16 novembre 22, 21:05 | #21 (permalink) Top |
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| Ottimo lavoro
Ciao Carlo, purtroppo su questo modello non posso darti consigli utili ma lo sto seguendo con molto interesse. Mi piace come sta venendo lo scafo. Il motore a bordo significa che lo farai navigante RC ? Mi confermi? |
17 novembre 22, 09:49 | #22 (permalink) Top | |
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| Citazione:
Si, lo faccio navigante. Purtroppo non riesco a farlo navigante a vela, troppe manovre e poi questo tipo di nave non stringe il vento, non va oltre il traverso, quindi non riesce a navigare in ambiti ristretti. Carlo
__________________ Dai un pesce ad un uomo e lo avrai sfamato per un giorno, insegnagli a pescare e lo avrai sfamato per sempre. (Confucio) I miei modelli: http://www.youtube.com/results?search_query=carloroma63 | |
17 novembre 22, 10:06 | #23 (permalink) Top |
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|
Ponti finiti e mordensati. Il risultato non mi entusiasma, ma non so come migliorarlo. Probabilmente i listelli, sottilissimi, hanno assorbito un po di colla e non assorbono il mordente. Sono invece abbastanza soddisfatto del mimetismo delle aperture necessarie per accedere all'interno. Devo ancora sistemare dei dettagli, ma non mi preoccupano. Carlo
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17 novembre 22, 22:51 | #24 (permalink) Top | |
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| Grandioso! Eccezionale notizia. Seguirò il tuo lavoro con ancora maggior interesse. Citazione:
Per una riproduzione che debba navigare a vela le vele auriche sono le più indicate, conviene scegliere il modello fra golette, golette a gabbiola, sloop o, al massimo brigantini golette esistenti. Come tu ben sai, io avendo già intensione di far navigare il mio modello anche a vela optai fin dall'inizio, in fase progettuale, per un armatura tipo schooner. Cionondimeno i problemi sono molti e il risultato è tutt'altro che scontato. Vedere il Vespucci navigare RC sarà comunque un piacere e pure un evento perchè non sono poi tanti ad averlo fatto, anzi forse saresti l'unico. Se non ti secca, vorrei farti alcune domande: quanto sarà il dislocamento del modello e come pensi di risolvere il problema della stabilità trasversale? Ultima modifica di alessandroROMA : 17 novembre 22 alle ore 22:59 | |
17 novembre 22, 22:55 | #25 (permalink) Top | |
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| Citazione:
Sono curioso di vedere quante aperture hai creato e come le hai fatte, potresti postare qualche foto in cui si vede il ponte senza coperchi? Stavo riflettendo che, in effetti, sulla parte statica non posso dirti nulla, ma sulla parte dinamica potrei forse rendermi utile, logicamente senza essere troppo invadente e con la massima umiltà. Ultima modifica di alessandroROMA : 17 novembre 22 alle ore 23:02 | |
18 novembre 22, 10:31 | #26 (permalink) Top | |
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Il tappo praticamente sarà un unico blocco: parte anteriore del ponte centrale, parte posteriore del ponte di prua (comprese le scale che scendono sul ponte centrale), cabina di prua, l'argano, il camino e le 4 imbarcazioni ai lati dell'argano. Rimangono fisse solo le parti laterali del ponte di prua, quelle più sottili ove appoggiano le imbarcazioni, che nella foto vedi coperte con il nastro di carta. la scelta dei punti di taglio è stata obbligata in funzione delle attrezzature di coperta, cercando di minizzarne l'intralcio. In pratica, per rimuovere i tappi di poppa e centrale non avrò alcun problema, per rimuovere il tappo del vano motore dovrò prima sganciare due stralli, ma non sarà un problema (la stessa problematica l'ho già affrontata e risolta sul Titanic) Per mimetizzare il taglio ho optato per far incastrare i listelli "alla greca", sfalsandoli quindi di soli 5mm. I "tappi" sono composti dal sottoponte di compensato da 1mm e dai listelli che ne sporgono sui due lati trasversali. Per le giunture longitudinali ho fatto in modo che il taglio corrispondesse alla naturale giuntura di due listelli. In un paio di casi ho dovuto correggere un errore di allineamento di un paio di decimi di mm, incollando un listellino e poi carteggiandolo fino a misura. Il problema che ora devo risolvere è che i listelli, dove non incollati al sottoponte, tendono a imbarcarsi leggermente, tenendo quindi sollevate le estremità. Ho già visto che con il phon riesco a dargli una certa precurvatura per far si che le estremità siano ricurve verso il basso, ora devo affinare la tecnica. Altrove, ove possibile, userò dei micromagneti Per la parte dinamica, posso dirti di aver già fatto la prova in vasca da bagno. Per permettere all'elica di essere completamente immersa ho dovuto aggiungere un kg di zavorra, ma credo che l'assetto finale ne richiederà di più. Per ottimizzare il momento raddrizzante, ovviamente tutto il peso si troverà il più in basso possibile. Per questo motivo ho alloggiato le batterie (4 LiIon 18650 in configrazione 2P2S) sul fondo, sotto l'elettronica, rendendole praticamente inamovibili e, per ricaricarle, ho previsto un cavetto lungo. Prima che lo chiedi, il foglio di alluminio che si intravede all'interno dello scafo serve a distrubuire in modo omogeneo la luce dei led che illumineranno tutti gli oblo. Con questo sistema mi bastano 6 led da 50 lumen per illuminare tutto. I fori che vedi nei ponti serviranno per far passare i fili per l'illuminazione delle cabine. I ponti verranno illuminati da 15 led smd da 1x1,5 mm (comprati già cablati con i cavetti) Carlo
