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Vecchio 29 maggio 16, 16:31   #41 (permalink)  Top
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L'avatar di m.rik
 
Data registr.: 28-06-2005
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Ciao, mi riaggancio a questo vecchio thread solo perché riordinando ho ritrovato una vecchia foto di più di 40 anni fa quando ero molto più giovane e mi sono tornati in mente quei tempi lontani.
Probabilmente a molti di voi la cosa non interessa minimamente ma mi fa molta nostalgia (soprattutto per quei lontani anni 70, in cui io ne avevo venti e a cui non posso più tornare).
Dalla foto rivedo le pale in legno e ricordo che ci volevano giornate intere per realizzarle, incollarle (il tipo di legno usato per il bordo d'ingresso e quello per il bordo d'uscita erano diversi), per bilanciarle (micro pallini di piombo da inserire in fori fatti a seconda delle misurazioni effettuate) e poi verniciarle con il tura pori e infine ricoprirle.
Dopo ore e ore di lavoro ci voleva un attimo per romperle !!!!

Altra cosa che vedo dalla foto è la forma delle trasmittenti, tutte realizzate con due fogli d'alluminio piegati a "U" per comporre delle scatole squadrate. Ovviamente le trasmittenti digitali non erano ancora state inventate, erano puramente analogiche. Il CCPM 120°/135°/140° non esisteva ancora e il mixing del piatto era realizzato meccanicamente (si intravedono i tre servi nella parte anteriore del cockpit). Anche il mix tra gas e collettivo era meccanico. Se non ricordo male, essendo le trasmittenti analogiche ad ogni volo bisognava correggere i trim del piatto perché ogni volta i valori del center stick si spostavano.

Dalla foto non si può capire, ma non esistevano ancora i giroscopi di coda e il trimmaggio della coda era la prima cosa che si faceva ad ogni decollo.

A quei tempi il volo acrobatico era impensabile, figuriamoci il 3D. Era già un successo quando si riusciva a portare in hovering il modello e fare qualche percorso avanti e indietro. Fare percorsi a otto era già una cosa strepitosa. Atterrare col modello ancora tutto intero una grossa soddisfazione.

Gli scarichi erano rumorosissimi!!! La puzza di olio di ricino restava nei vestiti per giorni e giorni.

Le trasmissioni di coda erano ottenute mediante ingranaggi conici tra corpo e coda con tra di loro un asta di acciaio armonico fatta passare all'interno di un tubetto d'ottone lungo tutto il trave di coda e riempito di grasso per abbattere la temperatura del tubetto a causa dello sfregamento interno. Spesso l'asta d'acciaio armonico si spezzava e si perdeva il controllo di coda. Oppure l grani di fissaggio slittavano con lo stesso risultato. Le vibrazioni che si generavano erano incredibili!!!! Dopo ogni volo bisognava ricontrollare tutti i serraggi, viti e bulloncini. Capitava spesso di scoprire che in volo ne era sparita qualcuna. I grani soprattutto (La qualità delle chiavi esagonali in quei tempi era scarsissima come era altrettanto difficilissimo trovarne, spesso i grani e le viti erano a taglio e si spannavano una volta su due)

Nessuno a quei tempi pensava che negli anni successivi sarebbero stati realizzati modelli con motorizzazione elettrica. Le liPo non esistevano ancora, c'erano le NiCd e non mi sembra che ci fossero ancora le NiMh.
Nessuno a quei tempi pensava che si sarebbero realizzati modelli con motorizzazione elettrica.
Essendo le trasmittenti analogiche e non esistendo neanche i giroscopi di coda, di centraline flybarless non si poteva immaginare una futura esistenza.
Ovviamente non esistevano neanche i governor per mantenere costanti i giri dei nostri motori a scoppio e quindi la velocità di reazione del rotore continuava a variare durante il volo.
Per i motori a scoppio non esistevano versioni con cline, pompe etc.

Era proprio difficile a quei tempi ma quando si riportava a terra il modello intero si era veramente soddisfatti.

