10 dicembre 07, 18:52 | #31 (permalink) Top |
UserPlus Data registr.: 20-09-2004 Residenza: genova
Messaggi: 1.054
| carissimo
ti assicuro che le palle da golf piene di scalfiture vanno proprio male.... io le butto alla prima scalfitura. forse valeva per le palle tutte liscie. applicare i folgi di argento non deve essere difficile, mi viene in mente la colla spray 3M. fare solo il bordo di ingresso non è molto bello... preferirei tutto lo scafo. adopo fabio |
10 dicembre 07, 21:38 | #32 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
Messaggi: 1.410
|
Infatti ai vecchi tempi il golf si praticava con palle lisce e solo dopo aver osservato che quelle ammaccate andavano più lontano, che qualcuno ha pensato di farle diventare come quelle di oggi, anzi si dice che le piccole fossette di forma esagonale vanno meglio di quelle rotonde. Io dicevo che tecnicamente basta coprire la parte dove si estende il flusso laminare che vale circa un decimo della lunghezza. in quanto al bordo di attacco mi riferivo alle ali. Non credi che la colla potrebbe rendere la superficie meno liscia ? Cd |
11 dicembre 07, 11:30 | #33 (permalink) Top |
User Data registr.: 16-11-2004 Residenza: Roma
Messaggi: 452
|
Guarda, il discorso è più complicato di quanto dovrebbe.... In grosse parole...il flusso attorno ad un corpo nasce sempre come laminare, poi arrivati ad un certo Re (che viene detto di transizione) comincia a diventare turbolento. Non sempre il moto turbolento è peggio di quello laminare.....infatti si dimostra che questo è migliore per corpi tozzi (poichè dimiuisce la dimensione della scia e ad esempio aumenta gli scambi termci - che a noi poco importa). Per i corpi allungati il flusso laminare è sempre il migliore. Quindi di fatto bisognerebbe fare una superficie a specchio fino a dove il Re diventa di transizione e poi in quel punto si dovrebbe mettere un turbolatore... Ora ,come giustamente hai notato, c'è il problema che lo scafo viaggia a velocità variabili......allora come sempre in ing. devi raggiungere un compromesso..... O lo fai in modo che sia ottimizzato in una condizione oppure non lo fai....d'altronde però da vari manuali di arch. navale letti, ho scoperto che la distribuzione dei volumi, il Cp (coeff. prismatico) e la posizione del cg dello scafo va fatta in funzione della velocità, del numero di Froude Fr e dell'andamento al quale lo scafo va ottimizzato....dunque diciamo che la condizione di ottimizzazione di fatto già la conosci....quando ho disegnato i Volvo 70' già sapevo che sarebbero stati buoni al traverso e al lasco ma che non avrebbero stretto le boline come gli acc. Riprendendo la resistenza, questa dipende dal valore di Re (diminuisce con l'aumentare del Re) diciamo che per uno scafo questo valore è abbastanza contenuto ma per una deriva è bassino e di parecchio. Per quanto riguarda le ali (o derive e timoni) il problema fondamentale in questo caso è che il valore del Re è talmente basso che di fatto il comportamento è molto particolare e per dire è meglio questo o quell'altro sarebbe da prendere la deriva e infilarla in una galleria del vento..... Spesso si dice.....ahhhh...metto il turbolatore tra il 30 è il 50% dell'ala....e chi te lo dice che sia giusto il posizionamento....potresti semplicemente aver fatto un errore madornale.... Alla fine se devo fare così preferisco non mettere niente e buona notte..... Ultimissima considerazione....tante volte ci si impiccia in turbolatori, Re, profili (e ce ne sono un'infinità praticamente identici) e poi magari non si fanno i raccordi tra deriva e bulbo o timone (karman - e li di resitenza ne perdi un macello - tra il 15 e il 20%). Vedo giornali di aeromodellismo dove c'è scritto: sulla fusoliera non abbiamo fatto i karman per provare altri profili......e qui sarò un po' polemico Secondo me non hanno fatto il karman perchè dopo averlo fatto sull'ultimo stampo mi sono reso conto che è un macello da rifinire, però non mi venissero a dire che hanno capito tutto.... Comunque Claudio ti rinnovo i complimenti per l'inventiva.... Per incollare l'alluminio in america vendono questo prodotto: http://www.scaleaero.com/flitemetal.htm Si chiama flite-metal e si usa per le riproduzioni di aerei in alluminio...da quanto ho letto la confezione è un rotolo di alluminio e un collante particolare, ma non so di che tipo. Ciao Francesco
__________________ "If the facts don't fit the theory, change the facts." A. Einstein |
11 dicembre 07, 17:04 | #34 (permalink) Top |
User Data registr.: 27-04-2006 Residenza: Zanica (Bg)
Messaggi: 3.711
|
Lezione di fluidodinamica di oggi, mi è venuta in mente sta discussione, quando si è fatto l'esempio di due squali, che hanno si la pelle rugosa, ma in varie parti pinne, muso corpo ecc ecc la ruvidità, e la forma delle piccole asperità cambia. Quindi il discorso è più complicato di quello che credevo, e la mia idea di scuoiare un delfino non va bene. |
11 dicembre 07, 17:28 | #35 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
Messaggi: 1.410
|
