13 aprile 17, 21:45 | #31 (permalink) Top |
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Bene ragazzi! Di Wikipedia proprio non mi fido per niente ma se l'archeologo storico James Bruseth cita l'argomento su un suo libro, dove riferisce che a suo tempo gli spagnoli recuperarono 5 cannoni ed altro ciofeca non è. Quindi avendo da poco acquistato la monografia de la Belle ed avendo solo scorso alcune pagine riguardanti i cannoni, ho voluto controllare se la monografia tratta di questa cosa. A pagina 22 c' è questo scritto. Qui si parla di diversi cannoni addirittura. Per forza non c'erano più quelli sul ponte, ma solo quelli nella stiva. Peccato non sapere di che tipo fossero. Però mi faccio una domanda: questa notizia da dove l'hanno presa? Gli spagnoli avranno lasciato qualche scritto sulla faccenda! Bellissima questa discussione, mi avvince. Mario |
14 aprile 17, 10:17 | #32 (permalink) Top |
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Però mi chiedo: visto quanto scritto a pag. 22 come mai l'autore si domanda a pag. 103 " Ma la Belle è stata armata?" Gli spagnoli hanno recuperato dei cannoni dal ponte, per lo meno 5 se non di più, tenendo presente che i sabordi sono 6 i conti tornerebbero. Che tipi di cannone erano? Se i cannoni da 3 pollici non sono, secondo il Boudriot, utilizzabili per la difficoltà di ricarica causata da un rinculo quasi impossibile, allora che pezzi erano? Non credo si potesse trattare di pezzi a forcella, sembrerebbe più logico fossero pezzi su carretta, ed essendoci la difficoltà del rinculo perché non utilizzare cannoni a retrocarica? Disegno del Boudriot pag. 65 dove sui evince la posizione del cannone di prora e petriera. Non sono un gran modellista ma di artiglieria cinquecentesca (che poi è durata fino al 1700 senza troppe variazioni) ne conosco il funzionamento in quanto da molti anni partecipo in prima persona a rievocazioni storiche dove vengono simulate battaglie con cannoni sia a avancarica che a mancolo pur di campagna. Ecco due esempi Assicuro che per la manipolazione di quelli ad avancarica occorre dello spazio che sulla Belle non ci sarebbe . Non ho solo letto dei libri, ma ho pure messo in partica quello che ho letto. Quei cannoni e molti altri sono auto costruiti e perfettamente funzionanti copiando modelli esistenti nei musei. Cerco di capire il perché di tante cose senza dare tutto per scontato solo perchè viene presunto dagli studiosi. Molti sono degli ignoranti in quanto tengono conto solo delle loro idee, mentre altri, come il Boudriot, sono di gran modestia e lasciano, anzi invitano *altri *ad intervenire con soluzioni migliorative ovviamente comprovate. Ecco perchè sono grandi ed apprezzati, almeno da me. Ho imparato molto da costoro e se oggi il gruppo da me creato diversi anni fa guidato attualmente da mio figlio collabora con Alberto Angela nelle riprese di rievocazioni storiche non è certo per caso! Ciao Mario |
22 aprile 17, 22:28 | #33 (permalink) Top |
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Ecco alcune critiche formulate da Federico Ostan, realizzatore assieme a Giancarlo bassi della monografia della Palinuro e di due splendidi volumi "Costruiamo un modello di nave a vela" da me acquistati a suo tempo e da me interpellato su la Belle Hachette. Egli mi scrive: Di sicuro direi che il cannone da 3 libbre di Boudriot non mi convince per nulla e, per di più, quello dellHachette è uno schifo: la canna è OK, ma laffusto è del tipo in uso dopo la metà del 700 (dopo il 1763 per lesattezza) e, per di più, sbagliato: La tavola di base va da una fiancata allaltra (dovrebbe essere solo nella parte centrale ad unire *i due assali - vedi il 74 cannoni) La staffa di fermo degli orecchioni è mal sagomata (la parte semicircolare è troppo larga) e mancano i relativi fermi Manca tutta la ferramenta Il perno di fermo delle ruote è indecente Ciliegina sulla torta, la caviglia del cuneo per la regolazione dellalzo non deve rimanere mezza fuori ma deve essere inserita nel foro con tutto il gambo Comunque, se si vede la monografia del Boudriot *basterà fare un confronto tra il disegno di Boudriot e quanto proposto dalla Hachette e ci s renderà conto immediatamente che laffusto della Hachette è un concentrato di stupidaggini. Avendo acquistato anche il terzo fascicolo, sono andato avanti con i controlli: *una cosa allucinante, a cominciare dalla base del cantiere che, se non si provvede ad adeguati aggiustaggi e se non si sta attenti a quello che si assembla e non si aggiunge spessori ed irrigidimenti, viene tutta storta e si svergola. *Fra laltro i pezzi sono ricavati da tavolette di MDF di spessori diversi, da un minimo di circa 3.95 mm ad un massimo di circa 4.60 mm: me ne sono accorto controllando diversi pezzi (pseudo)uguali, dato che ho tre copie sia della prima che della seconda uscita Fra laltro nessuno accenna al fatto che, se vuoi una base del cantiere dritta e piana, devi organizzarti un piano di riferimento su cui staffarla (a meno di non usare quello del tavolo di cucina o quello del salotto?), *incollando fra loro alcuni strati di compensato su un piano ben controllato (io ho usato quattro strati di compensato di betulla da 6mm incollati sul piano rettificato della combinata che ho in laboratorio, compensando le eventuali