08 luglio 20, 20:41 | #12 (permalink) Top |
User Data registr.: 14-08-2007 Residenza: Seriate BG
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| Allora prosegue la disanima della JUMPER T16 Premetto che l'incertezza della misura, pur avendo calibrato ogni volta la strumentazione all'accensione (dopo 5 minuti a temperatura ambiente 24 gradi ), la stimo in 0.5 db,anche per i tempi di risposta del software usato che deve registrare dei picchi in velocità. Infatti nella foto che vi posto voi vedete tutti i canali contemporaneamente perchè attivo la funzione Hold, ma nella realtà le radio 2.4 ghz trasmettono in DDS o Frequency Hopping, ovvero con dei burst di pochi millisecondi su un singolo canale radio. In base al protocollo usato variano diversi parametri : agli intervalli di tempo (slot) caratteristici di quel singolo protocollo, la frequenza del burst, l'occupazione di banda in Mhz, la quantita di Byte trasmessi e ricevuti. JUMPER T16 con protocollo D16: nulla è cambiato sempre 20 dbm = 100 mW come da standard Europeo JUMPER T16 con protocollo SFHSS: leggero aumento di potenza, i picchi arrivano a - 9 / - 8 sui primi canali quindi sono 21 dbm = 125 mW Per chi non ha dimestichezza con le misure radiofrequenza semplifico in parole semplici: Lo standard di conversione fra dbm e Watt ci dice ogni 3 db si ha il raddoppio della potenza, vedi esempio tabella: https://www.minicircuits.com/app/AN40-012.pdf Quindi una radio che esce a: + 20 dbm = 100 mW in regola Cee con antenna a guadagno Zero + 21 dbm = 125 mW tollerabile nell'incertezza della misura + 22 dbm = 160 mW non a norma = 50 % in piu di potenza rispetto allo standard + 23 dbm = 200 mW Intollerabile Però occorre considerare la vera potenza ERP, al netto del guadagno antenna e delle perdite del cavo/ connettori. Se per intenderci su una radio da 100 mW TX ( in regola) ci mettete una antenna a pannello da + 3 db, la potenza effettiva irradiata sale a 23 dbm = 200 mW. Questo è il motivo per cui alcuni costruttori in campo radiocomunicazioni (no RC) fanno delle radio con antenna fissa non smontabile, che è un requisito per passare la certifica in alcuni casi. Per questo ci vuole una strumentazione da laboratorio adeguata e calibrata con un margine di errore entro 0,2 / 0,3 db, altrimenti la misura ha una % errore troppo alta. Arnaldo ik2nbu |
08 luglio 20, 20:57 | #13 (permalink) Top | |
User Data registr.: 14-08-2007 Residenza: Seriate BG
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oggetto sicuramente interessante e sono anche onesti nel dichiarere le specifiche: https://www.immersionrc.com/fpv-products/rfpwrv2/ con 0,5 db di margine di errore nella misura. Unica immagine che stona sul loro sito web è quella verde ( monitor di un vero analizzatore di spettro ). Ma per tutti questi oggetti ( ne posseggo uno simile made in Cina) la calibrazione resta un punto fondamentale, e quella offerta dal software di bordo o da procedure self test con carichi di riferimento, lasciano il tempo che trovano, si arriva ad errori anche di 2 dbm che sono un botto ! Quando si parla di misure a frequenze di GHZ la calibrazione va fatta ad ogni accensione dello strumento con un generatore da laboratorio e a temperatura costante. 73 Arnaldo ik2nbu_index | |
11 luglio 20, 15:35 | #14 (permalink) Top | |
User Data registr.: 11-01-2009 Residenza: bologna
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Certo, so che queste misurazioni sono molto critiche, ho visto che i valori variano anche cambiando i raccordi e i cavi antenna. Tuttavia avendo la fissa di misurare tutto, non ho resistito. Gli altri moduli che ho misurato sono : Frsky DFT accst 67,55 mW 18,3 dbm e Jeti DUPLEX TF 108,10 mW 20,34 dbm. Credo che in giro ci siano radioline economiche (HK vecchie 2,4) con potenze sorprendenti, visto che la portata a terra è vicina al Km. Umberto