Ebbene Francesco, vede che sei dello stesso avviso, infatti hai detto quello che io avevo già scritto altrove. Il punto di transizione non é facile da trovare senza strumenti, ma secondo certe letture si puo' considerare intorno al 10% di LWL. Mettere un turbolatore non va bene a causa della velocità variabile, farebbe piu danno che bene. Lo usano spesso nei bacini di carena perché di solito fissano una velocità costante. Serve anche a rendere il parametro della resistenza totale stabile creando un flusso turbolento controllato. Purtroppo non possono distinguere la resistenza d'onda da quella di attrito. Cio' e fattibile su modelli scala 1:1. Deriva e timone devono essere tirati a specchio nel vero senso della parola, ancor più che la carena. Sarebbe bello poter usufruire di un 'rugosimetro' e poter misurare cio' che si fa. L'idea già sviluppata in Australia di cromare la superficie del timone mi interessa molto. Si tratta di sottomettere gli oggetti in questione ad un trattamento di 'galvanoplastica'. Se c'é qualcuno che ne sa di più sarà il benvenuto. Ho pensato di andare a trovare quelli che fanno del 'tuning' per le moto e auto, forse loro ne sanno qualche cosa. A proposito di carena c'é un dettaglio che rovina tutto ed é il "gommino" . Per evitare gli effetti disturbanti, si dovrebbe, quando é possibile, alontanarlo dalla LWL come si puo' fare sugli AC20. La classe M e IOM sono un po più complicati, li si dovrebbe accorciare la LWL tale da permettere un arrotondamento della prua e mettere solo un piccolo gommino in alto vicino alla coperta. Chissà ! Cd |
11 dicembre 07, 17:37 | #36 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
Messaggi: 1.410
|
Ste, gli esempi dei pesci vanno bene per chi fa dei sottomarini o sommergibili. Putroppo le barche a vela sono per una parte immerse e l'altra no. Per evitare dei discorsi complicati, l'interfaccia che segue la linea di galleggiamento, e che separa l'acqua dall'aria é molto disturbante. I defini incontrano questo problema quando saltano fuori dall'acqua, ma per il momento non ci hanno ancora detto che cosa fanno per avere meno 'drag' possibile. I pescicani sono muti come un pesce.... scherzo ! ma tutto é ancora da scoprire. Certamente la resistenza d'onda i pesci non la conoscono! Cd |
11 dicembre 07, 17:46 | #37 (permalink) Top | |
User Data registr.: 27-04-2006 Residenza: Zanica (Bg)
Messaggi: 3.711
| Citazione:
Però non scarterei completamente le loro caratteristiche che in alcuni casi sono servite per sviluppare le tute dei nuotatori. In più anche timoni e alette delle barche 1:1 che hanno dimensioni caratteristiche vicine alle barche rc sono sempre immerse, non per questo i loro esempi sono da scartare a priori (almeno credo ) | |
11 dicembre 07, 18:34 | #38 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
Messaggi: 1.410
|
Ste, non credo che tutto quello che si fa in AC si debba copiare, loro hanno dei regolamenti che devono interpretare. Le alette sui bulbi servirebbero a ridurre il " drag" del bulbo, i timoni sembrano a delle ali di aliante perché il loro allungamenyo ha un miglior rendimento. Anche i modelli possono farne uso, ma vista la relativa bassa velocità, non credo che si possa trarne un gran beneficio. Alla ultima AC ho seguito le barche col simulatore ed ho notato per esempio che quelle barche non stringono molto il vento. Col mio Dragone stringevo intorno ai 38° (vento reale), mentre gli AC girano intorno ai 44°-46°. Forse la spiegazione viene dalla superficie della deriva che hanno concetti differenti. certamente in proporzione gli AC hanno meno superficie bagnata. Forse sono stato male abituato, ma il VMG del Dragone era ed é ancora uno dei migliori, eppure é una barca disegnata nel 1928. Questo per dire che non sempre si puo' copiare, molto dipende dal programma che si vuol seguire. Esempio, su Studio3 ho copiato cio' che é stato fatto sull'Open AMRO-Bank dove hanno infossato la carena intorno all'attacco della deriva. Vecchia storia della forma a bottiglia di Coca Cola per le fusoliere dei caccia supersonici. Bella fesseria ! a 4 nodi non serve a niente e forse neanche a 20 nodi. Allora i pesci e le pinne di balena li lascio da parte per il momento. Cd |
11 dicembre 07, 18:40 | #39 (permalink) Top | |
User Data registr.: 27-04-2006 Residenza: Zanica (Bg)
Messaggi: 3.711
| Citazione:
| |
12 dicembre 07, 11:21 | #40 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
Messaggi: 1.410
|
Ste, per natura o forse per deformazione professionale, mi sforzo sempre nel cercare delle soluzioni semplici anche perché solo cosi' posso avere delle probabilità di riuscire nell'intento. Gli inglesi dicono "keep it simple". Per ritornare al soggetto rugosità riprendo il grafico : Ho preso la parte che considero la più probabile per l'uso dei nostri modelli, ovvero quella riguardante la velocità relativa tra 0.5 e 1.0 Si nota già che a bassa velocità, la resistenza di attrito é superiore a quella d'onda. La resistenza di attrito é data dalla "rugosità" e dalla superficie "bagnata" Se si potesse ridurre la "rugosità" della deriva e del timone si aumenterebbe il rendimento della portanza, per cui si potrebbe immaginare che la loro superficie potrebbe essere ridotta con conseguente guadagno sulla superficie "bagnata". Quindi riducendo, ammettiamo del 5% l'attrito, si avrebbe un gran risultato per aumentare la velocità della barca, e questo indipendentemente dalla bravura del "pilota". Tra il credere cosa é liscio al tatto e quello che effettivamente é misurato, c'é una bella differenza che a mio avviso e ben superiore al 5% ipotecato. Il film di alluminio ha una rugosità che é almeno un'ordine di grandezza inferiore alla rugosità della verniciatura. ( vedi più sopra) Cd Ultima modifica di claudioD : 12 dicembre 07 alle ore 11:24 |
Bookmarks |
| |