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Vecchio 28 novembre 05, 20:56   #1 (permalink)  Top
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Riparazione della fusoliera

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http://www.baronerosso.it/Articolo207.html

Come restaurare una fusoliera in fibra di vetro danneggiata
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Saluti Francesco Kaitner alias "Il Barone Rosso"
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Vecchio 28 novembre 05, 21:26   #2 (permalink)  Top
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L'avatar di frank
 
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Complimenti DoC!
La Blaetzitechnik funziona veramente bene, ho avuto (purtroppo) modo di usarla diverse volte.
Se posso commentare, il "senso" dei quadratini piuttosto che strisce o pezzi grossi quanto la riparazione è questo: i quadratini dovrebbero essere sovrapposti in strati di spessore decrescente procedendo dall'epicentro della rottura fino ai bordi (ovviemente curando che anche la sverniciatura/fresatura proceda con profondità decrescente): in questo modo la transizione di rigidità è più graduale (idealmente dovrebbe essere continua, ma non è praticamente possibile) e si evita la creazione di nuovi punti di rottura annunciati.
Complimenti!
Francesco
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Vecchio 28 novembre 05, 21:36   #3 (permalink)  Top
DoC
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Per conto mio la quantità di composito che apporti è la stessa; col metodo dei quadratini hai forse la possibilità di "dosare" la fibra che vai a posare mentre con le pezze poi devi andare ad asportare più materiale una volta finito il lavoro. Alla fine però se ripristini lo spessore originale cambia poco.... IMHO ovviamente....
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Saluti,
Giorgio.

"E' preferibile che gli altri si chiedano perché non hai parlato piuttosto che chiederti come mai non sei stato zitto....."

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Vecchio 28 novembre 05, 22:25   #4 (permalink)  Top
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Ci voleva proprio un bel sunto complimenti all'inserzionista,ora anch'io sono in grado di riparare,perlomeno ora ho il coraggio,prima avevo del fumo in testa a tal proposito,grazie Doc.
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canta che ti passa
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Vecchio 29 novembre 05, 09:17   #5 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da DoC
Per conto mio la quantità di composito che apporti è la stessa; col metodo dei quadratini hai forse la possibilità di "dosare" la fibra che vai a posare mentre con le pezze poi devi andare ad asportare più materiale una volta finito il lavoro. Alla fine però se ripristini lo spessore originale cambia poco.... IMHO ovviamente....
Credo che il nocciolo della questione sia appunto, come dici tu, nel "dosaggio" del nuovo stratificato. Se capisco giusto il documento della Suter non bisognerebbe (quasi) avere bisogno di carteggiare il nuovo stratificato, per non indebolirlo: "si l'on ponce des bandages, on crée dans la plupart des cas des nouveaux points de rupture annoncée" (se si carteggiano i "bendaggi", si creano nella maggior parte dei casi dei nuovi punti di rottura annunciata). Insomma, la riparazione più forte ma soprattutto che meglio combina le proprie caratteristiche strutturali con lo stratificato che le sta attorno non dovrebbe essere così sottile da richiedere troppo stucco, né così spessa da richiedere troppa carteggiatura.
Ancora complimenti!
Francesco
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Vecchio 29 novembre 05, 09:28   #6 (permalink)  Top
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L'avatar di damgiu
 
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Complimenti Giorgio per il bel lavoro eseguito.
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Vecchio 29 novembre 05, 09:33   #7 (permalink)  Top
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Bello Giorgio!
Ho proprio un paio di cricche nel falco da sistemare....
brutto atterraggio di punta testando un nuovo pendio che per l'estate prossima promette tanto....
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RC PLANES ARE NOT DRONES
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Vecchio 29 novembre 05, 11:53   #8 (permalink)  Top
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E bravo Giorgio.
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Mi son responsabile de quel che scrivo no de quel che ti te lesi.

L'aeromodellismo insegna la pazienza perché nell' aeromodellismo la fretta è portatrice di guai.

Al'è inutil insegnà al mus.....si piard timp e in plui si infastidis la bestie !

