08 aprile 17, 11:03 | #21 (permalink) Top |
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Intanto è arrivato il n° 2. Ho impostato e incollato le parti principali dell'affusto. Il legno risulta molto secco ed essendo ricavati i pezzi con le fibre in linea, si arrischia di spezzarli staccandoli. Bisogna fare molta attenzione ed essendo i pezzi piccoli consiglio di incidere le tacche con un bisturi e poi aiutandosi con la punta di un cacciavite premere quel tanto che basta per staccarli. Sembra che l'inizio prometta abbastanza bene. I pezzi sono forniti di tacche per l'allineamento e l assemblaggio. Ora lascio asciugare la colla. Questo affusto l'ho incollato di getto in quanto essendo i pezzi ad incastro si arrischia che a colla rappresa non combacino bene. Così invece con la colla fresca si possono adattare facilmente. Quando è tutto fisso si dovrà procedere alla cartavetratura in modo da togliere il pellame. Ciaodoxe |
08 aprile 17, 15:18 | #22 (permalink) Top |
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Io levigo a particolare finito in quanto alcune parti vanno incollate ( soprattutto quelle annerite dal laser) e molte volte la colla sborda e macchia, non solo ,ma se è troppo levigato la colla non prende bene. Quindi levigo con carta fino a 5.000 (bagnata) solo dove serve. Le mani di vernice sono date in molti casi fino a 15. Ho realizzato molti modelli di barche veneziane in "lustrofin" (tipo Riva) e ho ottenuto buoni risultati sia per l'incollaggio sia per la finitura che viene uniforme senza sbavature sui limitrofi dell incollaggio. Intanto prova di arrotondamento del blocchetto per realizzare il mozzo. con verifica dell ingresso della ruota e suo bloccaggio con spina. Ovviamente il tutto è provvisorio. Ciao Mariodoxe |
08 aprile 17, 21:58 | #24 (permalink) Top |
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C'ho pensato su da una settimana. A questo punto acquisto la monografia dl Boudriot e ne seguo l andamento allestendo quella a fascicoli settimanali ed eventualmente integrando se manca qualche cosa. Hanno scale diverse che si possono comunque correggere. Finito l'allestimento di quella a fascicoli, sarà più facile farsela direttamente dalla monografia. Ciao Mariodoxe |
09 aprile 17, 15:42 | #25 (permalink) Top |
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Per quanto riguarda cannone e affusto (carretta) ci sono state delle interrogazioni su altri forum. Trascrivo (copia incolla) alcune considerazioni fatte da un modellista su Modellisti Navali. Questo e' il cannone da 4 libbre in bronzo e la ricostruzione dell'affusto presenti al museo di Matagorda. Come si puo' notare la guancia e' in due pezzi (lo si nota dalle diverse venature del legno) ma non si vedono (dipendera' dalla foto?) gli incastri a dente. Il volume Artillerie de Mer tratta degli armamenti francesi dal 1650 al 1850. Ne deriva che dal 1674 al 1758 l'affusto non ha subito differenze costruttive e poichè la Belle e' del 1684 ci siamo come costruzione. In sostanza quindi la "GUANCIA" va realizzata in due pezzi con due incastri a dente e non in pezzo unico come si evince dalla monografia. Inoltre ( se li montava), la Belle non poteva avere pezzi da 4libbre. Non ci sarebbe stato spazio per il rinculo e ricarica. Boudriot presume che, montando pezzi da 3 libbre e considerando di usare le batteria di una sola fiancata, sarebbe stato necessario mettere il canotto in mare e l'attrezzatura di servizio sull'altro lato. Quindi un po' macchinosa la cosa. Da considerare anche che di palle di cannone sul sito archeologico neanche l'ombra mentre i pezzi da 4 libbre presenti sul relitto fungevano da zavorra. Il motivo per cui la Belle non potesse montare pezzi da 4 sta nel fatto che ogni pezzo da 4 era lungo 6 piedi. Quindi 12 piedi in totale da un lato e l'altro della barca. La larghezza massima del bastimento era 14 piedi e quindi e' improbabile che montasse pezzi da 4. Fatte queste considerazioni, posso cominciare realizzazione degli affusti in scala 1;12. Saranno realizzati 3 cannoni da 3 libbre con affusto da posizionare a tribordo pur avendo La Belle 3 sabordi per ogni fianco. Quindi esattamente come ha fatto Frolich. Una cosa e' certa, l'incertezza che sulla barca ci fossero cannoni e non invece petriere, molto piu' plausibili. Rimarremo con questo dubbio. Insomma per concludere le fonti sono un po' discordanti, io lascero' le guance in due pezzi. SAREBBERO state realizzate in due pezzi invece che SAREBBERO state realizzate in un pezzo unico. Sono entrambi condizionali, hanno la stessa valenza Ben detto. Faccio anch'io così. Ci sono un sacco di modellisti impegnati in vari forum sull esecuzione della Belle. Copierò a tutto spiano! Ciao Mariodoxe |
