23 maggio 10, 00:25 | #1 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 23-05-2010 Residenza: Varese
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| Presentazione e...
Un saluto a tutti, mi chiamo Claudio e sono di Varese. Ho un carro Tigre I HL e vorrei caricare delle immagini, come faccio? P.S. Ne ho caricate alcune su Tynipic ma non riesco a passarle sul barone Ciao e, grazie a chi mi vorrà aiutare |
23 maggio 10, 01:02 | #2 (permalink) Top |
User Data registr.: 12-04-2007
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|
Ciao e benvenuto! Puoi fare in due modi: caricare le immagini (max 5 per post, con un limite alla dimensioni di max 1280x1024, 340kbytes) come allegato ad un post. Quando scrivi un post scorri più in basso e vedrai il tasto gestione allegati. Clicca su quello e ti si apre una nuva pagina. Clicca sul tasto Browse... (Sfoglia...) e lì potrai scegliere l'immagine sul tuo PC. Il secondo metodo è tramite un server web. Devi caricare l'immagine su un server web (ad esempio photobucket, flickr.com ecc) poi fai riferimento all'immagine (l'indirizzo ti viene mostrato dallo stesso sito su cui hai fatto l'upload) includendolo nel BBCode [IMG]. Lo spiega anche qui: BaroneRosso.it Forum - Lista codici vB ciao
__________________ Senza entusiasmo non si è mai compiuto niente di grande. R.W. Emerson |
23 maggio 10, 02:36 | #5 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 23-05-2010 Residenza: Varese
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| Foto Ronin
Un saluto a voi, qualche foto del mio carro Tigre I HL Scusate la pessima qualità delle immagini:, con il telefonino non riesco a fare di meglio:) Ronin Partenza della missione... : Sosta e attesa... Attacco alla fortezza! Vecchi ricordi... le Ardenne... Alla prossima per le caratteristiche, ciao! |
23 maggio 10, 22:39 | #7 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 23-05-2010 Residenza: Varese
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| Ronin modifica 1
Grazie bagigio, ho fatto del mio meglio. In buona sostanza, ho cercato di riprodurre bene o male un misto tra il sottobosco e la brughiera del Varesotto; e devo dire, che in certi posti si confonde letteralmente con l'ambiente, evviva! Meno ti vedono i cattivoni, e meglio è! Quindi... sono modellista da anni e ho fatto un po di tutto, aerei, auto ed elicotteri, esclusivamente rc. Con i carri iniziai l'anno scorso a Marzo, e fino ad Ottobre io e altri 4 amici giocammo alla grande. Da qualche giorno ho rispolverato il tigrotto, ed è per questo che Vi scrivo. Mi sono sempre piaciuti i carri, e nel mio immaginario, li vedevo esclusivamente nelle grandi radure Russe, nelle sabbie di Rommel e nella foresta vergine delle Ardenne. Per questo motivo la tipologia di gioco doveva avere tali caratteristiche, ovvero, grandi spazi e lunghe missioni - fino a tre o quattro ore - che comprendessero trasferimenti e battaglie nei luoghi più disparati. Non che non mi piaccia l'ambiente urbano, ma osservare il carro muoversi e sentire lo scricchiolio delle ruote e/o cingoli in altalenati assetti, mi dà più gioa. Ronin e non esagero credo abbia al suo attivo una cinquantina di chilometri sulle spalle, e ho ottenuto nel tempo, posso dirlo senza presunzione, un'alta affidabilità nel settore trazione e sparo. Negli ultimi giochi fatti, era l'unico su un parco carri di nove a finire la missione senza problemi ( com'era triste quando accadeva, smettere di giocare e tornare alla base con il tirgotto in panne... ). Raggiunta quindi la zona di battaglia, allora bisognava avere la possibilità di colpire il nemico, con precisione e alla distanza maggiore; ed è per questo motivo che spesi del buon tempo per ottimizzare il micidiale cannone da 88mm e 56 calibri. Ronin deriva dal modello: Tigre I Heng Long, e la parte offensiva e/o difensiva standard - ovvero canna e relativa meccanica - è a dir poco ridicola. Meccanica debole, canna vergognosa, gittata reale attorno hai 16-17 metri e pallini leggeri ( 0.13 grammi ), e per questo totalmente imprecisi ( colpire un carro a quella distanza più di una volta in successione era pura utopia ) Quindi, senza dilungarmi troppo del perché e percome della necessità di alcune modifiche, inizio elencando gli accorgimenti effettuati partendo proprio dal gruppo sparo, e questo per ottenere