23 agosto 07, 22:12 | #11 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
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ripeto, ogni barca a le sue prestazioni, molto dipende anche dal pilotaggio cmq solo il "tuning" specifico dirà quali sono i valori da usare in funzione del comportamento dinamico. Quel giorno che sarai in competizione potrai saperne di più Cd |
24 agosto 07, 12:37 | #12 (permalink) Top | ||||||
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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Ciao Matthias, ti risponderò per punti a quanto mi hai scritto. Citazione:
Il bulbo di serie sulla barca che c'è da noi non è "cabrato", comunque la deduzione che ricavi non è corretta: tutta la superficie del bulbo "schiacciato" a poppavia della deriva al limite fa l'effetto opposto, cioè a barca inclinata la rende meno orziera. La "cabratura del bulbo non dà mai momento orziero, a meno che non sia eccessiva: quando la barca sbanda o affonda la prua anche il bulbo "picchia" e quindi un calettamento leggermente positivo aiuta a tenerlo in asse. I valori più usati sono da 1 a 3 gradi di positiva a seconda del tipo di barca. Citazione:
In compenso dalle foto che ho visto mi pare che la tua barca viaggi con la randa un po' + lasca del dovuto per il corretto setting: questo ti fa perdere potenza, ma riduce la tendenza all'orza... è il sistema che si usa per far camminare le barche centrate troppo indietro e quindi la regolazione ti aiuta Attento, però, che se da una prova all'altra cambi settaggio reciproco dei 2 bomi falsi i risultati. Citazione:
Il sistema perchè funzioni non deve avere nessuna elasticità, altrimenti il fiocco sotto raffica aumenta la svergolatura, porta di meno e la barca diventa più orziera perdendo l'equilibrio. Infatti, con un sistema elastico, quando il vento cala la balumina del fiocco si chiude e la vela non rende più rovinando anche il canale Quindi ti consiglierei di rimontare il fiocco come in origine mettendo l'amantiglio sul lato posteriore del boma per regolare la balumina e lo strallo su quello anteriore. Se poi vuoi fare tuning vari, sostituisci il boma di serie con un tubetto di carbonio ben rigido (sempre per il motivo di eliminare ogni elasticità) Citazione:
Citazione:
Citazione:
Sugli 1:10 abbiamo fatto prove e fatto girare modelli di calcolo fluidodinamico per un mese per scoprire che non ci si poteva cavare nulla. L'unica cosa che possono fare è del danno se sono mal calettate. Se le monti di dimensione tripla in poppa al bulbo puoi avere qualche vantaggio in quanto a barca inclinata ti arretrano il centro di deriva... ma l'effeto è comunque pochino e conviene centrare correttamente la barca: si fa prima e va di più. Ciao Claudio V | ||||||
24 agosto 07, 13:56 | #13 (permalink) Top |
User Data registr.: 16-07-2007 Residenza: Roma
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Grazie Claudio per le risposte chiare ed esaurienti!Parlando del fiocco, non intendevo dire che il meccanismo sia lo stesso, ma che il punto di perno è lo strallo come mi era sembrato di capire fosse nelle 1:10. Il mio bulbo era molto più cabrato in avanti ripetto ai 3° indicati, ora è 1.5°. Le alette, che ti devo dire? A sensazione sembrano che sotto forte raffica quando la barca sbanda moltissimo, me la tengano più in rotta... Oggi ho fatto un piano precisio della barca ed ho calcolato anche il CAD: Il CV risulta circa 1.5 avanti al CAD. Che ne deduzioni ne fai? |
24 agosto 07, 17:17 | #14 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
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che la barca, secondo me, deve essere ancora molto orziera. Non so quanto sia lunga la linea di galleggiamento ma assumo 100 cm, per cui il tuo "avanzo" attuale é di 1.5%. Se fossi in te, posterei tutto l'armo verso poppa per gradi di 2 cm e verificherei cosa succede. Come già detto, sugli M uso dal 6 al 10% e mi va bene, ma sulla tua non so tanto. Se poi non puoi farlo, riduci la randa e aumenta il fiocco facendo in modo da spostare il CV totale verso l'albero passando da 6 cm a 3 cm per esempio. So che sul forum non tutti sono d'accordo su questa impostazione, ma a me va bene, ti resta che a provare. Vedi tu Cd |
24 agosto 07, 19:00 | #15 (permalink) Top |
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Ok, allora approfitto..... sono diversi giorni che studio materiale vario, ora sia Matthias che ClaudioD hanno nominato il fatidico CAD (o CLR), bene, anzi male , xchè a parte il sistema del cartoncino, lavorando con un software come Rhinoceros (o come Matthias con Autocad), è possibile ricavare il CAD/CLR???? Io sono soltanto al disegno dello scafo (simil IACC 120cm., sto cercando di rispettare il regolamento di Safalero...))... Matthias, tu come hai fatto? E claudio, di cui ho letto moltissimi post su vari forum, cosa potresti dirmi? Grazie mille anticipatamente e buon vento.
