I nostri strumenti:
|
|||||||||||||||||||||||||||||
Abbiamo detto che le curve vengono approssimate dalla radio per mezzo di segmenti retti. Bene, fisseremo allora semplicemente i punti di inizio, fine e di incontro di questi segmenti. Per quanto riguarda il passo, tali valori vengono detti minimo collettivo, massimo collettivo, collettivo volo stazionario (per curve a tre punti). Lo stesso per il motore, motore minimo, massimo e volo stazionario. Variando la percentuale di questi valori, potremo cambiare i parametri di volo dell'elicottero. Chiaramente le percentuali assunte nei punti di minimo per il motore e per il passo diventeranno efficaci quando la leva dello stick sarà prossima al fine corsa di minimo, così per gli altri punti. Per procedere correttamente occorre munirsi di un incidenzimetro che permetterà di leggere i gradi di incidenza delle pale.
|
|||||||||||||||||||||||||||||
Per quanto riguarda il passo dell'anticoppia che, come noto, cambia insieme a quello del rotore principale, occorre ottenere, giocando sulle percentuali di miscelazione della parte bassa e di quella alta della curva, un'incidenza nulla con lo stick del collettivo al minimo, una di circa 10 gradi per l'hovering (valore assai soggettivo, da ricavare mediante prove e trimmaggi) ed una per il traslato da ottenere sperimentalmente. Si tenga presente che la deriva aiuta in modo assai rilevante a mantenere la direzione durante il volo veloce. Gli strumenti che vengono incontro al lavoro del modellista durante la fase di messa a punto costituiscono una dotazione pressoché indispensabile per chi voglia affrontare tale operazione con il massimo scrupolo. L'incidenzimetro, come già detto permette di rilevare i gradi di incidenza delle pale e delle palette di coda; è di fondamentale importanza e non può mancare nel laboratorio di chi vola con gli elicotteri. Esistono poi particolari livelle (Vario) che, una volta montate sulle palette dell'Hiller permettono il loro reciproco allineamento; stesso effetto può essere ottenuto mediante due speciali squadre (Shluter) che rendono allineabili su di un piano di riscontro gli stabilizzatori. Per avere la certezza di mantenere orizzontale la barra dell'Hiller durante la messa a punto, Vario produce una livella dotata di agganci per posizionarla correttamente. Ricordate che il denaro speso in attrezzi ed utensili per le messe a punto non sono mai spesi invano. Una volta acceso l'impianto radio e posizionato il piatto ciclico a zero si dovrà controllare per mezzo delle livelle se disponibili, o con un buon occhio, che le palette dell'Hiller siano entrambe a zero. A questo punto per mezzo dell'incidenzimetro si andranno ad effettuare tutte le regolazioni sopra descritte. Chiaramente potrà capitare che il modello così preparato decolli con lo stick troppo avanti o troppo indietro; si dovranno pertanto apportare le dovute (e minime) correzioni ai parametri , basandosi questa volta sui risultati delle prove in campo.
L'incidenzimetro è un attrezzo assolutamente indispensabile, e serve, come dice il suo nome, a misurare l'angolo di calettamento delle pale rispetto l'orizzonte del piano di rotazione del rotore. Si applica, mediante un supporto scorrevole adattabile a qualsiasi pala, in prossimità dell'attacco alla pinza, e va semplicemente allineato con la barra dell' Hiller, mantenuta in posizione orizzontale a occhio o mediante l'apposita livella, traguardando il bordo superiore dello strumento con la barra stessa.
|
|||||||||||||||||||||||||||||
Chiaramente questa operazione non risulta semplice per tutte le meccaniche: ad esempio nel Concept della Kyosho è possibile rimuovere dalla testa la barra senza svitare le palette, permettendo di allineare sul piano e poi montare tutto il gruppo di stabilizzazione, mentre nelle teste Vario o Heim ciò non risulta di immediata esecuzione. Ecco quindi che il sistema a livelle risulta più comodo. Altro accessorio di grande comodità risulta essere il supporto per lavorare sulla meccanica smontata, nel caso di elicotteri a fusoliera portante; potrebbe sembrare qualcosa di superfluo, in effetti non è indispensabile, ma consente di operare sulla meccanica in modo assolutamente comodo e al riparo dagli urti, arrivando alla totale messa a punto senza dover compiere contorsioni all'interno della fusoliera. |
|||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||
Questa serie di operazioni rappresenta il primo approccio alla messa a punto di un modello. Chiaramente il neofita con buona probabilità commetterà degli errori in questa fase, che verranno corretti dal suo angelo custode, l'esperto che si presuppone disposto a dargli una mano e ad effettuare i voli di collaudo (occorre necessariamente una macchina a posto per provare i primi "salti"); ciononostante è auspicabile che chi inizia cerchi di mettersi a tavolino e, con i manuali della radio e dell'elicottero aperti, tenti di avvicinarsi il più possibile alle regolazioni corrette. In questo caso sarà in grado di capire le correzioni del suo istruttore che, altrimenti serviranno solo in quella circostanza, e non ad evitare il ripetersi dello sbaglio. |
Articoli collegati:
L'Elicottero R.C.
- Scelta del primo elicottero R.C.
- Il radiocomando
- Il montaggio della meccanica
- Installazione dell'apparato radio
- Il giroscopio
- Le prime regolazioni: la teoria
 >>> Le prime regolazioni: la pratica
- In campo per la prima volta: il volo stazionario
- In campo per la prima volta: il volo traslato