A ripensarci, 40 anni non sono poi così tanti eppure le differenze tra i modelli di allora e quelli odierni sono astronomiche. C'è stata un evoluzione tecnica in questi 40 anni straordinaria.
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Ultima modifica di m.rik : 29 maggio 16 alle ore 16:39
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Vecchio 29 maggio 16, 19:30   #42 (permalink)  Top
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L'avatar di runnerfly67
 
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Io ho iniziato nel 1991 con il graupner Heim uniexpert 2000 che rispetto a quello che ho visto nei precedenti post si può considerare moderno,avevo pale in legno misto faggio/balsa da ricoprire con una carta adesiva che ti davano con le pale,bisognava stare attenti a metterla perchè poteva succedere come a me che avendo fatto le grinze ho dovuto staccarla e si tirò dietro e strappandolo il sottile bordo di uscita in balsa,questo elicottere aveva una particolarità fu il primo con i servi linkati direttamente sul piatto a 120 gradi(come il goblin per intenderci), a detta di chi gareggiava , non veniva usato in gara perchè usufruendo della miscelazione elettronica quando si dava il collettivo ognuno dei servi collegati su 3 canali diversi rispondeva con un microritardo sbilanciando l'elicottero in hovering, il pregio era che usufruiva della potenza di 3 servi contemporaneamente,avevo un giroscopio della jmw giapponese con masse rotanti come si può vedere dalla foto allegata.
Volevo fare un appunto a leo66 è impossibile invertire il senso di rotazione dei servi semplicemente invertendo la polarità se provi ti accorgi che il servo non funziona più,se fosse stato così semplice le case dell'epoca non avrebbero prodotto servi dx ed sx.
__________________
PER FARSI DEI NEMICI NON E' NECESSARIO DICHIARARE GUERRA. BASTA DIRE QUELLO CHE SI PENSA
(Martin Luther King)

Ultima modifica di runnerfly67 : 09 febbraio 24 alle ore 13:34
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Vecchio 29 maggio 16, 19:45   #43 (permalink)  Top
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L'avatar di oscar1977
 
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Ciao, mi riaggancio a questo vecchio thread solo perché riordinando ho ritrovato una vecchia foto di più di 40 anni fa quando ero molto più giovane e mi sono tornati in mente quei tempi lontani.
Probabilmente a molti di voi la cosa non interessa minimamente ma mi fa molta nostalgia (soprattutto per quei lontani anni 70, in cui io ne avevo venti e a cui non posso più tornare).
Dalla foto rivedo le pale in legno e ricordo che ci volevano giornate intere per realizzarle, incollarle (il tipo di legno usato per il bordo d'ingresso e quello per il bordo d'uscita erano diversi), per bilanciarle (micro pallini di piombo da inserire in fori fatti a seconda delle misurazioni effettuate) e poi verniciarle con il tura pori e infine ricoprirle.
Dopo ore e ore di lavoro ci voleva un attimo per romperle !!!!

Altra cosa che vedo dalla foto è la forma delle trasmittenti, tutte realizzate con due fogli d'alluminio piegati a "U" per comporre delle scatole squadrate. Ovviamente le trasmittenti digitali non erano ancora state inventate, erano puramente analogiche. Il CCPM 120°/135°/140° non esisteva ancora e il mixing del piatto era realizzato meccanicamente (si intravedono i tre servi nella parte anteriore del cockpit). Anche il mix tra gas e collettivo era meccanico. Se non ricordo male, essendo le trasmittenti analogiche ad ogni volo bisognava correggere i trim del piatto perché ogni volta i valori del center stick si spostavano.

Dalla foto non si può capire, ma non esistevano ancora i giroscopi di coda e il trimmaggio della coda era la prima cosa che si faceva ad ogni decollo.

A quei tempi il volo acrobatico era impensabile, figuriamoci il 3D. Era già un successo quando si riusciva a portare in hovering il modello e fare qualche percorso avanti e indietro. Fare percorsi a otto era già una cosa strepitosa. Atterrare col modello ancora tutto intero una grossa soddisfazione.

Gli scarichi erano rumorosissimi!!! La puzza di olio di ricino restava nei vestiti per giorni e giorni.

Le trasmissioni di coda erano ottenute mediante ingranaggi conici tra corpo e coda con tra di loro un asta di acciaio armonico fatta passare all'interno di un tubetto d'ottone lungo tutto il trave di coda e riempito di grasso per abbattere la temperatura del tubetto a causa dello sfregamento interno. Spesso l'asta d'acciaio armonico si spezzava e si perdeva il controllo di coda. Oppure l grani di fissaggio slittavano con lo stesso risultato. Le vibrazioni che si generavano erano incredibili!!!! Dopo ogni volo bisognava ricontrollare tutti i serraggi, viti e bulloncini. Capitava spesso di scoprire che in volo ne era sparita qualcuna. I grani soprattutto (La qualità delle chiavi esagonali in quei tempi era scarsissima come era altrettanto difficilissimo trovarne, spesso i grani e le viti erano a taglio e si spannavano una volta su due)

Nessuno a quei tempi pensava che negli anni successivi sarebbero stati realizzati modelli con motorizzazione elettrica. Le liPo non esistevano ancora, c'erano le NiCd e non mi sembra che ci fossero ancora le NiMh.
Nessuno a quei tempi pensava che si sarebbero realizzati modelli con motorizzazione elettrica.
Essendo le trasmittenti analogiche e non esistendo neanche i giroscopi di coda, di centraline flybarless non si poteva immaginare una futura esistenza.
Ovviamente non esistevano neanche i governor per mantenere costanti i giri dei nostri motori a scoppio e quindi la velocità di reazione del rotore continuava a variare durante il volo.
Per i motori a scoppio non esistevano versioni con cline, pompe etc.

