08 agosto 24, 20:44 | #91 (permalink) Top |
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Riguardo la navigazione della tua barca sia a vela che a motore e direi che si comporta nello stesso modo in cui si comporta la mia, probabile il fatto di non sentire molto Il timone a bassa velocità è una peculiarità del tipo di imbarcazione . Questo limite si supera agevolmente con un colpo di motore oppure per effettuare una navigazione esclusivamente a vela se non c'è abbastanza vento che ti permette di virare di prua basta lascare le vele e abbattere dalla parte opposta Alla fine del tuo video YouTube mi ha proposto uno dei video di questo modellista, Dacci un'occhiata sembra molto interessante https://www.youtube.com/@modellinavalipb/videos
__________________ https://www.flickr.com/photos/29322916@N05/albums La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre!. (Albert Einstein) |
10 agosto 24, 20:16 | #92 (permalink) Top |
User Data registr.: 20-03-2013 Residenza: ROMA
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| Timone
Ciao Crono. Il fatto di "non sentire il timone" non credo che dipenda dal tipo di imbarcazione (anzi sono sicuro) ma dal fattore di scala. E' un discorso fisico basilare che riguarda tutti i modelli in scala. Quando si riproducono navi esistenti la scala è riferita a misure lineari (come lunghezze, larghezze e altezze) mentre le superfici vengono ridotte al quadrato. Se sulla nave vera la superfice delle vele, del timone e di tante altre parti influenti sono efficaci, sul modello non sarà così o lo saranno molto di meno. Tanto la riduzione in scala è elevata tanto pù il fattore di scala influirà. Se vuoi provare a fare due calcoli ti renderai conto che è proprio così. Prova a ridurre una superfice velica o un volume immerso. Ho visto che tutti i modellisti che riproducono alla perfezione galeoni e vascelli, quando vogliono farli navigare, devono aggiungere delle "protesi" (di solito in materiale plastico o similare trasparente) ai timoni originali. Queste "protesi" di fatto creano timoni con superfici molto più estese (almeno una ventina di volte ma anche di più). I timoni originali non avrebbero alcun effetto. Questo problema (cioè il fattore di scala) si ripercuote anche (anzi di più) sui volumi. Il volume immerso viene scalato addirittura al cubo. Questo comporta tutta una serie di problemi fra cui la stabilità laterale. Problema che viene risolto quasi sempre con l'aggiunta di pinne a bulbo sotto lo scafo. Sono estremamente antiestetiche secondo me, ma chi fa gaeloni e vascelli RC è costretto a metterle (salvo poi rimuoverle, per fortuna, in esposizione statica). La pinna a bulbo, portando il peso in basso, riesce ad abbassare il baricentro quel tanto che basta per avere una certa stabilità laterale. Si potrebbe ottenere lo stesso risultato senza pinna a bulbo ma la zavorra (essendo più in alto perchè contentuta nella stiva o quantomeno nella sagoma dello scafo) dovrebbe essere molta di più (cioè molto più peso). E qui viene il problema del fattore di scala per i volumi. L'aumento di peso, per garantire un sufficiente abbassamento del baricentro, supererebbe quello che è il massimo possibile consentito dal volume immerso (perchè ridotto al cubo). Ricordiamoci che è il volume immerso che costituisce la spinta di galleggiamento. Quelli della Robbe Valdivia hanno risolto il problema in maniera brillante, hanno barato un pò ma nessuno se ne accorge e hanno evitato la pinna a bulbo. Io non ho dovuto barare perchè il progetto l'ho fatto io e non ho riprodotto in scala un modello esistente (come il caso della Valdivia appunto). Se avessi riprodotto la Valdivia in scala rispettando perfettamente tutte le misure, con ogni probabilità, il modello si sarebbe ribaltato. Comunque con i modelli più recenti è più facile rispetto ai galeoni e ai vascelli (o comunque tutte le navi dal 1500 al 1800 grosso modo). Per quanto riguarda il colpo di motore hai ragione. Cambia tutto se sul timone scorre velocemente il fluido (tanto più se è un profilo biconvesso come il mio). Quindi