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Vecchio 29 ottobre 10, 21:03   #71 (permalink)  Top
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L'avatar di CRONO
 
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finalmente ti fai risentire!
in questo periodo non intervengo sul forum perché sono preso dalla nuova IOM, per ora sono solo all'inizio e non ho un gran che come foto della deriva. Come vedi dalle foto ho seguito a grandi linee le indicazioni di Claudio D che si trovano sul sito della AMON appena avrò l'occasione di dover rifare una deriva proverò il metodo che hai appena descritto.
ps hai una e-mail
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LAMINARE sul master-immag0221.jpg   LAMINARE sul master-immag0223.jpg   LAMINARE sul master-immag0225.jpg  
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La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre!. (Albert Einstein)
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Vecchio 22 dicembre 11, 13:09   #72 (permalink)  Top
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L'avatar di eupon
 
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salve a tutti, ormai è da tempo che mi cimento nella laminazione diretta sul master di scafi ac100....come ben sappiamo, la grande rottura di scatole riguarda l'allisciamento che si deve dare dopo, con abrasiva e acqua e sapone, e tanto olio di gomito....le prime laminazioni erano effettuate usando tessuti di vtr nel seguente ordine: 110g-80g-110g...come parte esterna da allisciare, avevo quindi una trama da 110 diagonale, che quasi veniva via tutta, ma che se non ci mettevo impegno vero (passando dalla grana 350, poi alla 400, 600, 800 fino alla 1000...), dopo la verniciatura finale, venivano in risalto i famosi microforellini....successivamente ho pensato di aggiungere esternamente un tessuto da 42g, che per allisciarlo dava meno difficoltà o fatica...il non plus ultra però sono riuscito a raggiungerlo col tessuto da 27g!!!....ora lamino due tessuti da 160g e poi metto il 27g....si alliscia che è una bellezza, poca fatica, poco tempo, risultato ottimo.....e si, perchè il metodo del domopac non sempre funziona e devi ingegnarti per fissare bene la plastica senza farle fare grinze, un vero stress come direbbe qualcuno....altra cosa poi, sconsiglio vivamente l'uso del nastro da pacchi come distaccante....molto meglio la cera anche se non lucidata, tanto non dovete fare lo stampo femmina....ci vorrà un pò di più per decerare dopo, ma almeno starete tranquilli che tutto si distacchi bene, ma soprattutto che non si rovinerà il master, cosa che con il nastro può accadere, soprattutto se dovrete staccare parti venute via e rimetterne di nuovo...a presto con altre prove
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ciao, Eugenio
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Vecchio 22 dicembre 11, 14:57   #73 (permalink)  Top
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L'avatar di l'a rapa felice
 
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salve a tutti, ormai è da tempo che mi cimento nella laminazione diretta sul master di scafi ac100....come ben sappiamo, la grande rottura di scatole riguarda l'allisciamento che si deve dare dopo, con abrasiva e acqua e sapone, e tanto olio di gomito....le prime laminazioni erano effettuate usando tessuti di vtr nel seguente ordine: 110g-80g-110g...come parte esterna da allisciare, avevo quindi una trama da 110 diagonale, che quasi veniva via tutta, ma che se non ci mettevo impegno vero (passando dalla grana 350, poi alla 400, 600, 800 fino alla 1000...), dopo la verniciatura finale, venivano in risalto i famosi microforellini....successivamente ho pensato di aggiungere esternamente un tessuto da 42g, che per allisciarlo dava meno difficoltà o fatica...il non plus ultra però sono riuscito a raggiungerlo col tessuto da 27g!!!....ora lamino due tessuti da 160g e poi metto il 27g....si alliscia che è una bellezza, poca fatica, poco tempo, risultato ottimo.....e si, perchè il metodo del domopac non sempre funziona e devi ingegnarti per fissare bene la plastica senza farle fare grinze, un vero stress come direbbe qualcuno....altra cosa poi, sconsiglio vivamente l'uso del nastro da pacchi come distaccante....molto meglio la cera anche se non lucidata, tanto non dovete fare lo stampo femmina....ci vorrà un pò di più per decerare dopo, ma almeno starete tranquilli che tutto si distacchi bene, ma soprattutto che non si rovinerà il master, cosa che con il nastro può accadere, soprattutto se dovrete staccare parti venute via e rimetterne di nuovo...a presto con altre prove
Non riesco a capire questo post, mi sembra che siano le stesse istruzioni che ho letto fin qui e in tutte le altre discussioni sull'argomento, oppure c'è qualcosa di nuovo?
Franco
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Vecchio 22 dicembre 11, 16:42   #74 (permalink)  Top
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L'avatar di eupon
 
