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Vecchio 14 febbraio 08, 20:04   #1 (permalink)  Top
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L'avatar di TONICLE
 
Data registr.: 01-05-2007
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Distanza Cad-cv

vorrei capire le varie percentuali, cioè da quanto ho capito più è alta la percentuale più il centraggio fa si che la barca si comporti meglio con vento sostenuto, giusto quello che dico? quindi c'è una percentuale medià cioè un compromesso fra vento forte e per poco vento?
nella iom cd1 di claudio la percentuale è all'8% quindi è una barca che predilige vento forte?
grazie per le tante risposte che ci saranno
sottinteso che la percentuale è calcolata rispetto la linea al galleggiamento
TONICLE non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 14 febbraio 08, 23:21   #2 (permalink)  Top
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L'avatar di claudioD
 
Data registr.: 18-08-2007
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Tonicle,
é sempre un gran discorso , diciamo che é una regola empirica che va dal 6 al 10% di LWL. Questa variazione puo' essere allargata dal 4 al 12 %. E' la regola base più diffusa in Francia, ma paese che vai..... regola che trovi.... etc.

Questa variabile é generica e dipende dal tipo di barca , dalla forma dello scafo, dal rapporto vela / discloccamento e dalla forza del vento, dalla forma delle vele, etc.. E qui ci sono tutte le variabili che fanno l'interesse di un progetto.

Il 7% o 8% é un punto di partenza intermedio che io suggerisco quasi sempre sui miei progetti . I miei disegni sono anche calcolati per un Coeficiente Prismatico medio del 0.57.

E' vero quello che dici, che per un vento forte dovresti in principio avanzare l'albero e di conseguenza aumentare la distanza CAD-CV. Il contrario vale per un vento debole.
( C'é chi usa un terzo servo che agisce sul patarazzo.)

Cio' detto, per avanzare il CV, non é necessario agire sull'albero, lo stesso effetto lo si puo' ottenere spostando il fiocco verso prua o cambiando i rapporti randa/fiocco usando un fiocco più grande.

Per i miei modelli prototipi, tipo M, prevedo sempre uno slittino per il punto di attacco del fiocco come pure uno per spostare l'albero.
Con l'uso del balestrone , invece, impiego tre tubi per spostare l'albero e una regolazione scorrevole per il bomino dl fiocco.

Sarà la conclusione delle prove "tuning" che determinerà la posizione da adottare definitivamente, lasciando un margine di manovra in funzione della velocità del vento prevista il giorno della regata.

Penso di aver risposto come si deve alla tua domanda, ma sono certo che Luca e ClaudioV avranno altri validissimi argomenti sui loro metodi di centraggio.

Attualmente lavoro sulla variabilità della posizione longitudinale del CC a seconda dello sbandamento, per cercare una migliore stabilità di rotta.
In questa ricerca c'é già la geometria della deriva.

Lavoro anche sulla posizione longitudinale della copppia CAD-CV nell'intento di trovare la posizione "ideale".

Ho letto, l'interesse che si porta sulle forme circolari delle sezioni, che senza dubbio hanno dei vantaggi non trascurabili, ma non sempre sono barche vincenti.
Se fosse vero, da 100 anni non si farebbero più barche di forma differente.
Come vedi, il capitolo é tutto aperto, la sola cosa certa é che la barca deve essere impermeabile altrimenti va a fondo...
Ciao
Claudio

PS: dimenticavo una cosa importante : Non esiste una barca buona per tutti i tempi, ma una barca media per tutti i tempi si. Questa barca vincerà raramente, ma sarà sempre ben piazzata ed é quello che conta per vincere alla fine.
Cd

Ultima modifica di claudioD : 14 febbraio 08 alle ore 23:25
claudioD non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 17 febbraio 08, 02:29   #3 (permalink)  Top
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L'avatar di giorgio7
 
