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Vecchio 08 settembre 08, 02:35   #1 (permalink)  Top
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L'avatar di tiger
 
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Coperta piatta o no ...........

Da un punto di vista puramente fuzionale che differenza c'è tra una coperta piatta e una a due livelli (come il 90% delle iom) , perche da quello che posso vedere io o intuire mi sembra che l'unica sia che il boma e bomino sono ad altezze simili con la coperta a due livelli ed invece in quella piatta il boma è piu alto.
tiger non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 08 settembre 08, 10:30   #2 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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Originalmente inviato da tiger Visualizza messaggio
Da un punto di vista puramente fuzionale che differenza c'è tra una coperta piatta e una a due livelli (come il 90% delle iom) , perche da quello che posso vedere io o intuire mi sembra che l'unica sia che il boma e bomino sono ad altezze simili con la coperta a due livelli ed invece in quella piatta il boma è piu alto.
Ci sono motivi "funzionali" e strutturali.
Se vai a leggere questo post:
http://www.baronerosso.it/forum/navi...ml#post1082163

Troverai la spiegazione di alcuni dei motivi strutturali.

La scassa che attraversa lo scafo e`un po' piu` corta e la deriva che ci si incastra dentro anche con un certo guadagno di peso. La "chiusura" del pozzetto devanti all'albero svolge funzione strutturale irrigidendo lo scafo nella zona piu` sollecitata.
La rigidezza di tutta la zona e` importantissima per mantenere costanti le regolazioni della barca.

A questo si aggiungono altre cose.
Prima di tutto una coperta piatta realizzata in fibra si comporta come qualunque laminato in fibra piatto, cioe` non e` rigido e tende a prendere bombature indesiderate a meno dimettere bagli e rinforzi vari qua e la`. Quindi su qualunque pezzo "stampato" (sottile) conviene sempre imporre delle curvature perche` questo mantenga la forma.
A questo problema si puo` anche sopperire realizzando i pezzi piatti in sandwich (esempio: un balsa da 1,5-2mm con del tessuto laminato che sulle facce). Pero` sulle IOM i sandwich teoricamente sono vietati e quindi .

Quindi le coperte degli IOM moderni permettono maggiore rigidezza allo scafo a parita` di peso... o uguale rigidezza a minor peso.

Dal punto di vista aerodinamico ci sono alcune teorie per cui avere una forma raccordata e tondeggiante della coperta a prua e tenergli il fiocco vicino contribuisca al rendimento della vela specie di bolina.
In poppa alcuni sostengono che la zona piatta a chiusura anteriore del pozzetto contribuisca un poco con la sua superficie e la sua forma alla spinta delle vele. Non avendo mai fatto verifiche in CFD su questi problemi e non saprei dire quanto cio` sia vero, pero` a stima suppongo che queste soluzioni "non facciano danno".

Quindi, dato il vantaggio strutturale, presentano molti aspetti interessanti a patto di essere ben progettate. Bisogna verificare che a barca sbandata il bordo libero e la forma dello scafo sia adatto a non far riempire il pozzetto d'acqua e la forma di quest'ultimo deve essere tale da farla defluire rapidamente nel caso in cui ne entri.
Saluti
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 08 settembre 08, 12:54   #3 (permalink)  Top
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L'avatar di chesgiai
 
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sicuramente conosci questo sito .. Sword ... a mio modestissimo parere la coperta dello Sword è bellissima e realizzata in modo eccelso
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Vecchio 09 settembre 08, 11:37   #4 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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Originalmente inviato da chesgiai Visualizza messaggio
sicuramente conosci questo sito .. Sword ... a mio modestissimo parere la coperta dello Sword è bellissima e realizzata in modo eccelso
Certo, e` stupendo lo Sword di Bantock
Piu` che una coperta e` una non coperta
Affiora a livello del ponte solo la struttura indispensabile per le funzioni strutturali e su cui incollare il dacron di chiusura.
La struttura portante attorno ad albero e scassa deriva ricalca la funzione del "pozzetto delle IOM" di cui sopra e molte altre barche di Bantock.
Essendo poi chiuso dalla coperta in "adesivo" funge anche da supporto dell'elettronica.
Uno stupendo lavoro di integrazione dei componenti strutturali e di stampaggio sopraffino dove tutti i carici, eccetto i 2 puntoni diagonali che triangolano il fondo dello scafo e gli attacchi delle sartie, sono scaricati sul guscio portante e sulla parete verticale davanti alla scassa che lavora " a taglio". Un vero "cesello" di carbonio

Credo che ci siano almeno 4 diversi stampi per fare i pezzi della coperta che si incollano poi sul bordino "piatto" che esce di stampo monolitico con lo scafo.
L'unico accesso "rapido" apribile meccanicamente e` il bicchierino in cui sono contunuti ricevente e batterie.
Unico neo di soluzioni simili e` la mancanza di accessi meccanici rapidamente apribili e chiudibili per verificare l'interno dello scafo/accedere alle meccaniche, ma su un modelli di quel genere si suppone non ce ne sia bisogno nel corso della giornata di regate e poi... peserebbero.
La ricerca del minimo peso sui classe A e` esaltata ai massimi livelli a causa della mancanza di vicoli di peso minimo/materiali e del poco pescaggio che il regolamento impone.

