26 agosto 08, 13:33 | #11 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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Come si vede bene dalla tua foto ImageShack - Hosting :: montaggiofinitobf5.jpg il piano della coperta di fianco al bordo dello scafo e` presente su tutte le ordinate. Se tu tagli due bordi di compensato (che seguano l'andamento della coperta) da 2-3 mm di spessore, uno a dx e l'altro a sx, larghi un paio di cm che incollano 1cm sul piano della coperta delle ordinate (e sporgono all' esterno di circa 1cm quindi), crei una battuta su cui far finire lo stampo dello scafo. Non so se mi sono spiegato bene: in pratica incolli una specie di falsa coperta parziale che sporge fuori dal maschio. A poppa prendi un pezzo piatto e lo incolli contro lo "specchio di poppa del master. Tutto questo lo fai dopo aver completamente lisciato e lucidato il master senza nessun bordino che renda piu` difficoltoso il lavoro. Gli stessi 2 pezzi di compensato, una volta relizzato lo stampo femmina verranno poi nuovamente separati dal maschio per essere "bullonati" sulla femmina in modo da formare una "battuta" su cui laminare un paio di tessutini che formeranno lo spigolo tra fianco dello scafo e coperta e, soprattutto, la battuta su cui potrai incollare la coperta vera e propria. Pero`, per realizzare un solo scafo, tutto questo lavoro mi sembra una follia. Se tu sei arrivato al punto in cui hai listellato tutto e ben lisciato il tuo maschio, interponendo una semplice pellicola trasparete per alimenti e tirandola con il fhoen, puoi creare una superficie perfettamente distaccante in meno di un'ora. Su quella lamini il tuo scafo e, se farai un buon lavoro di laminazione, dovrai solo grattare un pochino, lisciare per bene e dare una mano di fondo. Poi, sfruttando lo spigolo della coperta del master, potrai rifilarlo all'altezza della coperta e, sempre tenendolo sul master, tracciare con l'aiuto del piano di legno su cui e` costruito il master le posizioni di asse scafo, deriva e timone. Con circa il tempo di lavoro con cui arrivi a finire il master, ti ritrovi con lo scafo fatto. Se guardi sul mio sito c'e` tutta la sequenza di realizzazione di Urca For record fatta con un sistema similare. URCA - Barca a vela RC da Record Se lo scafo ti viene un po' leggerino e flessibile basta che con 4 pezzi di espanso e un po' di colla a caldo gli attacchi 3 o 4 false ordinate esterne come nella foto che ti allego di Urca AC/10 e sarai sicuro di tenerlo perfettamente in forma e maneggiarlo facilmente per tutte le fasi successive della costruzione fino alla chiusura della coperta. Il sistema e` collaudato e funziona benissimo su uno scafo di 2,5 metri, quindi su un barchino di 1,2 metri non ci sono certo problemi. Un sistema simile lo ha usato anche Mark per la Urca AC20 prototipo. Ora Giuseppe Donelli (il nostro super velaio del Team Urca AC10 e non solo) sta realizzando il vero master da cui faremo lo stampo per laminare almeno 3 o 4 scafi per il gruppo e per chi ne vorra` una (per fare 3 o 4 scafi almeno ha un senso). Qualche immagine la si vede qui. IACC 120 CUP ciao
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 26 agosto 08 alle ore 13:43 | |
27 agosto 08, 00:26 | #12 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-08-2008 Residenza: Firenze
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Ciao a tutti innanzi tutto le foto - ho passato tutto il pomeriggio a carteggiare il manichino; vuoi perche ho messo troppo stucco e quindi lo dovevo togliere, vuoi perche ho utilizzato listelli larghi 10mm e quindi ho dovuto ridare un po di forma al master. Come forma dovrei esserci, voi che ne dite? x ClaudioV: - ho visto il tuo sito e le altre foto...............complimenti Ti ringrazio molto per il tuo intervento, tuttavia non voglio realizzare solo uno scafo ma diversi scafi................comunque tutto quel lavoro resta una follia. x ClaudioD: - Ho riletto con piu attenzione e con un approccio ben diverso dalla prima lettura , la discussione del CD65 e sarei arrivato ad una conclusione ultima, senza peraltro niente togliere ai vostri suggerimenti che sono lodevoli. Quando ClaudioD, mi hai suggerito di togliere il manichino dal piano, mi hai preso alla sprovvista in quanto non avevo contemplato tale possibilità. Quindi mi attrezzero di un bel "gattuccio" (non quello che ho in casa ) e seghero il manichino alla base delle staminare. Mi sono reso conto dalle vostre foto che è preferibile lavorare all'interno dello scafo senza la coperta per avere piu spazio nel piazzare l'hardware nonchè le appendici. E ciò che ho intenzione di fare anche se farò uno stampo per la coperta e predisponendo gli stessi con bussole e spine di riferimento - non si sa mai. Desidero costruire una coperta come la foto in basso a destra del post numero 8. Per fare ciò ho bisogno di sapere se tale coperta, da prua a circa metà scafo, è bombata perche avrei intenzione di procedere cosi: - Una volta fatto lo stampo femmina, rigiro il master e ci costruisco sopra la coperta che se è bombata ci riporto dei bagli piu alti in prossimità