per favorire l'azione di timoni non sovradimensionati o si manda il modello RC veloce oppure si attiva l'elica che muove l'acqua più velocemente sul timone. Con elica in azione il mio modello gira anche da fermo e fa virate relativamente strette. Per sapere se ad una certa velocità il mio timone è efficace, anche senza azionamento dell'elica, devo fare delle prove. Dunque o aspetto una giornata con vento buon vento oppure spingo manualmente il modello da riva verso il largo con tutta la forza e poi aziono il timone (senza attivare l'elica) spostando immediatamente dopo la barra tutta a destra o tutta a sinistra. Se non vira così, è presumibile che non lo farà mai senza attivare l'elica. Se lo farà posso capire empiricamente (man mano riducendo la spinta) a che velocità il mio modello riuscirà a virare con il solo abrivio dato dalla propulsione a vela, senza ausilio del motore. |
10 agosto 24, 20:28 | #93 (permalink) Top |
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|
Per quanto riguarda il link video ti ringrazio di avermelo condiviso. Conosco Ivano Bettini da tantissimo tempo, non di persona ma attraverso Youtube. Mi piacciono molto i modelli che fa, e lo considero un bravissimo modellista. Usa anche lui una pinna stabilizzatrice sotto la chiglia. Vedendo il suo video, noto però una grossa difficoltà a navigare solo a vela, nonostante un pò di vento ci sia. Virate complete solo a vela non ne ho proprio viste. Nemmeno abbattute. Se mi sono sfuggite seganalmi il minuto. |
12 agosto 24, 13:42 | #95 (permalink) Top |
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Mi ero dimenticato che il fattore di riduzione dell'opera viva è cubica (eppure lo sapevo!.. mi rifiuto di pensare che la colpa è dell’età) Come probabilmente avrai notato dalle foto in cui si vede l'opera viva a poppa del mio veliero il timone è già più grande, quello originale prima delle modifiche che dà statico venisse fuori qualcosa di navigante era tre volte più piccolo e questo abbinato a una lama di deriva ( sicuramente antiestetica) è sufficiente a permettere abbattute e qualche virata(anche se non a livello di una IOM) facendole tenebre un buon grado di risalita della direzione del vento Progettando lo scafo da zero almeno la derivata piombata può essere evitata ma quello essendo nato come vederlo statico l'unica soluzione per non smantellare tutto lo scafo era quella e poi com'è già notato per il timone che deve essere aumentato anche la chiglia originale dello scafo non offrirebbe superficie che contrasta lo scarroccio dello stesso. Purtroppo quando si riduce un modello in scala bisogna essere pronti al scendere a dei compromessi la lama di deriva è il timone maggiorato sono tra questi Come si come si intravede dalla foto la deriva è montata sulla chiglia dello scafo su un supporto mediante due bulloncini così da permettermi di toglierla per mettere la barca sul invaso statico E in queste due foto vedi la superficie del timone prima e dopo PS per postare le foto di grandi dimensioni ti avevo già risposto la prima volta che lo hai chiesto, guarda bene
__________________ https://www.flickr.com/photos/29322916@N05/albums La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre!. (Albert Einstein) Ultima modifica di CRONO : 12 agosto 24 alle ore 13:48 |
12 agosto 24, 14:01 | #96 (permalink) Top |
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In oltre dimenticavo di dire che uno dei gruppi di modellisti che frequento ha il Vldivia come navigazione non è niente di che... anzi certamente è un bel modello che in una vetrina o in una piscina con poco vento fa la la sua scena ma se lo metti in un lago con un po di onde e il vento un pelino più forte inizia a imbarcare e in men che non si dica ti trovi con un sommergibile
__________________ https://www.flickr.com/photos/29322916@N05/albums La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre!. (Albert Einstein) |
13 agosto 24, 00:42 | #97 (permalink) Top |
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| timoni e derive sovradimensionate, e altro ...
