12 marzo 13, 15:33 | #33 (permalink) Top |
User Data registr.: 11-03-2013 Residenza: Riva del Garda
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A fine di curisità porta la mia esperienza, o meglio l'esperienza di mio papà che faceva volare i modelli circa 30 anni fa, giacchè la mia si limita ad un apprezzatissimo regalo ovvero un Kalt Baron 60 in scatola di montaggio nuovo di pacca/vecchio di 28 anni, che ho avuto la fortuna di poter montare. Ovviamente lo lascio così com'e', da esposizione, pur avendo moltissimi ricambi grazie a cui sarebbe possibile realizzarne un altro, non ho il minimo coraggio di portarlo su un campo, oltre al fatto che sono un principiante in materia di pilotaggio. Da quanto riportato nei libri dell'epoca si girava a motore costante più che giri costanti, nel senso che la valvola a farfalla non veniva praticamente comandata, se non grazie all'eventuale miscelazione meccanica dei servi previ tiranti come scritto sopra. I giroscopi esistevano, ovviamente non basati su MEMS ma elettromeccanici, da che le dimensioni generose e le performances non paragonabili agli attuali. Ne ho 2 o 3 ancora funzionanti ma ho preferito violentare il modello installando un gyro MEMS. Oltre a quelle tecnologiche le limitazioni erano anche economiche, nel senso che mio papà ricorda che la testa che vedete montata in foto costava uno stipendio, ragion per cui già l'hovering era "osare", non parlando dei pazzi che descrivevano 8 o addirittura tunneaux... Sembrerebbe follia, ma, al di là del lato estetico, molti componenti moderni (sono appena entrato nel mondo, ho un trex 600 per basare i miei confronti) non si avvicinano minimamente alla fattura e soprattutto alla robustezza di quelli dei tempi che furono (vedi discussione del serraggio viteria), non ho la bilancia sottomano ma la testa che vedete sopra con tutto il gruppo ciclico ed il giunto autorotazione peseranno quanto il trex intero (scherzo, ma nemmeno troppo...). Quella testa sarà alta 20 cm, ma è davvero un'opera d'arte, dopo 28 anni ruota ancora priva di attriti, non per niente la Kalt è fallita per i costi eccessivi... Io comunque pecco sicuramente di faziosità, ho un particolare trasporto per il vintage, soprattutto per la tecnica old-style |
12 marzo 13, 15:41 | #34 (permalink) Top |
User Data registr.: 11-03-2013 Residenza: Riva del Garda
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Il mio Baron pesa 4.5 kg completo, con pale da 620 mm (in legno ovviamente), coda da 680 mm e rotore da 1520 mm per darti l'idea delle dimensioni. Il vero problema per "tirargli il collo" consta nella massima escursione del collettivo (meno di 10° in tutto) ed il motore originale che essendo un 61 degli anni 80 sviluppava quasi la metà della potenza di un attuale a parità di cilindrata... |
11 novembre 13, 00:04 | #36 (permalink) Top |
User Data registr.: 18-02-2009 Residenza: andria (BAT)
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Salve, sono nuovo del forum,sono un elimodellista che dopo alcuni anni (3 circa) di totale ferma ho ripreso a volare con l'eli. Scrivo perchè sono contento nel sentire le nuove generazioni di elimodellisti interessarsi alle origini. Io ho incominciato con gli eli nel 1990, e il mio primo eli è stato un heim con fusoliera star ranger autoportante in fibra di vetro (fungeva da telaio), giro a masse rotanti, motore Rossi 60 ABC, pale in legno e marmitta a risonanza, piu specificatamente: FUSOLIERA: era in fibra di vetro con rinforzi in compensato a supportare la meccanica fissata su 4 punti, spessore della fuso circa un millimetro leggerissima allora, pesantissima oggi. La fuso era ispirata al jet ranger di produzione Kavan. GIROSCOPIO: , non ricordo la marca, ma era il top, funzionava con masse rotanti in movimento, e quando lo si accendeva bisognava aspettare qualche secondo prima che le masse (due piccoli volani) acquistassero la giusta velocita di utilizzo. MOTORE: era un Rossi 60 ABC, e come di tendenza a quei tempi la marmitta era raccordata, carburazione magra (rispetto ad oggi) con il motore che spesso soffriva di surrriscaldamento, ricordo il detto di allora; se sei elicotterista sei un buon motorista, ogni inizio volo ritoccavamo lo spillo del carburatore. PALE: il 90% volava con pale in legno (faggio e balsa), erano vendute da rifinire da bilanciare, il rotore principale girava a circa 1.500 giri mentre il ruotino anch'esso con pale in legno di tiglio, era consuetudine autocostruirle in maniera più leggera possibile. In grandi linee queste sono le caratteristiche dei modelli che caratterizzavano il mercato di allora,starei delle ore a parlare di questo,mi piacerebbe raccontarvi più nello specifico e se a voi e di gradimento,volta per volta vi racconto tutto quello che so al riguardo, meccanica,trasmissione di coda, fusoliera,motore,settaggi,regolazioni e come senza simulatore imparavamo a volare, ho avuto svariati modelli; Heim, Kavan,Graupner,. Grazi e se desiderate a presto. P.S. oggi volo con un Trex 600 elettrico, e in costruzione (assemblaggio) uno style 90 SEnuovo di pacca.
