26 aprile 19, 02:28 | #1 (permalink) Top |
User Data registr.: 26-04-2019 Residenza: Milano
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| Realizzazione mezzo su ruote da ricognizione
Buonasera a tutti. Spero di azzeccare la sezione per questa particolare domanda che ho intenzione di porre. Mi scuso anzitutto per la mia ignoranza in materia, purtroppo pur avendo un'accettabile base in campo elettronico mi affaccio per la prima volta sul mondo del modellismo. Vengo al dunque: come anticipato in sede di presentazione abito in un piccolo paesino in alta montagna in mezzo ai boschi. Ho ereditato negli anni numerosi terreni che ho provveduto a scambiare e barattare al fine di ottenere un unico grande bosco proprio attorno a casa che ho deciso di delimitare con una lunga recinzione perimetrale. Mi ritrovo tuttavia in seria difficoltà per via della presenza di animali selvatici, ungulati soprattutto, che saltando la recinzione in cerca di cibo la piegano e la danneggiano. Lasciando spesso liberi i cani in tale terreno mi è capitata più di una "fuga" da queste brecce, per non parlare dei ragazzini in motocicletta che entrano arando letteralmente il suolo. Mi ritrovo pertanto, tutte le sere, a dover fare il giro della recinzione con scarponi e torcia al fine di verificare la sua integrità... La "passeggiata" lungo il perimetro mi impegna una buona mezzora dopo che sono tornato dai corsi serali in università. Inutile dire che mezzora di camminata nel fango all'una di notte con pioggia, neve e cinghiali che girano non la faccio volentieri. Negli ultimi mesi ho risolto girando il perimetro su una motocicletta a cui ho installato dei proiettori alogeni ausiliari ma rimane il grosso sbattimento di star fuori al freddo ed all'acqua. Questa grandissima parentesi per spiegare la fattispecie, l'intenzione sarebbe quella di utilizzare un apparecchio radiocomandato per il controllo del perimetro del terreno stando comodamente seduto in laboratorio. Essendo il budget molto ristretto ho dovuto ahimè accantonare l'idea di acquistare un drone, visto che dovrebbe essere waterproof ed avere una decente qualità delle immagini notturne. L'acquisto invece di un automodello off-road è da accantonarsi per via della quantità di apparecchi che mi piacerebbe caricarci sopra. Mi rivolgo dunque, come mia abitudine, al fai da te. Possiedo un triciclo motorizzato, originariamente pensato per il trasporto di attrezzatura da golf, con una struttura in acciaio inossidabile molto robusta (regge il mio peso, 100kg circa), due ruote motrici spinte da un piccolo motorino 12v a spazzole, 300w di potenza circa dotato di generoso motoriduttore che consente un avanzamento a passo d'uomo ma una grande coppia motrice e ruota anteriore pivottante. Le due ruote posteriori sono dotate di gomme a camera d'aria, differenziale e freni a disco, la ruota anteriore è libera. Tale "accrocchio" è stato modificato dal sottoscritto per un utilizzo simil motocarriola con un gruppo elettrogeno da 2kw per eliminare il problema autonomia, chiodi da neve sulle gomme ed un cassoncino in lamiera d'acciaio nella parte superiore. La parte elettrica comprende un trasformatore a lamierino da un chilowatt che porta la tensione civile del gruppo elettrogeno a 12v e ponte di graetz per tirar fuori una pulsata; nessuna capacità di livellamento visto che la tensione in questione entra direttamente in un PWM che se la gestisce da sé per alimentare il motore. In parallelo, alimentati a tensione di rete, due faretti alogeni da 400W per l'utilizzo notturno. L'aggeggio, se le pendenze non sono eccessive, sposta tre sacchi di malta da 75 kg in totale o un barile da 50kg pieno d'acqua senza troppe difficoltà. Dispongo inoltre di una videocamera di sorveglianza impermeabile dotata di visione notturna che utilizzavo finora per sorvegliare una piccola parte di terreno non servito da rete elettrica, la stessa tramite un Raspberry PI ed una chiavetta 4G streammava le immagini al mio server domestico con un lag quasi inesistente, il tutto alimentato da pannellino fotovoltaico e batteria tampone. L'intenzione sarebbe quella di automatizzare il triciclo, radiocomandarlo ed installarci sopra la videocamera, il tutto a livello domestico; l'accrocchio così creato dovrebbe sorvegliare il perimetro del terreno consentendomi di non incamminarmi per mezzora la notte o di salire sulla motocicletta per fare lo slalom tra i cinghiali. Partendo col chiedervi se si tratti di fantascienza o se invece sia fattibile passo ai (probabilmente banali) quesiti che riguardano principalmente il sistema di radiocomando. Come vi anticipavo la configurazione attuale prevede gruppo elettrogeno-trasformatore-ponte