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Vecchio 18 luglio 11, 00:49   #31 (permalink)  Top
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Grazie ClaudioV per la segnalazione, l'ho gia agiunta nella flotta
E' la 48-esima barca ad entrare a far parte della flotta "virtuale"
E sei stato pure fortunato perchè, nel momento in cui elenco i modelli in ordine alfabetico di numero velico..... BUT27 è anche la prima barca a comparire nella lista!!!

Rispondendo a ClaudioD... secondo me le performnce di boline sono dettate più dalla messa a segno delle vele che dalla geometria dello scafo: di bolina le vele funzionano come ali di aeroplani e per farle renderle al meglio ci vuole una minuziosa messa a punto.
Di poppa invece secondo me le vele incidono meno e prevale la geometria dello scafo. Di poppa puoi anche issare i "mutandoni del nonno..." e spingono ugualmente

Detto questo, se si impara a mettere bene a segno le vele e si fa attenzione alla geometria dellos cafo, ottieni un modello molto performante sia di poppa che di bolina.
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Vecchio 18 luglio 11, 09:07   #32 (permalink)  Top
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Renato,
tutti sanno o almeno quelli addetti ai lavori, che le barche per la bolina devono essere strette, avere una velatura verso l'alto e una deriva fine e profonda mentre per le andature portanti e meglio avere una barca larga con poco pescaggio pronta ad entrare in planata, una deriva corta e velatura bassa con un fiocco generoso e poca superficie bagnata.

Le due tipologie sono molto differenti.
Nei modelli valgono le stesse regole o quasi anche se le barche strette sono più efficienti.
L'importante per la poppa é di avere una sezione maestra la più piccola possibile per avere meno attrito e idem per la superficie bagnata.

I modelli non usano spinnakers e quindi la velocità alle andature portanti é molto inferiore di quelle ottenute di bolina.

Esiste comunque un modo per guadagnare velocità di poppa usando una rotta diversa di quella a fil di ruota come già detto.
Ti allego un diagramma sviluppato ai vecchi tempi del Dragone che é conosciuta come una barca eccezzionale per la bolina , per rivelare il VMG (Velocity Made Good) ovvero la ricerca della andatura più veloce per arrivare prima.
Il caso illustrato riguarda il vento da 10 nodi e il grafico di destra l'andatura di poppa.
Come potrai notare con un angolo di 20° la barca potrà percorrere 150metri di più senza spinnaker dopo 70minuti di navigazione. Proporzionalmente dopo 7 minuti saranno 15metri e dopo 1minuto saranno 2.14metri che sono quasi due lunghezze per una AC120.
Scusa sempre teoria é , ma....



Ti lascio riflettere per analizzare la teoria verso la pratica.
Rimango dell'avviso che i veri coppa America con i loro Gennakers possono fare la differenza di poppa più che altro usando una buona tattica di gara.
I nostri modelli possono solo contare su una randa e un fiocco e quindi si dovrebbe sfruttare le loro caratteristiche dove rendono meglio ovvero di Bolina e magari con uno scafo stretto per fare la velocità più alta possibile.
Quindi non credo che si possa vincere una regata di poppa a meno di usare una tattica di rotta, ma sarà meglio comunque aver un bel margine acquisito di bolina !
Tutti facendo infine la stessa cosa a regola d'arte, scafo, vele, centraggio tuning, etc, rimangono solo i pollici, più palissiano di cosi' !!!.