Ciao Crono, tu hai scritto: "Purtroppo quando si riduce un modello in scala bisogna essere pronti al scendere a dei compromessi la lama di deriva è il timone maggiorato sono tra questi" Certo, hai ragione è proprio così, la mia non era una critica assolutamente, solo una preferenza personale, dovuta anche alla difficoltà di navigare in acque basse. "Come si come si intravede dalla foto la deriva è montata sulla chiglia dello scafo su un supporto mediante due bulloncini così da permettermi di toglierla per mettere la barca sul invaso statico" Ottima soluzione, il tuo modello è veramente bello da vedere. Ma poi ha un valore eccezionale data la sua storia e provenienza. "Come probabilmente avrai notato dalle foto in cui si vede l'opera viva a poppa del mio veliero il timone è già più grande" Anch'io ho disegnato un timone molto più grande rispetto ai canoni dell'epoca. Non ho voluto esagerare e spero che basti anche per la navigazione a vela. "PS per postare le foto di grandi dimensioni ti avevo già risposto la prima volta che lo hai chiesto, guarda bene " Scusami non ci avevo fatto proprio caso. Ora lo guardo e ci provo, spero di riuscirci. "In oltre dimenticavo di dire che uno dei gruppi di modellisti che frequento ha il Vldivia come navigazione non è niente di che... anzi certamente è un bel modello che in una vetrina o in una piscina con poco vento fa la la sua scena ma se lo metti in un lago con un po di onde e il vento un pelino più forte inizia a imbarcare e in men che non si dica ti trovi con un sommergibile " Beh, questa per me è una vera notizia. Non lo sapevo e non me lo immaginavo. Sebbene, infatti, mi ricordo che la casa costruttrice avvertiva di non navigare con vento troppo forte non pensavo avesse di questi problemi. D'altro canto che vuol dire vento forte, tutte le imbarcazioni rischiano con vento forte. Io mi ero probabilmente ingannato vedendo i filmati girati in piscina (proprio come dici tu) e pubblicati sul canale Youtube Subwaterfilm, come questo ad esempio: https://www.youtube.com/watch?v=5nEVdMJsQco&t=43s Li ho sempre presi come esempio da seguire e mi rammaricavo di non aver mai visto quel modello prima che iniziassi a disegnare il mio (ma non poteva essere altrimenti perchè loro lo hanno fatto dopo). Forse avrei copiato molte loro soluzioni. Per quel che riguarda la stabilità laterale l'hanno ottenuta (come scrivono loro stessi) aumentando il pescaggio dello scafo (in pratica l'altezza dello scafo è maggiore dell'originale). Nessuno se ne accorge (bisognerebbe mettere i due disegni a confronto) e il modello in scala è comunque armonioso e proporzionato anche dopo queste modifiche. Devo dire che è molto bello ed elegante. In questo modo hanno portato più in basso la zavorra e nel contempo hanno aumentato il volume immerso ottenendo, di conseguenza, la possibilità di aver un maggiore dislocamento (sfruttato tutto in ulteriore zavorra posizionata in basso). Ultima modifica di alessandroROMA : 13 agosto 24 alle ore 00:47 |
13 agosto 24, 12:53 | #98 (permalink) Top |
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Circa la stabilità laterale del Valdivia non vorrei sbagliarmi ma la stessa Robbe produceva un kit proprio per quello scafo composto da una lama di deriva piombata da applicare sotto la chiglia. Per non parlare della gestione delle due rande che si muovono all'unisono sulla stessa cremagliera/catena che quando ha un problema salta è non si muove più nulla L'unica cosa che invidio è la gestione del doppio fiocco che avviene su un argano separato Quindi, è un modello attraente alla vista ma poco pratico. Oppure, devi essere così abile nella messa a punto e nell'assemblaggio del modello, arricchendolo con il tuo tocco personale, che per il modellista medio risulta quasi impossibile completare il progetto senza errori. Ti mando in privato le istruzioni pdf del montaggio del valdivia
__________________ https://www.flickr.com/photos/29322916@N05/albums La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre!. (Albert Einstein) |
13 agosto 24, 16:24 | #99 (permalink) Top |
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In questi tre video ai cambi di direzione ho sempre fatto abbattute, in tuttie tre casi non ho utilizzato il motore https://mega.nz/file/ZEk0hLBZ#YN2rWA...uMt9PVTqShoyQI https://mega.nz/file/wIUGkSYA#JV2mzt...ehHHRsgQQVsZfI https://mega.nz/file/MZdiUTSZ#AvdjJq...U_N3eKw7WLWOEs Quando mi ricapita faccio il filmato di un paio di bordi a fianco al Valdivia Intanto attendo i progressi il del tuo motoveliero
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13 agosto 24, 21:12 | #100 (permalink) Top |
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| Navigazione
Bella navigazione Crono bravo, complimenti, ma che lago è? Non è che è il Turano o il Salto? Si, la cremagliera della Valdivia mi lasciò un pò perplesso già a suo tempo ma non immaginavo che fosse così problematica. Dopo aver pensato al mio sistema, ho scoperto che quello più usato è il sistema chiuso. Un anello di corda viene movimentato in un verso o nell'altro da un verricello e tutte le scotte sono attaccate lì. Io non uso questo sistema, anche perchè a suo tempo non lo conoscevo e non mi è venuto in mente. Grazie mille. |
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