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Un conto sono le istruzioni....un conto sono le diverse esperienze che uno racconta dopo aver seguito le istruzioni...era solo un condividere....cosa c'è di strano nel dire che è meglio allisciare un tessuto a trama piccola piuttosto che a trama più grande?....finora quasi nessuno è riuscito ad applicare la tecnica del domopak....quindi...dico la mia su di una gran rottura di scatole che è il "dopo" laminato
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Vecchio 22 dicembre 11, 18:11   #75 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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Un conto sono le istruzioni....un conto sono le diverse esperienze che uno racconta dopo aver seguito le istruzioni...era solo un condividere....cosa c'è di strano nel dire che è meglio allisciare un tessuto a trama piccola piuttosto che a trama più grande?....finora quasi nessuno è riuscito ad applicare la tecnica del domopak....quindi...dico la mia su di una gran rottura di scatole che è il "dopo" laminato
Ciao eupon,
mi permetto di riportare qui un mio vecchio post riguardante le sequenze suggerite con evidenziati alcuni punti perche`, come e` sfuggito a te, potrebbe sfuggire ad altri.

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...

In linea di massima il target di peso dello scafo laminato "vuoto" monoscocca sul polistirolo per una rg65 e`circa 100 grammi (usando fibra di vetro).
Di solito lamino sull'espanso 3 strati di vetro da 80gr/m2 + epossidica e poi carteggio finche` non viene ben liscio: in questa operazione "consumo" lo strato esterno di vetro e ne rimangono circa 2 a fare struttura.

In uno stampo femmina potrebbero bastare 2 strati da 80g/dm2 di vetro.
Se si fa in 2 parti separate, cioe` scafo piu` coperta poi si deve aggiungere il peso della giunzione.

Per una IOM invece metterei 4 strati da 110 o 2 da 160 e uno da 80 all'esterno. In uno stampo femmina, non dovendo carteggiare la superficie basta uno in meno, cioe` 3 da 110 o 2 da 160.

Con la tecnica che spiega Giorgio, con la plastichina tesa sull'esterno, che pero` non e` applicabile su scafi "monoscocca", la superficie viene abbastanza bella e quindi si potrebbe tenere lo stesso numero di strati che si utilizzerebbero in uno stampo femmina, ma lascerei la parola a lui che ha piu` esperienza a riguardo.

In ogni caso, se si tratta di una "prima realizzazione" e` meglio mettere uno strato in piu` piuttosto che uno in meno cosi` quando si carteggia la superficie non si rischia di fare buchi nello scafo.
....
Quindi il suggerimento di usare del tessuto da 80 che e` abbastanza fine come strato esterno carteggiabile era presente, bastava tenerne conto

Il il 110 o il 160, specie se tramato diagonale, viene sicuramente meno liscio ed e` normale che faccia un po' per lisciarlo bene.

Addirittura potrebbe essere utile mettere, o come ultimo strato se si lamina molto "pulito", o dopo una prima lisciatura abbastanza uniforme, un tessutino da 40 o da 27 grammi esterno per ridurre l'affiorare della tramatura.

Per la tecnica del domopack esterna tirata sul laminato fresco usata da Giorgio, so dire abbastanza poco perche` ho sempre preferito laminare "monopezzo" scafo + coperta su maschio a perdere (di solito faccio pezzi unici o quasi) e quindi non l'ho mai usata se non per fare qualche esperimento.

Invece, per rivestire il master di pellicola per alimenti, ho una buona esperienza avendone fatti molti e potrei aggiugere alcuni suggerimenti per faticare meno dopo aver visto come alcuni miei amici si sono imbestialiti per provare ad usarla con poco successo. (non riporto i commenti nella telefonata ricevuta per netiquette)

La pellicola va messa attorno alla forma, anche a pezzi, puntandola con nastro adesivo sul perimetro prima agli estremi e poi a meta`, poi a meta` della meta` e cosi` via fino a bloccarla tutta attorno solo con una leggera pretensione.

Una volta ben fermata sulla sagoma del master, la si tende con il phon partendo dal centro e andando verso gli estremi e il risultato viene di solito buono e senza buchi per il riscaldamento a patto di non aver tirato troppo a freddo la pellicola.

Un altro elemento fondamentale per la buona riuscita del giochino e` che la superficie del master non sia lucida o verniciata a specchio: una superficie in espanso lisciata o in legno trattato solo con turapori e` perfetta perche` presenta una porosita` e rugosita` tali da lasciar sfuggire l'aria intrappolata sotto la pellicola senza che possa generare bollicine molto fastidiose che compromettono tutto il lavoro.

