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27 giugno 11, 16:13 | #42 (permalink) Top |
User Data registr.: 16-07-2007 Residenza: Roma
Messaggi: 309
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Ok il pomeriggio non ero presente, mi riferivo invece alla mattina quando era arrivato. Resta il fatto che le vele che usiamo fatte da Luca principalmente sono quanto di meglio serva al motore dei nostri modelli e nascono dopo anni di tentativi e di regate in acqua, nei queli sono stati cambiati profili e materiali cercando la perfezione. Difficile credere che siano così sbagliate... più facile pensare che Andrea Mura non avendo mai conosciuto il mondo della vela RC faccia riferimento solo alla sua grande esperienza nella vela 1:1 in cui i venti sono 1/20 in proprozione dei venti con cui abbiamo a che fare noi. Maggiore è la velocità del vento e tanto minore deve essere il grasso della vela. Non credo che Mura abbia pensato a questo aspetto fondamentale che ci distingue dalle sorelle maggiori.
__________________ THE LIFE IS SHORT: SAIL HARD! http://iacc120cup.altervista.org/ http://it.youtube.com/profile?user=matthias72 |
27 giugno 11, 16:27 | #43 (permalink) Top |
User Data registr.: 01-05-2007 Residenza: Castellammare di Stabia (Na)
Messaggi: 1.067
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da quello che so molte vele ac120 sono by gianluca nardo (non buono ma OTTIMO VELAIO) e anche quelle ac100 quindi io non faccio differenza il problema è che bisogna vedere come fossero regolate le vele e se le ha viste a barca sbandata, tutto qui non c'è bisogno di dire che quelle ac120 sono migliori, perchè non credo sia così. Le mie vele cioè quelle traslucide, sono le mie prime vele ac100 e quindi vanno regolate e migliorate sicuramente, quindi non fanno testo. posto una foto della vela fatta col cel, foto di pessima qualità e la vela non era mantenuta in modo perfetto... ma ho solo due mani, accetto critiche costruttive naturalmente. |
27 giugno 11, 17:24 | #46 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-02-2011 Residenza: roma
Messaggi: 158
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Cari tutti, Mura è un grande velista ma è evidente che non ha esperienza nel mondo della vela RC, ho personalmente assistito ad entrambi i dialoghi e ripeteva che viste cosi gli danno l'idea di essere piatte. Ora davanti a lui ci stava la mia barca (vele luca71) quella di boss (vele di Tonicle appena sfornate) e la barca di Pierpaolo con vele Floppo style (stendiamo un velo pietoso che è meglio), la barca di Claudio Carrera con vele che non so chi ha fatto, mentre la barca di eugenio era sdraiata lontano. Questo la mattina, nel pomeriggio è entrato nello stand e ci stavano 3 120 a destra e 5 cento a sinistra (la foto che ho messo dello stand con le barche è stata scattata 1 minuto prima che entrasse Mura) ha guardato, toccato, ha ridetto che belle queste barche sono proprio IDENTICHE a quelle vere (e già qui si potrebbe discutere) e poi ha ridetto che secondo lui, da come le vedeva gli sembravano piatte e senza grasso. Dentro uno stand tutte lascate, con 50° all'ombra. Concludendo non ci soffermiamo su una considerazione detta cosi, che sappiamo tutti che le vele che hanno i nostri modelli sono fatte dai migliori velai della vela RC, ma parliamo dell'evento che mi sembra molto importante per la vela RC, ma sopratutto di quello futuro. Se poi ci tenete così tanto a ricominciare polemiche sterili su chi ha le vele più belle (fatte tutte poi dallo stesso velaio) fate pure ma mi sembra riduttivo rispetto alla vera questione, ricominciamo a punzecchiarci a vicenda, cosi finisce che chiudono anche questo post e la vela RC torna ad essere un gioco per bambini MON.......I.
__________________ AC100 eXtreme President - Head of Multy Line Development Department and Planning Events. www.ac100.eu Ultima modifica di a6m5a : 27 giugno 11 alle ore 17:31 |
27 giugno 11, 18:36 | #47 (permalink) Top |
User Data registr.: 07-04-2010 Residenza: Roma
Messaggi: 949
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Ooooooooooh a fracicone....dai che nessuno voleva punzecchiare o polemizzare ( cacchio sto prendendo le difese di matth!!!!)....era solo che ci sono rimasto male che un mastro velaio criticasse altri mastri velai delle rc...abbiamo capito che è tutta un altra cosa...punto...mo però vado a rompere le scatole a pier puthod...tornando a noi, non sarebbe male avere più manifestazioni di questo genere, credo proprio che ci siamo divertiti tutti
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29 giugno 11, 14:52 | #48 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
Messaggi: 4.598
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Va beh, battute a parte, forse non le ha viste ben regolate e in effetti con la calura nessuno sarebbe cosi` geniale da lasciare tutto in tensione in una barca sotto una tenda... a meno di volersi fare un gioco di vele nuovo il giorno dopo. I velai, per tradizione, non sono quasi mai stati capaci a fare vele efficaci per i modelli. Sicuramente non fanno errori invece molto diffusi tra i modellisti quali ad esempio non tener conto della preflessione e del relativo giro dalbero da dare alla randa: nessun velaio vero preparera` una randa senza avere delle misure dettagliate dellalbero sotto carico. Nelle IOM il poter pre-flettere lalbero a banco e luso congiunto dello spingialbero + tensioni del paterazzo permettono di formare lalbero anche in base alla vela. Pero` se si usa un tubo di carbonio, nessun spingialbero e magari un bel buttafuori per la randa quadra tutto si complica e spesso con larmo frazionato bisogna o adattare la randa a posteriori o