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Vecchio 23 agosto 07, 22:12   #11 (permalink)  Top
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L'avatar di claudioD
 
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ripeto, ogni barca a le sue prestazioni, molto dipende anche dal pilotaggio cmq
solo il "tuning" specifico dirà quali sono i valori da usare in funzione del comportamento dinamico. Quel giorno che sarai in competizione potrai saperne di più
Cd
claudioD non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 24 agosto 07, 12:37   #12 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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Ciao Matthias, ti risponderò per punti a quanto mi hai scritto.

Citazione:
Originalmente inviato da matthias
.... ora la barca è ben bilanciata con le seguenti modifiche:

1. Inclinati deriva e bulbo all'indietro con uno spessore fra scafo e deriva per rendere parallelo il bulbo alla linea di galleggiamento di bolina. Infatti di serie il bulbo punta in alto generando, visto che è molto più lungo a poppavia della deriva, una coppia che fa straorzare la barca di bolina (specie con le alette montate) e ingavonarla di poppa. Inoltre questa rotazione sposta superficie di deriva verso poppa togliendola a prua.
la deriva inclinata indierto è Ok, arretra il centro di spinta e va a favore

Il bulbo di serie sulla barca che c'è da noi non è "cabrato", comunque la deduzione che ricavi non è corretta: tutta la superficie del bulbo "schiacciato" a poppavia della deriva al limite fa l'effetto opposto, cioè a barca inclinata la rende meno orziera. La "cabratura del bulbo non dà mai momento orziero, a meno che non sia eccessiva: quando la barca sbanda o affonda la prua anche il bulbo "picchia" e quindi un calettamento leggermente positivo aiuta a tenerlo in asse. I valori più usati sono da 1 a 3 gradi di positiva a seconda del tipo di barca.

Citazione:
Originalmente inviato da matthias
2. Tagliata la randa, ora larga alla base 38.7cm e via via a decrescere in proporzione verso la penna che è di 13 cm.
Avevo scritto : fiocco base 38, randa base 37 con poco allunamento: sei ancora indietro di centraggio.

In compenso dalle foto che ho visto mi pare che la tua barca viaggi con la randa un po' + lasca del dovuto per il corretto setting: questo ti fa perdere potenza, ma riduce la tendenza all'orza... è il sistema che si usa per far camminare le barche centrate troppo indietro e quindi la regolazione ti aiuta
Attento, però, che se da una prova all'altra cambi settaggio reciproco dei 2 bomi falsi i risultati.


Citazione:
Originalmente inviato da matthias
3. Creato lo strallo di prua ed inferito il fiocco in esso. Il bomino lavora incernierato sulla strallo un pò come la ACC1:10.
Sorry: non centra nulla con i nostri ACC 1:10. Queste barche hanno tutte il genoa, eccetto quest'anno il mio proto che dal prossimo anno dovrà montare un genoa. Comunque il mio boma del fiocco non funziona assolutamente in quel modo: ha un asse di carbonio rigidissimo che gira su cuscinetti a sfere stagni e non è coassiale allo strallo per motivi costruttivi. lo strallo è solidale al fiocco, il boma ruota sul suo asse un paio di cm a poppa dello strallo.
Il sistema perchè funzioni non deve avere nessuna elasticità, altrimenti il fiocco sotto raffica aumenta la svergolatura, porta di meno e la barca diventa più orziera perdendo l'equilibrio. Infatti, con un sistema elastico, quando il vento cala la balumina del fiocco si chiude e la vela non rende più rovinando anche il canale

Quindi ti consiglierei di rimontare il fiocco come in origine mettendo l'amantiglio sul lato posteriore del boma per regolare la balumina e lo strallo su quello anteriore. Se poi vuoi fare tuning vari, sostituisci il boma di serie con un tubetto di carbonio ben rigido (sempre per il motivo di eliminare ogni elasticità)

Citazione:
Originalmente inviato da matthias
4. Steccate le vele originali per cercare di dargli una forma decente.
Non so come una stecca possa migliorare una vela piatta o darle una forma...

Citazione:
Originalmente inviato da matthias
5. Inclinato l'albero verso prua quel tanto che serve.
Questo è corretto, potra il centro velico avanti