affidabilità e buona gittata; il tutto a lavoro finito, mi costò 4 meccaniche complete e 6 motori ( azionamento pistone ), e non fu un problema di costi come potete immaginare, ma di reperibilità dei pezzi! Allora, elencando: Motore con porta spazzole di colore giallo ( non sono tutti uguali! ), molla potenziata, indurimento frizione interna ingranaggi, sostituzione canna con una rettificata e calibrata da 6.03 mm di diametro interno. Rifatto otturatore in Ergal, ottimizzato e lucidato nella zona di inserimento colpo. Aumentato l'alzo della canna lavorando sulla cammes interna e limando qualche millimetro il frontale della torretta ( parte alta ), tra le altre cose, rispettando l'alzo originale del Tigre vero. Ottimizzato il passaggio dei colpi dal serbatoio all'otturatore. Costruito hop-up e regolato al meglio con pallini da 0.20grammi rettificati, visto che tre centesimi di gioco nella canna sono veramente pochi! Costruito con un led nel serbatoio ed un altro sopra l'otturatore un sistema illuminate per usare pallini traccianti ( in piena estate si giocava anche di notte ) Raggiunto un compromesso tra gittata, precisione ed affidabilità, ottenni queste prestazioni: Con pallini da 0.28 la gittata si fermava ad una quindicina di metri ( con una grande botta che scoraggiava chiunque ad avvicinarsi ), mediamente precisa, ma corta per lo scopo. Con munizioni da 0.25 si era attorno hai 22-23 metri... prestazione e precisione buona ma non gratificante. Il meglio - con hop-up in temperatura si dimostrarono i tiri con pallini da 0.20 grammi. La gittata si assestò attorno hai trenta metri, e se il carro era leggermente inclinato ( con il muso verso alto per intenderci ), la palla viaggiava ben oltre. Come precisione, ad una distanza di 15 metri ( ingaggio ravvicinato ), si ottenevano mediamente 7 centri su 10 in una lattina di coca-cola, con buona ripetitività del colpo e velocità del pallino. A 30 metri ( per tenere a distanza i cattivoni ), la rosata di 10 colpi rientrava tutta in un metro quadro, quindi poteva andare, considerato che la materia base su cui lavorare non dava altri sbocchi. Avrei voluto modificare anche la velocità di rotazione della torretta, questo per avere un puntamento più preciso ed immediato, ma incontrai seri problemi di affidabilità nei riduttori, cingoli e ruote,e così lasciai perdere. Prima però di effettuare le modifiche al gruppo di trazione, rifeci completamente l'intero cablaggio elettrico; questo perché le varie parti dei carri HL ( gruppo sparo, torretta, telaio ect. ), sono purtroppo trattenute tra loro da cavi e cavetti, impedendo uno smontaggio e relativo intervento rapido e semplice - senza contare che le saldature fanno pietà. Così divisi il carro in tre gruppi, elettricamente parlando: scafo o telaio inferiore, torretta, e gruppo sparo; potendo così lavorare sulla singola parte senza impedimento. Con connettori tipo Multiplex ( quelli verdi ), finito di lavorarci avevo il modo di ricollegare e rimontare rapidamente il tutto in brevissimo tempo. Ok, per il momento vi ho stressato abbastanza, quindi alla prossima con le modifiche più sostanziose, ovvero quelle dedicate alla trazione. Ciao! P.S. L'implacabile e infallibile 88mm... |
25 maggio 10, 01:52 | #9 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 23-05-2010 Residenza: Varese
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| Ronin modifica 2
Ciao bagigio, mi farebbe piacere farti vedere del vivo Ronin, ed in particolare la prestazione balistica del suo 88mm. In ogni caso i dati che ho scritto, sono il ricordo delle varie prove fatte l'anno passato e, quindi per scrupolo, appena riesco rifaccio il tutto con il metro in mano. Ok, continuo con spiegazione delle modifiche fatte alla parte di trazione del carro, così rispondo anche alla tua domanda. Va detto, che quando iniziammo a giocare io e i miei colleghi, il nostro terreno di gioco fu prevalentemente basato su prati, campi arati e/o appena seminati, e altre zone con vegetazione mista quasi sempre pianeggiante. In seguito però, l'ambiente più gettonato, fu il greto di un torrente o fontanile, e questo per due motivi: il primo perché offriva ambientazioni bellissime... terra, fango, erbe, pietre, sabbia, acqua ect. ect. ; il secondo perché si stava all'ombra e non era poco! La regola primaria di gioco era questa: uscire