24 aprile 12, 13:42 | #71 (permalink) Top |
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[QUOTE=qpidgiga;3164047]Ciao a tutti, wrighi sto facendo le prime prove per la mia versione di trimarano Footy (praticamente sta nella scatola di stazza coricata su un fianco e aperta sopra) 30.5 x 30.5 profondo 15+, non sara' bello come quello di Franco ma almeno puoi tenerlo montato Nelle foto la prima fresatura (sgrossata con la punta del trapano!) di un ama, la mia cnc ha una superficie di lavoro di 30x20... gli scafi sono da giuntare tipo puzzle e poi ricoprire! Altre news in arrivo, non insozzo ulteriormente questo utilissimo thread! Saluti Alex Dal momento che sempre di trimarani si tratta personalmente mi fa piacere che fai vedere il tuo su questa discussione, e poi il tuo approcccio con la vela rc mi pare sia avvenuto qualche anno fa proprio con l'idea di un trimarano ( il primo amore non si scorda mai!) Tranquillo, non insozzi assolutamente, anzi si potrebbero acquisire nuove tecniche di costruzione e nuove idee su come realizzare un trimarano Il tuo trimarano footy mi è simpatico già per le forme che hai dato allo scafo, vorrei vedere il seguito |
25 aprile 12, 15:57 | #72 (permalink) Top |
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Sono ancora alle prese con le dime, ho terminato quella per forare i tubi in alluminio, al momento sto terminando un'altra dima molto importante che mi permetterà di posizionare i tre scafi nella esatta posizione per poi poter incollare i blocchetti in resina già fissati con i bulloncini ai tubi-balestroni. Dopo metterò qualche foto perchè da quello che ho scritto mi sembra di non essere riuscito a spiegare bene. |
25 aprile 12, 20:54 | #73 (permalink) Top |
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La dima per posizionare gli scafi è terminata, è realizzata con listelli di abete e due strisce di compensato marino, il tutto unito con delle autofilettanti, le esatte posizioni degli scafi sono obbligate dalle sedi ritagliate sul compensato dove rimangono bloccati. Il prossimo passo sarà quello di preparare le zone dove dovrò incollare i blocchetti in resina, bisogna asportare il gel coat, dare una leggera grattata con carta 80 sulla fibra. Anche se non sono molto belle metto qualche foto: questo è l'attrezzo per fare i fori sui tubi, le pareti provvedono a tenere fermo il tubo. Dopo fatto il primo foro si infila un perno che arriva fin dentro la dima, questo tiene allineato il tubo che non può più ruotare su se stesso, poi si possono fare gli altri fori allineati (spero!) |
26 aprile 12, 01:27 | #74 (permalink) Top | |
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Ciao, ho visto l'attrezzo di allineamento e mi sembra niente male: almeno in quel modo sei sicuro di allineare tutto come si deve, pero` non ho capito come funziona l'attrezzino di foratura tubi: cosa ti permette di fare i fori allineati? Piazzi una specie di mascherina sul tubo bloccato in modo da essere ripetitivo nel forare ai giusti interassi? Per quanto riguarda i dubbi a riguardo del tri, a me lascia molto perplesso la forma dello scafo centrale a fondo praticamente piatto e il galleggiamento che praticamente a barca in statica porta a bagnare abbastanza entrambi gli scafi laterali (se ho visto bene dal filmato): tutti i veri cat moderni hanno sezioni molto a V sullo scafo centrale per rendere piu` progressiva la sua uscita dall'acqua e diminuirne la resistenza quando e` al limite del toccare e gli scafi laterali abbastanza sollevati. Infatti con sezioni molto a V la superficie bagnata con lo scafo centrale che tocca e non tocca e` molto ridotta e di conseguenza, non solo e` piu` veloce ma rischia meno di "impuntarsi" e ingavonare. Per il ridurre il problema del beccheggio + ingavonata e successiva scuffia in avanti spesso usano su quelli oceanici tenere lo scafo centrale piu` lungo e molto poco "bagnato" a prua con un centro di carena molto arretrato Tanto per avere un'idea, ad esempio Idec e questa bellissima immagine da cui si intuiscono le sezioni degli scafi Questo aiuta il controllo del rollio (e non solo) rendendo graduale l'aumento del momento raddrizzante con lo sbandamento fino a quando lo scafo centrale non e` tutto fuori dall'acqua. Dato che quello e` uno dei punti critici del controllo dei multi (anche modelli), delle sezioni molto tonde o quasi piatte sullo scafo centrale non credo portino molto beneficio. Per il resto mi pare che la costruzione sia molto curata e il risultato, anche con la poliestere per gli stampi, direi che e` stupendo, veloce ed economico... non l'ho mai usata perche`, lavorando in casa, il suo "odorino" non la rende molto interessante ma puo` darsi che ci si senta per un futuro lavoretto di stampi scomponibili. Ciao e buona continuazione del lavoro