di diodi-pwm-motore. Cosa abbiamo in uscita da un canale della ricevente? I motori dei modelli solitamente vengono pilotati direttamente in tensione o magari in frequenza? Dubito che la ricevente piloti direttamente i motori, suppongo ci sia qualcosa in mezzo, magari proprio un PWM? Nella fattispecie parliamo di un assorbimento di circa 25/30 A, probabilmente di più in caso di spunto, esiste nel modellismo qualcosa di prefabbricato per gestire tali correnti? Qualora volessi arrangiarmi a me verrebbe in mente un mosfet tipo il 220AB ed un diodo in antiparallelo, il tutto pilotato in PWM da un microcontrollore tipo Arduino... Però per programmare arduino dovrei sapere che tipo di segnale mi eroga la ricevente in base alla posizione del comando, per esempio "gas". Il tutto mi sembra un bello sbattimento, diciamo che se esistesse una scheda prefabbricata da collegare alla ricevente da un lato ed al motore dell'altro sarebbe fantastico... E non ho dubbi che esistano, ma esistono per queste correnti? Il motore in questione è a spazzole, 12v 25 A come vi dicevo, mi interessa solo la velocità, l'inversione di marcia non è necessaria. Per lo sterzo invece conterei di motorizzare la ruota pivottante anteriore, se trovo un servo abbastanza "grosso", altrimenti c'è da pensare ad un motoriduttore che però mi farebbe perdere in quanto a velocità di sterzata. Questi servi come si pilotano solitamente? E per ultimo, ammesso che serva (a carrello scarico il freno motore è normalmente sufficiente) sarebbe da automatizzare anche il sistema di freni a disco, i quali lavorano idraulicamente tramite una pompa del tutto simile a quella di una motocicletta. La soluzione più semplice mi sembra quella di un servo che tiri la leva del freno, se ha forza a sufficienza, in tal caso, come per lo sterzo si tratta di pilotare il servo e basta. Il freno come dicevo è da considerarsi per le emergenze, mi accontento di un funzionamento on-off senza modulazione (tanto il rallentamento quando si disalimenta il motore è già di per sé consistente). Qualora la strada del servo non fosse percorribile, trattandosi di un sistema idraulico, punterei su una piccola pompa. Possiedo giusto delle pressopompe recuperate da macchine del caffè alimentate a tensione civile. In tal caso basterebbe lasciarla perennemente alimentata con un impiantino idraulico circolare ed un'elettrovalvola nel condotto di scarico, occludendo il condotto le pinze entrano in pressione... Eventualmente un pressostato che disalimenta la pompa se si prevede un utilizzo prolungato... Ad ogni modo basta pilotare l'elettrovalvola. Ebbene, ultimo quesito, la portata del radiocomando... Come vi dicevo gli spazi sono ampi, tuttavia il terreno è circolare attorno al laboratorio e il raggio non supera il migliaio di metri senza ostacoli in muratura in mezzo, giusto qualche pianta. I segnali radio non li prendo in mano dai tempi dell'istituto tecnico, però così ad occhio un 2.4 GHZ dovrebbe cavarsela, sbaglio? Vi ringrazio se siete arrivati a leggere sino a qui, mi scuso per il papiro ma ritengo tanto più facile consigliare quanti più elementi si hanno a disposizione. Una buona serata a tutti |
26 aprile 19, 05:05 | #3 (permalink) Top |
User Data registr.: 26-04-2019 Residenza: Milano
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Assolutamente Seen, è stata una delle prime ipotesi, tanto che come scrivevo un paio di telecamere le ho installate... Il problema è dato dal fatto che la cinta è davvero vasta e io devo coprirne ogni centimetro, dovrei installarne davvero tantissime. Inoltre parliamo di bosco, elettrificarlo sarebbe un lavoro enorme, le telecamere posso alimentarle solamente con pannelli fotovoltaici o batterie... Nel primo caso ci vorrebbero pannellini a decine, nel secondo mi vincolerei ad una periodica raccolta di tutte le batterie e relativa ricarica. E poi c'è il problema della trasmissione dati, finché sono una o due, come dicevo, raspberry e chiavetta 4G e me la cavo; ma una schiera di telecamere richiederebbero tanti apparati di trasmissione o una rete di cablaggi consistente. Il problema assicurativo non dovrebbe esserci, parliamo di proprietà privata adeguatamente recintata e delimitata da relativi cartelli... Ad un certo punto chi entra lo fa a suo rischio e pericolo,e gli va bene che io sono un ragazzo di città perché, da queste parti, se entri in un terreno privato, di norma ti impallinano sulla soglia |
26 aprile 19, 10:56 | #4 (permalink) Top |
User Data registr.: 07-02-2014 Residenza: campiglia city,vicenza,veneto