della deriva e sempre piu bassi verso la prua; per la parte restante che va verso poppa mi atterro ad alcune foto reperite cercando di riprodurre quanto piu mi è possibile. Rivesto l'interno dello stampo con domopack e ci rimetto dentro il master utilizzando la flangia dello stampo (anch'essa rivestita di domopack) come base per il gelcoat da stampata attenendomi poi alla stessa procedura già utilizzata per il manichino scafo. La cosa mi sembra fattibile senza tanto ingrullire; spero di essermi spiegato bene ovvero di avervi trasmesso quello che ho in testa e mi spiace non poter fare un disegno come quelli di ClaudioD perche non so usare coreldraw e comunque sono negato per il disegno al pc. Un'ultima cosa.....................domani incollo e sagomo il dritto di prua e vorrei sapere se la prua deve finire a "punta" come da "progetto" oppure deve essere tronca per montare un riinforzo nel caso partecipassi a qualche regata. Se trovo, fra gli impegni di domani, un po piu di spazio cerco di mettere anche il tessuto da 80 gr/mq sul manichino. Grazie ancora per il tempo dedicatomi Ciao a tutti voi Stefano PS:. OT - Ma perche mentre scrivo mi disconnette sempre e devo rifare il login? Forse ho un settaggio del forum diverso? |
27 agosto 08, 09:27 | #13 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
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| Sequenza di Lavoro
Ancora disegnini ! ho cercato di descrivere una possibile sequenza di lavoro che permetta di avere due stampi 'associabili' per lo scafo e la coperta. Le fasi : 1- applicazione di una falsa coperta (compensato, cartone, masonite, formica) 2- manichino rigirato per eseguire la laminazione dello stampo femmina 3- agiunta dei supporti incollati e costruzione del manichino della coperta + film poliane per evitare incollaggi non voluti (importante) 4- laminazione in situ dello stampo per la coperta - prima di separare le due parti bisogna fare i fori di centraggio - si useranno delle viti e dadi 5- due stampi pronti per la laminazione - da notare lo spessore di separazione tra i due stampi causato dalla costruzione del manichino coperta. Questo farà si che la coperta definitiva sarà più bassa/incastrata nello scafo. 6- é semplicemente lo stampo della coperta rigirato per poter applicare la laminazione definitiva - altrettanto dicasi per lo stampo femmina dello scafo. Voilà ! ClaudioD Ultima modifica di claudioD : 27 agosto 08 alle ore 09:32 |
27 agosto 08, 10:33 | #15 (permalink) Top |
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Ciao ClaudioD, mentre pensavo se il manichino mi sarebbe rientrato perfettamente nello scafo per costruire la coperata, ho visto i tuoi disegni. In pratica mi suggerisci di costruire la coperta dentro lo stampo femmina interponendo il film poliane? Direi che come soluzione è ottima! Sul sito IACC 120 CUP ho ritrovato questa foto dovrebbe essere la barca di Matthias..................spero di costruire una coperta come quella. Due sole domande: - La coperta ha una leggera bombatura nella parte albero/prua? - La prua la faccio tronca come il tu CD65 per poi applicare un rinforzo? Grazie ancora, i disegni sono fantastici e rendono piu delle parole. Ti saluto per ora, vado ad aprire il cantiere Ciao Stefano |
27 agosto 08, 12:03 | #16 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
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| Due sole domande: - La coperta ha una leggera bombatura nella parte albero/prua? - La prua la faccio tronca come il tu CD65 per poi applicare un rinforzo? risposte : 1- puoi fare come vuoi, io non mi romperei la testa e la farei piatta 2- in regata sei obligato ad avere un gommino o punta soffice paraurti fatto in silicone (vedi quello usato per le sale da bagno e uno stampo adattato allo scopo) per evitare danni alle altre barche. Sui AC120 penso che siano di circa 13/15mm di spessore Se vuoi puoi fare la coperta a parte e poi montarla e centrarla sullo stampo dello scafo. Una volta centrata e isolata col film poliane e bloccata con del semplice scotch trasparente, puoi iniziare la laminazione. Il piano di coperta puoi farlo leggermente più largo per avere una flangia. Farai la rifilatura allo stampo dello scafo dopo aver fatto la laminazione dello stampo della coperta. Per il montaggio finale scafo / coperta, userai lo stampo scafo come supporto di lavoro, rimettendo lo scafo laminato nello stampo, aggiungerai dei bagli se necessario per mantenere la forma e dovrai aggiungere un bordo lungo la linea di coperta che ti garantirà una superficie di incollaggio con la coperta. Lo stampo dello scafoserve anche come supporto per tutti gli altri montaggi necessari al radiocommando. La coperta laminata possiede dunque una flangia con i fori di centraggio. Dopo l'incollaggio potrai rimuovere la flangia con un segetto o altro. La rifinitura del bordo di coperta é un capitolo a se dove ogniuno fa come vuole. ClaudioD |
27 agosto 08, 22:44 | #17 (permalink) Top |
