26 novembre 19, 16:13 | #61 (permalink) Top |
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Ciao, sto disegnando le vele e mi viene un dubbio in più oltre a quelli che già ho...... Sul progetto di FR del GothiX a pag. 7 dove indica le superfici veliche, mi torna la superficie del fiocco mentre ho delle differenze sulla randa tra il disegno e quanto indicato. Scrive una superficie per la randa di 62,18 dm2 mentre ne misuro sul disegno 62,46 (e forse ci strebbe anche) ma poi indica una superficie spar1 mast di 2,66 dm2, cos'è?
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29 novembre 19, 10:31 | #62 (permalink) Top |
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Ciao Gianky, qui trovi il regolamento di stazza delle 10R https://www.modelvela.com/regolamenti-di-classe-irsa/ Quella, la Spar1 mast, dovrebbe essere l'area dell'albero calcolata in base al regolamento e viene calcolata come parte della superficie velica.
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29 novembre 19, 16:03 | #63 (permalink) Top |
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Grazie, provo a fare una misurazione in CAD e vedere se corrisponde.....
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29 novembre 19, 17:17 | #64 (permalink) Top |
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Ciao, non son sicuro che serva il cad, mi sembra che quel numero venga da una formula del regolamento che dovrebbe essere al punto j in generale e al j.4.2 in particolare. Questi conti sono fatti per vele soffici e alberi da meno di 22 mm di larghezza proiettata... Se ho ben capito. Il regolamento prevede anche l'uso di alberi alari e vele rigide e quindi le superfici veliche si calcolano in modi diversi e più complicati della IOM. Nel tuo caso... Non mi farei problemi particolari di stazza... Regate di 10R in zona... Non ne abbiamo e alla 10 miglia non serve certificato di stazza alcuno
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29 novembre 19, 21:35 | #65 (permalink) Top |
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Assolutamente sì.....L'unica cosa che mi interessa è mantenere il centro velico nella stessa posizione del progetto di FR...... Siccome in CAD posso verificare il baricentro, ho provato a controllarlo rispetto al disegno e non mi tornava, solo per questo la ricerca e la domanda...... Grazie come sempre.....
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30 novembre 19, 20:25 | #66 (permalink) Top |
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Ciao Gianky, tu sei molto preciso e sono sicuro che se hai rispettato la posizione del piede albero e se farai/faremo le vele a disegno non ci sarà nessun problema. La superficie dell'albero è in percentuale minima rispetto al totale e si trova vicina al CV, quindi un errore di calcolo o il non considerarla nemmeno può generare variazioni millimetriche alla posizione del CV o, più precisamente, al punto reale della risultante aerodinamica delle vele. Invece una piccola inclinazione a poppa/prua dell'albero (rake) o una variazione di forma / regolazione delle vele generano variazioni di centimetri alla sua posizione e quindi e al comportamento orziero/poggero della barca. Dai che la voglio vedere in acqua! Vedrai che andrà benissimo
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16 marzo 20, 17:59 | #67 (permalink) Top |
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Ciao, è da un po' che non aggiorno il post, ma ora mi faccio perdonare..... in questo periodo ho portato avanti le attività di cantiere: dopo aver montato il master su un supporto che mi permettesse di ruotarlo a piacimento, l'ho rivestito con pellicola termorestringente sottile, quella da imballaggio per intenderci, poi scaldata con il phon industriale per tenderla al meglio e questo fine settimana, complice il "iorestoacasa" ho proceduto alla laminazione dello stampo con tre strati di vetro da 163, uno da 80 e uno da 49 gr/mq, con due strisce di carbonio unidirezionale da 100 gr sul fondo della chiglia e messo a cuocere a 50 gradi in forno. nel frattempo mi ero portato avanti con tasca per la deriva e incasso per l'albero che ho successivamente rinforzato con qualche ritaglio di carbonio realizzato i supporti per verricello, timone e rinvii vari e considerando che nell'inverno mi ero portato avanti anche con l'armo, non mi resta che ultimare lo scafo per poterlo installare......
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17 marzo 20, 15:13 | #68 (permalink) Top |
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Molto bella, Giancarlo, come sempre. Vai che forse alla fine di questo casino non la si veda in acqua. Avrei domande sull'armo: l'albero, supponendo che sia in tubo di carbonio, che diametri ha usato? Come ti è venuto lo scafo? Non ho capito se lo hai post curato o hai scaldato mentre polimerizzava. Attendo foto del risultato e peso
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17 marzo 20, 20:06 | #69 (permalink) Top |
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Ciao, grazie..... L'albero attuale, anche per ragioni economiche (ho usato quello che ho trovato) è un tubo cilindrico in carbonio alto modulo 12x9 mm, pesantuccio e non troppo flessibile, ma l'incasso l'ho previsto per albero da 14mm......non so quanto deve pesare ma l'armo completo mi sembra di averlo pesato sui 450 gr.... Lo scafo è venuto bene, intendo come finitura, ovviamente dovrò carteggiare in abbondanza soprattutto sulle sovrapposizioni del tessuto, ma sono riuscito a laminare senza grinze sui tessuti, contando su un master rivestito senza difetti grossolani, che non mi ha quindi riportato delle imperfezioni evidenti sulla vetroresina. Lo scafo l'ho messo direttamente in forno, non potevo tenerlo in casa ed in laboratorio faceva freddo, spero non crei problemi.....in settimana pratico le aperture e lo svuoto, vediamo come rimane........comunque all'interno dovrò rinforzarlo nei punto critici.....
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18 marzo 20, 13:14 | #70 (permalink) Top | |||
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| Citazione:
Sicuramente lo spingialbero ti aiuterà, ma, se non hai un albero in carbonio alto modulo, suppongo possa essere utile aggiungere una sartiola bassa che vada all'albero sotto la crocetta e che le sartie siano leggermenete acquartierate in modo da non farlo polmonare in avanti in modo incontrollato altrimenti potrebbe essere molto difficle ottenre uan regoalzione stabile delle vele. Citazione:
Suppongo tu stia facendo così, ma ti consiglio di carteggiarlo tutto prima di togliere l'espanso magari dare una mano leggera di fondo per evidenziare i difetti. Nelle zone sottili conviene stuccare leggero e non grattare troppo e poi togliere quasi tutto il fondo fino ad avere lo scafo quasi come prima di averlo dato Poi, completata la finitura iniziale, togliendo l'espanso vedrai se ci sono zone deboli/troppo molli e così potrai laminare dall'interno eventuali rinforzi. Citazione:
Da allora lascio sempre che la resina diventi almeno appiccicosa prima di scaldare. Poi, dipende sempre da quanto si scalda e dalla resina che si usa. Se a vista è tutto ok, non credo ci siano stati problemi. Per i rinforzi interni, ricorda sempre che lo scafo è solo una carrozzeria e tutte le sollecitazioni grosse passano tra deriva e albero: se triangoli gli attacchi sartie con il piede albero e l'uscita della deriva, di solito il solo guscio dello scafo basta a fare il resto. E' chiaro che in zona uscita deriva, timone e attacchi sartie e stralli conviene che sia un po' più spesso, soprattutto per evitare il rischio piccole crepe in cui si possa infiltare l'acqua. Buona prosecuzione dei lavori e, se hai dubbi, sai sempre come trovarmi. Ciao
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