16 aprile 09, 18:16 | #1 (permalink) Top |
Rivenditore - Capotrenomodels | Trenini elettrici e realta':E 652-138, l'ultimo dei tigri
Io parto inserendo l'indirizzo del video di Luca e una immagine che parla da sola! Aspettiamo notizie e storie sull'ultimo dei tigri Ultima modifica di cadal : 11 maggio 09 alle ore 16:33 |
16 aprile 09, 22:05 | #2 (permalink) Top | |
User Data registr.: 01-03-2009 Residenza: Vallecrosia
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| Storia E 652 Citazione:
La storia parte da lontano, siamo negli anni '70, le FS stanno cominciando a intravedere i vantaggi che l' introduzione dell' elettronica può portare nel campo della grande trazione, perciò venne ordinata al TIBB di Vado Ligure una Tarataruga un po' particolare, la E 444 005 "full chopper..." questa locomotiva era diversa da tutto ciò che era stato realizzato fino a quel momento, innanzitutto non aveva il reostato, usato su tutte le macchine costruite fino ad allora e su quelle in costruzione, infatti all' epoca erano in corso di consegna i Caimani, versione aggiornata ed irrobustita dell' E 646, amata dai macchinisti per la cabina confortevole e la guida con avviatore automatico, senza più il "maniglione a tacche.." La E 444 005 montava il famoso chopper, ovvero "macchina per tagliare," infatti serviva per "tagliare le correnti indotte," la tensione di linea veniva spianata e spezzettata in intervalli di milionesimi di secondo, per essere inviata ai motori con continuità e seguendo un' onda costante, questo conferiva una partenza senza strappi e un incremento dello sforzo di trazione fortissimo, il treno di prova lo dimostrò, la E 444 005 trainò 13 carrozze e una E 646 inattiva, si avviò in pendenza, e manco una slittata! Questi risultati portarono le FS a progettare una loco elettronica interamente nuova, e nacque la E 633, la Tigre, che portò infinite novità...anzitutto il chopper, che contrariamente al reostato metallico tradizionale non dissipa inutilmente energia sotto forma di calore, questo apparato lavora così:abbiamo un motore, un chopper composto da apparati detti tiristori, uno principale e uno ausiliario, un diodo di accensione e uno di spegnimento, più un condensatore, aprendo la tensione questa viene applicata al motore, e diviene via via decrescente intanto che il condensatore si carica, quando il condensatore è carico e la corrente è nulla il diodo di spegnimento apre il circuito, e il tiristore principale si mette in conduzione e applica tensione al motore, finchè il circuito di spegnimento non disattiva il tiristore, quando questo si disattiva viene attivato il tiristore ausiliario, e il condensatore che prima si era caricato si scarica atraverso il tiristore ausiliario, e si ricarica a tensione uguale ma di segno opposto, la corrente di carica a polarità invertita rappresenta un circuito oscillante, che porta allo spegnimento del tiristore, la scarica prosegue al motore fino a tensione nulla, per poi riprendere il ciclo daccapo, che avviene in 1 500000000 di secondo...è un discorso un po' complesso, io ho cercato di semplificare il più possibile, il risultato è una corrente lineare e una marcia liscia e senza strappi, nonchè una forza di trazione niente male... Le E 633 portarono la novità dei carrelli monomotori, cioè un solo motore per carrello, il moto viene trasmesso agli assi tramite un motoriduttore racchiuso in un carter a bagno d' olio, altra novità la concezione modulare, cioè ogni modulo comprendeva un motore, il suo chopper e il motoriduttore, con questo sistema si riteneva di poter realizzare locomotive più o meno potenti, a seconda del numero di moduli utilizzati...infatti vennero realizzati gli E 620, i Tigrotti, versione a due carrelli per le FNM, mentre le FS sognarono una Tigre a quattro carrelli, ma poi non se ne fece nulla, le prove fatte