dalla base ( il cancello di casa mia ), e iniziare la missione con il carro in movimento, per poi rientrare a missione finita magari dopo 3-4 ore; inutile dire che il carro doveva oltrepassare il cancello con le proprie forze. Pura e santa utopia! Si perché i carri rientravano sempre tutti, questo è vero, ma praticamente morti e tra le nostre braccia! Ho sempre amato il Tigre I, ma nel Marzo scorso non se ne trovava uno in giro, Internet compreso. Così il mio primo carro fu un Phanter, durò un giorno e poi addio centralina. Allora presi un Panzer III, stessa storia, dopo quindici giorni altra centralina. Poi scoprii un Tigre I in un negozio su Internet e non mi parve vero. Lo acquistai e fui felice! Visto che si giocava nei campi appena pronti per le semina lo mimetizzai allo scopo, era bellissimo! Ovviamente durò poco... In buona sostanza, per tutti c'era una moria di meccaniche, cingoli e centraline; così dopo l'ennesima centralina rifeci tutto l'impianto con un radiocomando professionale, usando regolatori elettronici per i motori, e micro interruttori per azionare torretta, alzo e sparo; stessa cosa fecero gli amici. Ricambi non se ne trovava in quel periodo in Italia, quindi utilizzavamo ingranaggi e cingoli dei carri fermi. Poi una sera scoprii Asiatam e Rctank.de, e arrivò il sole! Donai Matilda - il mio Tigre ad un un amico perché si innamorò della verniciatura e mi comprai la versione Wittmann, con cingoli in metallo ( quelli super con 4 fori per la spina, per intenderci ), ruote in metallo e meccanica in metallo ridotta 5:1. Poco dopo fu disponibile la centralina RX18 ( una manna dal cielo! ), ed il telaio in metallo con barre di torsione. Assemblai il tutto e Ronin si trasformò in un'arma quasi letale. Chiaramente non fui l'unico a sistemare il carro, così ogni tanto, qualche mezzo iniziò a rientrare alla base con le proprie forze. Però, non mi accontentai di avere solo qualche possibilità di finire il gioco, e allora iniziarono le modifiche, quelle radicali direi. Considerato che il terreno di gioco oramai era diventato il fontanile, zona di grande bellezza ma molto, molto impervia ( percorrere cinque o seicento metri sul letto o hai margini di un torrente - nelle missioni più lunghe - per arrivare alla zona di battaglia e poi tornare, non è come dirlo! ), le cose si complicarono, e molto anche! Quindi, per rendere la cosa più veloce, elencherò le varie parti del carro in oggetto e relative modifiche. PARTE ELETTRICA Centralina= Con la RX18 noi ha mai avuto problemi, però per pignoleria, lavorai la parte superiore del contenitore della scheda e ci fissai una ventola di raffreddamento, mentre nella parte inferiore feci dei fori per fare girare l'aria. Con tale accorgimento - decisamente banale - anche dopo ore di funzionamento specialmente sotto il sole, la centralina rimase fredda. Ricevente= Subito in panne con il carro nuovo... credo la solita saldatura perfetta di qualche componente. Una volta cambiata però, non mi diede più problemi. Batterie= Fin dall'inizio usai sempre le Lipo, 7.4 Volt 2S2P 5000 mah (ci giochi per ore e pompano alla grande; in foto quelle da 2500 mah ) Istallai solo un Lipoly Saver per controllarne la scarica e stop. Motori= Nessun problema. Suoni= Nessun problema. Fumo= Accessorio inutile, sporca, puzza e occupa spazio per nulla ( oltre al peso gratuito ) PARTE MECCANICA Telaio= Il telaio è ok, robusto e ben fatto. L'unico accorgimento adottato, fu lo spostamento dei pesi verso la parte anteriore del carro. Con un baricentro avanzato il superamento di ostacoli naturali diventò più semplice ( in origine si affossava il retrotreno, pattinavano i cingoli e si era fermi o costretti a cambiare percorso, non buono... ). Interno carro... Gruppo riduttori= Al di là del pessimo rasamento degli ingranaggi tra di loro, posso dire che questi ultimi non diedero mai problemi, forse perché la loro robustezza supera di gran lunga la coppia necessaria per muovere - anche in modo allegro - una mole di 5kg del carro. Unica modifica, fu il sostituire con spine esagonali in acciaio, quelle elastiche che bloccano il pignone sull'albero principale ( dove sono montate le ruote dentate, quelle di trazione per intenderci ). Questo perché, un giorno accadde che il carro si trovò nel fango fino al collo, e notai un leggero pattinamento e ritardo