05 febbraio 09, 10:58 | #71 (permalink) Top |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Dato che ho pensato anche a te, se la fai da 6 mm o anche 12 (2 fogli) sul metro va bene lo stesso Basta che ti stampi ingradito del 25% con la fotocopiatrice il disegno che dovrei postare. In piu`, per come e` fatta, se la fai spessa da 6 a 20 puoi arrotondare gli spigoli fino a farli quasi sparire La lunghezza al galleggiamento a 1500 grammi dovrebbe essere tra 60 e 65 cm: dico dovrebbe perche` ho fatto solo deduzioni a occhio e non conti. Andando con il fattore di scala da 80 cm a 1 metro avresti il 1,25^3 in piu` di peso con un galleggiamento attorno agli 85 cm: il peso dovrebbe risultare sui 3-3,5 Kg. Occhio che con 2 Kg di bulbo il tubino da 5 mm per la deriva non basta e anche tutti gli sforzi aumentano, quindi il gioco si fa un po' piu` duro... nel caso del depron... piu` molle Se stasera disegno tutti i vari pezzi e la rendo riproducibile (in questo caso ci vuole piu` a fare il disegno delle dime di taglio che la barca), poi posso incollarla Una volta incollata la potro` poi varare in vasca prova (da bagno) con dei pesi dentro per verificare il volume e il baricentro alias CC (centro di carena). Cosi`vedremo se sara` come immagino. Mi aspetto di aver sbagliato leggermente per eccesso, e quindi no problem comunque.
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 13 luglio 12 alle ore 14:55 |
05 febbraio 09, 11:28 | #72 (permalink) Top | |
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05 febbraio 09, 12:13 | #73 (permalink) Top |
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io se dovessi fare una barca in depron cercherei di sviluppare questo tipo di filosofia costruttiva....non solo lo scafo avrebbe un'aspetto molto più arrotondato e piacevole ma si eliminerebbero anche in parte i problemi di rigidezza!
__________________ 1. Per quanto nascosta sia una pecca, la natura riuscirà sempre a scovarla. 2. Madre Natura è una *******. Ultima modifica di dariogeraci : 05 febbraio 09 alle ore 12:22 |
05 febbraio 09, 15:19 | #74 (permalink) Top | |
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Avrei anch'io la necessità di avere un progetto di questo tipo per poter incentivare la costruzione di alcune barche (IOM? M?) qui a Mestre da parte di neofiti! Che richiedano poco impegno di tempo e di denaro. Le prestazioni magari non saranno brillantissime, ma intanto si avvicina la gente a questo sport... Come sarebbe utile ad esempio trovare il piano di una vela che ritagliata da un foglio unico abbia uno sviluppo anche se approssimativo: penso ad una inferitura piuttosto allunata in modo che appoggiandosi all'albero dia un certo grasso e perciò una portanza anche se motlo approssimativa. Anche questo per poter dare l'idea di come deve presentrsi una vela e una estrema semolicità di costruzione!!! | |
05 febbraio 09, 15:37 | #75 (permalink) Top | |
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05 febbraio 09, 16:26 | #76 (permalink) Top | ||
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Nell'aeromodellismo si e` fatto poco, ma gia` molto di piu` che nella vela con la creazione dei modelli per i giochi della gioventu` dove un balsetta e un aliante da volo libero a basso costo permettono ai ragazzini perlomeno di provare e cercare di capire qualcosa. Nonostante queste cose, la diffusione del modellismo e della cultura aeronaurico modellistica non e` granche` Nelle barche non c'e` nemmeno nulla del genere e quindi bisognerebbe almeno provarci. Purtroppo i numeri piccoli sono un grosso handicap e un artigiano anche volonteroso che produca in Italia e` legato a un costo della vita e delle materie prime che gli impediscono di operare low cost facilemente. Da qui l'idea della Depronbarca tenuta assieme con 4 pezzettini di legno e 3 tubetti. La mia intenzione e` di dare un progetto free da fare con poco lavoro e pochissimi soldi per invogliare la gente a provare senza dover dedicare i mesi e soldi di una realizzazione complessa. Quella verra` da sola dopo se la passione attecchisce. Dato che lo faccio a tempo perso magari ci mettero` un po' a partorire le varie parti e mi auguro che qualcuno lavorando in parallelo contribuisca a portarlo avanti: le soluzioni sono molteplici ce ne sono molte magari similari per risolvere gli stessi problemi. poi alla fine provandole e confrontando i risultati si vedra` quali vengono meglio, e quali siano piu` facili. Citazione:
Una soluzione a questo problema si puo` trovare con alcuni compromessi: ad esempio, su un barchino piccolo con l'albero in tubetto di carbone da 5 o 6 mm, si puo` fare un albero incastrato alla base (tubicino della scassa) e armato in testa d'albero. In questo modo e` possibile controllarne la flessione (deformata) sia in avanti (tensionando prima il tiro del fiocco sullo strallo di prua e poi di quello di poppa) sia indietro (tensionando prima lo strallo di poppa e poi quello di prua). Il sistema e` similare al controllo che si opera per ingrassare e smagrire il fiocco lavorando sula tensione dello strallo di prua. Chiaramente deformare l'albero in avanti vorra` anche dire avere lo stallo di prua ben teso. Comunque una vela monopezzo avra` sempre una forma un po' approsimativa, ma tollerabile su piccole dimensioni. Pero` io sono un velaio mezzo , magari altri hanno idee piu` precise a riguardo. ciao
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05 febbraio 09, 18:24 | #77 (permalink) Top | |
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http://www.nonsolovele.com/DATECNICH...base_randa.PDF Condivido che se non si sa che albero non si sa che giro d'albero però è anche vero che con questo tipo di costruzione ci si possa accontentare di vele un po' meno performanti Giuseppe | |
06 febbraio 09, 08:40 | #78 (permalink) Top |
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|
Una vela (randa) con una forma e` sempre legata a una albero, per cui senza definire quello e` abbastanza una utopia sperare che il taglio dell'inferitura basti a dare la forma. Una soluzione a questo problema si puo` trovare con alcuni compromessi: ad esempio, su un barchino piccolo con l'albero in tubetto di carbone da 5 o 6 mm, si puo` fare un albero incastrato alla base (tubicino della scassa) e armato in testa d'albero. In questo modo e` possibile controllarne la flessione (deformata) sia in avanti (tensionando prima il tiro del fiocco sullo strallo di prua e poi di quello di poppa) sia indietro (tensionando prima lo strallo di poppa e poi quello di prua). Il sistema e` similare al controllo che si opera per ingrassare e smagrire il fiocco lavorando sula tensione dello strallo di prua. Chiaramente deformare l'albero in avanti vorra` anche dire avere lo stallo di prua ben teso. Comunque una vela monopezzo avra` sempre una forma un po' approsimativa, ma tollerabile su piccole dimensioni. Pero` io sono un velaio mezzo , magari altri hanno idee piu` precise a riguardo. ciao[/QUOTE] Tutto ciò che dici ha buon senso però credo che bisognerebbe entrare un po' nell'ottica di chi vede per la prima volta questi nostri mezzi. Non di rado ancora oggi mi si avvicina qualcuno a farmi la fatidica domanda: "ma l'elica dov'è?" Perciò la maggiornaza è lontana dal pensare che l'albero di una barca è qualcosa di dinamico e che costituisce assieme alla vela il sistema propulsivo della barca. Perciò per quanto già detto si potrebbe considerare l'albero perfettamente dritto così come lo strallo del fiocco. Ci terrei ad avere un tuo parere dopo queste precisazioni e se ci fosse un "velaio" in ascolto magari anche le sue considerazioni. |
06 febbraio 09, 10:10 | #79 (permalink) Top |
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Se posso dirvi la mia da aeroplanaro. Secondo me le cose vanno mantenute semplici. Vela piatta o vela "grassa" in questa fase è prematuro. Forse la prima cosa che serve è un glossario . Metà dei vostri interventi io non la capisco .....
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06 febbraio 09, 11:35 | #80 (permalink) Top | |
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Glossario Nautico. Scuola Nautica. Comunque l'idea di ottimizzare l'inferitura di una vela monopezzo e` ottima e basilare per far fare delle vele decenti a chi le costruisce per la prima volta. TD modell sia sulla Prima sia sulle Mini AC ha &0 cm ha messo a punto bene questo sistema e infatti anche vele monopezzo sono dotate di una forma accettabile: questo vuol dire che e` fattibile.
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