Data registr.: 27-06-2007
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Immagini: 27
Tonicle: aggiungi a quanto detto che le posizioni sia di CAD che di CV sono una schematizzazione
semplificativa e di prima approssimazione della realta e che si spostano al variare dell'angolo di
scarroccio e dell'incidenza del vento e di molti altri parametri; si capisce quindi come nonsia possibile
dare regole semplici ed universali.
ClaudioD : mi piacerebbe capire qualcosa dipiù sul tuo lavoro sulla posizione longitudinale del CC
cosa intendi ? come anche sulla posizione ideale dalla coppia CAD-CV ? Pensi che esista ?
Sez. circolari ( il mio pallino ): io mi riferisco solo ai modelli da competizione dove non è importan
te la stabilità iniziale ne le sicurezza e il confort come nei " full scale ". I miei " perche ?" non hanno
ancora una risposta.
Nei prossimi giorni rimonterò la vasca per prove idrodinamiche se pensi che possa essere interessante
se ne può fare oggetto di una nuova discussione con foto ecc.
infine l' IMPERMEABILITA' la mia prima barca è affondata a 100 mt da riva sotto gli occhi di moglie
e figli venuti a vedere il nuovo " giocattolo " di papà. Saluti
giorgio7 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 17 febbraio 08, 13:36   #4 (permalink)  Top
Sospeso
 
L'avatar di claudioD
 
Data registr.: 18-08-2007
Messaggi: 1.410
Ciao Giorgio,
quello che hai aggiunto va benissimo.

Per le carene rotonde, lasciamo perdere come dici, la stabilità trasversale che non esiste e che non servirebbe a niente sui nostri modelli, hanno solo il vantaggio di offrire la più bassa superficie bagnata a parità di volume spostato. A mio avviso é un piccolo vantaggio che non fa cambiare le cose se si tiene presente che le appendici non cambiano. Prova a calcolare i cm² guadagnati e ti accorgerai che sono una piccolissima percentuale.

Per il resto a proposito di CC, ieri per esempio, simulando un vento di poppa agente sul Centro velico, ho preso i piani del mio ultimo M e ho inclinato di 1.5° verso prua la vista laterale completa pivotando sul CG totale che si trova nel mio caso a 180 mm sopra il CG del bulbo. Ho ricalcolato il nuovo volume ed ho trovato che il CC si é spostato in avanti di 120mm rispetto alla condizione orrizontale. Non parlo di proposito del CV che anche lui é avanzato a causa della apertura delle vele.
Per fortuna le cose non restano cosi' e tendono a stabilizzarsi man mano che la barca prende velocità, ma ci sarà comunque un continuo andirivieni della posizione del CC nel senso longitudinale e trasversale navigando di poppa e affrontando le onde. E' una andatura difficile da gestire anche sulle barche vere sopratutto senza "spinnaker".
Di bolina , la barca é sbandata e le cose sono un po diverse. Con la barca sbandata il CC tende anche qui ad avanzare. Una barca "equilibrata" dovrebbe avere un CC che non si muove "longitudinalmente" sia quando e dritta che quando é sbandata. Anzi secondo me, il CC dovrebbe indietreggiare di poco, per compensare , una eventuale tendenza ad avanzare rispetto alla posizione verticale.
Ne risulterebbe una barca più facile da monovrare e forse anche più veloce perché le sue linee d'acqua non si modificherebbero di molto.

Sarebbe bello una barca che guadagna di bolina senza perdere di poppa.

Quando il radiocomando non esisteva, si faceva molta attenzione ai questi dettagli architetturali, perché solo la barca disegnata bene era quella che manteneva la rotta senza troppe correzioni sul timone ed era vincente. La RC ha fatto dimenticare queste cose perché basta avere dei buoni pollici per nascondere tutto il resto, e sulle barche vere c'é il timoniere che "sente" la barca sulla barra del timone e compensa per tenerla sulla rotta, ma qualche volta perde velocità perché il timone frena se é troppo angolato.

A propsito del "bacino" ne ho parlato qui in Francia con alcuni amici perché era già stato un argomento discusso due anni fa. Hanno trovato la cosa molto interessante alla quale nessuno aveva pensato.

Suggerirebbero una vasca equipaggiata da fuoribordo elettrici e forse due o tre per cercare di avere almeno 2m/s e per fare meno rumore. Magari ricuperando solo i piedi con eliche e tutti mossi da uno stesso motore elettrico esterno.
Dicono pure che sarebbe interessante vedere se agli estremi della vasca , ci fossero dei motori che ""spingono e dei motori che "tirano" ed infine, per evitare turbolenze, fare dei canali laterali per il ricupero del volume d'acqua, un po' come le linee di forza di un campo maghetico di un solenoide . (scusa l'analogia, ma ...é una immagine che mi é venuta alla mente) senza dimenticare una molla calibrata per le misure dinamometriche o misure relative.