deformazioni come dalla fig. 15.13 del nostro 1° Vol.) dove da pag. 407 a pag 430 viene descritta la realizzazione dell'invasatura e della *base di lavoro. Poi lordinata (a meno di un miracolo) così come dicono loro non si monta: se si vuole *un risultato decente si *deve riportare in scala 1:30 quella dei piani di Boudriot ed usarla come maschera per lassemblaggio, ma anche così viene un pressappoco (almeno rispetto ai piani) e per di più è troppo magra per ricavare il quartabuono (e siamo ancora ad unordinata centrale, dato che è la N° 3 verso poppa). Togliere il nero delle incisioni laser è unutopia, *almeno *procedendo come da istruzioni: forse si potrebbe provare solo carteggiando tutto linsieme dellossatura una volta montata, ma non credo proprio che spenderò altri soldi per quella schifezza: al massimo acquisterò ancora il quarto fascicolo tanto per vedere come va a finire la chiglia che, fra laltro, è di assoluta fantasia. Nei dettagli Langolo di inclinazione tra dritto di poppa e chiglia è sbagliato, anche se di poco (circa 1° o poco più) Lincastro dei due pezzi è unico e rimane visibile, mentre Boudriot disegna due tenoni che rimangono nello spessore e non si vedono Il ginocchio tra chiglia e dritto è troppo largo La chiglia è prevista in tre pezzi mentre Boudriot ne disegna solo due, uno più lungo a poppa (circa 11 metri) ed uno più corto a prua, e non mi si dica che quello lungo è fuori misura: i leudi liguri (circa 12-16 metri) avevano la chiglia in un pezzo solo, me lo ha giurato il compianto Pietro Berti. La chiglia è divisa in due parti secondo un piano orizzontale e NON PREVEDE BATTURA ! ! * (per cui il modellista dovrà farsela da sé ed è un lavoretto che te lo raccomando se non hai una fresatrice) e il dritto di poppa è tutto dello stesso spessore, anche lui senza battura e senza la zona a spessore ridotto per lincastro dei due primi corsi di fasciame (vedi i disegni di Boudriot ed *il nostro 1° VOL. fig. 3.60 e fig. 3.62) e questo disegno tratto dal volume L'Arte del Modellismo di Bernard Frolich Gli incastri delle due parti basse che compongono la chiglia sono tagliati male per cui, se non provvedi ad un adeguato aggiustaggio (e sulle parti inclinate non è proprio facilissimo) *i pezzi rimangono come da schizzo che ti allego come ti ho detto, ho tre copie del 1° fascicolo e li ho provati tutti ma il difetto rimane. A seguito di tutto ciò starò quindi molto attento e dovrò seguire molto la monografia del Boudriot che ho acquistato appunto temendo il peggio. Ciao Mariodoxe |
24 aprile 17, 15:42 | #35 (permalink) Top |
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Ho ancorato la base del cantiere ad una asse rigido in quanto troppo flessibile Ora è più stabile. Ho pure posizionato la chiglia e il 3° quinto per controllo. Oddio non è il top, ma secondo me può andare viste le mie scarse doti di modellista avrei fatto di peggio. Ora non so come procederanno col cantiere speriamo sia atto a collocare e centrare al meglio i quinti,. Ciao Mariodoxe |
24 aprile 17, 19:01 | #36 (permalink) Top |
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Ciao Mario, il commento del tuo amico Federico Ostan riguardo le giunture della chiglia che sarebbero, nelle sue 3 copie di ogni fascicolo, da aggiustare nella parte di congiunzione trasversale, nella mia unica copia risultano essere assolutamente e perfettamente a misura con scarto */- 0 ... E' sicuro che sta realizzando la Belle di Hachette stile arsenale? Mah! Un saluto Ty |
24 aprile 17, 21:31 | #37 (permalink) Top |
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Mah! Federico Ostan è un modellista e un creatore di monografie navali di un certo spessore. Per quanto riguarda il collegamento delle parti di chiglia ho misurato con il misuratore elettronico l'incontro delle palelle e ci sono dei 0,16 mm di scarto. Ovviamente la chiglia si imberla impercettibilmente al centro. Bisogna poi riprenderla con una levigatura. Nel modellismo d'arsenale misure di decimi di millimetro sono importanti in quanto nel complessivo finale non incontri più i pezzi. Tutto deve combaciare alla perfezione e qui mi pare ci sia molto pressapochismo. Per carità va più che bene soprattutto per me che devo imparare. Ciao Mariodoxe Ultima modifica di Mariodoxe : 24 aprile 17 alle ore 21:39 |
24 aprile 17, 22:06 | #38 (permalink) Top |
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Non ho fatto a tempo ad inserire la foto. Siccome le palelle *non si incontrano perfettamente ho dovuto levigare il tronco di chiglia verso poppa. Ora è perfettamente dritta. Come si evince non ho levigato le palelle (troppo difficile e pericoloso perché le puoi imbarcare) ma sopra e sotto. La chiglia sulle palelle risulterà qualche decimo di millimetro più sottile, ma almeno è dritta. Ciao Mariodoxe |
24 aprile 17, 23:19 | #39 (permalink) Top |
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Ho trovato una foto del cantiere con i quinti impostati. ho notato che la parte superiore del cantiere non ha i riscontri, come la parte sottostante, per l'allineamento dei quinti. Arrivato a quel punto dovrò studiare come procedere per ottenere un giusto allineamento sia perpendicolare che ortogonale. Ciao Mariodoxe |
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