbero troppo gli equilibri di potere ma che soprattutto aprirebbero agli occhi dell'autorità il mondo degli aeromodellisti persone per lo più equilibrate ed attente alla sicurezza. Le scelte sbagliate ricadrebbero poi anche sul comparto produttivo e distributivo distruggendo un comparto che nel suo piccolo fattura e fornisce posti di lavoro.
Commento postato da Maucardin339 il 19 February 2013 alle 12:36
L'approccio "Ma allora lui...." oppure "Lui più di me..." è sbagliato, inutile e fa girare le scatole, a prescindere dalle ragioni vere o presunte.
ENAC, AeCI e FIAM stanno svogendo un lavoro SERIO che va valutato con serietà. "Di chi è la colpa" o "chi ha cominciato" è stato oggetto di infinite discussioni, tutte egualmente e totalmente INUTILI.
Vengono organizzati incontri e discussioni (cosa che, ricordo, gli organismi preposti NON sono tenuti a fare), se qualcuno ritiene di avere idee luminose e contributi importanti da presentare CI VADA e parli in quelle sedi. Qua, sui blog e su facebuk son buoni tutti, ma non porta da nessuna parte.
Commento postato da Alberto Nencioni il 18 February 2013 alle 21:45
Ha detto BaroneRosso;3628539
Non sono assolutamente stupito dell'inerzia e della parzialità del'Aeroclub d'Italia.
Questo ente insieme ad ENAC ed ENAV hanno distrutto l'attività agonistica in Italia ed il volo da diporto.
Quando parlo con alcuni amici piloti inglesi mi chiedono se in Italia siamo pazzi o cosa...
Come esempio porto quello del caro amico "Cill" campione nazionale della categoria Illimitata che ha avuto grandissimi problemi ad allenarsi per i mondiali stanti gli interessi campanilistici(politici) di alcuni funzionari(fortunatamente non tutti).
Mi sono fatto l'idea, suffragata da alcuni fatti che la situazione sia degenerata anche a causa di alcuni furbi che hanno visto nei quadricotteri un'oppotunità di businness, creando lo scompiglio ed il disrcedito a noi tutti noto.
Qui a Torino, città in mano ai "sinistrati" e nota per il clientelarismo galoppante ci si è messa di mezzo anche la pubblica amministrazione, consentendo (non so fino a che punto) un uso di tali oggetti a mio avviso illegale o perlomeno borderline, anche dal punto di vista del testo unico sulla sicurezza.
Il punto mi pare quindi quello di fare un distinguo tra chi vola per divertimento e sa benissimo che è vietato volare nelle pubbliche vie e chi invece si improvvisa operatore di lavoro areo senza averne licenze o competenze. Le licenze di lavoro aereo sono già presenti nel regolamento ENAC andrebbero solo fatte rispettare senza frantumare i .... a chi il Sabato o la Domenica va al campo per un momento di relax.
Per capire meglio il concetto di "furbi" vi racconto cosa è accaduto qui a Torino nel pomeriggio di Sabato 16/02/2013. Nella piazzetta di fronte al palazzo reale ho avuto una discussione sull'inadeguatezza della loro azione con un gruppo di 3+2 persone (che non si sono volute qualificare), atte a far volare un quadricottero sulle teste degli spettatori del comizio di Beppe Grillo in Piazza Castello a Torino.
Come mai le forze dell'ordine non sono intervenute ad identificare questi individui?
Avevano una regolare licenza di lavoro aereo?
In un paese dove si facilitano gli "amici", non mi stupirei se venissimo multati al parco mentre giochiamo con nosto figlio con un aeroplanino di carta.
Basterebbe forse copiare dall'inghilterra dove la tradizione del volo è molto sentita e condivisa dalla poppolazione e dalle istituzioni.
Ho avuto la fortuna di volare ad Headcorn (Kent 20Nm SE Heatrow) li gli aeromodellisti hanno la loro pista circa all'inizio del braccio di sottovento del circuito di traffico senza che nessuna abbia a lamentarsi.
Se proprio volgiamo fare le pulci sarebbe il caso di chiarire il concetto di "pilota" responsabile, un comandante che atterra a Fiumicino sapendo bene che sta superando la componente ammessa di vento al traverso solo perchè andare sull'alernato costa è sintomatico di come si siano persi i riferimenti più basilari della normalità.
Spero che tutti vi rendiate conto che il delinquente (se ravvisato tale dagli inquirenti) e quel comandante e chi gli ha concesso di operare il volo , e non l'aeromodellista che mettendo insieme uno speed 400 e un paio di ali di polistirolo attenta alla sicurezza del trafico aereo volando nel prorio campo volo.
Commento postato da Maucardin339 il 18 February 2013 alle 15:14