22 marzo 12, 14:06 | #11 (permalink) Top | |
User Data registr.: 12-12-2010 Residenza: Biella
Messaggi: 281
| Citazione:
Premetto intanto una cosa: quella loco Horby/Lima a mio parere e gusto è forse l'unica per cui valga almeno minimamente la pena di spenderci dei soldi (sia perchè lo stesso modello in XMPR è osceno - per colpa di Trenitalia e non di Hornby - e perchè qualitativamente quella loco è meglio delle sue sorelle Hornby)... anche se come dicevo poco fa si trova molto di meglio a molto poco di più di prezzo (ma non sempre si trova rotabile italiano). Arrivando alla tua domanda... c'è molta gente (non tantissima ma neanche poca) che la digitalizzazione di quel tipo di loco in realtà l'ha fatta, lo si può notare qua e là leggendo nei vari forum. A memoria non credo però che esista una guida passo a passo, ma in parole povere si tratta di lavorare sul PCB e di fare un po' di saldature e lavoretti simili, magari (per fare un bel lavoro) installando anche una presa NEM femmina, in modo da poter sempre sostituire con comodità in futuro il decoder (anzichè saldare direttamente i fili del decoder). Credo che alla fine economicamente non ne valga la pena... certo però che se uno ha voglia e anche le capacità... forse ne vale la pena giusto anche per la soddisfazione finale. Dico così... perchè forse prima o poi magari mi ci cimenterò pure io (ma per ora preferisco comprare loco che mi danno tutt'altro genere di soddisfazioni). Ti lascio un piccolo spunto: prova a vedere su DCCWorld e sul suo forum! Sicuramente troverai qualche idea/consiglio. Ma devi essere psicologicamente preparato a iniziare un'avventura che potrebbe anche terminare in aver buttato via la loco... fa parte del gioco!!
__________________ Lorenzo - www.pikoitalia.com | |
22 marzo 12, 14:51 | #12 (permalink) Top |
User Data registr.: 24-12-2010 Residenza: Novi Ligure AL
Messaggi: 137
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Quoto 100% Lorenzo, se si vuole iniziare con il digitale procedendo da soli, e non, come confesso di aver fatto io, rivolgendosi ad un negozio specializzato e acquisendo man mano un po' di pratica, è meglio partire con loco già predisposte per il decoder, tenendo conto che non sempre anche in questo caso la digitalizzazione è semplicissima (in qualche caso aprire la loco e trovare un alloggiamento per il decoder può comportare dei problemi, ma è sempre meglio che fare delle saldature); quindi consiglierei anch'io di partire, se si vogliono contenere i costi, con una Piko, che rispetto a una Lima HL ripaga pienamente in termini di funzionalità. Se poi si vuole investire una cifra più consistente, può andar bene una Rivarossi Hornby (ma non tutti i modelli sono uguali in termini di affidabilità) o ancor meglio una Roco. Comunque sia, bisogna entrare nell'ordine di idee che questo bellissimo passatempo è costoso e non è né facile né conveniente risparmiare. Gianni |
22 marzo 12, 16:24 | #13 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-06-2008 Residenza: Pisa
Messaggi: 835
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Altro dubbio: inserisco qui anche questo anche se non è strettamente collegato al topic sullo Start Set... Ho capito male o esistono diversi "livelli" di funzioni e quindi di digitalizzazione nei loco? Esempio alcuni hanno marcia, luci accese/spente e basta, altri hanno anche i suoni. QUesta cosa dipende dal modello e basta o anche dal decoder che supporti tutte le funzioni e anche dal "telecomando" che sia in grado di attivare tutte le funzioni? mi spiego meglio... se acquisto un loco pieno di funzioni, diciamo il meglio del meglio che si trova sul mercato... per gestirlo devo anche avere un sistema digitale al top o sarei limitato usando un sistema semplice come il Piko? Grazie.
__________________ Se c'è un posto al mondo dove da un nome si può leggere la storia, è questo, Pisa. Incompresa, anzi odiata, senza cercare comprensione, senza averne bisogno ne desiderio, poggiata su millenni di arcaica grandezza.... R. Borchardt |
22 marzo 12, 20:11 | #14 (permalink) Top |
User Data registr.: 24-12-2010 Residenza: Novi Ligure AL
Messaggi: 137
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Provo a chiarire. Esistono decoder "normali" di diversa qualità, dai più economici Hornby, che personalmente sconsiglio, ai migliori di marca Lenz, ESU e Zimo. Le funzioni elementari di ogni decoder sono il comando di luci, velocità, accelerazione e decelerazione, oltre naturalmente alla direzione di marcia, e per questo basta anche la centralina più economica come la Roco Lokmaus. Queste funzioni fanno parte dei parametri di un decoder definiti CV, cioè variabili di configurazione. Ci sono poi altri parametri che possono essere impostati, come l'intensità delle luci, la compensazione del carico etc., ma questi sono contenuti nei decoder migliori e possono essere letti e impostati solo dalle centraline più performanti, e anche più costose. Discorso a sé fanno i decoder sonori, che riproducono i rumori delle loco e che si stanno diffondendo sempre più, anche se il loro costo resta piuttosto elevato. Questi possono funzionare come un decoder normale, ma schiacciando un tasto può essere attivato il rumore della loco, mentre altri tasti comandano il fischio, il rumore dei freni e le altre funzioni sonore. Naturalmente ogni loco ha (o dovrebbe avere) il suo decoder apposito, e non parlo solo del tipo di loco, ossia a vapore, diesel o elettrica, ma nel senso che il decoder, se è fedele, deve riprodurre i suoni precisi di quella loco. Attualmente i decoder sonori sono prodotti da ESU e Zimo; visto il loro prezzo consiglierei di iniziare con quelli "muti", più abbordabili (costo medio circa 25-35 euro) e passare in un secondo momento a quelli sonori, con i quali ci si diverte certamente di più ma sono anche fonte potenziale di maggiori problemi. Mi rendo conto di aver fatto una specie di rassunto sommario, ma spero di aver chiarito qualcosa di più in merito. Gianni |
27 marzo 12, 13:26 | #15 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-06-2008 Residenza: Pisa
Messaggi: 835
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Copio qui questi "appunti" nel caso possano servire in futuro, non solo a me Come digitalizzare una Loco Senza Presa NEM: DCCWorld 2.0 - Sistemi digitali per il modellismo ferroviario [dccpratico/digitalizziamo/445g.html]
__________________ Se c'è un posto al mondo dove da un nome si può leggere la storia, è questo, Pisa. Incompresa, anzi odiata, senza cercare comprensione, senza averne bisogno ne desiderio, poggiata su millenni di arcaica grandezza.... R. Borchardt |
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