rischiare di non poter dare tensione al paterazzo (e quindi anche allo strallo del fiocco) senza rovinare la forma della randa Sempre parlando di velai full scale, di solito i programmi che usano e le tipologie di materiali sono molto diverse da quelle che impieghiamo noi ed entrare nella parte della veletta da barchino non e` sempre facile a meno di applicarsi parecchio e ridiscutere alcune convinzioni. Ho conosciuto anni fa lamico e velaio Alberto dAmbrosio (Undersail Italia) che mi aveva fatto le vele di Urca for Record: lui faceva si vela vera sia modellismo, quindi provava sul campo le sue vele in entrambi i campi. Alcune delle vele che mi ha fatto sono state ottime e altre un po meno perche` alle volte i materiali o troppo rigidi o troppo elastici inficiavano il risultato finale. Anche il mio amico Donelli faceva vele vere e ci ha messo un po a prendere la mano su quelle piccole della IOM soprattutto perche`, data lesigua curvatura delle nostre giunzioni dei ferzi, le piccole elasticità` giocano spesso spiacevoli scherzi. Anche con la AC/10 abbiamo avuto qualche sorpresa, perlopiù` legata a fattori dipendenti dallelasticita` oppure, come dicevo allinizio, alla deformazione di assestamento di alcuni materiali. Lasciando da parte il discorso materiali/costruzione, tra una vela grande e una piccola bisogna tenere conto di alcuni fattori di scala che fanno cambiare il numero di Reynolds e del rapporto vele/ peso che aumenta a dismisura sulle barchette. Notoriamente un profilo piu` curvo puo` sviluppare un maggior CP (coefficiente di portanza) anche a bassa velocita`: questo sarebbe un vantaggio, pero` non si deve dimenticare il rapporto superficie velica/peso che nei modelli e` fortemente sbilanciato a favore delle vele... quindi Credo che se si usino vele un po' piatte sulle 100 vada appena bene perche` sono molto sovrainvelate ( e forse anche centrate indietro) che credo che con vele piu` grasse diventerebbero incontrollabili appena monta l'aria... e le 120 non sono messe molto meglio, come tutti i modelli RC. Se, invece, consideriamo la variazione del numero di Reynolds, una vela di modello in proporzione piu` curva e magari con il punto di curvatura piu` avanzato di una reale dovrebbe andare meglio perche` il profilo ottimale non e` di sicuro un NACA laminare a basso spessore. Pero` vele molto curve le ho provate e posso dire che, con poca aria, vanno veramente bene e sono molto facili da regolare... ma quando l'aria non e` poca sono guai a meno di usare centrature appropriate perche` piu` aumenta la curvatura e piu` aumenta il coefficiente di momento del profilo che ti tira all'orza (sommato agli altri effetti): come sempre ogni scelta ne comporta altre concatenate per poter funzionare al meglio e di calcolabile... ce` molto poco se non la linea guida principale. Ciao
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J | |
29 giugno 11, 15:21 | #49 (permalink) Top |
User Data registr.: 01-05-2007 Residenza: Castellammare di Stabia (Na)
Messaggi: 1.067
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Nelle IOM il poter pre-flettere lalbero a banco e luso congiunto dello spingialbero + tensioni del paterazzo permettono di formare lalbero anche in base alla vela. sante parole, nelle ac100 e ac120 la vedo un pochino più complicata la cosa per la mancanza dello spingialbero, quindi difficile formare l'albero in base al taglio della vela. |
29 giugno 11, 16:37 | #50 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
Messaggi: 4.598
| Citazione:
Comunque, nellattesa di altre foto/commenti della manifestazione 4 chiacchiere su vele e affini magari si possono fare Potrei dire che senza le misure dell'albero sotto tensione e` impossibile tagliare la randa correttamente dal lato inferitura... se poi 'albero non e` incastrato ma appoggia sul ponte e non ha spingialbero pensare di fare un taglio ottimale della randa e una buona e facile regolazione della sua forma uniti ad una tensione decente dello strallo di prua Con un alberetto leggero solo appoggiato e niente spingialbero + la randa quadra e il buttafuori lungo per lo strallo di poppa diventa praticamente impossibile dare tensione allo strallo di prua. Le conseguenze principali sono 2: -catenaria sullo strallo del fiocco e nessun controllo della sua forma che si ingrassa ma perde tensione sotto raffica fino a pungere continuamente sotto raffica in bolina -randa che si sforma e twista piu` del dovuto perche` la tensione indotta dallo strallo di prua che fa catenaria fa flettere ulteriormente lalbero. Con un albero molto rigido a flessione longitudinale come quello di TD model il discorso si semplifica molto, pero` nessuno vieta di mettere lo spingialbero sulle 100 e 120 evitando con cura gli alberi appoggiati in coperta. Diciamo che e` un problema di progetto perche` e` li` che si dovrebbe tenere conto del tipo di albero da usare/ vincolo sullo scafo per permettere il controllo della flessione dell'albero in funzione del tipo di frazionamento dell'armo che si intende impiegare e della geometria della randa. Nelle IOM lo hanno capito da anni e, dato che lalbero moscio e` imposto per regolamento, quasi tutte le barche hanno il pozzetto che aiuta a posizionare in maniera comoda lo spingialbero. Non per niente nella mia Magic Urca AC120 (che prima o poi finiremo vedi http://www.baronerosso.it/forum/navi...ml#post2608760) lalbero e` incastrato, il pozzetto vero arriva davanti allalbero in modo da ospitare comodamente un normale spingialbero e poi la finta tughetta salva le apparenze nascondendo la fine vera del pozzetto.
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J | |
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