ClaudioD

Ultima modifica di claudioD : 18 luglio 11 alle ore 09:15
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Vecchio 22 luglio 11, 23:32   #33 (permalink)  Top
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All'inizio anche io ero molto più teorico, ma poi quello che ho potuto constatare sul campo di regata è che la teoria dice spesso cose che sono vere fino ad un certo punto.
Quello che dici è giustissimo: in teoria gli scafi stretti sono avvantaggiati di bolina rispetto agli scafi più larghi, ma secondo me di bolina conta sempre più la messa a punto delle vele che la geometria dello scafo.
Me ne sono reso conto osservando, durande un round robin, i modelli di Matthias: in acqua aveva SUI-100 (baglio stimato a 165mm e timonata da lui) e la sua ex SUI-91, baglio di ben 200mm e timanoata dalla fidanzata: di bolina SUI-91 teneva benissimo il passo della SUI-100 e quando il vento si alzò oltre i 10 nodi..... nessuna altra barca della flotta stava dietro alle due Alinghi, compresa la mia Azzurra.
Se due modelli, uno largo 165mm e l'altro 200mm, davano una pista a tutti gli altri... capisco che la messa a punto delle vele influenza di più le performance di quanto non lo faccia la geometria dello scafo, almeno sempre secondo me.
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Vecchio 23 luglio 11, 02:55   #34 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da RenatoC Visualizza messaggio
....
Me ne sono reso conto osservando, durande un round robin, i modelli di Matthias: in acqua aveva SUI-100 (baglio stimato a 165mm e timonata da lui) e la sua ex SUI-91, baglio di ben 200mm e timanoata dalla fidanzata: di bolina SUI-91 teneva benissimo il passo della SUI-100 e quando il vento si alzò oltre i 10 nodi..... nessuna altra barca della flotta stava dietro alle due Alinghi, compresa la mia Azzurra.
....
Certamente il motore conta un casino.
Il vantaggio di bolina / lasco legato alle vele è più ancora evidente se si confrontano i 2 supermostri della 34esina coppa: il vantaggio di oracle di bolina era legato alla maggior efficienza dell'ala rispetto all'armo tradizionale che permetteva o più velocità e/o un angolo al vento più stretto.

Ciò non toglie che sarebbe interessante stimare il vero Coefficiente prismatico e baglio delle 2 Alinghi (stretta e larga) nell'assetto vero in cui si trovano con 10 nodi di vento, cioè sbandate più di 45 gradi.
Forse, mettendo lo scafo nel giusto assetto (sbandato e appruato) e dislocamento (+ immerso che in statica), viene un po' diverso da quello calcolato a barca dritta al dislocamento statico.
Il dislocamento, tanto per cominciare, su una AC120 solo per la stabilità data dal bulbo con un piano velico "medio" dovrebbe generare circa circa 750 grammi di dislocamento in più a circa 45 gradi di bank.... che già si vedono, però l'allungamento del galelggiamento, se la sezioen fosse immersa tende a far decrescere il cp

Fare conti sul cp di disegno a barca dritta e pensare che poi le condizioni dinamiche non lo alterino mi sembra un po' riduttivo: se qualcuno ha fatto conti a proposito sarebbe interessante che ci dicesse cosa ha trovato e di quanto cambia.
Magari Matthias ha dei dati a riguardo.
Ciao
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Vecchio 23 luglio 11, 12:43   #35 (permalink)  Top
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All'inizio anche io ero molto più teorico, ma poi quello che ho potuto constatare sul campo di regata è che la teoria dice spesso cose che sono vere fino ad un certo punto.
Quello che dici è giustissimo: in teoria gli scafi stretti sono avvantaggiati di bolina rispetto agli scafi più larghi, ma secondo me di bolina conta sempre più la messa a punto delle vele che la geometria dello scafo.
Me ne sono reso conto osservando, durande un round robin, i modelli di Matthias: in acqua aveva SUI-100 (baglio stimato a 165mm e timonata da lui) e la sua ex SUI-91, baglio di ben 200mm e timanoata dalla fidanzata: di bolina SUI-91 teneva benissimo il passo della SUI-100 e quando il vento si alzò oltre i 10 nodi..... nessuna altra barca della flotta stava dietro alle due Alinghi, compresa la mia Azzurra.
Se due modelli, uno largo 165mm e l'altro 200mm, davano una pista a tutti gli altri... capisco che la messa a punto delle vele influenza di più le performance di quanto non lo faccia la geometria dello scafo, almeno sempre secondo me.

Renato,
Mi sembra un po' semplice la tua osservazione e per farti capire meglio come potrebbero stare le cose sotto acqua e non sopra come hai fatto, ti presento un disegnino semplice per farti notare che le cose non potrebbero essere come pensi.
Inoltre nelle analisi più complesse interviente anche il CF di cui nessuno parla, ma questa é un'altra storia !

Qui bagli diversi e con la stessa superficie immersa, ma si puo' notare, fra le varie cose, che la barca larga ha un pescaggio inferiore e quindi crea un'onda meno profonda e quindi produce meno attrito.
Non solo ma mentre il baglio al galleggiamento della sezione stretta aumenta quando si inclina di 30°, quello della sezione larga diminuisce.