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11 novembre 13, 13:06 | #37 (permalink) Top | |
UserPlus | Citazione:
è un piacere leggere la tua esperienza e le marche da te usate. | |
19 dicembre 14, 00:14 | #39 (permalink) Top |
User Data registr.: 18-02-2009 Residenza: andria (BAT)
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ok, sono stato fuori dal forum un po (motivi lavoro per fortuna), visto l'interesse di qualcuno , provo a tornare indietro nel tempo....quando ho cominciato a fare i primi saltelli con l'elicottero non esisteva il training-kit cioè esisteva ma non si trovava in italia, noi ci arrangiavamo con un hola op e due listelli di legno messi a croce con fascette e nastro isolante. Io avevo un heim costruito (no assemblato): le meccaniche erano gestite con miscelazioni meccaniche e nei primi modelli il comando passo e gas era gestito da un solo servo, dove con opportuni leverismi si riusciva anche a fare una curva passo differente dalla curva gas. Successivamente sono arrivate le radio con le curve (solo su tre punti), io avevo una Sanwa Expert 6 ch con dei potenziometri sulla trasmittente che modificavano le corse dei servi passo e gas, idem exponenziali, la mia radio aveva anche il reverse sui primi 4 canali (una figata). Prima ho detto che l'eli veniva costruito perche la fusoliera (pesantissima oggi) si comprava grezza senza gelcol o fondo, finestrature, scassi per la meccanica tutti da tagliare, rifinire ecc., i servi venivano montati sulla fusoliera e per chi non aveva la radio con i reverse si invertiva la polarita del sevo, alcune ditte facevano servi destrosi e sinistrosi.Giroscopio: pesantissimo e ingombrante con una sorta di centralina con due potenziometri per le regolazioni, visto il suo funzionamento a masse rotanti il consumo di corrente era elevato, per non parlare delle batterie rx. Servo di coda veloce non esisteva, si allungava la squadretta servo per dare più o meno velocita-sensibilità. I palini di coda io me gli autocostruivo (come la maggior parte) in balsa e una mano di turapori. Insomma la messa a punto della macchina volante era l'essenza dell'elicotterista, P.S. spesso vedo ragazzi e non, che sono bravi con i pollici ma non sanno assemblare o settare al meglio una meccanica. per il momento vi saluto e se qualcuno vuole porre domande sarò lieto (nelle mie possibilità)di rispondere, felici ateraggi.
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20 luglio 15, 09:25 | #40 (permalink) Top |
Moderatore Data registr.: 16-04-2007
Messaggi: 3.445
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Riporto su questa discussione a seguito della scomparsa di Carlo Gabutti ...un "Pioniere dell'elimodellismo italiano".
__________________ "C'è una forza motrice più forte del vapore, dell'elettricità e dell'energia atomica: la volontà." Albert Einstein Ultima modifica di atomas72 : 20 luglio 15 alle ore 15:25 |
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