11 febbraio 14, 16:08 | #31 (permalink) Top | ||||
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12 febbraio 14, 10:40 | #32 (permalink) Top | |
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Se il valore di PWM lo leggi da log, allora non puoi dire se i semiconduttori vadano in conduzione continua oppure no, l'unico modo per verificarlo è l'oscilloscopio. In ogni caso anche fosse (e continuo a dubitarne) questo varrebbe solo per il 100%, qualunque valore inferiore richiederebbe una parzializzazione della tensione e quindi un numero di commutazioni pari a quelle che avresti al 10%. Già questo dimostra che i problemi di un maggior riscaldamento non derivano certo dalle commutazioni, quelle ci sono, scaldano, ma scaldano costantemente indipendentemente dal regime. Per quanto riguarda la storia dei driver, è una scelta progettuale, un normale microcontrollore può dare 20 mA su una porta, per un mosfet da pochi A possono essere più che sufficenti per riempire e vuotare il gate, come ho scritto la velocità di commutazione è un parametro di progetto e viene scelta come compromesso tra perdite di commutazione e produzione di disturbi. La modalità freeweeling vuol dire solo che l'esc non frena il motore da solo coppia positiva o 0, non c'entra con le modalità di modulazione dell'esc. Negli inverter (gli esc sono inverter a tutti gli effetti) la modulazione è sempre fatta in modo che nel ramo di conduzione la corrente scorra sempre nei mosfet e non nei diodi, in essi scorre solamente la corrente di ricircolo provocata dal transitorio di commutazione. Infine se non sai cosa sia la potenza reattiva, mi spiego perchè tu non abbia capito quale sia il vero problema. In tutti sistemi a corrente alternata (vale anche per il DC brushless) la potenza che circola tra 2 sistemi (esc e motore) si divide in potenza attiva e potenza reattiva, quella attiva è quella che realmente fa girare il motore, quella reattiva invece non fa niente, resta lì produce un aumento di corrente e quindi un surriscaldamento dei conduttori e dei mosfet. Nei fatti questa potenza reattiva rimbalza tra l'induttanza dispersa del motore ed i condensatori del filtro dell'esc. Se il motore viene male alimentato il valore di questa potenza aumenta enormemente provocando i surriscaldamenti che conosciamo senza dare risultati apprezzabili sul motore. Non solo, siccome questa potenza continua a rimbalzare lì, non viene fornita nemmeno dalla batteria, di fatto la batteria fornisce solamente le perdite che essa produce. Per concludere quindi, se un esc scalda troppo a bassi giri, il problema è un modulatore (la parte del firmware deputata a generare l'alimentazione del motore) grezzo, che può funzionare solo quando il motore gira forte. In definitiva, non c'è alcuna ragione valida per cui un esc che alimenta correttamente un motore scaldi di più ai bassi regimi che agli alti, se questo accada è perchè viene meno proprio la parola "correttamente" e questo vuol dire che il modulatore non è fatto bene e che di fatto l'esc fa girare il motore utilizzando la clava. Ciao. | |
12 febbraio 14, 13:36 | #33 (permalink) Top | |||
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Seconda cosa, le perdite per commutazione dipendono ANCHE dalle correnti in gioco: se lavori al 20% di pwm, in genere le correnti medie, di picco ed efficaci in gioco sono tutte più basse delle correnti che hai al 90% e al 100%. Citazione:
Nei regolatori per modellismo in genere NON c'e' un sistema serio di misura della corrente, pertanto non è cosi' banale stimare la corrente (e la coppia, col suo verso). Tutti i regolatori piccoli NON usano il pilotaggio sincrono, punto. Pertanto la corrente di ricircolo circola nel diodo di body col mos spento. Di nuovo, basta avere un oscilloscopio a più canali e qualche regolatore in mano per rendersene conto, io l'ho fatto. Nel momento in cui non si usa un pilotaggio sincrono dei mos, specie con motori veloci (che in genere hanno bassa induttanza), PWM dell'ordine degli 8 KHz, utilizzando un carico viscoso come è quello dell'elica, è altamente probabile trovarsi a duty cycle medi e bassi con correnti discontinue dai picchi istantanei anche elevati a causare perdite relativamente elevate soprattutto nei diodi body. Forse solo in quelli per macchine e probabilmente nei soli modelli per aereo più prestanti, l'utilizzo di driver migliori (ribadisco, fino agli Jeti da 70A e similari di qualche anno fa per certo si usavano IRF da 200mA per otto mosfet in parallelo) e di un firmware più raffinato. Considera che comunque sono tutti fatti con micro tipo ATMega8 o similari, non è che ci cavi il sangue. Citazione:
Concludo con una piccola lustratina di medaglie, se me lo consenti: guarda il mio avatar, quello è il regolatore più piccolo che ho fatto (10A, 3S, dimensioni 20x25mm). Ne ho fatti altri per droni militari da simile potenza ma con parametri completamente diversi (apposta per lavorare bene a regimi intermedi), ne ho fatti filati su millefori oltre dieci anni fa, ne ho fatto uno resistente fino a 100V e 200A circa per l'avviamento di un drone a scoppio, ho lavorato su un paramotore elettrico... tutti BLDC. Questo per dire che qualche conto sui tempi di commutazione lo so fare. Probabilmente tu sarai un massimo esperto di inverter industriali, se ne hai progettato qualcuno buon per te ma sappi che negli ESC BL tradizionalmente si fa un po' diversamente.