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18 novembre 22, 20:18 | #27 (permalink) Top |
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Ecco i "tappi" Carlo
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19 novembre 22, 10:45 | #28 (permalink) Top | |
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| aperture sul ponte
Sto ammirando il sistema che hai adottato per accedere ai vani sotto il ponte. Le soluzioni da te scelte ti permettono sia di avere libertà di movimento, per la gestione delle parti meccaniche ed elettriche, sia di ottenere un ottimo camuffamento delle aperture. Per fortuna la disposizione del tavolato sul ponte ti consente un incastro: "alla greca, sfalsandoli quindi di soli 5mm". Spero di aver capito bene quello che spieghi in merito ai listelli che si imbarcano all'insù; anch'io non troverei niente di meglio che "dargli una certa precurvatura per far si che le estremità siano ricurve verso il basso". Forse potresti intervallare queste "fonate" con delle verniciature e asciugature per consolidare la posizione, ma dico forse. Prevedi possibile la presenza di acqua sul ponte durante la navigazione? Citazione:
Quindi tu preferisci arrivare man mano al dislocamento definitivo? Io ho preferito sapere già quanto potesse essere il dislocamento massimo e perciò ho riempito il modello di vari oggetti pesanti in modo che la superfice dell'acqua arrivasse alla linea di galleggiamento disegnata. Una volta raggiunta tale quota ho pesato il tutto (modello compreso). Chissà se supererai i cinque kg peso. La scelta di inserire anche l'illuminazione è un ulteriore pregio. I led, li farai azionabili a distanza? In caso positivo sarei molto curioso di imparare come procederai per copiarti, eventualmente. Spesso scelgo le soluzioni più complicate e le strade inutilmente più lunghe e tortuose. | |
21 novembre 22, 12:41 | #29 (permalink) Top | ||||
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Come batteria ho una 2S, quindi una tensione troppo elevata per un led solo (perdo più energia sulle resistenze che sui led) e troppo bassa per due led in serie (la luminosità sarebbe troppo variabile in funzione della carica della batteria), quindi probabilmente dovrò utilizzare uno step-up per alimentarli tutti in serie, con una ottimizzazione dei consumi ed una perfetta stabilizzazione della luminosità. Carlo
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22 novembre 22, 19:06 | #30 (permalink) Top | |||
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Non sapevo esistessero così piccoli, sono molto curioso di vedere il sistema una volta completato perché molto originale e ingegnoso. Citazione:
Immagino che l'interruttore sia collegato al canale della ricevente ma mi fermo lì, sono molto ignorante in materia. Solo per scambiare opinioni e fare quattro chiacchiere, non certo per darti suggerimenti, il fatto tuo lo sai bene e non hai bisogno di consigli, stavo pensando se sia veramente più conveniente lo step up, immagino per alzare la tensione di ingresso, rispetto all'uso di resistenze, della cui semplice ed economica applicazione non vedo grosse problematiche. Ipotizzo alcuni dati (poi magari i calcoli si possono riadattare meglio ad informazioni più precise). La batteria 2s al litio dovrebbe avere tensione nominale da 7,4 volt. I led potrebbero essere quelli con una caduta di tensione di 2 volt e corrente nominale dai 15 ai 20 mA. Mettiamo il caso peggiore: 20 mA. Se hai 6 led in parallelo che vogliono 20 mA l'intensità di corrente totale sarà di 120 mA e la potenza 888 mW, indipendentemente dalla resistenza che dovrà essere messa in serie ad ogni led per costituire il ramo del circuito parallelo da sei. Non mi sembra una corrente molto alta e la puoi gestire con una o più batterie aggiuntive, visto il peso e lo spazio ancora disponibile. Per quanto riguarda il valore della resistenza: ipotizzando una caduta di 2 volt sul led, ne rimangono 5,4 sulla resistenza, pertanto abbiamo R=(V-Vled)/I. R=Vr/I. R=5,4/0,02 =270 ohm. I valore è appunto 270 ohm che corrisponde al valore del resistore commerciale. Vanno benissimo quelle da un quarto di watt (250 mW) molto economiche poiché supporterebbero senza problemi i meno di 150 mW di potenza da dissipare. | |||
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