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26 aprile 12, 01:35 | #75 (permalink) Top | |
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26 aprile 12, 03:46 | #76 (permalink) Top | |
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In sostanza questa categoria sarebbe libera come quella footy originale ma il box di stazza (come accennato nel mio post precedente) e' largo 1 piede, lungo 1 piede ma non si era trovata una soluzione definitiva per l'altezza. Tra le varie ipotesi vagliate c'era anche un box cubico; secondo me e' eccessivo, si rischierebbe che l'armo non possa muoversi liberamente, poi, considerando il mio che e' alto circa 7 cm, rimarrebbero 23 cm abbondando da riempire con le appendici. Queste barchette non hanno bulbo e non c'e' bisogno di andare in basso per aumentare il momento raddrizzante (come sui monoscafi) penso che fermarsi a 8 9 pollici di altezza del box possa essere piu' pratico. Una cosa ancora non mi e' chiara, dal link che hai postato mi sembra di capire che l'idec abbia la deriva molto vicina all'albero (in senso longitudinale), non so se l'occhio mi tradisce ma mi sembra che addirittura l'albero sia a poppavia di questa! Sicuramente sbaglio... sono cosi' ingarbugliati da centrare?? Vorrei capire intanto in che posizione la deriva e' piu' efficiente, considerando che i centri di carena sono intorno ai 13,5 (partendo da poppa) per lo scafo centrale e intorno ai 16.5 per gli ama; devo trovare un CC medio, devo metterla sul CC dello scafo centrale (dove oltre la deriva sara' anche il timone) o addirittua sul CC dell'ama? Ci sto ragionando un po' su... intanto vi allego qualche rendering Saluti Alex | |
26 aprile 12, 05:30 | #77 (permalink) Top | |
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Qui trovi molta roba interessante sul trimarano IDEC Trimaran IDEC la deriva e` visibile sulla coperta davanti all'albero e a poppavia della traversa anteriore con una freccia verso poppa di circa 20 o 30 gradi stimati ad occhio; pare uscire sotto lo scafo circa in corrispondenza dell'albero, si vede bene qui: Nel caso dei multiscafi, il centro delle resistenze quando la barca sbanda si sposta sottovento cioe` al contrario di quanto avviene sui monoscafi. Di conseguenza, per equilibrare la barca normalmente invece di dare un "avanzo" tra il centro di deriva (dipende da come lo si considera e calcola) e il centro velico e` piu` probabile parlare di un "arretramento". Cioe` il centro velico va a cadere dietro al centro di deriva: il problema "di quanto" e` complesso perche` dipende dalle forme in acqua dello scafo centrale e dei laterali, dalla larghezza del multi, dal fatto di mettere una deriva centrale o 2 laterali, da quanto il modello sara` propenso ad andare veloce e da quanto grandi saranno le derive e i timoni and so on. Non ho grossa banca dati a riguardo ma penserei che, cautelativamente, mettere il centro velico dietro al centro di deriva del 3-4% di LWL possa essere non molto sbagliato... spero. Senza questo arretramento e` molto prbabile che la prestazione nel risalire il vento sia molto scarsa e la barca possa avere tendenze puggere poco controllabili specie a bassa velocita`. Come vedi non ho detto dove mettere la deriva rispetto al cc dei vari scafi, perche`, a mio parere, non e` molto indicativo, specie su un modello: ho fatto barche con la deriva avanzata e arretrata rispetto al CC senza riscontrare differenze notevoli e, comunque, il tri e` una barca a CC mobile, quindi... ancor di piu` credo sia meglio coordinare i centri di vele-deriva e fare un po' di prove considerando solo quelle posizioni reciproche per trovare soluzioni facili. Lo scafo centrale avra` il cc molto arretrato e quelli laterali sara` bene che ce l'abbiano un bel po' piu` avanzato, cosi` aiuteranno a non scuffiare lateralmente e in avanti. Guardando questa foto e le altre pare che il centro di galleggiamento dello scafo centrale sia dietro l'albero e sui laterali sia appena dietro alla traversa anteriore. Poi guardando la forma degli scafi laterali direi che aumentandone l'immersione anche senza appruarli il cc tenda ulteriormente ad avanzare, quindi in assetto "dinamico" il cc dello scafo laterale immerso sara` anche piu` avanti, suppongo circa in corrispondenza della traversa anteriore. Per aumentare questo effetto si vede bene dalle viste di fianco che gli scafi laterali sono piu` "appruati" rispetto alla linea teorica di galleggiamento dello scafo centrale. Questo permette, mano a mano che il tri sbanda, di sollevare la prua dello scafo centrale ritardando il rischio di ingavonamento perche` si guadagna braccio raddrizzante prua-poppa. Dalle immagini che hai postato mi pare che questi principi di massima tu li abbia applicati e teoricamnete il tuo mini tri dovrebbe funzionare. Parlo sempre di "teoricamente" perche` le osservazioni di cui sopra per ora sono solo basate su osservazioni e su una banca dati statistica che purtroppo non ho ancora avuto modo di testare dal vivo in piccolo e quindi... al di la` del ragionamento qualitativo che dovrebbe essere corretto, non ho riscontri quantitativi di alcun genere