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Premesso che non saprei aiutarti..porto alla tua attenzione una piccola considerazione: Area vasta,bosco,strade da come ho capito non proprio piane..uguale molti ostacoli...sinceramente non sono sicuro che con un radiocomando tu riesca ad avere un buon segnale per pilotare un mezzo in quelle condizioni...forse(ma ripeto non sono esperto)qualcosa di autopilotato tramite gps... Prova vedere qui se puoi trovare qualche spunto Rover Home — Rover documentation
__________________ meglio un cam...pari che un gatto dispari Emil |
26 aprile 19, 12:03 | #5 (permalink) Top | ||
Sospeso Data registr.: 17-07-2016
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| Citazione: @Blackmamba: considerata l'ipotesi IP-cam? sono pure brandeggiabili in remoto... Citazione:
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26 aprile 19, 12:20 | #6 (permalink) Top |
User Data registr.: 30-12-2007 Residenza: pisa
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Il problema in primis è la trasmissione radio in un bosco, gli alberi tagliano il segnale radio. Io farei tre o quattro linee di filo elettrico molto fine che percorrono la recinzione e un controllo di continuità. Se qualcosa o qualcuno rovina la recinzione e il filo si interrompe lo controlli comodamente da casa. L'unica cosa non ti dice a che altezza, ma ti eviterebbe il controllo giornaliero! |
26 aprile 19, 12:37 | #7 (permalink) Top | |
User Data registr.: 05-02-2005 Residenza: Milano
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| Citazione:
Mi hai anticipato... se poi sezioni il circuito e di cavi ne metti 2 o più sai anche con precisione dove c'è l'interruzione, si possono poi mandare i dati via radio con dei moduli tipo Aurel ed il tutto, se ben programmato potrebbe avere una discreta autonomia con delle normali pile, semplificando il cablaggio ! Il rover non credo possa funzionare per un controllo perimetrale, potresti usarlo invece per controllare da remoto la recinzione dopo un allarme. | |
26 aprile 19, 12:59 | #8 (permalink) Top |
Guest Data registr.: 17-07-2013
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non capisco il senso di recintare un bosco.. fai un recinto elettrificato per le vacche più vicino a casa e poi te ne strafotti del bosco. spargi la voce che sei perennemente in cerca di soldi e vai tranquillo che non ti visita nessuno. sono dell'idea che dove ci sono telecamere bilindature e allarmi c'è sempre quacosa di valore da sorvegliare.. quanto agli animali è impensabile fermarli salvo non scavare 1 metro di muro sotto terra che fa da fondamenta a una buona rete da 2 mt. i miei cani ci sarebbero passati sotto ugualmente e anche qualche cinghiale. il rover no comment.. sindromi di gundam e assurdità le pensiamo tutti ma poi tocca essere realisti.. io voto per la teleferica. ci monti sopra un altoparlante che trasmette musica di Masini o Gigi d'Alessio e dovresti riuscire a tenere lontano sia la gente che gli animali.. mi spieghi come trasmetti i dati video a 1km ? Ultima modifica di wrighizilla : 26 aprile 19 alle ore 13:04 |
26 aprile 19, 15:35 | #9 (permalink) Top |
User Data registr.: 26-04-2019 Residenza: Milano
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Buongiorno, innanzitutto grazie per le numerose risposte ed idee Milione, ti ringrazio tantissimo per la pagina che mi posti, il sistema è estremamente interessante, in questi giorni cerco di informarmi meglio a riguardo e di studiare un po' le applicazioni che sono state fatte. Seen, problemi di ladri sinceramente non ne ho mai avuti, però capisco quel che dici, di sicuro è un sistema che attira l'attenzione... Sono conscio anche della rigidità della normativa italiana a riguardo, però, per ora (e incrociamo le dita) violazioni della proprietà vere e proprie non ne ho mai avute. Con gli animali c'è poco da fare, qui in paese succedono due cose: se hai una rete perimetrale ci saltano sopra i cervi (parlo di reti alte 2 metri) e le schiacciano, se hai la classica inferriata o cancellata si infilzano sulle punte e rimangono lì a schiattare lentamente, con tutto ciò che ne consegue a livello etico e pratico (tirar giù 200kg di bestia infilzata su una cinta alta 2m non è una sciocchezza). Per le persone invece, le uniche intrusioni che ho avuto sinora sono state da parte di ragazzini con le moto da enduro che, trovando la rete sfondata, si insinuano facendo un giretto e poi andandosene... Ed io non avrei niente in contrario se questi non arassero tutto, in questi giorni avevo un bel letto di bucaneve e me li hanno massacrati! Ad ogni modo non è mai capitato che ci fosse la rete integra e loro la tagliassero o si insinuassero comunque, son ragazzini, è proprio il fatto di trovare il percorso già aperto. E comunque lungi