Citazione:
Originalmente inviato da matthias
Dicevo che con queste modifiche, mentre prima di bolina era un continuo lavorare di timone per farle mantenere la rotta causa una continua orza (non parliamone sotto raffica), ora è completamente neutra; sotto raffica si inclina, tende ad una leggerissima straorza facilmente controllabile con pochissimo timone; sembra poi che tenda a riacquistare da sola il corretto angolo con il vento. La prua rimane sempre abbastanza alta di bolina, ingavona solo quando si passa dalla bolina all'a poppa in virata e sotto forte raffica.Le pinne sul bulbo , prima aumentavano gli effetti negativi, ora con vento medio forte sono utili di bolina e rallentano poco di poppa; con poco vento è meglio non usarle.
Le pinne del bulbo dimenticatele, non servono a nulla: alle nostre velocità in particolare, una superficie di quelle dimensioni non fa nulla eccetto che frenare.
Sugli 1:10 abbiamo fatto prove e fatto girare modelli di calcolo fluidodinamico per un mese per scoprire che non ci si poteva cavare nulla. L'unica cosa che possono fare è del danno se sono mal calettate.
Se le monti di dimensione tripla in poppa al bulbo puoi avere qualche vantaggio in quanto a barca inclinata ti arretrano il centro di deriva... ma l'effeto è comunque pochino e conviene centrare correttamente la barca: si fa prima e va di più.
Ciao
Claudio V
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 24 agosto 07, 13:56   #13 (permalink)  Top
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L'avatar di matthias
 
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Grazie Claudio per le risposte chiare ed esaurienti!Parlando del fiocco, non intendevo dire che il meccanismo sia lo stesso, ma che il punto di perno è lo strallo come mi era sembrato di capire fosse nelle 1:10.
Il mio bulbo era molto più cabrato in avanti ripetto ai 3° indicati, ora è 1.5°.
Le alette, che ti devo dire? A sensazione sembrano che sotto forte raffica quando la barca sbanda moltissimo, me la tengano più in rotta...
Oggi ho fatto un piano precisio della barca ed ho calcolato anche il CAD:


Il CV risulta circa 1.5 avanti al CAD.
Che ne deduzioni ne fai?
matthias non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 24 agosto 07, 17:17   #14 (permalink)  Top
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L'avatar di claudioD
 
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che la barca, secondo me, deve essere ancora molto orziera.
Non so quanto sia lunga la linea di galleggiamento ma assumo 100 cm, per cui il tuo "avanzo" attuale é di 1.5%.
Se fossi in te, posterei tutto l'armo verso poppa per gradi di 2 cm e verificherei cosa succede.
Come già detto, sugli M uso dal 6 al 10% e mi va bene, ma sulla tua non so tanto.
Se poi non puoi farlo, riduci la randa e aumenta il fiocco facendo in modo da spostare il CV totale verso l'albero passando da 6 cm a 3 cm per esempio.
So che sul forum non tutti sono d'accordo su questa impostazione, ma a me va bene, ti resta che a provare.
Vedi tu
Cd
claudioD non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 24 agosto 07, 19:00   #15 (permalink)  Top
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L'avatar di ciccio59
 
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Ok, allora approfitto.....
sono diversi giorni che studio materiale vario, ora sia Matthias che ClaudioD hanno nominato il fatidico CAD (o CLR), bene, anzi male , xchè a parte il sistema del cartoncino, lavorando con un software come Rhinoceros (o come Matthias con Autocad), è possibile ricavare il CAD/CLR???? Io sono soltanto al disegno dello scafo (simil IACC 120cm., sto cercando di rispettare il regolamento di Safalero...))...
Matthias, tu come hai fatto? E claudio, di cui ho letto moltissimi post su vari forum, cosa potresti dirmi?
Grazie mille anticipatamente e buon vento.
__________________
"La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi..." Albert Einstein
ciccio59 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 24 agosto 07, 19:41   #16 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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Originalmente inviato da claudioD
.....
Se fossi in te, posterei tutto l'armo verso poppa per gradi di 2 cm e verificherei cosa succede.
...
forse CD voleva scrivere porta tutto l'armo verso prua di 2 cm...
Comunque con le vele della misura che avevo scritto si ottiene circa quel risultato... poi finisce la barca e non si potrebbe maggiorare ulteriormente il fiocco a meno di uscire dalla prua.
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 24 agosto 07, 19:48   #17 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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Originalmente inviato da matthias
Il CV risulta circa 1.5 avanti al CAD.
Che ne deduzioni ne fai?
La stesa di Claudio D... troppo indietro e lo sapevo prima di edere il disegno perchè con il mio programmino di calcolo avevo già fatto tutte le verifiche per l'altra barca e il meno peggio che si poteva ottenere senza stravolgere tutto era il disegno che avevo postato.
Inclinando indietro la deriva guadagni qualcosina, ma mai abbastanza (a meno di viaggiare in calma piatta o quasi).

non so che lavoro comporti spostare l'albero e tutti gli attacchi delle sartie, ma temo che si faccia prima a arretrare la deriva (nota bene, solo la deriva, non il bulbo di piombo che non deve arretrare, quindi andrebbe staccato e riattaccato ad hoc).

Ultima modifica di claudio v : 24 agosto 07 alle ore 19:58
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 24 agosto 07, 20:05   #18 (permalink)  Top
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L'avatar di claudioD
 
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Scusate l'errore di stampa volevo effettivamente ben dire verso Prua.