__________________ "La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi..." Albert Einstein |
24 agosto 07, 19:41 | #16 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Citazione:
Comunque con le vele della misura che avevo scritto si ottiene circa quel risultato... poi finisce la barca e non si potrebbe maggiorare ulteriormente il fiocco a meno di uscire dalla prua. | |
24 agosto 07, 19:48 | #17 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Citazione:
Inclinando indietro la deriva guadagni qualcosina, ma mai abbastanza (a meno di viaggiare in calma piatta o quasi). non so che lavoro comporti spostare l'albero e tutti gli attacchi delle sartie, ma temo che si faccia prima a arretrare la deriva (nota bene, solo la deriva, non il bulbo di piombo che non deve arretrare, quindi andrebbe staccato e riattaccato ad hoc). Ultima modifica di claudio v : 24 agosto 07 alle ore 19:58 | |
24 agosto 07, 20:05 | #18 (permalink) Top |
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Scusate l'errore di stampa volevo effettivamente ben dire verso Prua. Ciccio , io non uso sistemi compiuterizzati, ci ho provato con Maxsurf, Delftship, etc. ma perdo il 'senso' della materia , mi piace toccar con mano e farmi guidare dall'occhio e poi sono vecchio per queste cose. Non per questo sono refrattario , ma so anche che il detto "rubish in - rubish out" é sempre valido. Mi accontento di un normale soft dove posso usare il spline e mi basta, tutto il resto e fatto a mano. Ho bisogno solo di una giornata per completare un progetto. Il metodo del cartoncino é molto preciso ed é più che sufficiente per stabilire il primo approccio. Si sa benissimo che ci sono molte variabili ed il "Tuning" é la sola cosa che conta. Se il compiuter fosse la panacea di tutto, perché quelli della AC vera passano anni a far prove sull'acqua ? Dai miei disegni fatti con CorelDraw escono già le copie da stampare delle sezioni pronte per essere incollate sul compensato per poi ritagliarle, e li comincia la parte più bella. Per quanto riguarda il CAD, hai bisogno dei seguenti elementi : la superfice laterale immersa dello scafo + la lama di deriva + il profilo laterale del bulbo + il timone. La sommatoria di queste superfici determinano il baricentro che si chiama CAD . Certamente si tratta di decidere dove posizionare la lama di deriva. Non é difficile. Quando calcoli il tuo scafo hai senz'altro la posizione del CC (Centro di Carena) Da questo punto fai scendere una verticale e sovrapponi la lama in modo tale che la verticale tracciata passi tra il 30 e 40 % della corda della lama. Il bulbo lo posizioni sotto la lama tale da far combacciare il suo centro di gravità CG con la verticale CC. o una decina di mm dietro che non fa mai male, Infine il timone lo metti verso poppa come tutti. Dei dati numerici per una barca normalmente costituita senza eccessi fantasiosi : - superficie laterale totale vale il 16% della superficie velica (SV) - la superficie della lama tra il 5.5 e il 6 % di SV ( < 5.5 se venti forti ) - la superficie del timone tra il 2 e il 2.3 % di SV ( <2 difficile da manovrare ) Ecco, in questa maniera hai fatto un montaggio "statico" se questi dati li inserisci nel tuo compiuter , avrai il CAD definito dal programma. Se poi ti solletica l'idea del cartoncino, confronta i risultati e vedrai ! Un dato di cui non ho parlato é la relazione tra SV e disloccamento . Cd |
24 agosto 07, 20:21 | #19 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
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Matthias, ritorno sull'argomento delle vele. Per curiosità, ho estrapolato il tuo disegno per farlo combacciare con la linea di galleggiamento tipica di un classe M da 127cm. Ne risulta che la velatura é diventata di 104dm² semplicemente ENORME !!! Un M con tale vela sarebbe sempre a piatto sull'acqua, eppure gli M sono considerati dei modelli molto invelati, ma non superano i 72/73 dm² con la vela da vento debole. Gli M pesano intorno ai 4.5 kg con un bulbo di almeno 3.2 kg.appeso a 50cm di deriva Ho sempre pensato che quella superficie che usi é enorme rispetto alla stazza e il bulbo. Non mi sorprende il fatto che poi non hai più margini di manovra. Guarde le foto che trovi in giro su internet di barche fuori dall'acqua e cerca di vedere dove si trova il piede d'albero rispetto al bordo di entrata della deriva. Sul tuo disegno appare l'albero dietro il bordo - se puoi, indietreggia la deriva di 3 o 4 cm ma fai attenzione di posizionare il bulbo in modo da avere una linea di galleggiamento orrizontale sull'acqua. Cd |
24 agosto 07, 22:26 | #20 (permalink) Top |
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Claudio non ho ben capito cosa hai fatto: hai ingiganto NZ dai 99.5 cm che è, a 127 cm, e hai ricalcolato la superficie velica? Ed in questo modo è enorme rispetto ai 75dm2 di un M? Ma sei sicuro che ingrandendo del 27% le dimensioni, aumenti del 211% la superficie velica? Non ho qua autocad sottomano ma mi sembra troppo... Probabilmente il fatto che la barca sia neutra, nonostante tutto, è che le vele originali rendono poco, specialmente la randa; appena avrò delle vele buone probabilmente diverrà di nuovo orziera e si evidenzieranno i problemi di centraggio e non sarà facile risorverli. Per quanto riguarda la superficie velica rispetto ai 2kg di bulbo e deriva, lunga quest'ultima 25 cm, in effetti vedo che sbanda abbastanza; secondo voi con una superficie attuale di 49,2dm2 con albero di 130cm e randa di 121cm, quali sono le superfici ideali per questi due range di vento: 0-10 nodi e 10-20? Ciao Matthias |
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