da me creare un apparecchio per ferire qualcuno, non volevo certamente montare una mitragliatrice sul carrello, lo scopo sarebbe solo quello ricognitivo... Mi sembra più plausibile beccare qualche cinghiale coi cuccioli e che sia lui a caricare l'accrocchio Esponenziale, il fattore trasmissione è uno dei dubbi più grandi... anche perché io non sono informato sulle normative a riguardo, però suppongo ci sia un limite alla potenza dei segnali radio. Coloro che volano in FPV a grandi distanze (ho visto video online di gente che arriva ad altezze degne di un velivolo "vero") che tipo di segnali usano? L'idea dei cavi per la verifica della continuità è molto buona e mi imbarazza non averci pensato prima, il sistema si può sfruttare in molti modi... In questi giorni provo a studiarmela su un pezzo di carta, gli unici problemi che mi vengono in mente sono la sezione dei cavi e la relativa caduta di tensione... Nel senso che, i cavetti, per spezzarsi con una semplice pressione, dovrebbero essere di sezione davvero minima e ben tesi. Il punto è che il perimetro è davvero consistente (non l'ho misurato ma penso che arriviamo alle migliaia di metri), con una sezione del genere la caduta di tensione sarebbe notevole, e per rimanere in sicurezza non posso salire più di tanto con la tensione di alimentazione, saremmo sui 25V in alternata e 60V in continua da normativa, non so se ci sto dentro. Per la verifica dell'altezza del guasto non ci sarebbero problemi, già il solo fatto di dover verificare unicamente quando necessario sarebbe una bella comodità; più che altro mi preoccupa il ripristino del sistema dopo una breccia nella rete... Senz'altro Sub, un sezionamento migliorerebbe di molto la situazione. wrighizilla, la cinta l'ho fatta per vari motivi, in primis per un discorso di responsabilità, se qualcuno si fa male in un terreno privato potrebbero crearmi problemi, secondariamente per i cacciatori, qui ne è pieno... Non che mi interessi neh, ognuno è libero di far quello che vuole, però le scariche di pallettoni vicino a casa non mi piacciono. E in ultimo per gli animali, come dicevo mi piace lasciare i cani liberi senza star lì a controllarli e se un domani decidessi di tenere qualche vacca, capra o simili il terreno sarebbe già pronto. Il recinto elettrificato era una delle prima ipotesi, è la strategia più utilizzata qui, il problema è che la cinta dev'essere fatta ad hoc. Nel senso che, con gli ungulati, la classica fettuccia non serve a niente; qui usano dei pali con fori equidistanti isolati dentro ai quali vengono fatti scorrere dei cavi d'acciaio da 4 mmq poi messi in tensione, il tutto alto 2 metri o più. Io ai tempi non ci avevo pensato e la mia cinta è una normale rete, non posso permettermi di adattarla a questo utilizzo. La sindrome di Gundam l'ho sempre avuta Scherzi a parte io non la vedo una cosa particolarmente irrealizzabile, l'aggeggio in sé è già pronto e collaudato, si tratta solo di remotare i comandi... Per la trasmissione video attualmente utilizzo due sistemi: per le 2 IP camera nel bosco utilizzo un raspberry PI con chiavetta 4G TIM e sistema cloud (previsto dalle telecamere, io non ho fatto niente); l'accesso avviene da remoto tramite connessione allo stesso cloud con user e password. La qualità video è bassa, l'audio gracchia un po' ma c'è pochissimo lag, il sistema sarebbe utilizzabile su un mezzo che si muove molto piano. Invece per le telecamere IP che ho attorno a casa, in giardino, utilizzo un'antenna esterna Ubiquiti da 2.4 GHZ alimentata tramite POE che diffonde un segnale a 15dbm circa, è posta su un palo a tetto a 16 m di altezza; la zona del giardino (3000 mq circa) è quasi interamente coperta da un ottimo segnale. Quindi per quanto riguarda la trasmissione video conterei di usare uno dei due sistemi, lo streaming online tramite cloud o, qualora il lag fosse troppo, un paio di antenne wifi installate ai margini del terreno per connettere l'IP cam direttamente in LAN. Ad ogni modo mi rendo conto che il sistema sia parecchio complesso... Scrivo qui appunto per farmi un'idea delle problematiche prima di affrontarle. Saluti |
26 aprile 19, 16:28 | #10 (permalink) Top | |
Sospeso Data registr.: 17-07-2016
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Su QUESTO Forum se parli di FPV Long-Range ti vengono a cercare e ti vendono i figli al Circo... Scherzi a parte, sono potenze non ammesse su frequenze regolamentate, meglio non pensarci neppure. Insisto, il ROV ad ora è la soluzione MENO fattibile. Altra ipotesi: Uno Steyr Puch Haflinger farebbe così schifo? Saresti sempre tu cha fai il giro, ma con stile. | |
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