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26 aprile 12, 16:49 | #78 (permalink) Top | |
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si, il sistema che hai descritto per fare i fori alla stessa distanza è quello buono, ho già preparato dei profili a U in acciaio che calzano perfettamente sopra la dima, non metterò un pezzo intero perchè ho solo degli spezzoni, saranno della lunghezza necessaria per ogni zona da forare, li terrò fissati alla dima con dei fori passanti in orizzontale, poi dovranno essere intercambiabili in quanto le distanze dei fori sono differenti fra i due balestroni. quando termino il lavoro metto delle foto. il trimarano delle foto che hai messo è una bella bestia, non lo avevo ancora visto, in effetti lo scafo centrale ha una V accentuata al contrario del mio che rassomiglia più a una tavola da windsurf. Non è detto che dopo il collaudo non mi venga la scimmia e sagomo un nuovo scafo centrale, con caratteristiche differenti, e magari con una sezione frontale più sottile. Durante il collaudo del prototipo ho variato diverse volte la posizione degli scafi laterali rispetto a quello centrale, prima dalla posizione con tutti e tre gli scafi livellati sono passato, aggiungendo degli spessori sotto il balestrone a prua per sollevare lo scafo centrale, con una inclinazione verso l'alto dello scafo centrale fino a 4 gradi rispetto ai laterali, con questa configurazione ho notato che lo scafo laterale si infilava volentieri sott'acqua, poi ho provato a fare il contrario, mettendo gli spessori per far scendere la prua dello scafo centrale, e fra tutte le posizioni quella in cui gli scafi laterali avevano circa 1,5-2 gradi positivi ho notato la miglior manovrabilità e forse anche velocità, ma su quest'ultima non posso esserne troppo sicuro in quanto il vento quel giorno era molto ballerino. Quando farò il collaudo di questo tutto fibra farò delle altre prove di inclinazione degli scafi, e dal momento che sarà anche più leggero magari certe cose cambieranno. Per quanto riguarda l'altezza degli scafi laterali posso fare la piega dei balestroni in modo da tenere i laterali più in alto. | |
26 aprile 12, 17:12 | #79 (permalink) Top |
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ho appen finito di leggere un libercolo, edito da mursia, di d'alì, architetto navale, che spiega come e perchè autocostruirsi un multiscafo, proa, cat, tri, a grandezza naturale con la tecnica del cuci-incolla e mi era balenata l'idea di provare a farne uno footy naturalmente sono arrivato in ritardo lo stesso anticipa l'idea di tequjla dell'intercambiabilità dei progetti: un tri senza scafo centrale è un cat, togliendo uno scafo laterale diventa un proa e conferma (c'era da dubitarne?) quanto detto da claudio v sulla forma a v degli scafi forse potreste trovare idee da usare per i vostri superbi progetti giorgio |
26 aprile 12, 23:33 | #80 (permalink) Top |
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Non ho completato la dima per forare i balestroni con la guida superiore, avevo già tagliato due pezzi di profilato in acciaio con sezione a U, ma ne servivano sei pezzi , poi avrei dovuto tagliare, forare, levigare, pulire ecc. ecc. per certi lavori non ho molta pazienza e poi avrei impiegato un paio di giorni così ho saltato tutto e ho utilizzando la sola dima delle foto. Dopo aver segnato una linea longitudinale in asse ho riportato le misure per la distanza dei fori sui tubi, con un bulino ho segnato l'esatto centro, fatto il primo foro utilizzando una colonna ho inserito un perno da 5 mm in acciaio passante nel tubo e nella dima sottostante. Fare gli altri fori è stato un giochetto facile in quanto il tubo era bloccato in posizione dal perno inserito nel primo foro. Nelle zone degli scafi dove andranno incollati i blocchetti ho asportato il gel coat e dato una leggera carteggiata per irruvidire la fibra. Sui blocchetti in resina ho fatto un po di pulizia con diluente anti siliconico, è necessario perchè quando si realizza un pezzo dentro stampi in silicone la superficie in resina rimane contaminata, poi sulla parte interna ho dato una leggera carteggiata per irruvidire la superficie, in seguito li ho forati per accogliere i bulloncini che serviranno per il fissaggio dei balestroni. Nella parte posteriore della dima ho aggiunto degli occhielli aperti per mettere tre elastici che tengono fermi gli scafi spingendoli verso la parte anteriore della dima, domani prima di incollare aggiungerò delle battute che terranno fermi i balestroni durante l'incollaggio. |
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