A mio avviso é un argomento validissimo per il Forum.
Cd

Ecco un disegnino di principio per il quale non ho riflettuto molto :
claudioD non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18 febbraio 08, 19:08   #5 (permalink)  Top
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L'avatar di renderman
 
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Messaggi: 62
vasca di prova

Si potrebbero usare anche delle pompe sommerse per mettere in movimento il liquido..
renderman non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18 febbraio 08, 20:14   #6 (permalink)  Top
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L'avatar di giorgio7
 
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Messaggi: 158
Immagini: 27
ancora sul CC

Ciao ClaudioD quella che descrivi nella simulazione con il tuo M è la classica situazione dell' ingavonamento o cmq la fase transitoria d'accellerazione,
allora mi viene fatto di pensare che il punto di pivot sia non nel CG totale dove possiamo supporre applicata la forza d'inerzia, ma più sù in quel punto ideale dove possiamo ritenere applicata la resistenza complessiva e che in prima approssimazione possiamo immaginare coincidente proprio col CC che
cmq si sposta in avanti per la diversa distribuzione dei volumi immersi tra
prua e poppa.Lo spostamento resta ma saràmolto minore di quello supposto;
o almeno credo.Toglimi una curiosità :senza RC come si facevo con i modelli ?
Purtroppo io c'ero ma mi occupavo di altro.Controlla i messaggi personali.
giorgio7 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18 febbraio 08, 20:44   #7 (permalink)  Top
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L'avatar di claudioD
 
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Messaggi: 1.410
Giorgio,
Io la penso cosi':
quando, con andatura di poppa, arriva una raffica di vento, la spinta é concentrata sul CV.
L'inerzia del bulbo che dista oltre i 120cm dal CV su un M, é il quale rappresenta circa il 70% del peso totale, si oppone alla accelerazione improvvisa, é come se inciampasse in un ostacolo e tutta la barca si mette a ruotare intorno al suo CG che non é molto lontano dal bulbo.
Si potrebbe opporre all'ingavonamento un maggior volume verso prua,
ma questa é un'altra storia.

Se invece é come dici tu, che la barca ruoterebbe intorno al suo CC, vorrebbe dire quello che stà sopra il CC si muoverebbe verso l'avanti, e quello che stà sotto si muoverebbe verso l'indietro. Anche qui il peso del bulbo si opporrebbe. O forse ho capito male tutto ?

Per i modelli dell'epoca ti mettero' qualche immagine del Braine Vane che é stato inventato nel 1904, e del Steering Vane che era il precursore dei timoni automatici usati attualmente che fanno uso della la pala del vento e non consumano energia elettrica.
Ciao
Claudio
claudioD non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18 febbraio 08, 21:03   #8 (permalink)  Top
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L'avatar di claudioD
 
Data registr.: 18-08-2007
Messaggi: 1.410
Ecco Giorgio un Braine Vane dei vecchi tempi
Cd
claudioD non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18 febbraio 08, 21:24   #9 (permalink)  Top
Sospeso
 
L'avatar di claudioD
 
Data registr.: 18-08-2007
Messaggi: 1.410
E questo é il Wind Vane, molto più preciso e efficace :
Cd



Io ho iniziato col primo, il secondo era complicato da fare per uno che aveva 12 anni.
claudioD non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 19 febbraio 08, 14:10   #10 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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Citazione:
Originalmente inviato da claudioD
.... é come se inciampasse in un ostacolo e tutta la barca si mette a ruotare intorno al suo CG che non é molto lontano dal bulbo.
Si potrebbe opporre all'ingavonamento un maggior volume verso prua,
ma questa é un'altra storia.
Non capisco bene questa teoria: in base all'inerzia del sistema funziona, ma in base ad alcune stime del centro di resistenza totale no e pterei più per una rotazione attorno al cc o da quelle parti.
Idem per il volume avanti contro l'ingavonata non mi torna qualcosa: me la spieghi meglio quando puoi?


Citazione:
Originalmente inviato da claudioD
....
Per i modelli dell'epoca ti mettero' qualche immagine del Braine Vane che é stato inventato nel 1904, e del Steering Vane che era il precursore dei timoni automatici usati attualmente che fanno uso della la pala del vento e non consumano energia elettrica.
Ciao
Claudio
Quei sistemi sono molto interessanti. Anche io verso i 12 anni facevo una specie di autotimone simile al Brain vane, ma alla fine ero riuscito a fare un modello a chiglia lunga che teneva la rotta senza nessun ausilio, regolando opportuamente le vele (puro c...o suppongo).

Hai qualche altro disegno un po' più chiaro e di dettaglio così se mai un giorno mi ritorna il trip so da cosa incominciare a costruire un timone a vento?

Grazie
ciao
claudio v non è collegato   Rispondi citando
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