20 luglio 09, 21:09 | #31 (permalink) Top | |
User Data registr.: 01-03-2009 Residenza: Vallecrosia
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La mia E 400 è realizzata in plastica, (ho usato il materiale prelevato da una carenatura per una cucina, molto robusto e abbastanza lavorabile, un po' duro, ma alla fine è meglio così, il modello risulta robusto di certo...) ed è motorizzata con un Lima G con il rapporto di trasmissione modificato per renderla più...lenta, infatti al vero le E 400 facevano solo i 50 Km/h di velocità massima, mentre i motori G se in buono stato hanno velocità da Eurostar... Per la storia della macchina vera ti consiglio se non l' hai letto lo speciale di Tutto Treno uscito quasi un annetto fa, ma certamente come arretrato è disponibile, in genere hanno tutto...è una storia interessante, che presenta anche un enigma, la maggior parte delle fonti afferma che le E 400 (nate come E 1 - 3 delle FAP) vennero realizzate in soli tre esemplari, mentre il libro "Locomotive Elettriche FS" di Cornolò & Pedrazzini edito nel 1983 afferma che erano quattro, e che la E 400 004 venne distrutta durante la guerra in un bombardamento...non ho mai trovato altri riscontri sull esistenza o meno di questa 004, per cui il mistero rimane... La vita delle E 400 si è svolta perlopiù in Val D' Aosta, al traino di convogli ascendenti vuoti e discendenti carichi di minerale di ferro, oppure modesti Locali composti da 2 - 3 carrozze tipo Moncenisio, hanno avuto (la 002 e 003) una breve parentesi Piemontese quando erano usate con treni navetta di tipo vecchio sulla Trofarello Chieri, con impianto citofonico e macchina presenziata, la loro carriera si è conclusa nel 1968, con la dieselizzazzione della linea di Aosta, sono finite accantonate a Torino dove nei primi anni '70 sono state acquistate dalla FCV, hanno cambiato livrea e una di loro anche un po' aspetto e hanno prestato dignitoso servizio fino a pochi anni fa, due di loro mi pare siano ancora usate saltuariamente, anche se la maggior parte del tempo se ne stanno accantonate di scorta, mentre la L 901, ex E 400 001 è a Pietrarsa in livrea FCV, sarebbe auspicabile un suo ritorno al castano/isabella e un suo utilizzo con treni storici, visto che è perfettamente funzionante, le carrozze Moncenisio potrebbe fornirle la LFI, che a suo tempo le rilevò dalle FS...ciao ciao | |
21 luglio 09, 08:51 | #32 (permalink) Top |
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Erano le primissime lastrine fotoincise commercializzate.. prima di allora esistevano solo metodi iperartigianali così bene descritti dal compianto Italo Briano nel suo manuale "bibbia" del modellismo ferroviario. Le lastrine in oggetto erano marcate FCF e all'epoca questa azienda produceva anche il D208 (che ho costruito) ma purtroppo come ho accennato non erano fotoincisioni passanti per cui per evitare schifezze varie (bordi delle finestrature storti o curvi) il lavoro di seghetto e lima doveva essere decisamente lungo, preciso e meticoloso. Da qualche parte ho una monografia sull'E400 e se non ricordo male le macchine erano proprio 4 tutte di costruzione Fiat. buona giornata Giancarlo |
21 luglio 09, 19:21 | #33 (permalink) Top | |
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Riguardo alle E 400, erano state realizzate dalla Savigliano, mentre la parte elettrica venne realizzata dalla Metropolitan Vickers, la stessa ditta (inglese) che stava fornendo gli equipaggiamenti per le E 626 in prova sulla Benevento - Foggia... La potenza delle E 400 era modesta, con 540 kW di potenza oraria, 376 di continuativa e 50 Km/h di velocità massima, nonostante tutto hanno sempre assolto molto bene al loro compito, semplici ed affidabili sono giunte alla fine della corrente continua in Val D' Aosta, sono scampate alla demolizione e hanno cominciato una nuova vita sui binari FCV, fortunatamente non sono rimaste in ambito FS, altrimenti sarebbero demolite da tempo, oggi le ex E 400 sono ancora tutte e tre esistenti...resta a me personalmente il dubbio sulla fantomatica quarta locomotiva...ciao ciao | |
24 luglio 09, 00:02 | #35 (permalink) Top | |
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E' proprio lei, la E 400, che ci mostra il vano bagagliaio semiaperto e una carrozza Moncenisio in prima posizione, queste vetture erano elementi caratteristici della ferrovia valdostana...le Moncenisio erano compagne quasi fisse delle E 400, costruite in 9 esemplari dalle Officine Moncenisio hanno terminato la loro carriera presso le FS verso il 67 - 68, come le E 400... Spesso i convogli erano misti, cioè E 400, un paio di Moncenisio (o Corbellini, quasi mai centoporte, troppo pesanti in salita per le E 400) e un paio di carri, in genere vuoti a salire e carichi di minerale ferroso a scendere, a volte vi erano anche degli invii di castina, un minerale utilizzato come catalizzatore negli altiforni e che si estraeva in una località della Val D' Aosta... Questa usanza dei