della ruota sinistra rispetto alla destra prima di andare in presa. Infatti una volta a casa e smontato il tutto, ebbi modo di costatare che la spinetta elastica essendo tranciata frizionava sulla ruota dentata. Tendicingolo= Accessorio inutile, questo perché una volta che il cingolo si stira completamente ( dopo molti chilometri ovviamente ), diventa inutilizzabile perché non c'è più margine di tiro; ma non solo, la cosa che mi portò ad escluderlo al di là di questo aspetto volendo rimediabile, fu il fatto che era terribilmente deleterio perché contribuiva grazie al pessimo calettamento sul telaio - ad aumentare il già dannoso e gravoso problema dello scarrellamento dei cingoli. In buona sostanza, eliminati i tendicingolo e sostituiti con un unico asse in acciaio ed Ergal su cuscinetti, lo scarrellamento diminuì del 50% tutto in un colpo. L'asse posteriore in acciaio ed Ergal montata su cuscinetti. P.S. Nella foto si vede anche l'aggancio rapido per staccare velocemente la parte superiore del carro ( blocchetto in Deril bianco montato sulla piastra originale ) Ruote posteriori di rinvio cingolo= Le ho sostituite al momento della modifica all'asse posteriore. Al posto delle originali montai delle ruote in Ergal con doppio cuscinetto. Il diametro fu relativo all'allungamento finale del cingolo, e nella parte periferica, o diametro esterno, praticai delle unghiate interne allo scopo di scaricare più agevolmente la sabbia raccolta specialmente durante la rotazione del carro a punto fisso ( entrava nella gola interna e spessorando gonfiava il cingolo rischiando di farlo scarellare ) La foto è pessima, ma è solo per dare un idea dalla ruota di rinvio folle posteriore Ruote= Il vero disastro furono proprio queste! Intanto... pessimo materiale, si rompe per niente, ne ho perse due esterne e non sono stato l'unico! Ed è per questo motivo che le ultime di ogni bancata li ho rifatte in Ergal ( si riconoscono perché sono di colore diverso e mancano le vitine; le sistemerò prima o poi... ) Inoltre, cosa gravissima, la carreggiata delle coppie di ruote, quelle esterne alla guida ( le interne erano ok ), non copia la larghezza delle stessa. In buona sostanza erano troppo larghe ( se non ricordo male quasi due millimetri ), e invece di indirizzare il cingolo lo accarezzavano solamente. E' doveroso che faccia una precisazione: I carri Tedeschi della seconda guerra sono bellissimi nella loro originalità e tecnica, purtroppo però quasi tutti adottano la trazione anteriore, ed è lì il problema! Dinamicamente, la trazione anteriore fa si che il cingolo venga tirato nella parte superiore durante la marcia, e rilasciato nella parte inferiore, ovvero quella a contatto con in terreno e subisce lo sforzo Questo giochino, comporta il fatto che essendo morbido sotto, egli è più propenso ad andarsene dove vuole, ed è per questa ragione che lo scarrellamento del cingolo è patologico nelle trazioni anteriori ( se notate, nessun carro moderno adotta questo tipo di anteriore, ma tutti o quasi, esclusivamente quella posteriore; e questo perché nella situazione di marcia, il cingolo si trova tirato tra le due ruote motrice e folle, ed è per questo che è dinamicamente impossibile che scarrelli ) Detto questo, tornii il materiale in eccesso, incollai con bicomponente le due parti e ricavai un nuovo rasamento del perno interno, chiudendo il tutto con una vite svasata in acciaio Inox ( il gioco diventò di 0.5mmm) Ovviamente la procedura del perno lubrificato la adottai anche su le altre coppie di ruote, quelle strette per intenderci. La vite esterna mi servì sopratutto per poter lubrificare velocemente il suddetto perno. La vite svasata è visibile sul cemento, e nella ruota il foro di lubrificazione Stringendo così l'accoppiamento ruote cingolo lo scarrellamento diminuì in modo sostanziale, ma non era ancora sufficiente. Mi accorsi così che l'allineamento delle ruotine ( chiamiamole così ) rispetto alla folle e a quella di trazione non era esatto. Dovetti per questo tornire circa un millimetro all'interno di ogni coppia di ruote, larghe o strette che fossero, azzerando così la carreggiata delle ruotine su quella delle due principali. Dopo varie prove sul campo potevo ritenermi più che soddisfatto, lo scarrellamento esisteva ancora certo se non altro per la ragione che ho spiegato prima però diminuì