10 marzo 09, 10:14 | #221 (permalink) Top | |
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In pratica ho disegnato la vista laterale del blocco deriva - coperta - fondo - albero su un pezzo di carta incollato al tavolo, prolungando i riferimenti dove serviva. Il problema era la deriva con la sua scassa, che non era un semplice tubo ma una cosa tutta tonda, il cui unico riferimento era il BE della parte immersa. Quindi, una volta disegnati gli allineamenti in un piano, mi sono limitato a riempire gli spazi tra scassa e albero facendo in modo che il tutto restasse nel piano, deriva e albero (n.b. - albero montato) Quando son stato sicuro che tutto era perfettamente complanare ho finito di bloccare con il compensato di betulla esterno. EDIT: il blocco così rigido mi serve per costruire il resto in tranquillità senza paura che mi si sposti qualcosa. Le costolature devo ancora farle, ne prevedo laterali sull'asse deriva, laterali sull'asse d'albero e un' altra ancora davanti all'albero. Se avessi usato il tuo sistema, pasticcione come sono, sicuramente non avrei ottenuto la complanarità dell'albero con la deriva e l'inclinazione dell'albero rispetto al BE della deriva. Non ho ancora misurato, ma sono abbastanza tranquillo. Stasera comunque verifico. Complimenti per il test. Speriamo che anche la mia regga l'acqua
__________________ ________________________________________ Pensare e' gratis. Non farlo puo' costare carissimo Ultima modifica di paologiusy : 10 marzo 09 alle ore 10:17 | |
10 marzo 09, 17:41 | #222 (permalink) Top | ||
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I due lati angolati del triangolo devono lavorare come pannelli a taglio e annullare la torsione.
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10 marzo 09, 18:04 | #223 (permalink) Top | |
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Cosi' non si torce di sicuro e in più trasferisco gli sforzi diluendoli lungo le pareti dello scafo.
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10 marzo 09, 18:34 | #224 (permalink) Top | |
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A mio parere se fai il prisma e poi vuoi collegarlo allo scafo basta che metti dentro 2 ordinate di estruso da 2 cm, una davanti e una dietro al prisma incollate per bene con un po' di PU, ottieni il risultato con quasi zero lavoro. Diciamo che e` il medesimo schema che si usa con successo anche su applicazioni piu` "spaziali" per tasferire i carichi in strutture che sono ultralight molto peggio della depronbarca. Sulla easysail ne ho messa solo una davanti e ce n'e` da vendere. Lo scafo non deve lavorare se non vuoi che la deriva+albero te lo aprano come una cozza e non gli devi traferire proprio niente. L'unica cosa che deve reggere e` il peso del bulbo quando tieni in mano il tutto, ma se segui lo schema della mia non ti sbagli: quello e` provato e funziona. Poi, come diceva Gracula in altro topic... prova
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10 marzo 09, 19:33 | #225 (permalink) Top | |
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Una foto varrà più di mille parole
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11 marzo 09, 13:26 | #229 (permalink) Top | |
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La posizione del CC dovrebbe non cambiare, al limite la riverifichi mettendole dentro il bulbo + deriva della IOM per vedere se e` cambiato qualcosa. Puoi segnare il punto teorico e metterci il peso dentro con il baricentro coincidente al punto teorico: poi, se galleggia sulle linee come previsto, sei a posto. Avrai solo la complicazione di fare il triangolo (in compensato da 2-2,5 mm) con integrata la scassa della deriva e lasciare in coperta l'appoggio dell'albero e gli attacchi delle sartie. Come scrivevo qualche messaggio fa, nel rapporto in scala i volumi vanno con il cubo: da 80 a 100 cm il fattore e` 1,25: 1,25^3 = 1,95 quindi 1450 x circa 2 fa 2900 grammi con una tolleranza di circa 300 grammi in piu` o meno. Comunque credo che a 3300 grammi ci si possa arrivare senza problemi. Quindi se hai circa 350 grammi di armo e 2500 grammi di deriva ti restavo 450 grammi per lo scafo e l'impianto RC... che non sono moltissimi ma ci si puo` stare con uno scafo in depron Se non ci stai con i pesi, ho a casa una deriva di IOM con bulbo alleggerito che tu conosci e potresti riutilizzare Per quanto riguarda le centrature, con l'armo 1 della IOM il centro velico cade circa 1,5 cm dietro all'albero. Per una centratura ragionevole dovresti mettere il centro velico circa nella stessa posizione indicata a disegno (scalato, naturalmente) con una piccola correzzione legata al diverso rapporto di superficie tra randa e fiocco (la Easysail ha una distribuzione che prevede 2/3 randa 1/3 fiocco e la IOM no). Appena ho tempo vi posto il piano velico della Easysail RC da 80 cm Per semplificare a chi legge e magari non ha il disegno, suppongo che scalata ti venga fuori una linea di galleggiamento lunga circa 80 cm. Quindi per fare una cosa ragionevole usando vele da IOM e deriva idem, se metti l'asse dell'albero da 4,5 a 6 cm davanti al centro di deriva (baricentro della deriva) non ti sbagli molto. Al limite una sera mi vieni a trovare e la controlliamo: adesso sono un po' meno incasinato di un mese fa. Nota per chi la vuole far diventare la Easysail RC una Metro circa come dislocamenti (4Kg) Lo scafo della Easysail e` concepito per poter essere scalato da 60 a 120 cm senza particolari alterazioni delle caratteristiche, ma necessita dei dovuti rapporti di scala/dislocamenti da calcolare caso per caso. Facendo il rapporto di scala, per ottenere 4Kg di dislocamento bisognerebbe farla diventare: 4000 grammi / 1500 circa= 2,67 radice cubica di 2,67 = circa 1,4 cioe` fattore di scala 1,4 lunghezza fuori tutto : 80 cm x 1,4 = 112 cm Dato che la barca prevede degli slanci a poppa e prua, riducedo la lunghezza fuori dell'acqua di un paio di cm aprua e 10 a poppa si potrebbe ottenere uno scafo similare alle IOM. Pero` il regolamento di stazza internazionale vieta l'uso di materiali espansi per la costruzione dello scafo e quindi teoricamente non potrete mai partecipare con quello scafo a una regata ISAF. Dato che potrete riutilizzare sia l'armo sia la deriva sia altro per una IOM in stazza, la sua costruzione potrebbe essere in ogni caso propedeutica alla categoria e sicuramente tollerata nelle regate zonali e di "gruppo"
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11 marzo 09, 13:45 | #230 (permalink) Top |
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Ieri sera ho incollato il fondo del prisma. Ho notato che il fondo dello scafo davanti alla deriva forma un'angolo minore di 90° rispetto al bordo di entrata della stessa. E' giusto così ? In effetti è esattamente quello che avevo disegnato nel piano, ma guardandolo dal vero fa un'altro effetto
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