Era proprio difficile a quei tempi ma quando si riportava a terra il modello intero si era veramente soddisfatti.

A ripensarci, 40 anni non sono poi così tanti eppure le differenze tra i modelli di allora e quelli odierni sono astronomiche. C'è stata un evoluzione tecnica in questi 40 anni straordinaria.
ho letto le parole e ammirato la foto.la tua è una grande dichiarazione d''amore.
mi hai commosso davvero!!
__________________
esperienza è il nome che diamo ai nostri sbagli
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Vecchio 29 maggio 16, 20:55   #44 (permalink)  Top
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Ciao, mi riaggancio a questo vecchio thread solo perché riordinando ho ritrovato una vecchia foto di più di 40 anni fa quando ero molto più giovane e mi sono tornati in mente quei tempi lontani.
Probabilmente a molti di voi la cosa non interessa minimamente ma mi fa molta nostalgia (soprattutto per quei lontani anni 70, in cui io ne avevo venti e a cui non posso più tornare).
Dalla foto rivedo le pale in legno e ricordo che ci volevano giornate intere per realizzarle, incollarle (il tipo di legno usato per il bordo d'ingresso e quello per il bordo d'uscita erano diversi), per bilanciarle (micro pallini di piombo da inserire in fori fatti a seconda delle misurazioni effettuate) e poi verniciarle con il tura pori e infine ricoprirle.
Dopo ore e ore di lavoro ci voleva un attimo per romperle !!!!

Altra cosa che vedo dalla foto è la forma delle trasmittenti, tutte realizzate con due fogli d'alluminio piegati a "U" per comporre delle scatole squadrate. Ovviamente le trasmittenti digitali non erano ancora state inventate, erano puramente analogiche. Il CCPM 120°/135°/140° non esisteva ancora e il mixing del piatto era realizzato meccanicamente (si intravedono i tre servi nella parte anteriore del cockpit). Anche il mix tra gas e collettivo era meccanico. Se non ricordo male, essendo le trasmittenti analogiche ad ogni volo bisognava correggere i trim del piatto perché ogni volta i valori del center stick si spostavano.

Dalla foto non si può capire, ma non esistevano ancora i giroscopi di coda e il trimmaggio della coda era la prima cosa che si faceva ad ogni decollo.

A quei tempi il volo acrobatico era impensabile, figuriamoci il 3D. Era già un successo quando si riusciva a portare in hovering il modello e fare qualche percorso avanti e indietro. Fare percorsi a otto era già una cosa strepitosa. Atterrare col modello ancora tutto intero una grossa soddisfazione.

Gli scarichi erano rumorosissimi!!! La puzza di olio di ricino restava nei vestiti per giorni e giorni.

Le trasmissioni di coda erano ottenute mediante ingranaggi conici tra corpo e coda con tra di loro un asta di acciaio armonico fatta passare all'interno di un tubetto d'ottone lungo tutto il trave di coda e riempito di grasso per abbattere la temperatura del tubetto a causa dello sfregamento interno. Spesso l'asta d'acciaio armonico si spezzava e si perdeva il controllo di coda. Oppure l grani di fissaggio slittavano con lo stesso risultato. Le vibrazioni che si generavano erano incredibili!!!! Dopo ogni volo bisognava ricontrollare tutti i serraggi, viti e bulloncini. Capitava spesso di scoprire che in volo ne era sparita qualcuna. I grani soprattutto (La qualità delle chiavi esagonali in quei tempi era scarsissima come era altrettanto difficilissimo trovarne, spesso i grani e le viti erano a taglio e si spannavano una volta su due)

Nessuno a quei tempi pensava che negli anni successivi sarebbero stati realizzati modelli con motorizzazione elettrica. Le liPo non esistevano ancora, c'erano le NiCd e non mi sembra che ci fossero ancora le NiMh.
Nessuno a quei tempi pensava che si sarebbero realizzati modelli con motorizzazione elettrica.
Essendo le trasmittenti analogiche e non esistendo neanche i giroscopi di coda, di centraline flybarless non si poteva immaginare una futura esistenza.
Ovviamente non esistevano neanche i governor per mantenere costanti i giri dei nostri motori a scoppio e quindi la velocità di reazione del rotore continuava a variare durante il volo.
Per i motori a scoppio non esistevano versioni con cline, pompe etc.

