domanda banale

[scraaat]

Salve ragazzi, ho appena acquistato un gy520 per il mio rappi 90 ma ho letto sul manuale e anche qui sul forum che non deve essere usato in FM ma va bene con FASST e PCM. La domanda banale è: che significa esattamente PCM, QPCM, PPCM etc? Se non erro è il tipo di miscelazione del piatto giusto? ma se la radio è in FM che cambia?
Io possiedo una futaba FASST 10CHP che utilizzo su un raptor 90 che appunto monta il GY520 ma ho anche due hitec optic sport una delle quali volevo usarla su un trex 250. Date le dimensioni del 250 l'ideale sarebbe mettere un altro gy520 ma non vorrei beccare interferenze. Che gyro mi consigliate di montare su questo sputino di eli? un gy401 non è troppo grosso?

grazie in anticipo

[salvocrazy]

Nn ha niente che vedere con il tipo di piatto, allego articolo per darti un'idea di cosa significa ppm o pcm. (preso sul web)

Modo PPM e modo PCM
Il compito principale della trasmittente (Tx) è quello di leggere la posizione di ogni singolo stick (potenziometro) o interruttore presente sulla Tx e trasformare ciascuna posizione in un’informazione trasmissibile o canale, chiamato C1 C2 o Ch1 Ch2 ecc. e da non confondersi con quelli delle bande di frequenza.
Si dovranno poi impacchettare tutti i canali con un criterio codificato e trasmettere in continuazione questi treni di informazioni alla ricevente (Rx); come abbiamo già visto, ciò è possibile modulando una portante. Il primo aspetto da considerare è il modo in cui viene codificata la posizione di un singolo stick o interruttore, dato che da questi viene prodotta una tensione che dipende appunto dalla posizione stessa. Se il valore di questa tensione viene trasformato, rispettando specifiche regole, in un “tempo”, si parla di codifica PPM (Pulse Position Modulation, modulazione a posizione degli impulsi); se invece viene trasformata in un “numero”, si parla di PCM (Pulse Code Modulation, modulazione per impulsi codificati).
Entrambe le trasmissioni sono di tipo proporzionale, ossia i comandi possono esistere non solo come “tutto o niente”, ma anche nei valori intermedi; il metodo PPM, trattandosi di una serie di intervalli di tempo che possono variare anche di frazioni piccolissime viene classificato come analogico, mentre il PCM, trattandosi di numeri che possono essere solo interi, viene chiamato digitale.
In figura 1 è rappresentato un treno di impulsi in formato PPM; ciascuna informazione trasmessa, o canale, è associata al tempo che trascorre tra un picco di tensione e il successivo. Esistono più formati per il PPM, che differiscono per il numero massimo di canali trasmissibili. Per esempio il PPM più diffuso, con un massimo di 8 canali, ha i picchi della durata di 0,3 ms e i canali che durano 1 ms per stick al minimo, 1,5 ms per la posizione centrale, e 2 ms per il massimo; con questo formato PPM la Tx invia alla Rx 50 treni di impulsi al secondo. Esistono anche i formati PPM 18 (9 canali) e il PPM 24 (12 canali) ovviamente con tempi diversi, ma con lo stesso criterio di codifica.

[salvocrazy]

Quale dei due sistemi è migliore? La risposta anche in questo caso non è semplice e univoca. Se si considera la fedeltà della lettura del comando, il sistema PPM, essendo analogico, è più preciso del sistema PCM, che è digitale, ma questo è vero solo in teoria. In pratica tutte le Tx attualmente utilizzano comunque un circuito ADC per leggere gli stick, indipendentemente dal fatto che siano PPM o PCM; inoltre anche i potenziometri non sono perfettamente lineari e nemmeno i servi lo sono, quindi a partire dai 1024 passi i due sistemi si equivalgono, ma anche con 512 passi le differenze sono avvertibili solo su componenti molto sofisticati.
La ragione per cui si adottano definizioni anche molto maggiori è principalmente dovuta alla migliore possibilità di alterare con calcoli la risposta al comando (esponenziale ecc.). A vantaggio delle trasmittenti PCM c’è sicuramente una gestione delle informazioni molto più sofisticata, non solo più affidabile. Inoltre, data la necessità di programmi più complessi, sono di norma presenti molte funzioni programmabili, tra le quali anche l’opzione di trasmettere in PPM per pilotare le Rx di questo tipo; naturalmente tutto ciò ha un costo sia in termini economici sia di complessità d’utilizzo. Le trasmittenti solo PPM sono invece caratterizzate da un basso costo e da una grande semplicità d’uso, avendo di norma pochi canali e poche funzioni aggiuntive: tipicamente le inversioni dei canali e più raramente un paio di miscelazioni e un paio di attenuazioni.
(Dal Web)