tantissimo; e quando accadeva, la guida del cingolo non faceva altro che spostarsi di qualche millimetro e piantarsi all'interno della cava nella ruota a folle, e li ci restava. Alla fine della fiera, oggettivamente scarellava ancora, ma avevo la possibilità di giocare tranquillamente per ore. Altro problemino noioso, fu quello del fatto che durante il lavoro della sospensione, le ruote si toccavano tra loro! Eh h già... la ruota si incastrava sul perno di quella davanti, bloccando il tutto. E qui mi pento un pochino, perché tornii il diametro esterno di tutte le ruote per renderle libere, è che tolsi troppo... sputtanando la riproduzione ( dalle foto si vedono le ruotine più piccole di come dovrebbero essere azz ) Vorrà dire che quando lo manderò in pensione o lo userò in un ambiente Indor magari con un sistema IR ripristinerò il diametro o tornerò a montare quelle originali ( azz ancora..! Addio lavoro fatto... ) P.S. Mi venne in mente di trasformare Ronin nel prototipo Porche, visto che questo ultimo era dotato di due motori, uno a scoppio e l'altro elettrico; e la trazione era sia davanti che dietro. Sarebbe stato facile aggiungere due ruote dentate dietro spostare i motori e risolvere definitivamente il problema, ma lasciai perdere, riservandomi la possibilità di farlo in futuro. Inoltre, avevo in mente un'ultima modifica importane, ma leggere dopo di cosa si tratta. Ok, andiamo avanti, quindi... Cingoli= Nulla di ché, sono ottimi! L'unico problema, è che sputavano perni a tutto andare. In effetti, durante l'uso si stirano e per questo i pernini scivolavano fuori dalla sede. Fu sufficiente incollare con cianoacrilato la parte in cui il perno entra forzato nella maglia per risolvere il problema Finii con l'incollarli tutti ed il problema scomparve. In caso di smontaggio del cingolo, era sufficiente un colpetto con un caccia spine e il pernino usciva senza problemi. Ruote dentate di trazione= A parte il girare leggermente storte, su solo ruppe un dente durante un percorso Indor in cantina, per il resto, nessun problema sono molto robuste. Braccetti= Credo che Ronin sia l'unico Tigre I al mondo con i braccetti delle sospensioni orientati tutti allo stesso modo. In buona sostanza fu l'ultima modifica ( quella che vi ho accennato ), poi non ne feci più perché stava arrivando l'inverno e, i carri vennero messi poco dopo in letargo ( infatti dalla foto si vedono le teste delle viti brunite quelle nere - ancora in ottimo stato ) In foto si vedono i braccetti tutti orientati a favore di marcia ( inclinati verso il retrotreno ) Realizzai questa modifica perché con i cingoli molli succedeva spesso che - non avendo un fermo e cercando di superare a mo di Trial un determinato ostacolo la ruota e relativo braccetto girava sotto bloccando tutto. Certo, avrei potuto mettere un finecorsa hai braccetti direte voi, ma il fatto di avere questi ultimi, con una diversa angolazione nelle due bancate mi dava notevolmente fastidio, anzi, terribilmente fastidio. E' vero, con i cingoli molli e viaggiando in retromarcia avrei avuto lo stesso problema, ma la maggior parte del tempo specialmente in un lungo raid il carro la sfrutta andando avanti, sempre avanti! Barre di torsione= Troppi giochi dovuti al sistema meccanico originale. Con la modifica dei braccetti risolsi anche questo problema. Di serie in base alla conformazione dei braccetti devono essere montate sfasate tra loro chiaramente; invertendo questi ultimi però, ho voluto inclinarle leggermente verso il basso e orientarle a spina di pesce verso il retrotreno del telaio. Inoltre a questo le fissai direttamente al telaio ( vedi viti nere nel telaio ), eliminando quasi completamente tutti i giochi, evviva! Bene ho finito... vi ho illustrato Ronin, ma più che altro la passione che Ci porta a cercare di migliorare ( non sempre però riesce la ciambella con il buco ), degli oggetti che fanno parte del nostro bellissimo Hobby. Un grazie sincero a chi leggendo ha tenuto duro fino in fondo, ovviamente aspetto volentieri critiche e/o suggerimenti da chi vorrà pronunciarsi. P.S. Con tutto il rispetto dei miei colleghi di gioco ( anche se furono loro i primi a confermarmi la cosa ), ma Ronin, prima che mandassimo in letargo i mezzi, terminava tutte le missioni... Evviva ancora! |
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