Una superficie lucida o verniciata a specchio e` invece fonte di infinte best*** e da evitare con tanta cura per l'utilizzo con pellicola per alimenti: in quei casi conviene o usare nastro da pacchi o cerare.
I miei amici (di cui dici sopra), per eccesso di zelo avevano fatto un master degno del miglior stampo femmina e poi con la pellicola

In pratica, chi meno lavora in finitura del master... meno lavora e tribola con la pellicola, che non e` male per fare meglio e prima

Saluti

Ultima modifica di claudio v : 22 dicembre 11 alle ore 18:17
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 23 dicembre 11, 00:21   #76 (permalink)  Top
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vedi, trovo molto utile riprendere e riportare all'attenzione certi post...
- ho sempre laminato in ordine 110 80 110, pensando che il 110 atlas di schaller (che è un 110 speciale e più fino rispetto al 110 di jonathan), fosse comunque più fine come trama...ma ora effettivamente scopro che il diagonale a parità di peso tessuto, è più difficile da allisciare della tela...ora, per faticare il meno possibile, consiglio di avere come strato esterno un bel 27g...
- bella questa del master liscio antidomopack (come distaccante)...ho sempre allisciato i master a palla di biliardo...ed infatti la prima prova col domopack non riusciva proprio perchè c'erano troppe bolle d'aria da togliere, molto difficili da togliere!...prossima volta si prova usando solo turapori...

sono un amante della cera, forse troppo, e questo mi porta a faticare di più per decerare
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ciao, Eugenio
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Vecchio 23 dicembre 11, 16:05   #77 (permalink)  Top
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......

sono un amante della cera, forse troppo, e questo mi porta a faticare di più per decerare
Scusa, ma ognuno c'ha le amanti che si merita

A me piace sempre trovare sistemi per incasinarmi meno la vita e la cera (e molti distaccanti in genere) sono, da sempre, fonte di infinite in****ture.

Ci sono le volte che dovrebbero "staccare" e non staccano, quando invece ti capita di sporcare appena qualcosa per sbaglio, lo sgrassi e lo carteggi con qualunque cosa e non lo incolli piu` manco a crepare.
Se questo capita all'interno dello scafo e` una vera pacchia: non si nota in verniciatura e quindi il problema non c'e`, ma gli attacchi interni, compresa la scassa deriva, potrebbero non essere solidali come si vorrebbe

Altre volte sembra tutto perfetto, tutto si separa a meraviglia e poi, dopo lavaggi, sgrassature e deceranti vari si vernicia e... un disastro
Il fondo magari attacca perfettamente, lisciato tutto, la vernicatura finale impazzisce facendo di tutto e di piu`.

Altre volte, ancora piu` subdole, funziona tutto perfettamente e poi, dopo un paio di anni, incominciano a saltare scagliette di vernice via qua e la`... ma dove non salta via, la vernice e` attaccata benissimo e impazzisci per toglierla e rifare il lavoro.
In alcuni casi tutto funziona bene e dura a lungo rimanendo inalterato anche dopo 4 o 5 anni.

Di solito questo avviene usando oltre alla cera, l'alcool polivinilico che forma una pellicola di separazione (eliminabile poi semplicemnet con acqua) tra il pezzo laminato e la cera data sullo stampo che non guasta per le successive lavorazioni.

Dato che lotto con queste cose da almeno 30 anni, e che faccio pochi modelli ma mi piace che durino senza dover continuamente fare piccole o grandi cosmesi, alla fine ho visto che lavorando sul master con la pellicola in mezzo ed evitando rompiture con distaccanti vari dati sia dentro sia fuori di solito si hanno meno grane e si fa molto prima... soprattutto se si fanno pezzi unici o quasi.

Poi, come sempre, de gustibus...
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 06 gennaio 12, 19:17   #78 (permalink)  Top
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L'avatar di giorgio7
 
