21 aprile 20, 23:55 | #11 (permalink) Top | |
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Ciao sub53! allora, in realtà non esiste un regolamento per la competizione riguardante i modelli, perchè mai nessun modello ha partecipato a un evento così ma puo essere iscritto (regole UIM) come modello endurance senza particlare limite di potenza.(perchè esistono le gare di modelli a scoppio ed elettrici con varie categorie). Diciamo tutto ciò è motivato da più cose: la voglia di costruie e di sporcarci le mani, di imparare, di porsi un obiettivo, di condividere una passione in amicizia e... si spera... di dare visibilità al mondo del modellismo come il nostro. Per la futura gara il pilotaggio sarà quello solito (per ovvie qustioni di scurezza) a vista e 2.4Ghz da uno scafo appoggio dove saremo imbarcati (e quindi veloce anche quello) a seguire lo scafo a 20-50 mt di distanza. Il pilotaggio remoto è la seconda parte di questo progetto, l'idea è di percorrere circa 20 km (essendo per metà siciliano intendevo fare la distanza Milazzo-Vulcano (curioso anche di sapere come portare il modello giù seguendo lo scafo comunque con uno scafo appoggio per sicurezza e legge) facendoci anche una vacanza eh...Abbiamo optato per un sistema di pilotaggio a 433Mhz e video a 1.2Ghz (900 forse troppo bassa qulità?!).. con antenne direzionali e a polarizzazione circolare. Ovviamente una tale distanza impone che una delle due antenne sia ad una altezza di almeno 30 metri mentre l'altra è calcolata ad altezza 0. (viviamo su una specie di sfera), problema che si risolve facilmente se la costa è a picco sul mare come nel tratto citato. Questo per noi è un mondo nuovo, e qualsiasi consiglio sarà ben accetto ma NON in questa discussione per non provocare sovrapposizioni inutili. Questo argomento però lo tratteremo appena giungeremo a buo punto con tutto lo scafo (cosa che ci preoccupa ora) faremo una discussione nella apposita sezione FPV! Grazie mille
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22 aprile 20, 00:23 | #12 (permalink) Top |
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Ciao, le prese d'aria ovviamente vanno messe in zona protetta il più possibile, tuttavia bisogna tenere in considerazione anche le uscite verso poppa per favorire la circolazione e mantenere il locale motori ad una temperatura decente per non ridurre il rendimento dei motori stessi. Inoltre mi permetto una osservazione; è probabile che possa entrare una piccola quantità di acqua, a tal proposito, suggerisco lo svuotamento della sentina col sistema del sifone, in poche parole; un sifone capovolto con il gomito abbastanza alto, una estremità, quella interna, bassa al limite della sentina, l'altra collegata ad una presa a mare rivolta verso poppa, in modo tale che la depressione che si viene a creare, consenta l'esaurimento dell'acqua. Per la rotazione dei motori, ho scritto destro perché in genere, la rotazione delle eliche è dal centro carena verso l'esterno, quindi il destro gira in senso orario con valvola modificata. Avete già pensato alle linee d'asse nella loro interezza?