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Vecchio 29 novembre 05, 12:46   #9 (permalink)  Top
DoC
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Originalmente inviato da frank
Credo che il nocciolo della questione sia appunto, come dici tu, nel "dosaggio" del nuovo stratificato. Se capisco giusto il documento della Suter non bisognerebbe (quasi) avere bisogno di carteggiare il nuovo stratificato, per non indebolirlo: "si l'on ponce des bandages, on crée dans la plupart des cas des nouveaux points de rupture annoncée" (se si carteggiano i "bendaggi", si creano nella maggior parte dei casi dei nuovi punti di rottura annunciata). Insomma, la riparazione più forte ma soprattutto che meglio combina le proprie caratteristiche strutturali con lo stratificato che le sta attorno non dovrebbe essere così sottile da richiedere troppo stucco, né così spessa da richiedere troppa carteggiatura.
Ancora complimenti!
Francesco
Ciao Frank,
mi permetto di tenere qualche riserva personale...
Da buon apprendista ingegnere mi sono fatto qualche "sega mentale" sui quadratini che non danno continuità allo stratificato e comunque necessitano di un po' di sovrapposizione tra loro; gioco forza vai a creare dei malloppetti e comunque in ogni sovrapposizione di quadratino, se non usi fibra molto sottile rimane un minimo spazio, un gradino che viene riempito da resina senza fibra che porta peso e non apporta resistenza. Lo stratificato continuo invece non crea discontinuità e la fibra lavora in maniera ottimale a trazione e compressione essendo linearmente distesa.
Non concordo nella maniera assoluta sul fatto che carteggiando si vadano a creare punti di rottura, in quanto se spiani con un tampone o con il dischetto che ho usato senza scendere sotto il livello giusto, quindi senza ad andare ad intaccare gli strati che poi lavoreranno, la fibra che rimane è continua ed omogenea e non presenta soluzioni di continuità; dipende poi anche come prepari il fondo perchè se è tutto a dossi anche lo stratificato verrà a dossi e quando vai a carteggiare spiani le cuspidi di questi dossi.... ma alla fine comunque la quantità di fibra che rimane è quella giusta.
L'unico neo che mi viene in mente nel metodo che ho usato è che gli strati di fibra una volta carteggiati, anche se non si vede, rimangono come tanti cerchi concentrici e si può pensare ad una discontinuità nel punto di transizione tra vecchio e nuovo... ma se il fondo è stato preparato con una lievissima inclinazione la transizione tra vecchio e nuovo è molto graduale, cosa ottima in quanto, a prescindere dalla tecnica utilizzata, la zona riparata è molto più rigida di quella originale.
Come detto prima tutte queste considerazioni sono "pippe mentali", che però mi hanno fatto scegliere il metodo che ho usato e con cui già in passato mi sono trovato bene; e comunque da pigro quale sono non ho voglia di stare a tagliare centinaia di quadretti....
C'è da dire che qualunque metodo si usi la zona riparata mai si romperà... o prima o dopo la riparazione...

Sono stato un po' prolisso
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Saluti,
Giorgio.

"E' preferibile che gli altri si chiedano perché non hai parlato piuttosto che chiederti come mai non sei stato zitto....."

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Vecchio 29 novembre 05, 13:36   #10 (permalink)  Top
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L'avatar di redaniel
 
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Residenza: Genova
Messaggi: 1.592
Invia un messaggio via MSN a redaniel
Riporto: Ringraziamenti!!!

Dopo i complimenti di Fabio, i miei ringraziamenti a Doc sono doverosi, visto che la "fuso" e' quella del mio Palio. Risultato di un pilotaggio attento e sicuro, con atterraggio in rovescio su rocce!! Per fortuna ero in pieno stallo!!!!

Grazie, Giorgio!!!! Se non ci fossi tu , dovremmo inventarti!!!!


Ciaps, Red
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Daniele , ti invita su ASD VOLO A VELA NOVI
http://www.reddaniel.com
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