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Ciao Andrea, ovunque tu sia vola anche per noi. Data registr.: 04-02-2010 Residenza: alto Lazio
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Siamo ovviamente al limite dell'assurdo ma spero renda l'idea Per scriverle serve un team di veri volponi molto esperti, perche' tu hai avuto l'idea ma per certe sottigliezze quasi certamente non hai esperienza E per questo fare un brevetto quasi ![]() Andrea | ||
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Sospeso Data registr.: 29-10-2010 Residenza: Napoli
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Piacere di conoscerti Rd-prop, sono Luigi Alaia, sono sicuro che riuscirai nell'intento di costruire l'elica PV per la tua applicazione. Mi farebbe piacere conoscerti. Il mio lavoro lo sto correggendo man mano che vado avanti con le prove, soprattutto per quanto concerne l'elaborazione dei dati ( sono tantissimi) da essi leggo: km/h Volt Ampere Watt RPM Ho confrontato un livello precedente dell'elica PV da 14" con una analoga a passo fisso e ho riscontrato due cose: rendimento notevolmente superiore variazione degli RPM in un campo molto ristretto al di sotto degli RPM nominali standard del motore, cioè intorno ai 7000 con PV contro 10000 con PF. Ho adottato lo stesso criterio di valutazione per le due eliche. Adesso sto realizzando la terza modifica sostanziale; sottoporrò all'ultima versione lo stesso procedimento di elaborazione dei dati e poi vi farò sapere. Il rendimento = a 1 è errato non è corretto. Dovendo fare un confronoto tra i due propulsori mi interessava soltanto leggere cosa c'era di diverso tra le due. A presto. |
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User Data registr.: 14-05-2012 Residenza: Bologna
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![]() ![]() Ok capito, grazie . Certo che così, riuscire a prevedere tutte le combinazioni diventa veramente un lavoro da "volponi". Grazie dell'esempio, mi era sfuggito il fatto che presentando un prototipo descrivi quel prototipo che poi nella produzione potrebbe avere colori, materiali e quant'altro di diverso. | |
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User Data registr.: 14-05-2012 Residenza: Bologna
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Un saluto cordiale | |
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Sospeso Data registr.: 29-10-2010 Residenza: Napoli
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| principio di funzionamento
Certo e vengo al punto: ho brevettato il principio di funzionamento e l'applicazione, cioè per gli aeromodelli. La pala, calettata sul mozzo dell'elica ruota intorno ad un asse in modo tale che, una volta investita dalla corrente d'aria, si posiziona rispetto ad essa con un angolo di incidenza positivo in equilibrio di forze aerodinamiche. in qiesto modo genera portanza e fa aumentare l'angolo di calettamento, che inizialmente può essere anche prossimo allo zero. Per conseguenze ragioni di equilibrio intorno all'asse di rotazione della pala (radiale) qualunque siano gli RPM e la velocità dell'aeromodello, la pala avrà sempre la sua posizione di equilibrio, rispetto alla corrente che la investe, con l'angolo di incidenza positivo. E' il vento che l'attraversa che la fa funzionare. Portando l'aereo a manetta, ho riscontrato che la potenza utilizzata va al massimo, ma gli RPM aumentano di poco, la velocità cresce molto e di conseguenza la coppia motrice. Deduco quindi che il passo varia. Desidero che questo mio lavoro dia ottimi frutti per il modellismo italiano e desidero collaborare anche con chi vorrebbe pensare ad applicazioni diverse. Ciao, Luigi. |
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User Data registr.: 14-05-2012 Residenza: Bologna
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Le pale dell'elica se si posizionano in base al vento relativo si " metteranno" in posizione di minima resistenza e non necessariamente di max efficenza o max Cp, o no ?! Su alcuni sistemi a passo variabile si utilizza l'olio pompato e regolato dal governor per aumentare il passo, mentre per diminuirlo si utilizza proprio la caratteristica delle pale di disporsi in condizione di minima resistenza. Forse alcuni dubbi di qualcuno che diceva che non gli tornava qualcosa erano riferiti a questo, nel senso che ci vorrebbe un "accrocchio" che rispetto al flusso incontrato mantenesse il profilo delle varie sezioni di pala, in condizione di poter lavorare alla max eff oppure al massimo Cp di funzionamento in base a quello che si vuole ottenere. ciao Hummm ho postato il msg e poi sono andato a rileggere la tua risposta ... a meno che quell' accrocchio" di cui parlavo non fosse "innato" nella forma,peso,disassamento, o altro della pala stessa! beh se così fosse ... complimenti per il lavoro !!! Salvo l'utilità nel modellismo ... ma forse in altri campi potrebbe avere un suo perchè !!! ![]() a-riciao ![]() Ultima modifica di Rd-prop : 16 maggio 12 alle ore 12:00 | |