treni misti era sopraggiunta quando il traffico merci nella valle si era drasticamente ridotto, e ormai per sbrigarlo i misti erano più che sufficienti...segnalo anche un servizio "prestigioso" per le brave E 400, l' inoltro da P.S. Didier dell' unica Tipo X costituente la sezione del Rapido Aosta - Roma, che a Torino si univa al resto del convoglio, poi da Aosta veniva agganciata ad un convoglio diretto a Torino e lì unita al Rapido...e il tratto valligiano lo faceva con una E 400, (a volte con una E 626, la 004 o la 007) forse il veicolo più moderno mai agganciato alle E 400!! Nell' autunno del 68 la TE in Val D' Aosta è finita, e le E 400 hanno ceduto il posto alle Aln 772 e subito anche 873, che però qui si trovavano molto male, problemi seri al cambio... Infine nella foto che hai mostrato è interessante la presenza sullo sfondo di una 31000, tutto fa pensare che appartenga all' Espresso periodico Aosta - Torino - Genova....ciao ciao Ultima modifica di Doctortreno : 24 luglio 09 alle ore 00:06 | |
24 luglio 09, 01:07 | #36 (permalink) Top |
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oggi di e400 rimane solo quella di pietrarsa vero? non ebbero molto successo queste macchine , forse erano molot poco potenti! si può dire che siano quasi le progenitrici delle e424 , che durarono un pò di più. |
24 luglio 09, 10:39 | #37 (permalink) Top |
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O.T. Sei entrato nel mio "terreno" preferito.. La miniera in questione che hai citato e da cui si estraeva la magnetite, (minerale di ferro: Fe2O3) che poi veniva inviato alle industrie siderurgiche di valle, era la miniera di Cogne che è stata attiva fino a qualche decennio fa. Praticamente la maggior parte se non la totalità della produzione era assorbita dalla FIAT, le lamiere per assemblare le prime auto di massa, la 500 e la 600, venivano prodotte con quel minerale, estratto anche dalle vicine miniere di Traversella e Brosso. Giancarlo |
24 luglio 09, 18:58 | #38 (permalink) Top | |
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24 luglio 09, 19:15 | #39 (permalink) Top | |
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Parlare di insuccesso per le E 400 è un po' un' ingiustizia, perchè nel loro piccolo si sono "date parecchio da fare" e si sono dimostrate affidabili e robuste, il discorso è questo:non erano nate per volere delle FS, come anche la ferrovia in Val D' Aosta, era nata per le esigenze delle miniere, il servizio viaggiatori all' inizio manco era contemplato, tieni presente che ancora oggi la densità di abitanti è bassa, magari allora lo era ancora di più, le FS acquisirono di fatto la linea e il materiale il 16 ottobre 1931, il riscatto della linea fu voluto dal Regime di allora più che altro per motivi strategici, in caso di conflitto la linea sarebbe stata utile per inviare rapidamente uomini e mezzi lungo il valico del Piccolo San Bernardo, in più il Regime voleva far sentire la sua presenza in quelle zone di confine, infatti per prima cosa vennero cambiati i nomi delle località, ad es. Prè S. Didier divenne S. Desiderio Terme, La Salle divenne Sala Dora, e così via.... Le E 400 erano nate per questa linea e da lì non si mossero, per quello che dovevano fare la loro potenza era più che adatta, erano completamente diverse da ogni altra loco FS, anche il loro equipaggiamento elettrico aveva ben poche similitudini col resto del parco... Con le E 424 non hanno nulla a che vedere, l' idea della locomotiva leggera a carrelli era venuta già all' Ingegner Bianchi ai tempi delle E 326/428, e venne anche realizzato un progetto di massima di quella che sarebbe stata la E 425, era praticamente una E 626 senza avancorpi e con due carrelli a telaio esterno a piastre chiodate, diversissimo dalla E 424 che poi sarà realizzata dall' Ufficio Studi di Firenze in piena guerra, infatti i prototipi E 424 001 - 003 resteranno tutti, chi più chi meno, danneggiati dalla guerra... Ora la sparo grossa, prendetela per quello che è, un' idea mia, vedendo quel vecchio progetto di E 424 e le anziane E 600 delle FNM mi era venuto da pensare che forse il progetto originario delle E 425 non sia finito davvero nel cestino della carta straccia dell' Ingegner Bianchi...ciao ciao | |
25 luglio 09, 10:11 | #40 (permalink) Top |
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Visto che hai citato la "castina", proseguo l'OT, per una corretta informazione è giusto darle il suo nome corretto e non una denominazione commerciale volgare. La "castina" non è altro che carbonato di calcio, un comunissimo minerale chiamato calcite (CaCO3) che è utilizzato (ancora oggi) nella carica degli altoforni per la produzione di ghisa e acciaio. Questo minerale è molto abbondante nella crosta terrestre tanto che alcune rocce sono costituite al 99% di esso e danno luogo a giacimenti coltivabili, molto estesi (marmi, calcari). buon fine settimana Giancarlo |
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