__________________ Never forget it. Ultima modifica di dooling : 22 aprile 20 alle ore 00:25 Motivo: .......... |
22 aprile 20, 01:42 | #13 (permalink) Top | |
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__________________ Se è vero che il denaro parla, l'unica cosa che gli ho sentito dire è «addio» (dal film Analisi di un delitto) | |
22 aprile 20, 08:03 | #14 (permalink) Top | |
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Il disegno della coperta non sarà facile ma divertente.. Per la sentina avevamo pensato a delle valvole di non ritorno (ne vendono alcune piccolissime, diametro 3mm) da mettere lateralmente. Però è interessante il fatto, al quale non avevamo stupidamente pensato probabilmente perché l'ultimo copartimento a poppa sarà isolato (quindi non collegato al vano motori dove potrebbe arrivare acqua), di mettere le uscite della sentina a poppa, aiutate dall'effetto "ventosa" che si crea in navigazione... grazie! Troveremo un modo per sfruttare tale effetto. Si credo di essermi confuso sul senso di rotazione dei motori, comunque.. ci siamo capiti.. Per le linee d'asse: ovviamente zero snodi cardanici ecc (data la potenza sarebbero solo punti fragili e dissipatori di poteza), i motori saranno inclinati e in linea con gli assi elica. Si pensava a assi in acciaio al wolframio da 5mm passanti in un astuccio in acciaio da 8, con due boccole in bronzo e paraolio per lato, passaggio olio in caduta con nippless in testa. Gli assi avranno incisa una spirale per favorire la lubrificazione lungo l'intero asse (ovviamente diverse in base al senso di rotazione), l'innesco delle eliche sarà con drive dog e cuscinetto reggispinta doppio sulla staffa degli assi (così da non far gravare la spinta assale sui motori ma sulle staffe, e avere anche un raffreddamento naturale dato che sono immerse) e interno all'astuccio, nella parte di ancoraggio all'interno dello scafo. Il fissaggio degli assi allo scafo sarà: Interno tramite una staffa a doppia T nella quale verrà saldato l'asse e poi imbullonato all'carena interna tramite altre staffe fissate allo scafo con tessuto di vetroresina-microballs-stucco in fibra. Esterno tramite taglio della carena e passaggio della staffa in acciaio da 3mm ripiegata su sè stessa e fissata con diversi strati di fibra di vetro all'interno dello scafo Non so se sia chiaro, è piuttosto complicato da scrivere... In allegato un disegno del sistema originario con misure in scala (si nota l'angolo dell'asse di 13°, minore dell'originale 18°ma maggiore dell'angolo finale ottenuto di 11°.) adottando una via di mezzo del sistema FSR-V: A differenza del disegno allegato, gli assi nello scafo avranno un astuccio unico e non due parti distinte (interno scafo e staffa). Altra differenza la staffa: nel disegno come nell'originale è imbullonata allo scafo, soluzione troppo "leggera" per il modello date le potenze in gioco e creava più disturbo di flussi alle eliche rispetto alla soluzione finale sopra descritta. Quando arriveremo alla sessione assi sarà tutto più chiaro con tante foto in allegato ;-) Collegamento assi-motori sarà tramite giunto elastico a 4 petali (fornito su richiesta dalla MATHE) 26x45mm con capsula in acciaio. Questo sistema assi è utilizzato negli stafi da competizione fsr-v di tutte le categorie, quindi piuttosto collaudato... ma non si sa mai...
__________________ Memento Audere Semper Ultima modifica di LumacheFertili : 22 aprile 20 alle ore 08:11 | |
22 aprile 20, 08:14 | #15 (permalink) Top | |
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Ahaha
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22 aprile 20, 15:33 | #16 (permalink) Top |
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| ho aperto due pagine, una per leggerti ed una per risponderti
Ciao, perfetto!!!! Il vano radio deve essere stagno, curate la tenuta degli astucci timoni e siete a posto, per il resto, ci sarà solo la presenza dei tubi di raffreddamento che non daranno alcun problema perché solo "di passaggio". Il sistema del sifone, non è farina del mio sacco, data l'età ed i miei trascorsi, lo ricordo sui primi scafi Riva, Florida/super Florida e forse, Ariston, avevo preso in prestito la soluzione per installarla sui miei scafetti. Per il motore, nessun problema, l'importante che non si rubino l'acqua a vicenda. Eccoci alla parte più delicata; guardando il disegno, approvo assolutamente (per quello che può valere il mio giudizio) il sistema da te proposto, solo piccole osservazioni; date le potenze in gioco; farei piastra e contropiastra, quest'ultima annegata nella carena, collegate da bulloncini passanti ed impermeabilizzata con silicone marino. Ok per le boccole in bronzo specifiche bronzo al piombo/fosforo, data la minima tolleranza, direi superfluo il paraolio, buona l'idea di lavorare l'asse, si comporterà come una "coclea" al contrario, dall'alto verso il basso anziché come utilizzata normalmente. Doverosa la presenza del reggispinta per non causare guai al giunto. Permettimi la solita osservazione; data la presenza del giunto elastico, non farei l'astuccio porta asse tutto in un pezzo ma, l'ultimo tratto, circa 7/8cm staccato dal resto dell'astuccio ma collegato ad esso tramite un tubo in gomma telata tenuto in posizione da un paio di fascette, consentirà una sorta di autoallineamento in base alle vibrazioni non smaltite dal giunto. Piastra e contropiastra anche per il cavalletto portaelica. Bene la riduzione dell'angolo assi, per ridurre la componente di spinta verso il basso, tenete presente la distanza pala elica/carena, circa il 10% del diametro elica.