__________________ SONO DEI POLLI ! ---------------- | |
14 luglio 20, 12:20 | #15 (permalink) Top |
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|
Una piccola riflessione: Dalle misure sembra che il multimodulo abbia la potenza giusta che dovrebbe avere per stare in norma ma, dato che non è un problema a trasmettere a potenze superiori, che senso ha stare in norma con la potenza se, comunque, il modulo non è omologato? |
14 luglio 20, 23:47 | #16 (permalink) Top | |
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Arnaldo | |
15 luglio 20, 00:14 | #17 (permalink) Top | |
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Delle norme indicate nel certificato, quale fa riferimento alle ultime regolamentazioni del 2015? | |
15 luglio 20, 22:06 | #18 (permalink) Top | |
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https://www.copterfarm.de/media/pdf/20/f8/28/RED-1.pdf Il costruttore se ne assume la responsabilità di quanto scritto, allo stesso modo di altre centinaia di apparecchiature messe in commercio in Europa e costruite in Cina in vari settori. Potrei citarti numerose marche di inverter, alimentatori e televisori che sono dei generatori di spurie RF veri e propi, eppure siccome danno fastidio solo a noi radiomatori tutto passa sotto silenzio stampa, eppure non supererebbero il minimo dei test sindacali sulla generazione di interferenze radio. Da parte mia, ho verificato con la strumentazione adeguata che la Jumper T16 non supera i 20 dbm (100 mW) quindi volo tranquillo e sereno, poichè sono in regola e non arreco alcun disturbo agli amici colleghi del campo volo (assenza completa di spurie). Arnaldo | |
16 luglio 20, 00:08 | #19 (permalink) Top |
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Penso che si stia guardando solo la metà del problema compatibilità / interferenze.. Qualcuno ha mai fatto misure sulle RX? Dopotutto anche le rx sono dei trasmettitori (telemetria..) e possono essere responsabili forse anche più delle tx, due modelli in volo possono essere relativamente vicini fra loro, molto più che alle rispettive tx! Siamo sicuri che i vari protocolli hackerati, simulati, clonati rispettino i parametri o gli standard diventati oramai decine e senza regole condivise? Enrico P. S. A riguardo di connettori ai tempi dei cellulari ETACS ricordo un connettore acquistato ad un mercatino del surplus che a 900Mhz aveva perdite random al cambiare delle frequenze assegnate a quel servizio. Dopo due giorni di impazzimento ho rimontato l'adattatore della Motorola e tutto è tornato normale! Ultima modifica di enrico58 : 16 luglio 20 alle ore 00:15 |
16 luglio 20, 14:40 | #20 (permalink) Top | |
User Data registr.: 14-08-2007 Residenza: Seriate BG
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nelle radio 2.4 ghz la mappatura degli indirizzi fra RX e TX esclude questo tipo di interferenza a priori , indipendentemente dal protocollo usato. Viceversa sarebbe interessante misurare la sensibilità della ricevente, e con quanti mW lei trasmetta indietro i dati , non ho ancora approfondito l'argomento. Fondamentalmente ho sempre visto che i problemi di perdita segnale, sono causati da un errato posizionamento delle antenne RX (specie se singole a 2.4 ghz) o dei satelliti se previsti, e dal carbonio che abbonda in molti modelli di pregio. Bisognerebbe provare la perdita del segnale con le antenne RX esterne al modello, oppure dentro la fusoliera, questo sarebbe un dato utile a tutti ma ci vorrebbe una porta RSSI hardware indipendente sulla ricevente che non c'è. Quindi dobbiamo fidarci dei dati telemetrici ritrasmessi a bordo della radio, che indicano la qualità del segnale ricevuto (Qs) ed eventuali allarmi di soglia minima impostabili dall'utente. Arnaldo | |
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