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Sospeso Data registr.: 13-12-2010
Messaggi: 1.278
| Pensa che invece quello che ho capito io è che con questo sistema la pala si angola automaticamente sulla posizione di minimo sforzo rispetto al flusso d'aria, ossia parte da "bandiera" a rotazione zero fino a tendere a "disco piatto" ai massimi RPM (con eventuali variazioni se si aggiunge il vento apparente) - in altre parole, se l'accrocco funzionasse davvero potrebbe essere un modo per non far muovere MAI il modello qualunque sia la rotazione dell' elica.... Dove ho sbagliato?? ![]() ![]() ![]() |
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User Data registr.: 14-05-2012 Residenza: Bologna
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Andare più veloce significa che l'angolo di incidenza della pala rispetto al flusso d'aria si riduce quindi la pala si trova a lavorare ad angoli di incidenza relativa al di fuori di quello di progetto, per riportare tutto allo stato iniziale bisogna aumentare il passo cioè l'angolo di calettamento. Se le pale tendessero al disco piatto avresti si un aumento di giri ( fino al fuori giri ) ma una riduzione di velocità. Questo per ciò che riguarda il lavoro dell'elica, il discorso dei giri costanti è un'altra faccenda. I primi aerei dotati di passo variabile obbligavano il pilota a continue correzioni della manetta motore in funzione dell'assetto che l'aereo assumeva durante il volo da qui la necessità dei giri costanti. Una prova al volo la puoi fare anche tu, se metti il modello trimmato in volo orizzontale con il gas al 30% hai il tutto in equilibrio, se adesso gli dai un colpetto a picchiare ( una graduale picchiata) ti accorgerai che il motore sale di giri ( parlo di motore a scoppio perchè è più facile da sentire, ma funziona uguale con un motore elettrico) cosa è cambiato ? la carburazione è la stessa, il gas non è stato toccato eppure il motore sale di giri !!! semplicemente aumentando la velocità sulla traiettoria, l'elica lavora ad angoli di incidenza più bassi, cala la portanza=trazione e di conseguenza cala la resistenza=coppia assorbita e il motore sale di giri. Il contrario succede se cabri (ma qui entro certi limiti dati dalla potenza del motore, e/o dal peso del modello). Per questo ho suggerito ad incramet di fare la stessa prova, se non c'è aumento di giri ( entro certi limiti) il meccanismo funziona, altrimenti ... c'è qualcosa che tocca ![]() | |
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User Data registr.: 11-01-2009 Residenza: bologna
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Ciao, praticamente quello che descrivi è un regolatore di Watt : Regolatore centrifugo - Wikipedia per farlo funzionare con masse non esagerate dovresti montarlo direttamente sull'albero nel motore, o una sua prolunga, se il riduttore lo costruisci tu lo potresti comprendere nella sua meccanica abbastanza facilmente. Umberto | |
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Sospeso Data registr.: 13-12-2010
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![]() Tuttavia senza una brutale e banale (oltre che semplicissima da ottenere) tabulazione su tre colonne, prima colonna numero di giri, seconda colonna velocità (o consumo) con elica tradizionale, terza colonna stesse rilevazioni con l'invenzione, io resto dubbioso e alquanto scettico. "Ottimizzazione" non vuol dire niente, come non vuol dire niente "migliore", "peggiore" ed "equilibrio". Io sono un rozzo, capisco solo giri, chili, litri, al limite watt, il resto mi scivola. ![]() Anzi, sarò poetico: il vento che investe la pala non è un amico da assecondare piegandosi e calettandosi in modo da non turbarlo, ma è il nemico da aggredire con un angolo che riesca a deviarlo a forza in modo da trasformarlo in spinta... e per far questo non servono equilibri, ma condotti in pressione, cremagliere e motori... | |
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