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Saluti a tutti e se siamo ancora in tempo anche l'augurio di un anno di Buon Vento !
Ricapitolando : per fare uno stampo femmina, secondo la tecnica tradizionale, un master maschio deve essere portato al livello illustrato nelle 2 foto seguenti




e , come sappiamo bene, occorrono : attenzione , giusti materiali ( strato superficiale), tante ore di lavoro ed olio di gomito in quantità industriale . Il master maschio per laminarci sopra il nostro scafo, è sufficiente che si presenti come in questa foto


con tutte le imperfezioni che saranno ininfluenti sul risultato finale e questo si fà con pochissime ore di lavoro, veramente. Il master della foto ( archivio ) è gia avvolto nella pellicola, il cui impiego mi sembra meriti qualche parola e sia chiaro non intendo salire in cattedra, ma condividere con chi vorrà , l' esperienza frutto dei miei errori.Innanzi tutto la pellicola : quella per alimenti NON VA BENE ( troppo leggera, si manipola male per le cariche elettrostatiche ) quella per IMBALLAGGIO è molto più facile da manovrare , ha una notevole elasticià e allungamento , non richiede l'uso del fon ( un rotolo di 1000 mt per un'altezza di 50 cm costa dai 7 ai 10 euro nei negozi giusti ). A questo punto Chicco 65 nel suo simpaticissimo veneziano direbbe : " CO PARLO NO I SCOLTA, CO I SCOLTA NO I CAPISSE, CO I CAPISSE SE DESMENTEGA ". Gli attrezzi, pochi , semplici ma indispensabili: una rastrelliera che regga il rotolo di pellicola mantenendola in tensione, uno scalo solido si cui fissare il master con superfici lisce a cui aderisca bene il nastro adesivo per tendere la pellicola, morsetti e pinzette da modellismo varie e infine molti spezzoni di nastro adesivo a portata.Senza essere dei cesellatori, la manualità necessaria si acquista in fretta, fare qualche prova sul master nudo potrà essere molto utile per capire dove e come mettere il nastro per tendere la pellicola . Chi lavora preciso e pulito come ClaudioV , Grakula , Matthias o ClaudioD e altri a cui chiedo scusa ma a memoria non ricordo , a giudicare dalle foto che ogni tanto mettono in rete, ha manualità decisamente esuberante per questo lavoro, basta molto meno. Lavorando su scafi di RG65 compresa la laminazione dello scafo impiego poco più di un'ora, del resto uso resine con un'ora come tempo di lavorabilità.Il massaggino a due dita per eliminare le bolle ( post 1 e 2 della discussione ) è indispesabile.Veniamo ai risultati ottenibili : nella foto che segue il primo scafo è in carbonio faccia vista e qui la tecnica mostra il suo limite, le piccole macchie bianche dovute a bollicine d'aria, evidenziate nella foto( non sono mai riuscito ad eliminarle) rovinano l'estetica del carbonio che dovrebbe essere impeccabile ( ne sanno qualcosa Grakula e Tiger che dopo aver pagato il materiale si sono presi due scafi che non credo abbiano mai finito); il secondo è in vetro ( diagonale da 80 gr/m2 ) e qui le macchiette ,essendo lo scafo destinato alla verniciatura, non disturbano più di tanto; il terzo è in tessuto vetro/alluminio ( che m'intriga molto ) e rimarrà così perchè le macchiette sono pressoche invisibili. Tutti hanno una superficie molto liscia e la trama non è apprezzabile al tatto


DOMANDE PER EUPON : non pensi che valga la pena imparare a rivestire il laminato con la pellicola anzichè sco......narsi con tutto quel lisciare ? La seconda : visto che " lisci a palla" i tuoi master perchè non ci fai direttamente uno stampo femmina,visto che hai già fatto almeno l'80% del lavoro ? Non capisco perchè mescolare i due metodi prendendo di ognuno la parte più faticosa. Saluti a tutti e naturalmente son sempre quì per domande, suggerimenti , critiche ; ancora auguri e ciao
giorgio7 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 06 gennaio 12, 20:51   #79 (permalink)  Top
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vetroalluminio

Buongiorno a tutti,
desidero avere da Giorgio7 qualche informazione sul vetroalluminio e sul suo impiego.
Grazie e complimenti per le splendide realizzazioni.
Maurizio
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Originalmente inviato da giorgio7 Visualizza messaggio
Saluti a tutti e se siamo ancora in tempo anche l'augurio di un anno di Buon Vento !
Ricapitolando : per fare uno stampo femmina, secondo la tecnica tradizionale, un master maschio deve essere portato al livello illustrato nelle 2 foto seguenti




e , come sappiamo bene, occorrono : attenzione , giusti materiali ( strato superficiale), tante ore di lavoro ed olio di gomito in quantità industriale . Il master maschio per laminarci sopra il nostro scafo, è sufficiente che si presenti come in questa foto