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12 febbraio 14, 17:47 | #34 (permalink) Top |
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volevo chiedere 2 cose: 1) alcuni mettono in parallelo all'alimentazione ulteriori condensatori ovviamente da 105°, "dicono" che abbassa le temperature e protegge dai picchi in frenata negli automodelli. ho visto foto con decine di condensatori tutti in parallelo. ma è vero? serve davvero? 2) nella foto che allego del tekin rx8 si vedono dei mosfet sotto il pcb dal lato opposto a dove si trovano quelli di pilotaggio del motore, ovvero quelli a diretto contatto con il dissipatore. nella foto se ne vedono 2, ma in realtà ed in totale ce ne sono 6 (gli altri sono sotto il biadesivo) a due a due disposti. perchè questi non sono alettati? è forse per il discorso del ricircolo di corrente? sono stati messi dei mosfet al posto dei diodi per migliorare l'efficienza/temperatura? |
12 febbraio 14, 18:18 | #35 (permalink) Top | ||
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Per le macchine (non ho abbastanza esperienza diretta...) può essere che siano nativamente meglio dimensionati, aggiungerne non fa male alcuno al regolatore anzi (però dubito che aiutino a ridurre le temperature di motore e regolatore in modo sensibile, a parte la riduzione di temperatura dei condensatori stessi). L'unico svantaggio che mi viene in mente è il picco di corrente erogato dalla batteria alla connessione se non si usa un anti-spark. Citazione:
Comunque quei tipi di mosfet si dissipano poco e male con alette aggiunte, la dissipazione maggiore (la resistenza termica minore) si ha verso il circuito stampato che di solito usa rame più spesso e parecchi fori passanti. L'ideale sarebbe montarli su circuiti stampati su supporto rame o alluminio (i grossi schulze tipo 40.160 erano cosi') anziché vetronite, ed alettare il circuito stampato...
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13 febbraio 14, 12:57 | #37 (permalink) Top | |
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Mi sono però reso conto che di una cosa mi devo scusare, ho parlato di potenza reattiva, ma in realtà le perdite per cattivo pilotaggio vanno in corrente magnetizzante (la corrente che va al motore anche BLDC, si divide in magnetizzante e di coppia) che ovviamente in un motore a magneti permanenti non serve a niente. Per quel che dici che gli esc sono fatti in maniera diversa, non vuol dire niente. So anche io che la corrente è misurata come è misurata e che non c'è certo dietro un modulatore vettoriale. Però a parità di costi le cose volendo si possono fare bene (infatti per le auto lo fanno). Forse con un Atmega8 non si può fare un buon modulatore, ma con un pic a 16 bit di costo e dimensioni simili si può fare benissimo e questo vale per tantissimi altri microcontrollori. Quello che volevo sottolineare è che il problema è sempre nella determinazione della posizione del rotore (e questo vale per qualunque tipo di motore elettrico in alternata). Se canni la posizione si scalda tutto perchè il bilancio tra corrente di coppia e magnetizzante va a farsi benedire. Tutto quanto il resto, perdite di commutazione tempi di commutazione e quant'altro sono effetti di ordine superiore. Infine un piccolo appunto sulla conduzione continua. Non dubito che nella tua esperienza habbia visto degli inverter andare in conduzione continua, lo fanno anche alcune metropolitane (ma per problemi di frequenze massime di commutazione e non per problemi di surriscaldamento). Però quando vai in conduzione continua sei per forza al 100%, perchè in quel momento stai dando tutto quello che il sistema può dare, di sicuro invece al 95% devi parzializzare e quindi commutare. Ciao. | |
13 febbraio 14, 16:37 | #38 (permalink) Top | |||
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In larga diffusione all'inizio esisteva solo Jeti: i vari hacker, electronicmodels etc erano prodotti da mister Jeti; gli schulze hanno sempre fatto schifo soprattutto come firmware (ed usavano comunque gli stessi componenti degli Jeti), rimaneva poco altro... I regolatori per auto si sono affermati solo qualche anno dopo, usando comunque una tecnologia (ed evidentemente un firmware) migliore. Citazione:
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13 febbraio 14, 20:19 | #39 (permalink) Top | |
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Al limite potrebbe funzionare male a bassa tensione un esc fatto per l'alta (a causa della risoluzione del canale di tensione). Ciao. | |
13 febbraio 14, 20:50 | #40 (permalink) Top | |
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