20 agosto 11, 01:56 | #51 (permalink) Top |
User Data registr.: 01-04-2010 Residenza: Latina
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Ciao a tutti :-) Grande novità: finalmente il mio nuovo progetto ITA-45 è on-line Renato Chiesa Home-Page Ancora non è finito al 100%, manca la tavola sull'elettronica, le decorazioni e la versione A4, (arriveranno a settembre) ma per chi si volesse lanciare nell'impresa... il grosso c'è!!! Sarà che ho un debole per ITA-45...... ma anche questo progetto merita!!! RenatoC |
22 agosto 11, 13:14 | #52 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Citazione:
era già da un po' che volevo chiederti qualcosa a proposito e poi mi passava sempre di mente. Il sistema delle scatoline incollate al fondo della barca presenta alcuni vantaggi (accessibilità, protezione elettronica dall'acqua, etc), ma dal punto della rigidezza trasmette i carichi di flessione e torsione alla "pelle esterna" dello scafo. Se questo è un po' sottile, non è detto che sia la soluzione migliore. Infatti se avessi rigidamente collegato il verricello alla cassa deriva probabilmente non si sarebbe mosso molto (anche se una scatola aperta a torsione tiene pochino), ma la catena di scatoline mi lascia molto perplesso Se facciamo una AC120 con 2 strati di carbone da 200 probabilmente non si muoverà, ma se realizzata con spessori da scafo IOM (3 per vetro 110g/m2) che sono più che sufficienti per l'uso potrebbe avere qualche problema, cioè flettere localmente specie vicino al servo vele o rischiare spiacevoli scollamenti dei supporti servi in condizioni estreme o di incauto maneggio dello scafo in giornate ventose. Anche l'uscita dell'asse timone sembra basare la sua "rigidezza a flessione" sul blocchetto incollato al fondo che fa lavorare la parete dello scafo a flessione, così come non vedo controventi sugli attacchi sartie o irrigidimenti vicini al trasto randa che con un pozzetto a pareti piatte potrebbe facilmente flettere (sempre a meno di farlo con molti strati di irrigidimento). Forse dai disegni non si vede, ma magari nelle istruzioni aggiuntive c'è scritto di farle con 2 tessuti di carbonio da 200 + strati di rinforzo qua e là o c'è qualcosa d'altro per tenere assieme il tutto in maniera un po' più rigida e che non deformi al carena immersa sotto sforzo? Magari se hai tempo puoi spiegarci qualcosa. Ciao
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J | |
22 agosto 11, 17:57 | #53 (permalink) Top |
User Data registr.: 25-02-2010 Residenza: brescia/padenghe sul garda
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Io è un po di Tempo che penso ad una soluzione di questo tipo.....non in alluminio ma un sandwic di balsa e carbonio alleggerito, che contenga la scassa dellla deriva, quella dell'albero, il timone e gli ancoraggi del fiocco....se stasera non esco provo a mettere giù una bozza....
Ultima modifica di Renderman62 : 18 febbraio 17 alle ore 19:24 |
05 settembre 11, 23:46 | #55 (permalink) Top |
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Scusate il ritardo della mia risposta, ma sono appena rientrato da due belle settimane di ferie Grande ClaudioV, bella domanda tecnica!! L'isntallazione dell'elettronica credo sia un qualcosa di molto soggettivo: c'è chi preferisce il verricello, chi il braccio, poi esistono molte soluzioni differenti tra loro per il collegamento e posizionamento dell'elttronica a bordo, insomma, ci si può veramente sbizzarrire con la fantasia. Nei miei disegni illustro lo schema che adotto personalmente nei miei modelli perchè lo trovo particolarmente semplice, pratico e funzionale, in più garantisce una buona distribuzione dei pesi a bordo, ma sicuramente esisteranno soluzioni migliori della mia. Per quanto riguardo le possibili deformazioni che il servo può trasmettere allo scafo... sinceramente non ho mai avuto di questi problemi. Se al braccio collegassi una sola scotta da un solo lato... allora tutta la coppia esercitata dal braccio sulle vele verrebbe scaricata sullo scafo, (seguendo il principio dell' "azione" "reazione") ma collegando due scotte (una per il fiocco e una per la randa) in maniera diametralmente opposta rispetto all'asse della rorazione, facendo il bilancio delle coppie ci si accorge che le due coppie si bilanciano tra di loro e la componente trasmesssa allo scafo cala praticamente a zero. Per evitare eventuali deformazioni è sufficiente ancorare saldamente le scatolette sul fondo dello scafo. A tal proposito se si va a leggere la cronaca del 20 agosto 2010 sulla costruzione di Azzurra Renato Chiesa Home-Page si vede come ho fissato le scatoline al fondo dello scafo: le ho incollate utilizzando diversi fazzoletti di tessuto di vetro e poi ho resinato il tutto. Il giorno dopo le scatolette erano diventate un tutt'uno con lo scafo. Successivamebnte ho anche aggiunto altri fazzolettini per saldare il contenitore batterie alla scassa deriva, irrigidendo ulteriormente il tutto. Purtroppo i miei progetti sono molto carenti di informazioni riguardnti il COME realizare i 1000 dettagli del modello, ma per quello rimando i modellisti che realizzano i miei progetti alla cronostroria della realizzazione di Azzurra e Luna Rossa. Poi rimango sempre dell'idea che se si dice proprio tutto tutto... finisce parte del divertimento |
15 settembre 11, 01:33 | #56 (permalink) Top |
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E anche questa è fatta il progetto ITA-45 è finito!!! Renato Chiesa Home-Page Ora manca solo la versione stampabile in A4, ma sarà pronta a breve. Poi..... sotto con BMW Oracle :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: |
03 febbraio 12, 22:33 | #58 (permalink) Top |
User Data registr.: 01-04-2010 Residenza: Latina
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Ciao a tutti Ho pubblicato sul mio sito il progetto USA-98 BMW Oracle Renato Chiesa Home-Page Non ho ancora terminato di impaginare tutte le tavole, ma lo scafo e le vele sono scaricabili. La peculiarità di questo progetto è il baglio massimo di soli 165mm!!! Buona visione e, spero, buona costruzione |
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