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Sei sato molto esauriente e preciso, ti ringrazio! Oggi non ce l'ho fatta a mettere il tessuto sul manichino e mi sono dedicato solo al dritto di prua. Incollaggio, stuccatura e rastrematura. Posto qualche foto e spero che rendano l'idea. Dammi per cortesia un tuo parere Il gommino di silicone da applicare sulla prua deve avere la forma della prua? Cioè fatto a V? dove la sua parte piu larga è 13/15mm? Scusa ma non ho trovato foto in merito. Verricello e servo li posizione fra albero e deriva? Devo quindi prevedere una grande apertura per questi due accessori, una a poppa per i leveraggi del timone...............poi altre? Mi piacerebbe che le vele fossero indipendenti, ovvero comandate da due verricelli separatamente, secondo te perdo tempo? Cio è dettato dal fatto che chi mi ha visto navigare mi ha detto che uso troppo il timone, quando invece dovrei imparare a virare solo con le vele, quindi penso che se sono comandate separatamente vedo meglio come si comporta in acqua. Ciao per adesso Stefano |
28 agosto 08, 12:47 | #18 (permalink) Top |
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Ti rimetto un disegno dell'Alinghi 100 dove sono notate le posizioni dei servo, batteria e ricevente. la deriva é inserita in una scassa l'albero e il boma del fiocco sono posizionabili sui dei slittini in metallo. Gli slittini o barette sono sostenuti da supporti e o tiranti come per il fiocco. Il vericello é montato su supporti posizionati tra la scassa e la mura. l'accessibilità ai due servi si ottiene facendo delle finestre nella coperta , l'imperabilità la si ottiene con tessuti dacron autoadesivi come l'insigna usato per riparare o fare le lettere sulle vele vere. La batteria e la ricevente sono inserite in un recipiente stagno, io uso i fondi delle bottiglie di acqua minerale. L'idea di usare due vericelli, non mi sembra utile su questa dimensione di barca. Aumenti il consumo, devi usare un'altro canale, devi raddoppiare il circuito della scotta con i rinvii e bozzelli, una complicazione in più per avere solo problemi. Il gommino di prua é semplicemente l'ultima parte della prua vedi disegno ClaudioD |
28 agosto 08, 15:23 | #19 (permalink) Top | |
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In questo modo si possono fare le sfinestrature lasciando stare integra l'unica zona della coperta veramente sollecitata. Per chiarezza allego disegno modificato. Per quanto riguarda la baricentratura: il peso dell'elettronica dovrebbe quasi eguagliare in entinta` e bracci rispetto al CC quello dell'armo... comunque un calcoletto dedicato alla fine (con i pesi definitivi delle parti) prima di posizionare il bulbo e` sufficiente per non avere sorprese una volta poi messa la barca in acqua per mantenere l'equilibrio longitudinale sul galleggiamento.
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 28 agosto 08 alle ore 15:27 | |
28 agosto 08, 20:10 | #20 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
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Sarebbe vero quello che dice ClaudioV se la coperta avesse la funzione di trave . Nel mio progetto non é cosi, perché uso dei rinforzi tra la scassa e le murate come indicato nel disegnino. Non ho mai usato la coperta come trave. Questi rinforzi sono fatti con i tubi di carbonio da 5mm che sono posizionati a livello del bordo d'attacco e ugualmente a livello del bordo di uscita. L'altezza della scassa e di 10.5cm circa. Questa stessa configurazione a triangolo é usata sui Dragoni da competizione per compensare il braccio introdotto dall'albero che misura 12metri mentre il sottocoperta e di soli 80cm. Sui classe M , a titolo comparativo , la scassa difficilmente supera i 9cm di altezza e la deriva é lunga 50/55cm e puo' arrivare a 60cm ed il bulbo pesa tra 3.2 e 3.6kg. Non ho mai sentito dire che ci siano state delle rotture. Il ponte non é quasi mai usato come trave orrizzontale se non doppiato da tubi di carbonio o tondini. La scassa é rettangolare e serve anche come supporto per il montaggio del vericello con una basetta in compensato da 5mm. o con delle travi in legno. Dalla parte opposta la scassa serve a contenere la scatola per batteria e ricevente. Il vericello e la bateria da 6volt hanno lo stesso peso intorno ai 110g ed é utile per il centraggio poterli posizionare intorno al CC. La posizione del bulbo assicura il corretto centraggio longitudinale. Salvo errori di costruzione dello scafo, la barca non dovrebbe richiedere modifiche sulla posizione degli elementi citati per garantire una horizontalità della linea di galleggiamento. Potrebbe risultare utile spostare il bulbo circa 10-15mm verso poppa per fare abbassare la poppa in condizioni statiche, questa inclinazione iniziale si annulla quando la barca si mette in moto sotto la spinta del vento. Visto che gli AC20 non hanno problemi per rincorrere verso il peso più basso possibile, puoi sempre usare dei piombi da pescatore per creare una zavorra mobile. 100g a 45cm dal CC a poppa producono un braccio doppio di 220g spostati di 10cm dal CC. Adesso hai due opinioni e sei libero di farti la tua. Ciao ClaudioD |
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