09 febbraio 22, 18:48 | #11 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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La barca era ottimizzata per vento forte e randa + fiocco bomati sono perfetti per quell'utilizzo, specie trattandosi di uno scafo planante che, anche alle portanti, per effetto del vento relativo, si trova praticamente al traverso. Essendo i modelli performanti molto diversi dal "reale omologo" per le problematiche relative, tutto il peso sprecato in meccaniche varie a discapito del peso nel bulbo rappresenta quasi sempre un grosso handicap. Inoltre, in utilizzo al limite, le meccaniche e le complicazioni aggiuntive aumentano a dismisura il rischio di malfunzionamenti per un guadagno prestazionele spesso minimo. quinmdio la barca del reord aveva meccaniche minimali e ottimizzate per il rendimento e l'affidabilità senza alcuna "fronzolo": 1 verricello per la randa + 1 per il fiocco che permettevano di gestire le 2 vele separatamente per ottimizzare il canale randa-fiocco per il bilanciamento e la velocità + il comando del timone e un interruttore per le luci notturne di posizione Anche le luci erano una ridondanza, perchè il modello poteva essere controllato anche in caso di loro malfunzionamento perchè dotato di catarifrangenti illuminati dalla barca appoggio Nel momento in cui lo scopo della loro realizzazione è "riproduzionistico" hanno un loro senso, ma più per la soddisfazione dell'aver realizzato un oggetto complesso e funzionante che per un guadagno prestazionale. Nel Coppa america 1:10 ero stato costretto a usare il genoa per motivi regolamentari, ma tra la prima versione della barca col fiocco bomato e la seconda col Genoa... a parte l'incremento di difficoltà costruttiva e funzionale, a livello di performance non ho visto differenze apprezzabili. Prima versione con fiocco bomato: come si vede dalle foto la forma del fiocco bomato è ben ottimizzata nelle varie andature grazie al corretto setting delle meccaniche e delle regolazioni Seconda versione con genoa: la maggior complessità del genoa prevedeva l'uso di un verricello per il cambio di mura + 1 verricello trimmer per la regolazione fine +1 verricello per il controllo dei "barber" per modificare il twist della vela + canale randa in navigazione. Il tutto era realizzato partendo allo schema 4 (con qualche modifica del giro scotta trimmer genoa aggiungendo un elastico di richiamo perchè, realizzato come da schema, rischierebbe di scarrucolare) + l'aggiunta del circuito barber Qualche dettaglio in più nella foto qui sotto: vicino alla mia mano sinistra, si vede il bozzellino della scotta genoa collegato a una scottina che ha un suo circuito dedicato e controllato da un verricello + un trimmer "manuale" per il settaggio medio a terra in base ai diversi genoa montabili. https://www.baronerosso.it/forum/nav...ml#post1027185 Sempre sulla AC 10 era allo studio un gennaker da armare in testa d'albero e rullare quando non utilizzato, ma il progetto non è mai stato finalizzato in quanto le competizioni, dopo il 2008 non sono proseguite. Comunque, anche su 25 kg di barca sarebbe stato un grosso lavoro con molta meccanica che avrebbe aggravato di oltre 1 kg il peso finale e non ero del tutto convinto riguardo alla sua efficacia e affidabilità.
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 09 febbraio 22 alle ore 19:17 | |
09 febbraio 22, 19:10 | #12 (permalink) Top |
User Data registr.: 08-08-2011 Residenza: Roma
Messaggi: 5.801
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Complimenti, sia per la trattazione che per la realizzazione. Nel frattempo ho ragionato su un sistema di spi usato su barche grandi, che prevede che il tangone sia asimmetrico, quindi con la varea fissata sull'albero su un carrello scorrevole, e due scotte e due bracci separati per lo spi. Volendolo realizzare così, che è certamente più realistico di quanto visto in quei vecchi video e ovviamente sempre per il puro gusto di farlo, occorrono 4 servi per scotte (2 a corsa lunga) e bracci (2 a corsa corta ma con tanta forza), un servo per la varea del tangone, un servo per il suo amantiglio ed un servo per la drizza e la cimetta di recupero in ammainata, per un totale di 7 servi. La strambata si effettua facendo salire la varea sull'albero, in modo da permettere al tangone di passare sotto al fiocco, dietro al suo punto di mura, e dopo aver lascato il vecchio braccio e la vecchia scotta, si cazzano nell'ordine il nuovo braccio e la nuova scotta, il tutto mentre la varea del tangone torna in posizione ed il tangone risale sulle nuove mura. In pratica è quasi impossibile da manovrare da remoto e con solo due mani, oltre ad impegnare quasi tutti i canali della radio. Aggiungi l'ulteriore complicazione che il tubo lanciaspi deve essere stagno rispetto allo scafo, altrimenti alla prima bolina affondi in due minuti... Buon divertimento... Carlo
__________________ Dai un pesce ad un uomo e lo avrai sfamato per un giorno, insegnagli a pescare e lo avrai sfamato per sempre. (Confucio) I miei modelli: http://www.youtube.com/results?search_query=carloroma63 |
11 febbraio 22, 11:43 | #13 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-01-2022 Residenza: Siracusa
Messaggi: 18
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Grazie mille per tute le informazioni! Avevo già letto di un sistema per far cambiare le mura al genoa, ma Claudio l'ha esposto veramente in modo chiaro, ed anche i 4 disegni con i vari step sono chiarissimi e molto utili. Putroppo dalle mie parti (inspiegabilmente) non pare esistano gruppi di navimodellismo dinamico, di conseguenza non si effettuano regate. Quindi lo scopo del progetto è puramente riproduzionistico, e la complessità (quando necessaria ovviamente) per me fa parte della bellezza del progetto stesso. L'obiettivo finale è quello di poter eseguire le seguenti manovre aggiuntive: 1. rollare il fiocco; 2. issare uno spinnaker (od eventuale altra vela per andatura portante); 3. dare mani di terzarolo alla randa ed infine ammainarla completamente; 4. utilizzare anche il motore, per simulare le manovre di attracco in porto; Intanto Carlo ti ringrazio per lo spunto di progettazione, di sicuro l'ideale sarebbe avere un unico tangone, ma bisogna studiare bene come poter fare per gestire il più semplicemente possibile il cambio di mura, magari lo schema del genoa di Claudio collegato al tangone potrebbe venire in aiuto. C'è da studiarci su un bel po' per trovare qualche soluzione sulla carta, e poi verificare se sia realizzabile.
__________________ Se qualcuno l'ha fatto, allora può farlo chiunque. Basta impegnarsi |
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