Ciccio ,
io non uso sistemi compiuterizzati, ci ho provato con Maxsurf, Delftship, etc. ma perdo il 'senso' della materia , mi piace toccar con mano e farmi guidare dall'occhio e poi sono vecchio per queste cose. Non per questo sono refrattario , ma so anche che il detto "rubish in - rubish out" é sempre valido.

Mi accontento di un normale soft dove posso usare il spline e mi basta, tutto il resto e fatto a mano. Ho bisogno solo di una giornata per completare un progetto.
Il metodo del cartoncino é molto preciso ed é più che sufficiente per stabilire il primo approccio. Si sa benissimo che ci sono molte variabili ed il "Tuning" é la sola cosa che conta. Se il compiuter fosse la panacea di tutto, perché quelli della AC vera passano anni a far prove sull'acqua ?
Dai miei disegni fatti con CorelDraw escono già le copie da stampare delle sezioni pronte per essere incollate sul compensato per poi ritagliarle, e li comincia la parte più bella.
Per quanto riguarda il CAD, hai bisogno dei seguenti elementi : la superfice laterale immersa dello scafo + la lama di deriva + il profilo laterale del bulbo + il timone. La sommatoria di queste superfici determinano il baricentro che si chiama CAD .
Certamente si tratta di decidere dove posizionare la lama di deriva. Non é difficile. Quando calcoli il tuo scafo hai senz'altro la posizione del CC (Centro di Carena)
Da questo punto fai scendere una verticale e sovrapponi la lama in modo tale che la verticale tracciata passi tra il 30 e 40 % della corda della lama. Il bulbo lo posizioni sotto la lama tale da far combacciare il suo centro di gravità CG con la verticale CC. o una decina di mm dietro che non fa mai male, Infine il timone lo metti verso poppa come tutti.

Dei dati numerici per una barca normalmente costituita senza eccessi fantasiosi :
- superficie laterale totale vale il 16% della superficie velica (SV)
- la superficie della lama tra il 5.5 e il 6 % di SV ( < 5.5 se venti forti )
- la superficie del timone tra il 2 e il 2.3 % di SV ( <2 difficile da manovrare )

Ecco, in questa maniera hai fatto un montaggio "statico" se questi dati li inserisci nel tuo compiuter , avrai il CAD definito dal programma.
Se poi ti solletica l'idea del cartoncino, confronta i risultati e vedrai !

Un dato di cui non ho parlato é la relazione tra SV e disloccamento .

Cd
claudioD non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 24 agosto 07, 20:21   #19 (permalink)  Top
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L'avatar di claudioD
 
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Matthias,
ritorno sull'argomento delle vele.
Per curiosità, ho estrapolato il tuo disegno per farlo combacciare con la linea di galleggiamento tipica di un classe M da 127cm. Ne risulta che la velatura é diventata di 104dm² semplicemente ENORME !!!
Un M con tale vela sarebbe sempre a piatto sull'acqua, eppure gli M sono considerati dei modelli molto invelati, ma non superano i 72/73 dm² con la vela da vento debole.
Gli M pesano intorno ai 4.5 kg con un bulbo di almeno 3.2 kg.appeso a 50cm di deriva

Ho sempre pensato che quella superficie che usi é enorme rispetto alla stazza e il bulbo. Non mi sorprende il fatto che poi non hai più margini di manovra.

Guarde le foto che trovi in giro su internet di barche fuori dall'acqua e cerca di vedere dove si trova il piede d'albero rispetto al bordo di entrata della deriva.
Sul tuo disegno appare l'albero dietro il bordo - se puoi, indietreggia la deriva di 3 o 4 cm ma fai attenzione di posizionare il bulbo in modo da avere una linea di galleggiamento orrizontale sull'acqua.
Cd
claudioD non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 24 agosto 07, 22:26   #20 (permalink)  Top
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L'avatar di matthias
 
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Claudio non ho ben capito cosa hai fatto: hai ingiganto NZ dai 99.5 cm che è, a 127 cm, e hai ricalcolato la superficie velica? Ed in questo modo è enorme rispetto ai 75dm2 di un M? Ma sei sicuro che ingrandendo del 27% le dimensioni, aumenti del 211% la superficie velica? Non ho qua autocad sottomano ma mi sembra troppo...
Probabilmente il fatto che la barca sia neutra, nonostante tutto, è che le vele originali rendono poco, specialmente la randa;
appena avrò delle vele buone probabilmente diverrà di nuovo orziera e si evidenzieranno i problemi di centraggio e non sarà facile risorverli.
Per quanto riguarda la superficie velica rispetto ai 2kg di bulbo e deriva, lunga quest'ultima 25 cm, in effetti vedo che sbanda abbastanza; secondo voi con una superficie attuale di 49,2dm2 con albero di 130cm e randa di 121cm, quali sono le superfici ideali per questi due range di vento: 0-10 nodi e 10-20?

Ciao

Matthias
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