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22 aprile 20, 18:29 | #17 (permalink) Top | |
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Vano radio: sarà tutto un compartimento dello scafo (il primo), isolato e stagno, posto esattamente sopra ai timoni così da avere meno distanza per la tiranteria servo-timoni (un servo da 60kg, anche se sovradimensionato...meglio). qui verrà posizionata tutta l'elettronica del modello, passeranno i tubi delle prese acqua dinamiche per il raffeddamento dei motori (una presa da 5mm per ciascun sistema dinamico, posta dietro l'elica, poco prima del timone) cn doppio incamiciamento per sicurezza nel vano radio. In più per ciasun motore ci sarà una presa acqua con pompa a depressione (collegata al carter di ciascn motore). ancora da deciderne il posizionamento (poco a prua dell'uscita assi? così da "prendere" l'acqua che andrebbe altrimenti a scontrarsi contro gli assi facendo resistenza? o si toglierebbe acqua alle eliche?...!?!?!?!?!) Sistema sifone: perfetto! vedremo come realizzarlo facendo un sifone nel compartimento 2 (unico dove può arrivare e ristagnare in navigazione la possibile acqua) un tubo lungo tutto il compartimento 1 e scarico in mare a poppa. Per curiosità.. che scafi avevi fatto?!! "Per il motore, nessun problema, l'importante che non si rubino l'acqua a vicenda"... non l'abbiamo capita..!! Ecco si! nel disegno mancano alcuni dettagli che non fanno parte del sitstema "asse" che interessava capire riproducendo il reale in scala. Oltre alla giustissima contropiasta che dici tu, annegata nella carena (esattamente in quel punto ci sarà tutto il vano radio sopra citato).. aggiunta a questo va detto che per ottimizzare la resistenza dello scafo in quel punto (ci sarà la sollecitazione delle staffe portaelica e sopratutto dei timoni) tutto il fondo a V verrà riempito creando un piano sul quel poi verrà fissato il servo timoni, i servi motori, servi flap, le batterie, e tutta l'elettronica. Sarà riempito con una miscela di fibra di vetro tritata, resina epossidica e microballs cave (la fibra di vetro tritata la ricaveremo dagli avanzi del tessuto di vetro per fare la carena, opportunamente tritati).Tale pasta sarà notevolmente resistente ma allo stesso tempo leggermente elastica, teorizziamo uno spesso da 0,8 a 2cm.. quindi mooolto resistente. Oltre a questo sarà rinforzato internamente con una piastra di acciaio da 2mm l'uscita degli assi elica (in pratica una piastra rettangolare con un foro ellittico per far passare ciascun asse. Anche questi immersi nella carena con la soluzione detta per la contropiastra detto sopra. In più: tutto il fondo dello scafo da questa sezione al vano motori (sezione 2-3 appena arrivano le foto sarà più chiaro) saranna "piaificati" ovvero la V dello scafo sarà riempita in questo modo : come detto dove c'è il vano radio e uscita timoni e porta assi con la pasta vetroresina/resina epossidica e microballs; la sezione 2 e 3(ovvero dove c'è luscita assi con il rinforzo a piastra detto e il vano motori) sarà riempita con polistirolo alta densità e resistenza centralmente, dove passano gli assi e i supporti motori la famosa miscela già citata di resina ecc ecc e lateralmente schiuma poliuretanica a