10 aprile 17, 14:39 | #26 (permalink) Top |
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è molto bello questo kit che stai/state facendo, se mi permetti un consiglio cercherei di scartare e eliminare i segni di taglio che alla fine sono anche quelli che rendono inconfondibile il kit rispetto al lavoro d'arsenale. anche io sulla Surprise nella fretta di costruire ne ho tralasciati qualcuno ma poi mi è dispiaciuto, specialmente il nero di alcuni tagli laser che magari non importa togliere completamente ma basta dagli giusto una scartatina per farlo smacchettare in modo casuale. ti rinnovo i complimenti per questo modello e lo stesso vale per gli altri che lo stanno facendo in contemporanea. Ultima modifica di wrighizilla : 10 aprile 17 alle ore 14:44 |
10 aprile 17, 16:19 | #27 (permalink) Top |
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Grazie wrighizilla, avendo acquistato la monografia del Boudriot, è ovvio che tratterò i pezzi come quelli della monografia anche se in scala diversa. Potrò inoltre realizzare molti particolari che credo la scatola di montaggio non annoveri. Basterà riportare in scala 30 quella a 36. Mi permetto di pubblicare due tipi di petriere: una su carretta o affusto l'altra su forcella sono due pezzi d'artiglieria che potevano essere ad avancarica o a retrocarica. Considerazione: sono pezzi che in retrocarica non abbisognano di essere rinculati per venir caricati. La petriera in uso a partire almeno dal Cinquecento di cui abbiamo testimonianze in area veneziana * è simile a un cannone o a un mortaio: come questi, è realizzata con una fusione di ferro, ma «il cannone petriero era molto più corto e leggero dei cannoni e colubrine suoi pari calibro. La canna era alquanto più sottile e la camera, la porzione interna dove si collocava la carica di lancio, era di calibro inferiore». Il suo calibro spazia mediamente tra le 30 e le 300 libbre. Allego la fotocopia della pagina *103 relativa all armamento della Belle ricavata dalla monografia del Boudriot. Allora cosa s'è scritto: sembra che non siano state trovate palle di cannone nel sito archelogico, quindi i quattro cannoni di bronzo da 4 libbre, piazzati a modi zavorra,(ovviamente in stiva ndr) erano destinati ad armare uno dei fortini e non la Belle. Mi sono chiesto: ma la Belle è stata armata? A seguito di queste considerazioni viene dedotto: ho previsto quattro petriere per ogni bordo (lato)ma il numero relativamente basso può essere aumentato a cinque o sei elementi. Queste sono supposizioni fatte dal autore e dai suoi collaboratori Bene ne faccio una anch'io: La Belle è fornita di sabordi, tre per bordo. A cosa servirebbero? Non certo *a buttare la spazzatura in mare, ma ad accogliere quattro pezzi d'artiglieria. Facile che per trasportare quattro cannoni di grosso peso *stivati la nave avesse problemi di stabilità e che quindi, essendo scortata da altre navi armate, fossero state sbarcate le artiglierie e relative pallottole. Quindi la supposizione dell impiego di petriere mi sembra moto logico, ma (in presenza dei sabordi) non fissate alle forcelle sulle murate, ma realizzate su carrette. Essendo supposizioni, credo che ognuno di noi sia libero di farle e di porle in atto. Che ne dite? Ciao Mariodoxe |
10 aprile 17, 17:06 | #28 (permalink) Top |
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Nella foto qui sotto, tratta da Wikipedia, direttamente dal Trecento i resti di uno dei più antichi cannoni a mascolo conosciuti. Si riconosce benissimo la culla del mascolo, attraverso cui preliminarmente il proietto era calcato nella canna e successivamente racchiuso posizionando il mascolo e forzandolo contro la parte posteriore dell'arma. Il mascolo è dotato di maniglia per una rapida movimentazione. In alto a destra sta un mascolo di cui è visibile la bocca: questa è lavorata accuratamente a giunto maschio per incastrarsi con sicurezza alla femmina della canna. * Ciao Mariodoxe |
