Drone, storia, etimologia e Marilyn Monroe

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In inglese, drone è il maschio dell’ape, che in italiano sarebbe fuco o pecchione

Durante la seconda guerra mondiale, i veicoli senza pilota erano chiamati RPV, “Remote Piloted Vehicle”. Uno dei primi modelli di RPV, oppure UAV, era il OQ2 che nasce come aereo RC progettato da Walter Righter. Dopo diverse modifiche, il modello adottò il nome di RP-4 nel 1939.

Il modello fu acquistato da Reginald Denny nel 1940 e fu mostrato all’esercito americano che ordinò 54 veicoli. Il nome militare fu TDD-1, Target Drone Denny-1 costruito nella fabbrica situata nell’aeroporto Van Nuys (Los Angeles). Durante quel periodo, per lanciare e mostrare al pubblico il progresso tecnologico militare, il fotografo David Conover fu mandato alla Radioplane Munition Factory dove si costruivano gli RP. Fu lì che conobbe una certa Norma Jeane Dougherty e vide in lei una potenziale Modella per il mondo dello spettacolo. Da lì a poco, Norma Jeane cambiò il suo nome in Marilyn Monroe.


Il nome drone fu adottato per identificare quei velivoli senza pilota, senza cervello. In quel periodo era conosciuto che i droni, o fuchi, erano pigri e mindless, a differenza delle api operaie dotate, appunto, di cervello. Ecco che fu per questo motivo che si decise di adottare il nome drone per questa tipologia di veicoli.

Per quanto riguarda l’etimologia del nome drone, deriva dall’inglese arcaico drān or drǣn, che a sua volta discende dal germanico treno, dal greco thrēnos