cellula chiusa; il tutto coperto da due strati da 163gr/mq di tessuto di vetro e epossidica. Per la lavorazione degli assi: esattamente come dici, l'incisione a spirale farà da "vite senza fine" per portare l'olio in caduta nell'astuccio per la completa lubrificazione di tutto il sistema. Da considerare anche la tua soluzione per alleggerire il carico di vibrazioni al giunto elastico..! Noi pensavano di lasciare completamente liberi gli ultimi 10 cm degli assi (ovvero senza astuccio) per poi essere collegati al giunto elastico. Per la riduzione dell'angolo assi abbiamo preso come riferimento il raggio delle eliche più grandi utilizzate con quei motori (raggio 37mm) + 5mm tra pala e carena, credo possa andare! Unica cosa (pero ora...) che non sappiamo possa essere utie è l'filatura dei timoni dalla parte di prua. Poi verrà la parte "motoristica e sarà certamente da spaccarsi la testa farci entrare tutto ahha
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22 aprile 20, 19:29 | #18 (permalink) Top |
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Perfetto per il vano radio con coperchio trasparente i plexiglas per controllare eventuali anomalie, perfette le prese a mare poste fra le eliche ed i timoni non troppo vicine alle prime per evitare la turbolenza dell'acqua, piuttosto leggermente spostate di lato per aspirare nel pieno del flusso. Per le prese a mare delle pompe a depressione, potresti posizionarle esternamente alle eliche, non sporgenti come le precedenti, ma inclinate verso prua in dinamica, tutte tagliate a fetta di salame, queste ultime sporgerebbero in misura insignificante e non creerebbero turbolenze di sorta. Il furto reciproco di acqua, è inteso, purchè le eliche non siano troppo vicine tra loro, compatibilmente con le posizioni dei motori. Assi: intendevo così; l'ultimo pezzo di astuccio di circa 7/8 cm, ma anche meno, quello con la portata della boccola, collegato all'altro con tubo in gomma telata, devono rimanere altri 10 cm circa di asse completamente liberi verso il giunto. A proposito di boccole, hai pensato in sede di costruzione, a ricavare una piccola e leggera ragnatura? Il meato d'olio che si forma favorisce la lubrificazione asse/boccola. Aspettiamo le foto dello scafo ed allestimento per eventuali commenti. Nella prossima pagina le foto.
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22 aprile 20, 19:41 | #19 (permalink) Top |
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| https://www.baronerosso.it/forum/att...1&d=1587573073 https://www.baronerosso.it/forum/att...1&d=1587573110 https://www.baronerosso.it/forum/att...1&d=1587573142 https://www.baronerosso.it/forum/att...1&d=1587573206 https://www.baronerosso.it/forum/att...1&d=1587573271 Il cat monterà lo Zenoah 260 PUM, che intendo spremere, ho aperto una discussione ma, per problemi di vario genere, sono fermo. L'ultimo, il colibrì, è stato allungato per ospitare un 15cc, inoltre ho allungato la linea d'asse per arrivare ad un piede poppiero, una volta messo in linea, taglierò l'astuccio per limitare al massimo le turbolenze davanti all'elica, non mi dispiace sperimentare. Non mi sembra il caso di affilare i timoni come un rasoio, un arrotondamento è più che sufficiente.