11 aprile 17, 15:03 | #29 (permalink) Top |
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Amici chiedo scusa per l'ardire. Dopo aver esaminato la monografia della Belle del Boudriot faccio una mia ipotesi prendendo in esame alcune considerazioni Riprendo un pezzo di quanto specificato a pag 103 "...Supponendo che di debba combattere da un solo bordo, sarebbe necessario spostare sul lato opposto, l'alberatura di ricambio e il canotto, oppure metterlo in acqua a rimorchio. Il ponte così relativamente sgombro, rende possibile il rinculo e la ricarica." I pezzi verso poppa possono pure andare, ma quelli al centro e verso prua no. Riprendo un altro pezzo di quanto specificato a pag 103 ".....ma la Belle è stata armata?..." risposta : certamente si *altrimenti a cosa servivano i saborsi? Altra ripersa a pagina 103 "....l'utilizzo di petriere in ferro forgiato, del calibro di 1 libbra, è più appropriato...." Viene presentata una petriera a braga. Altra ripresa a pag 103 "...ho previsto quattro petriere per ogni bordo (lato) ma il numero relativamente basso, può essere aumentato a 5 o sei elementi. Ovviamente da collocare sulla murata. Mi permetto di sottolineare che queste sono solo supposizioni fatte dall'autore della monografia. Bene nessuno mi vieta di proporre una variante a tali supposizioni. Quindi: io realizzo i 4 cannoni proposti da Hachette (sembra da 4 libbre) e li sistemo in stiva, realizzo 6 petriere su carrette come da questo schema e le piazzo sui sabordi. Purtroppo non ho alcun elemento per realizzarle. O le faccio di fantasia, ricalcando le dimensioni del cannone riprodotto a pag 102, oppure se qualcuno è in grado di darmi delle dritte le accoglierei molto volentieri. Grazie Mariodoxe |
12 aprile 17, 11:05 | #30 (permalink) Top |
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Mi permetto di postare alcune note sulle armi a retrocarica veneziane tratte da Artiglierie navali in ambito veneziano: tipologia e tecniche di realizzazione di MARCO MORIN Per ragioni di opportunità e di spazio limiteremo queste succinte note al solo XVI secolo, periodo peraltro contraddistinto da alcune fondamentali evoluzioni attinenti sia alle bocche da fuoco, sia al loro munizionamento. Tra i pezzi a retrocarica troviamo - il moschetto da braga da 1 libbra, con un calibro di circa 45 mm e lungo intorno al metro - la petriera da mascolo e la petriera da braga da 6 libbre con 70 mm di calibro e una lunghezza, codetta esclusa, di circa 1 metro; - la petriera da braga da 12 libbre con un calibro di 95 mm e una lunghezza di 130 cm circa. Tutti i pezzi a retrocarica erano dotati di almeno due o tre mascoli, specie di otturatore mobile a forma di boccale destinato a contenere la carica di lancio ben chiusa da un tappo di legno; quelli da braga presentavano in culatta unarmatura di ferro deputata ad accogliere e trattenere il mascolo. Negli altri, meno comuni, la canna presentava in culatta un prolungamento aperto superiormente per lintroduzione e il posizionamento del mascolo. Tutti questi dati si riferiscono alle artiglierie di produzione statale e destinate ad impiego militare navale e terrestre; i dati relativi a quelle prodotte per i civili e destinate ad armare le imbarcazioni mercantili, su cui ancora non disponiamo di sufficienti notizie, potevano variare nella lunghezza e nel peso in rapporto alle particolari specifiche indicate dal committente. Alcuni documenti testimoniano lesistenza di cannoni petrieri ad avancarica di calibro medio/grosso ma si tratta di casi non frequenti 32: in una importante opera a stampa 33 della seconda metà del secolo troviamo elencati cannoni petrieri da 250, 200, 100 e 30 libbre. ecco un esempio di petriera a mascolo su carretta Spero possa esser utile. Ciao Mariodoxe Ultima modifica di Mariodoxe : 12 aprile 17 alle ore 11:11 |
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