ClaudioD


Ultima modifica di claudioD : 23 luglio 11 alle ore 12:48
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Vecchio 23 luglio 11, 14:24   #36 (permalink)  Top
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FERMI TUTTI...mi sto perdendo! forse mi sono anche perso qualcosa o ho capito male.
su uno scafo che proceda di poppa o di bolina la volumetria della superficie bagnata non credo che cambi
come da schema dovrebbe cambiare la superficie bagnata e il pescaggio ma non il volume
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Vecchio 23 luglio 11, 15:03   #37 (permalink)  Top
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CRONO,
infatti credo che ti sei perso qualche cosa. !! hehehe !!

Una cosa é parlare di disloccamento statico ovvero con la barca ferma alla boa e un'altra cosa é parlare di disloccamento dinamico ovvero quando la barca si muove spinta dal vento.

E' proprio la spinta del vento sulle vele che esercita anche una componente verso il basso creando quindi una pressione sullo scafo tale da farlo immergere più di quando é fermo specialmente di bolina.

ClaudioD
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Vecchio 23 luglio 11, 16:01   #38 (permalink)  Top
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CR....
E' proprio la spinta del vento sulle vele che esercita anche una componente verso il basso creando quindi una pressione sullo scafo tale da farlo immergere più di quando é fermo specialmente di bolina.

ClaudioD
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.......
Qui bagli diversi e con la stessa superficie immersa, ma si puo' notare, fra le varie cose, che la barca larga ha un pescaggio inferiore e quindi crea un'onda meno profonda e quindi produce meno attrito.
Non solo ma mentre il baglio al galleggiamento della sezione stretta aumenta quando si inclina di 30°, quello della sezione larga diminuisce.

ClaudioD

Dal punto di vsita della geometria sarei daccordo, da quello dell'onda generata un po' meno perchè dipende anche dalla "forma in acqua" e non solo dalla sua immersione.

Però non ho capito se la sezione che fai vedere a barca sbandata è quella vera o no, nel senso che mi sembra strano che ci sia così poca differenza sulla sezione immersa maestra tra statico e dinamico se il dislocamento in dinamico varia circa del 15% a 45 gradi (che è lo sbandamento presumibile con 10 nodi e armo 1)
Per che dislocamento hai fatto il conto del volume/sezione maestra immersa a 30 gradi nei tuoi disegni?
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 23 luglio 11, 17:32   #39 (permalink)  Top
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CRONO,
infatti credo che ti sei perso qualche cosa. !! hehehe !!


ClaudioD
lo sospettavo

Vado a rileggermi la discussione da dove mi sono perso
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Vecchio 23 luglio 11, 17:41   #40 (permalink)  Top
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il discorso ha preso una piega interessantissima...scusa renato se la cosa è un pò OT, ma tanto dalla larghezza del moro si è partiti...cominciamo col dire che la pratica (almeno nelle barchette) spesso non corrisponde con la teoria, vedi gilbert come ha cercato di dimostrare che bulbo corto è meglio per poi ricredersi in acqua...in effetti per la boa di poppa sarebbe meglio un angolo non in fil di ruota, ma perchè poi dalle m alle iom tutti a farfalla?
ora la nota più interessante per me...il dislocamento in vari assetti...non avevo mai preso in considerazione il fatto che sotto la spinta del vento a barca sbandata il dspl aumentasse, c'è una formula specifica che può calcolare la percentuale di aumento? naturalmente conoscendo sup.velica lunghezza deriva e peso bulbo e quant'altro serve...perchè il centro di galleggiamento è così importante?
ma davvero le 120 a 10 nodi hanno uno sbandamento sui 45°? non è troppo? a quello sbando, non diventano troppo orziere, specialmente quelle più larghe?
coefficente prismatico: perchè da questo si deduce il range di vento? cosa centra la forza del vento con la forma dello scafo? se ho una 120 con cp di 0,56 ma che però mi consente comunque un bulbo di 2850g stando nella lwl di regolamento, perchè dovrei essere svantaggiato con vento verso i 10 nodi? mi viene da pensare che tutte le barche con sbando dai 30° in poi (dovuto quindi a venti tesi) subiscano una variazione di cp verso l'alto....ma come dice claudioV aumenta pure la lwl quindi tutto si dovrebbe pareggiare, e allora?

Ps claudioV sbrigati a finire tu sai cosa, per ora mi sto arrangiando studiando e ricavandomi qualche formula, ma troppo lungo dover calcolare ogni volta tutto a mano...
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ciao, Eugenio
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