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23 aprile 20, 02:26 | #20 (permalink) Top | |
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Ed ecco qui le prime foto dello scafo (senza coperta) La costruzione dello scafo, per ragioni di strutturali e ptratiche (montaggio della meccanica e hardwear) è stata suddivisa in tre fasi: 1- Costruzione carena,e murate. Costruzione vano radio. Sistemazioni motori, sistema propusione e di governo. Sistemazione sistema di scarico. Sistemazione sistema di raffreddamento. Sistemazione sistema elettrico. Sistemazione sistema carburante. 2- Allargamento caliciatura parte superiore. Rinforzi strutturali per coperta completa. Costruzione profilo coperta esterna. 3- Costruzione coperta completa. Qui siamo al 25% della fase 1. Nella FOTO 1 si può notare lo scafo completo (in realtà ancora da rifinire in questa foto), come sarà per tutta questa fase, suddiviso in 5 compartimenti: 1 ospiterà il vano radio, 2 ospiterà espansioni, serbatoio e uscita assi, 3 vano motori e cabina superiore con futura camera e sistema FPV (isolato) 4 e 5 vuoti con riempimento galleggiante. La lunghezza da prua a poppa è 210cm. La larghzza massima è di 45cm. La travatura interna in compensato marino (7mm) tagliato al laser da una unico foglio di compensato marino di 260x120cm. Il taglio laser è estremamente preciso ma tutti i bordi DEVONO essere carteggiati per dover portare via la bruciatura del laser stesso e poter lavorare. Il disegno vrenderizzato in CAD, il taglio (che dura a seconda del materiale e dello spessore dello stesso) nel nostro caso è durato circa 35 minuti. Ogni pezzo viene assemblato con incollaggio con resina epossidica e inchiodaggio con chiodini in ottone da 6x2mm (uno ogni 6mm di distanza) L'intero primario dello scafo è composta da tavolette di balsa (4mm) poste in modo perpendicolare. A loro volta rinforzate da listelli di balsa da 4mm di spessorex 10 di larghezza a una distanza di 3cm uno dall'altro. Tali listelli vengono poi rinforzati da un doppio listello trasverzale sempre di 4x10mm (FOTO 2) ogni coppia di listelli di rinforzo trasfersale viene infine rifestito da un ultimo strato di balsa da 2mm. (FOTO 3). Tutto questo procedimento è ad opera di incolaggio con resina epossidica e inchiodaggio con chiodini in ottone da 6x2mm. Risultato finale es FOTO 4 e 5. Questo prcedimento di rinforzi anche a metà longherone non verrà fatto nel compartimento 5 poichè oltre che appesantire la prua sarebbe superfluo per due motivi: la sezione è più corta delle altre e in torzione, ciò da una naturale resistenza in più rispetto alle murate delle sezioni precedenti; altro punto perchè lì vi sono le intersezioni tra i rivestimenti di tessuto di vtr della carena e delle murate, che offrono notevole resistenza. (FOTO 6) L'intero scafo è rivestito da tessuto di fibra di vetro a trama ortogonale e resina epossidica con la tecnica "bagnato su baganto". La carena ha 6 strati da 160gr/mq, le parti laterali 4 strati da 160 gr/mq, la coperta 3 strati da 110gr/mq. (metterò ance dei time lapse se riesco della fase di copertura della carena) Paricolare della prua, terminata (manca la caliciatura finale della parte più superiore che si "collega" alla coperta (Fase 2) (FOTO 7) Per provare la resistenza della carena abbiamo costruito una sezione della carena per testarne la resistenza. Ne è risultato una grade resistenza alla torsione ma allo stesso momento elasticità. Elevata resistenza agli urti. (più volte presa a martellate con forza con testa quadra del martello e nessun danno che possa compromettere la navigazione. Cosa da non sottovalutare assolutamente: il peso. Loscafo così completo e rivestito pesa 5,5kg. Stimiamo un peso finale dello scafo completo (solo scafo) di 8,5 kg. Completo in ordine di navigazione, serbatoio vuoto, di 18kg; con un rapporto peso/potenza (Kg/hp) di 1/1. (foto 6 e 7 allegate a prossima risposta poichè il forum permette solo 5 foto a risposta)
__________________ Memento Audere Semper Ultima modifica di LumacheFertili : 23 aprile 20 alle ore 02:31 | |
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