Naturalmente e` un lavoro stupendo che per essere fatto a quei livelli richiede un'esperienza notevole: non per niente gli artigiani della laminazione che lavoravano per Bantock erano veramente il top... Dico "erano" perche` temo che siano "andati in pensione" e ora Graham sta cercando sostituti anche fuori dall'inghilterra.
Mi so che era anche in contatto con mio amico artigiano a cui ho commissionato l'ultimo lavoro (non modellistico, ma quasi) di Progetto Urca: chissa` che dall'inghilterra non "terzializzino" un po' di lavoro qui in Italia... Non sarebbe male, anzi, sarebbe quasi ora che esportassimo qualcosa in campo "barchistico".
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 09 settembre 08, 12:49   #5 (permalink)  Top
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Ottimi artigiani che sappiano lavorare nella laminazione, a Torino .. o meglio tra Avigliana e Buttigliera, non mancano di certo.
Il problema è che nessuno, o quasi di loro, vede di buon occhio il modellismo aereo e/o navale che sia.
Nel passato troppi sapientoni gravitavano nel modellismo. Probabilmente ora dopo più di 10 anni le cose son cambiate, ma sò per certo che anni fà presentarsi come modellisti non era il massimo.
chesgiai non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 09 settembre 08, 13:11   #6 (permalink)  Top
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Ottimi artigiani che sappiano lavorare nella laminazione, a Torino .. o meglio tra Avigliana e Buttigliera, non mancano di certo.
Il problema è che nessuno, o quasi di loro, vede di buon occhio il modellismo aereo e/o navale che sia.
Nel passato troppi sapientoni gravitavano nel modellismo. Probabilmente ora dopo più di 10 anni le cose son cambiate, ma sò per certo che anni fà presentarsi come modellisti non era il massimo.
Se tu sai indicarmene qualcuno... a me potrebbero fare comodo per motivi pseudo lavorativi dato che sono a pochi chilometri da li'
Le prossime cose che dovro` mettere in cantiere non posso subappaltarle completamente a 400 km da casa per vari motivi e il budget e`, come al solito, quel che e`...
Per i sapienti di barche in zona Torino di 10 anni fa penso di sapere a chi potresti riferirti

Gli artigiani o pseudo tali che conosco, o non lavorano "nel leggero" o sono "aerospaziali" con dei costi fuori mercato in quanto nessuno si potrebbe strutturare per una produzione come quella modellistica...
Poi, da quando dilagano i cinesi meno che mai: o vendi un certo prodotto con un certo nome e un certo prezzo o vendi oro al prezzo delle patate e fai pure fatica a piazzarlo.

Certi livelli qualitativi dedicati a un prodotto di nicchia sono estremamente difficili da raggiungere senza fare dei numeri di un certo tipo e il mercato e` molto piccolo.
Chi deve far "uscire la pagnotta" da cose del genere e` molto attento a questi aspetti, spesso non ha voglia di "perdere tempo" e come dargliene torto??
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 09 settembre 08, 13:46   #7 (permalink)  Top
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Per i sapienti di barche in zona Torino di 10 anni fa penso di sapere a chi potresti riferirti
penso anch'io di sapere chi sono i sapienti......
__________________
"- impara tutto quello che puoi sullo stile di guida
- impara tutto quello che puoi sulla tua moto
...poi dimentica tutto e guida col cuore....
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Vecchio 09 settembre 08, 13:51   #8 (permalink)  Top
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Torino è piccola, moooolto piccola e aggiungerei "provinciale"
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Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare
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Vecchio 09 settembre 08, 14:03   #9 (permalink)  Top
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Buon per voi che l'ambiente si è ripulito ..... anni ed anni fà andare al laghetto di Italia 61 per capirci qualcosa voleva dire sentirsi delle nullità. Un ottimo sistema per allontanare la gente ..

Scusate l'OT
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Vecchio 09 settembre 08, 14:40   #10 (permalink)  Top
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L'avatar di mark566
 
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Buon per voi che l'ambiente si è ripulito ..... anni ed anni fà andare al laghetto di Italia 61 per capirci qualcosa voleva dire sentirsi delle nullità. Un ottimo sistema per allontanare la gente ..

Scusate l'OT
però all'epoca c'era anche qualcuno dei nostri "vecchi"....i nostri maestri....
uno ancora in gran forma anche se ogni tanto spunta con un:" n'dua l'è la mia barca?" causa vista latente.....
e uno che purtroppo non c'è più ma che tutti ricordiamo con affetto....
grande Ferruccio!!!!!!!

i sapientoni a cui ti riferivi erano altri...e non hanno mai divulgato il "loro sapere"!
__________________
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...poi dimentica tutto e guida col cuore....
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