con uno zatterone allestito apposta evidenziarono una aggressività verso il binario superiore addirittura a quella delle E 428! Così questa loco, che doveva essere la E 844, non si fece. Le E 633 generarono le E 632, versione veloce ottenuta semplicemente cambiando il rapporto di trasmissione,(33/64 anzichè 29/64) quindi c'erano le E 633 da 130 Km/h e le E 632 da 160, però subito le cose non andarono tanto bene, queste locomotive elettroniche si dimostrarono parecchio delicate ed inaffidabili, d' altronde per le FS era un "mondo nuovo," quello dell' elettronica di potenza, infatti vennero costruiti parallelamente alle Tigri centinaia di Caimani, dal funzionamento tradizionale, altro errore che venne fatto fu quello di ordinare la prima serie di E 633 (005 - 111) troppo presto, quando ancora tante cose erano da mettere a punto, ma col tempo tutto si risolse, e le Tigri dimostrarono tutta la loro validità, finchè arriviamo al 1989, forti dell' esperienza acquisita in anni di esercizio con le E 632/3 le FS crearono le E 652, con parte elettronica potenziata e rapporto da 160 Km/h,(36/64) una sola macchina con la forza di una E 633 e la velocità di una E 632...il massimo! Sono state realizzate 176 unità di E 652, oggi sono tutte in servizio tranne le E 652 008 e 025, demolite a seguito di gravi incidenti, coinvolta nel disastro del Brennero la 008 e in quello di Colle Isarco la 025, sono utilizzate con treni pesanti su linee acclivi, esternamente si possono distinguere a colpo d' occhio dalle E 632/3 per una griglia rettangolare posta vicino alle porte di salita in cabina (Le E 632/3 ce l' hanno dall' altro lato, sotto il finestrino del macchinista) e per la presenza di mancorrenti sul tetto, vicino ai pantografi...ciao ciao. Ultima modifica di cadal : 11 maggio 09 alle ore 15:24 | |
16 aprile 09, 22:41 | #3 (permalink) Top | |
Rivenditore - Capotrenomodels | Citazione:
Ti ringrazio a nome di tutti, ma la storia la leggo domani con calma, questa sera non ci riesco Ciao | |
17 aprile 09, 20:37 | #7 (permalink) Top | |
User Data registr.: 01-03-2009 Residenza: Vallecrosia
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| Citazione:
Grazie ragazzi, quando volete chiedete, che io vi rispondo più che volentieri....mica perchè sono chissà che genio che sono così preparato, la spiegazione è questa, mi sono divorato libri su libri di tecnica ferroviaria, quelli di scuola manco li aprivo, (infatti chi a fine anno comprava i libri dismessi da me faceva un ottimo affare, erano nuovi!) ma quelli ferroviari...in più avevo la fortuna di poter bazzicare deposito e officina quando volevo, grazie a parenti e conoscenti in Ferrovia, così le cose che leggevo sui libri poi me le potevo andare a vedere dal vivo, le stesse macchine che studiavo mi capitava spesso di guidarle grazie alla complicità di simpaticissimi macchinisti di allora, ricordo benissimo quando al deposito arrivò la prima E 633, pareva fantascienza, questa loco che si avviava semplicemente muovendo una leva, che manteneva la velocità costante, anche se i macchinisti più anziani presero queste macchine subito in malvolere, le reputavano delicate e non affidabili, loro erano abituati alle robuste locomotive col "maniglione a tacche..." subito erano stati prevenuti anche verso il Caimano, l' avviatore automatico non li convinceva, (strano, perchè lo avevano già da anni sulle E 424 che invece apprezzavano tantissimo...) però accadde che una volta presa l' abilitazione non sarebbero più scesi dai Caimani...una locomotiva che non slitta, che è comoda, che si trova bene in testa a qualunque treno, dal Rapido (allora gli IC si chiamavano così) al merci ultrapesante, beh, non può non piacere...mollo qui altrimenti faccio un romanzo, grazie a tutti voi per la stima...ciao ciao | |
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