con tutte le imperfezioni che saranno ininfluenti sul risultato finale e questo si fà con pochissime ore di lavoro, veramente. Il master della foto ( archivio ) è gia avvolto nella pellicola, il cui impiego mi sembra meriti qualche parola e sia chiaro non intendo salire in cattedra, ma condividere con chi vorrà , l' esperienza frutto dei miei errori.Innanzi tutto la pellicola : quella per alimenti NON VA BENE ( troppo leggera, si manipola male per le cariche elettrostatiche ) quella per IMBALLAGGIO è molto più facile da manovrare , ha una notevole elasticià e allungamento , non richiede l'uso del fon ( un rotolo di 1000 mt per un'altezza di 50 cm costa dai 7 ai 10 euro nei negozi giusti ). A questo punto Chicco 65 nel suo simpaticissimo veneziano direbbe : " CO PARLO NO I SCOLTA, CO I SCOLTA NO I CAPISSE, CO I CAPISSE SE DESMENTEGA ". Gli attrezzi, pochi , semplici ma indispensabili: una rastrelliera che regga il rotolo di pellicola mantenendola in tensione, uno scalo solido si cui fissare il master con superfici lisce a cui aderisca bene il nastro adesivo per tendere la pellicola, morsetti e pinzette da modellismo varie e infine molti spezzoni di nastro adesivo a portata.Senza essere dei cesellatori, la manualità necessaria si acquista in fretta, fare qualche prova sul master nudo potrà essere molto utile per capire dove e come mettere il nastro per tendere la pellicola . Chi lavora preciso e pulito come ClaudioV , Grakula , Matthias o ClaudioD e altri a cui chiedo scusa ma a memoria non ricordo , a giudicare dalle foto che ogni tanto mettono in rete, ha manualità decisamente esuberante per questo lavoro, basta molto meno. Lavorando su scafi di RG65 compresa la laminazione dello scafo impiego poco più di un'ora, del resto uso resine con un'ora come tempo di lavorabilità.Il massaggino a due dita per eliminare le bolle ( post 1 e 2 della discussione ) è indispesabile.Veniamo ai risultati ottenibili : nella foto che segue il primo scafo è in carbonio faccia vista e qui la tecnica mostra il suo limite, le piccole macchie bianche dovute a bollicine d'aria, evidenziate nella foto( non sono mai riuscito ad eliminarle) rovinano l'estetica del carbonio che dovrebbe essere impeccabile ( ne sanno qualcosa Grakula e Tiger che dopo aver pagato il materiale si sono presi due scafi che non credo abbiano mai finito); il secondo è in vetro ( diagonale da 80 gr/m2 ) e qui le macchiette ,essendo lo scafo destinato alla verniciatura, non disturbano più di tanto; il terzo è in tessuto vetro/alluminio ( che m'intriga molto ) e rimarrà così perchè le macchiette sono pressoche invisibili. Tutti hanno una superficie molto liscia e la trama non è apprezzabile al tatto


DOMANDE PER EUPON : non pensi che valga la pena imparare a rivestire il laminato con la pellicola anzichè sco......narsi con tutto quel lisciare ? La seconda : visto che " lisci a palla" i tuoi master perchè non ci fai direttamente uno stampo femmina,visto che hai già fatto almeno l'80% del lavoro ? Non capisco perchè mescolare i due metodi prendendo di ognuno la parte più faticosa. Saluti a tutti e naturalmente son sempre quì per domande, suggerimenti , critiche ; ancora auguri e ciao
traunfly non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 07 gennaio 12, 18:38   #80 (permalink)  Top
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Risposta per Traunfly

Sono tessuti vetro metallizzato con un processo di vaporizzazione , è molto impreciso e vago ma è tutto ciò che so e non mi dire " se non sai sallo " ! Nel Forum se ne parlò
molto nel 2008 dopo una segnalazione che fece Tiger. Il nome commerciale più diffuso è Texalium. Le caratteristiche meccaniche sono più o meno quelle di un vetro di pari grammatura forse un pelo più rigido nel drappeggio. In italia da URS Schaller trovi il
vetro/alluminio e anche il vetro/titanio che però una volta laminato perde in lucentezza.Guarda questi siti
Home - HP-Textiles http://www.sollercomposites.com,carbon fiber,carbon fiber sleeve,Kevlar sleeve, fiberglass sleeves,carbon fiber fabric,epoxy,west system epoxy,nitrile,gloves,nitrile gloves,aramid,fiberglass,kevlar,tape,biaxial tape, biaxial sleeve Spray: il Fornitore Ufficiale della Vostra Barca
se digiti Texalium su Google viene fuori parecchio comprese le discussioni del forum in cui se ne parlò. Le grammature sono un pò troppo alte per i nostri impieghi. Ciao e grazie per l'apprezzamento.
giorgio7 non è collegato   Rispondi citando
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