17 aprile 11, 17:18 | #12 (permalink) Top |
User Data registr.: 16-04-2011 Residenza: Roma
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Paolo Mella aveva un negozio a Desio vicino Monza, non saprei dire se è lo stesso dell' Elba, anche se tutto è possibile. Per quanto riguarda la storia....diciamo la mia, nata quasi contemporaneamente alla storia dei moderni elicotteri, ho pensato di fare una carrellata cronologica di immagini a partire dal 1986 quando ho messo a punto il mio primo elicottero recuperando la fusoliera incidentata di un 206 Graupner e montando una meccanica base Heim (in plastica....tutta!).....a Milano c'era la nebbia, ma io provavo indefesso a fare i primi hovering.....non vi dico l' emozione, ma la meccanica con motore OS 60 era uno spettacolo per quell' epoca.... Appena fotografo altre vecchie foto continuo la carrellata e la storia.....
__________________ Davide |
17 aprile 11, 18:03 | #13 (permalink) Top | |
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Per starflyer5: quello che ci fai vedere è meraviglioso (io ho 48 anni e so di cosa parli.....bei momenti). Al campo volo ne ho viste di meccaniche Heim e Shluter ma mai messo le mani sopra dato che ho iniziato solo 3 anni fa e sempre volato con gli aeromodelli, però di gente che faceva i primi passi con macchine che montavano di base un .60 ne ho conosciute e ho anche riparato a quei tempi, l'elettronica di un gyro a masse rotanti per un amico......un gyro che tra sensore e amplificatore era grande come una pacchetto di sigarette e pesava.....!! Altro che modelli mini e ciofeche RTF di oggi. A casa (letto più volte .....e ha sempre il suo fascino) ho questo libro scritto dal mitico Shluter e sai di chi e cosa parlo Amazon.com: Schluters Radio Controlled Helicopter Manual (9780852428658): Dieter Schluter Saluti e ancora benvenuto tra noi. Ultima modifica di laser02 : 17 aprile 11 alle ore 18:09 | |
17 aprile 11, 18:17 | #14 (permalink) Top |
User Data registr.: 16-04-2011 Residenza: Roma
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Hai ragione Laser02, quel libro è stata una guida non solo tecnica, ma anche spirituale.....nel frattempo ho digitalizzato altre foto dell' epoca, 1989 mi ero procurato un paio di fusoliere artigianali (le stampava un elimodellista di Milano) in fibra di vetro che riproducevano il 109A e spostai la mia meccanica in queste fusoliere, mentre diventavo un pochino più esperto...... Poi vennero gli anni 90 e finalmente, avendo messo dei soldi da parte e avendo preso esperienza comprai il mio primo Vario da scatola e con l' occasione dei mondiali del 90 lo verniciai con una livrea molto patriotica. Per la cronaca questo modello Vario era uno di primi trainer con coda scoperta classe 60 di concezione completamente moderna, quale poi è stata presa da esempio dalle case produttrici di modelli di elicottero incominciando dalla X-Cell, per continuare fino ai T-rex di oggi..... Questo fu il modello che mi fece imparare le prime acrobazie...un looping e una autorotazione.....era il 1990 e ancora giravo con le pale in legno (quelle in fibra erano appena uscite e costavano un botto!!)
__________________ Davide |
17 aprile 11, 18:29 | #15 (permalink) Top |
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Come tutti i modelli con cui si osa, anche il modello trainer della Vario andò distrutto, ma non senza avermi prima insegnato alcune acrobazie (non parlo di 3D ancora era impensabile, ma di classiche manovre da aeroplano, looping, tonneau, etc..), le rotture capitavano di frequente non tnato per imperizia, ma per rotture meccaniche, specialmente alla coppia conica che trasmetteva il movimento al ruotino posteriore, che nella meccanica Heim/Vario er posta alla base dell' albero enon aveva modo di essere regolata perfettamente come accoppiamento, per cui quando era troppo serrata dopo alcune ore di funzionamento si macinava proprio alla fine di un looping.....si sentiva la necessità di materiali aftermarket di miglore qualità. Stesso discorso per il piatto ciclico, leveraggi vari e flybar che si consumavano a più non posso quando uno aveva imparato a volare e voleva stare in aria sempre più tempo. Nel 1992 Costruii un paio di fusoliere Vario da riproduzione...il mio pallino era il 206 perchè ci avevo volato come copilota, in quanto nel frattempo stavo prendendo il brevetto e me ne ero innamorato....per cui..... Nel 1992 la vera novità per me furono le pale in fibra (nessuno pensava ancora a farle in carbonio....anche perchè costavano 350 euro alla coppia...una cifra esorbitante) che facevano diventare il rotore un orologio in regolarità dei giri e con una inerzia più potente....infatti, iniziavano a rompersi alcuni servi che sopportavano tutto lo sforzo del ciclico da soli (ancora non era in voga la miscelazione elettronica sullo swashplate).
__________________ Davide |
17 aprile 11, 18:33 | #16 (permalink) Top |
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Grande Davide E pensare che la Xcell è stata sponsor del mitico e bravissimo (ancora oggi) Curtiss Youngblood che venne a dare una dimostrazione nonchè a partecipare ad una gara di F3C a Milano / Bresso nelle "olimpiadi dell'aeromodellismo" nel lontano 1990, visto dal vivo in una delle più belle manifestazioni cha abbia mai visto....una settimana di gare e manifestazione finale di Domenica. Oggi se parli Xcell alcuni storpiano il naso, come se fosse qualcosa di sconosciuto. probabilmente.... perchè non possono permettersi modelli di una certa classe......lo e rano già a quei tempi!! saluti Ultima modifica di laser02 : 17 aprile 11 alle ore 18:37 |
17 aprile 11, 18:37 | #17 (permalink) Top |
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Con questi 206 in fibra e pale da competizione, iniziai a prendere parte ad alcune gare nel 1994 dove oltre che imparare a volare scoprivo trucchi e materiali dei colleghi concorrenti.....per esempio, le marmitte Hatori, la Futaba FC-28....gli stabilizzatori della flybar in fibra..........e non so nemmeno come, comunque, ho vinto anche alcune gare. Durante il mio periodo di gare, preso da frenesia competitiva e non avendo così tanti soldi da spendere inziai un periodo fai da te per la produzione in casa di diversi componenti, fra cui pale in fibra (cope di Sitar) palette del ruotino, contrappesi della flybar e anche fusoliere, con cui attrezzare tutti i miei elicotteri......e così passavo le notti a stampare in Garage.... Conservo ancora tutti gli stampi da qualche parte che sono costati veramente tanta fatica, ma hanno portato anche a tante soddisfazioni, come aver costruito le prime pale in fibra di carbonio e vedere la faccia degli amici al campo di volo...... Era il 1996
__________________ Davide |
17 aprile 11, 18:41 | #20 (permalink) Top |
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che dire, complimenti!!!! io sopra l'armadio ho un 109 (quello con i carrelli retrattili)con meccanica Vario e mi hai fatto venir voglia di rispolverarlo.... il ronzio del nej120bb che alimentavo con batteria a parte.... sembra impossibile che un motorino elettrico,due molle e un singolo transistor con effetto hall (asservito alla sua centralina con un op.amp e quattro resistori) permettesse un controllo di coda cosi' ne sono cambiate si di cose, belli li stampi!!!!!!!! comunque ben tornato!!!!!!
__________________ non comprerò mai piu notebook aSUS Ultima modifica di mithrandir : 17 aprile 11 alle ore 18:46 |
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