Era proprio difficile a quei tempi ma quando si riportava a terra il modello intero si era veramente soddisfatti.

A ripensarci, 40 anni non sono poi così tanti eppure le differenze tra i modelli di allora e quelli odierni sono astronomiche. C'è stata un evoluzione tecnica in questi 40 anni straordinaria.


Non vorrei sbagliarmi ma mi pare che ci siamo conosciuti l'altro giorno al tuo negozio🤔
piero80 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 30 maggio 16, 10:59   #45 (permalink)  Top
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Non vorrei sbagliarmi ma mi pare che ci siamo conosciuti l'altro giorno al tuo negozio🤔
Ciao, no, non é possibile perché non ho negozi (nè di modellismo né di altro), purtroppo la mia passione é sempre stata una fonte inesauribile di spese e non di guadagni, inoltre come puoi vedere sotto l'avatar, sono di Milano e tu di Catanzaro.
Ciao
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Vecchio 30 maggio 16, 12:09   #46 (permalink)  Top
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Si ma ero a Milano settimana scorsa,ti avevo confuso con un'altro grande dell'elimodellismo..comunque capisco il tuo punto di vista,ma pultroppo le caso vanno avanti e cambiano!!!è un qualcosa che esiste in tutti i settori l'evoluzione delle cose c'è poco da fare.
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Vecchio 30 maggio 16, 13:43   #47 (permalink)  Top
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Si ma ero a Milano settimana scorsa,ti avevo confuso con un'altro grande dell'elimodellismo..comunque capisco il tuo punto di vista,ma pultroppo le caso vanno avanti e cambiano!!!è un qualcosa che esiste in tutti i settori l'evoluzione delle cose c'è poco da fare.
Forse non mi sono espresso bene, ma non intendevo affatto lamentarmi dell'evoluzione avvenuta in questi 40 e passa anni. Anzi!!! Fantastico come oggi si possa andare a fare anche più di cento voli senza più avere ogni due per tre problemi meccanici /guasti/rotture. Altrettanto fantastico cosa si possa oggi fare e quanto possiamo strapazzare i nostri modelli senza preoccuparci più di tanto che si possa rompere qualcosa facendolo.

L'unica cosa che rimpiango, sono i 16/18 anni che avevo allora ora che ho già superato i sessanta.

E forse anche quella sensazione di pionerismo quando eravamo veramente in pochi a farci gli stampi in vetroresina, i pezzi al tornio e le filettature a mano.
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Vecchio 30 maggio 16, 14:12   #48 (permalink)  Top
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Si ma ero a Milano settimana scorsa,ti avevo confuso con un'altro grande dell'elimodellismo..comunque capisco il tuo punto di vista,ma pultroppo le caso vanno avanti e cambiano!!!è un qualcosa che esiste in tutti i settori l'evoluzione delle cose c'è poco da fare.
Forse non mi sono espresso bene, ma non intendevo affatto lamentarmi dell'evoluzione avvenuta in questi 40 e passa anni. Anzi!!! Fantastico come oggi si possa andare a fare anche più di cento voli senza più avere ogni due per tre problemi meccanici /guasti/rotture. Altrettanto fantastico cosa si possa oggi fare e quanto possiamo strapazzare i nostri modelli senza preoccuparci più di tanto che si possa rompere qualcosa facendolo.

L'unica cosa che rimpiango, sono i 16/18 anni che avevo allora ora che ho già superato i sessanta.

E forse anche quella sensazione di pionerismo quando eravamo veramente in pochi a farci gli stampi in vetroresina, i pezzi al tornio e le filettature a mano.
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Vecchio 30 maggio 16, 20:48   #49 (permalink)  Top
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Forse non mi sono espresso bene, ma non intendevo affatto lamentarmi dell'evoluzione avvenuta in questi 40 e passa anni. Anzi!!! Fantastico come oggi si possa andare a fare anche più di cento voli senza più avere ogni due per tre problemi meccanici /guasti/rotture. Altrettanto fantastico cosa si possa oggi fare e quanto possiamo strapazzare i nostri modelli senza preoccuparci più di tanto che si possa rompere qualcosa facendolo.

L'unica cosa che rimpiango, sono i 16/18 anni che avevo allora ora che ho già superato i sessanta.

E forse anche quella sensazione di pionerismo quando eravamo veramente in pochi a farci gli stampi in vetroresina, i pezzi al tornio e le filettature a mano.
come capisco la tua vena malinconica...
di che parte di Milano sei?io sono nato a milano sud,all'epoca erano tutti prati...
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