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Vecchio 19 marzo 10, 21:42   #11 (permalink)  Top
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Ciao Salvo,
non mettere MAI le uscite di due regolatori in parallelo.
Ma come mai è stato ripescato questo post ?
Ciao
Renzo
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Un bel tacer non fù mai scritto....
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Vecchio 19 marzo 10, 21:45   #12 (permalink)  Top
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L'avatar di dex1
 
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Le leggende metropolitane sono dure a morire... basta che qualcuno si sogni la notte che spektrum soffre le "tensioni basse"...
E se ti dimostrassi, oscilloscopio digitale alla mano, che con meno di 3.5V và come un treno ?
le mie prove dicono che la mia AR7000 stacca a 3,4Volt.
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Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli
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Vecchio 19 marzo 10, 21:47   #13 (permalink)  Top
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Ciao Salvo,
non mettere MAI le uscite di due regolatori in parallelo.
Ma come mai è stato ripescato questo post ?
Ciao
Renzo
gia' 2007.

scusa ma per il discorso parallelo dei regolatori,
supponiamo che sono identici,il problema si pone se uno si guasta,
che potrebbe danneggiare pure l'altro.

giusto?
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Vecchio 19 marzo 10, 23:38   #14 (permalink)  Top
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Sbagliato.
Ben difficilmente due regolatori saranno perfettamente identici, esisterà sempre una pur minima differenza di tensione, e quello con la maggior tensione in uscita (seppur di pochi millivolt) si sobbarcherà la maggior parte del carico, anzi, tutto, se non "cala" sotto carico.
Inoltre, accoppiare due regolatori in parallelo "sparato" comporta almeno due (ma non solo) controindicazioni: la prima è che l'eventuale maggior tensione di uno indurrà in errore lo stadio regolatore dell'altro, con possibile "effetto valanga" nel senso che si indice a ridurre ulteriormente la tensione del regolatore che già eroga la tensione più bassa; la seconda, e non da poco, è che se uno dovesse andare ipoteticamente "in corto" trascinerebbe con sè anche l'altro.
Quando si desidera accoppiare due batterie (corretto) o due regolatori (sbagliato) disogna farlo perlomeno attraverso due diodi i cui singoli anodi siano collegati al positivo delle rispettive "sorgenti" ed i catodi siano in comune, formandone "l'uscita".
Ovviamente i diodi in questione dovranno essere generosamente dimensionati.
Nel caso si volesse ad ogni costo accoppiare due regolatori, oltre ai diodi di cui sopra sarebbe bene utilizzare due resistenze in serie di basso valore in Ohm ed alto wattaggio a compensare le diverse tensioni d'uscita dei bec, con l'handicap di smaltire parte della corrente in calore sulle resistenze.
Diversamente bisognerebbe progettare appositamente dei bec con tensioni di riferimento comuni (tracking) ma non mi risulta che esistano cose del genere nel nostro ambito, se non all'interno delle apposite "centraline" più sofisticate, forse.
Ciao
Renzo
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Ultima modifica di re60cnc : 19 marzo 10 alle ore 23:41
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Vecchio 20 marzo 10, 10:14   #15 (permalink)  Top
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Sbagliato.
Ben difficilmente due regolatori saranno perfettamente identici, esisterà sempre una pur minima differenza di tensione, e quello con la maggior tensione in uscita (seppur di pochi millivolt) si sobbarcherà la maggior parte del carico, anzi, tutto, se non "cala" sotto carico.
Inoltre, accoppiare due regolatori in parallelo "sparato" comporta almeno due (ma non solo) controindicazioni: la prima è che l'eventuale maggior tensione di uno indurrà in errore lo stadio regolatore dell'altro, con possibile "effetto valanga" nel senso che si indice a ridurre ulteriormente la tensione del regolatore che già eroga la tensione più bassa; la seconda, e non da poco, è che se uno dovesse andare ipoteticamente "in corto" trascinerebbe con sè anche l'altro.
Quando si desidera accoppiare due batterie (corretto) o due regolatori (sbagliato) disogna farlo perlomeno attraverso due diodi i cui singoli anodi siano collegati al positivo delle rispettive "sorgenti" ed i catodi siano in comune, formandone "l'uscita".
Ovviamente i diodi in questione dovranno essere generosamente dimensionati.
Nel caso si volesse ad ogni costo accoppiare due regolatori, oltre ai diodi di cui sopra sarebbe bene utilizzare due resistenze in serie di basso valore in Ohm ed alto wattaggio a compensare le diverse tensioni d'uscita dei bec, con l'handicap di smaltire parte della corrente in calore sulle resistenze.
Diversamente bisognerebbe progettare appositamente dei bec con tensioni di riferimento comuni (tracking) ma non mi risulta che esistano cose del genere nel nostro ambito, se non all'interno delle apposite "centraline" più sofisticate, forse.
Ciao
Renzo

Ciao Renzo, tu hai perfettamente ragione, la mia era solo un'affermazione a mò di scherzo.
So perfettamente che due alimentazioni, anche se minimanente diverse, non possono andare in parallelo con accoppiamento "rigido".
Si dovrebbero mettere un diodo molto potente in ogni uscita con in serie una resistenze da 0,1 ; 0,2 ohm da almeno 10 Watt.
Come si faceva nei vecchi alimentatori stabilizzati per mettere in parallelo i transistor di potenza 2N3055 (ma senza il diodo), naturalmente poi sostituendo il trasformatore con uno più grosso, ma questo è un altro discorso.
Comunque complimenti, sei sempre attento.

Ciao
Salvo
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Vecchio 21 marzo 10, 10:04   #16 (permalink)  Top
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L'avatar di lucriz
 
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Sbagliato.
Ben difficilmente due regolatori saranno perfettamente identici, esisterà sempre una pur minima differenza di tensione, e quello con la maggior tensione in uscita (seppur di pochi millivolt) si sobbarcherà la maggior parte del carico, anzi, tutto, se non "cala" sotto carico.
ma ti riferisci ai regolatori PWM? oppure anche i regolatori lineari esibiscono questo comportamento? lo dico perche tutti gli ESC che ho visto montano 2 o 4 7805 in parallelo, dichiarando (questa si che è una balla) 2 o 4 ampere di corrente erogata.
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Vecchio 21 marzo 10, 12:05   #17 (permalink)  Top
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Qualunque regolarore, lineare o no, si basa su una tensione di riferimento.
Il 7805 ed affini non fà differenza alcuna e si basa su un riferimento interno, casomai il problema è ancora più rilevante data la qualità media di quella serie, vecchia di trent'anni e prodotta con standard molto bassi e di conseguenza è pressochè impossibile trovare due 7085 con tensione d'uscita ESATTAMENTE uguale.
Se ciò che dici rispecchia quello che effetivamente hai visto, disponi di due certezze: quei "bec" sono pessimi e chi li ha progettati dovrebbe cambiar mestiere, ad essere gentili.
Oltre ad essere assai poco indicati per un problema di drop-out e di caduta minima prevista (un 7805 è in condizioni di lavoro sicure quando ha una tensione minima d'ingresso di 8V, il che lo rende inutilizzabile con 2 LiPo, e con 3 celle deve smaltire in calore il 120% della corrente in uscita, fai un pò tu...), sopportano una corrente teorica massima di 1A (nel case TO220, ma per farlo reggere devi montare un buon dissipatore ed usarlo al polo nord, d'inverno ed esposto alla tormenta....!!
Metterne due o più in parallelo è un'infamia anche per chi abbia letto il primo opuscolo di Scuola Radio Elettra... figuriamoci che "aziendona" produce questi bec.
Se hai dei dubbi, consulta QUALSIASI "application note" di QUALSIASI produttore di semiconduttori che abbia a catalogo quella serie, vedrai che nessuno ti indicherà di montarne due (figuriamoci quattro) in parallelo "secco".
Se proprio si è in vena di farsi del male, si associa un PNP di potenza ad un qualsiasi regolatore positivo a tre terminali, laddove quest'ultimo viene relegato al pilotaggio in base del finale, attraverso il quale "scorre" la corrente.
In questa circuitazione potrai porre più finali in parallelo, usando delle resistenze di compensazione del guadagno in serie agli emitter.
Il limite al numero di "finali" sarà dato dal rapporto fra corrente complessiva in uscita, hFE dei finali (da cui consegue l'assorbimento in base degli stessi) e dalla corrente che potrà sopportare il meschinello 7805.
In questo caso funzionerà tutto correttamente, salvo che l'efficenza energetica sarà assai scarsa ed accettabile per alimentazione a rete elettrica o per un impiego molto breve, non certo attraverso costose e limitate batterie al litio che devono sobbarcarsi lo spreco per tutta la durata del volo.
Però, de gustibus.....
Ciao
Renzo
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Vecchio 21 marzo 10, 22:24   #18 (permalink)  Top
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Ben difficilmente due regolatori saranno perfettamente identici, esisterà sempre una pur minima differenza di tensione, e quello con la maggior tensione in uscita (seppur di pochi millivolt) si sobbarcherà la maggior parte del carico, anzi, tutto, se non "cala" sotto carico.
Inoltre, accoppiare due regolatori in parallelo "sparato" comporta almeno due (ma non solo) controindicazioni: la prima è che l'eventuale maggior tensione di uno indurrà in errore lo stadio regolatore dell'altro, con possibile "effetto valanga" nel senso che si indice a ridurre ulteriormente la tensione del regolatore che già eroga la tensione più bassa; la seconda, e non da poco, è che se uno dovesse andare ipoteticamente "in corto" trascinerebbe con sè anche l'altro.
Quando si desidera accoppiare due batterie (corretto) o due regolatori (sbagliato) disogna farlo perlomeno attraverso due diodi i cui singoli anodi siano collegati al positivo delle rispettive "sorgenti" ed i catodi siano in comune, formandone "l'uscita".
Ovviamente i diodi in questione dovranno essere generosamente dimensionati.
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Qualunque regolarore, lineare o no, si basa su una tensione di riferimento.
Il 7805 ed affini non fà differenza alcuna e si basa su un riferimento interno, casomai il problema è ancora più rilevante data la qualità media di quella serie, vecchia di trent'anni e prodotta con standard molto bassi e di conseguenza è pressochè impossibile trovare due 7085 con tensione d'uscita ESATTAMENTE uguale.
Se ciò che dici rispecchia quello che effetivamente hai visto, disponi di due certezze: quei "bec" sono pessimi e chi li ha progettati dovrebbe cambiar mestiere, ad essere gentili.
Oltre ad essere assai poco indicati per un problema di drop-out e di caduta minima prevista (un 7805 è in condizioni di lavoro sicure quando ha una tensione minima d'ingresso di 8V, il che lo rende inutilizzabile con 2 LiPo, e con 3 celle deve smaltire in calore il 120% della corrente in uscita, fai un pò tu...), sopportano una corrente teorica massima di 1A (nel case TO220, ma per farlo reggere devi montare un buon dissipatore ed usarlo al polo nord, d'inverno ed esposto alla tormenta....!!
Metterne due o più in parallelo è un'infamia anche per chi abbia letto il primo opuscolo di Scuola Radio Elettra... figuriamoci che "aziendona" produce questi bec.
Se hai dei dubbi, consulta QUALSIASI "application note" di QUALSIASI produttore di semiconduttori che abbia a catalogo quella serie, vedrai che nessuno ti indicherà di montarne due (figuriamoci quattro) in parallelo "secco".
Se proprio si è in vena di farsi del male, si associa un PNP di potenza ad un qualsiasi regolatore positivo a tre terminali, laddove quest'ultimo viene relegato al pilotaggio in base del finale, attraverso il quale "scorre" la corrente.
In questa circuitazione potrai porre più finali in parallelo, usando delle resistenze di compensazione del guadagno in serie agli emitter.
Il limite al numero di "finali" sarà dato dal rapporto fra corrente complessiva in uscita, hFE dei finali (da cui consegue l'assorbimento in base degli stessi) e dalla corrente che potrà sopportare il meschinello 7805.
In questo caso funzionerà tutto correttamente, salvo che l'efficenza energetica sarà assai scarsa ed accettabile per alimentazione a rete elettrica o per un impiego molto breve, non certo attraverso costose e limitate batterie al litio che devono sobbarcarsi lo spreco per tutta la durata del volo.
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Ciao
Renzo
sono senza parole.

la mia era una curiosita',scaturita da un guru del modellismo,
che in un post aveva dichiarato di mettere due Ubec in parallelo.
appunto volevo sapere un tuo parere e mi ai lasciato senza parole.

ciao
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