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[Esticatzi]

L'Orion di Ed Kazmirski e non aggiungo altro.

Da Model Aiplane News Annual del 1961.

[fai4602]

Originalmente inviato da Esticatzi

L'Orion di Ed Kazmirski e non aggiungo altro.

Da Model Aiplane News Annual del 1961.

Con questo Volveno Pecorari vinse, mi pare nel '66, il campionato del FVG di acrobazia pluri sulla vecchia pista di Osoppo.

Ma c'era pure quello per il monocanale, uno spettacolo l'acrobazia fatta con il monocanale, anche se c'era un solo concorrente che naturalmente vinse .

Forse Naraj se lo ricorda.

[riktor]

Originalmente inviato da fai4602

Con questo Volveno Pecorari vinse, mi pare nel '66, il campionato del FVG di acrobazia pluri sulla vecchia pista di Osoppo.

Ma c'era pure quello per il monocanale, uno spettacolo l'acrobazia fatta con il monocanale, anche se c'era un solo concorrente che naturalmente vinse .

Forse Naraj se lo ricorda.

monocanale? scusa della mia ignoranza fai, ma come fai a fare acrobazia con solo il timone(presumo)

[Renato Privitera]

Originalmente inviato da riktor

monocanale? scusa della mia ignoranza fai, ma come fai a fare acrobazia con solo il timone(presumo)

La necessita' aguzza l'ingegno....e quando non si poteva che avere un solo canale (tecnologia o soldi mancanti....) : un modello monocanale volava da solo (centraggio e costruzione ok) in leggera salita costante : sfruttando il solo direzionale gli si poteva comandare una leggera virata ( e quindi il volo a quota costante) o si poteva aumentare la velocita' mettendolo in spirale : a questo punto interrompendo la virata controvento si poteva sfruttare lo zoom a cabrare per fare un bel looping..se poi a meta' della salita per il loop davi direzionale e tenevi, facevi un bel tonneaux (un poco sbottato...)..e via cosi' un mix di centraggio, sfruttamento degli effetti secondari e del vento.
Da dire che poi fu ammesso un secondo canale per il motore, e questo aggiunse tantissime possibilita' (salite e discese, looping da volo in piano, ottocubani ecc) ovviamente anche questo con centraggi appositi ( incidenze motore, profili alari, diedri alari ecc)
Ah, una cosa : non esistevano ARF.......

[riktor]

Originalmente inviato da Renato Privitera

La necessita' aguzza l'ingegno....e quando non si poteva che avere un solo canale (tecnologia o soldi mancanti....) : un modello monocanale volava da solo (centraggio e costruzione ok) in leggera salita costante : sfruttando il solo direzionale gli si poteva comandare una leggera virata ( e quindi il volo a quota costante) o si poteva aumentare la velocita' mettendolo in spirale : a questo punto interrompendo la virata controvento si poteva sfruttare lo zoom a cabrare per fare un bel looping..se poi a meta' della salita per il loop davi direzionale e tenevi, facevi un bel tonneaux (un poco sbottato...)..e via cosi' un mix di centraggio, sfruttamento degli effetti secondari e del vento.
Da dire che poi fu ammesso un secondo canale per il motore, e questo aggiunse tantissime possibilita' (salite e discese, looping da volo in piano, ottocubani ecc) ovviamente anche questo con centraggi appositi ( incidenze motore, profili alari, diedri alari ecc)
Ah, una cosa : non esistevano ARF.......

gentilissimo

[Esticatzi]

il disegno di un modello per monocomando.
Questo aveva anche il comando motore per la verità,come spiegato da Privitera.
La cosa interessante è il sistema di comanddo del direzionale con "scappamento ad elastico" come allora si diceva.
In pratica l'energia era fornito da un elastico che andava caricato prima del volo.
Il servocomando,si fa per dire, consisteva in un dispositivo a relais che ricevuto l'impulso dalla Rx lasciava libera di ruotare, trascinata dall'elastico, per un quarto di giro una camma sul cui asse era imperniato il filo d'acciaio piegato a L che si infilava nell'asola attaccata al direzionale.
Un colpo sul pulsante della trasmittente e la camma faceva 1/2 giro trascinando il direzionale a destra e lì restava finchè si teneva pigiato il pulsante.
Il colpo successivo mandava il direzionale a sinistra, per cui bisognava tener conto dell'ultimo comando dato.
Per andare subito a sinistra bisognava dare due colpi con successione temporale correttamente spaziata.

[giobass]

Originalmente inviato da Renato Privitera

La necessita' aguzza l'ingegno....e quando non si poteva che avere un solo canale (tecnologia o soldi mancanti....) : un modello monocanale volava da solo (centraggio e costruzione ok) in leggera salita costante : sfruttando il solo direzionale gli si poteva comandare una leggera virata ( e quindi il volo a quota costante) o si poteva aumentare la velocita' mettendolo in spirale : a questo punto interrompendo la virata controvento si poteva sfruttare lo zoom a cabrare per fare un bel looping..se poi a meta' della salita per il loop davi direzionale e tenevi, facevi un bel tonneaux (un poco sbottato...)..e via cosi' un mix di centraggio, sfruttamento degli effetti secondari e del vento.
Da dire che poi fu ammesso un secondo canale per il motore, e questo aggiunse tantissime possibilita' (salite e discese, looping da volo in piano, ottocubani ecc) ovviamente anche questo con centraggi appositi ( incidenze motore, profili alari, diedri alari ecc)
Ah, una cosa : non esistevano ARF.......

Confermo. Ho vissuto quel periodo e lo specialista era Gnesi di Pisa ( Il negozio si chiamava La Politecnica....ed io presi la stessa denominazione per il mio che ebbe vita per 20 anni prima di confluie nell86 nella Stalla Toscana). La mia prima radio(sempre primi anni 60 ) fu una Bellaphon B monocanale (distribuita dalla Graupner). Quando penso al progesso tecnico .....volando oggi con la DX7 !. Giorgio

[Mmmmm]

Quando sento "gente storica", al campo di volo, raccontare di questo modo avventuroso di fare aeromodellismo, mi rendo conto di quanta passione, tenacia e tecnica ci si doveva armare per poter arrivare a far volare un aeromodello. Voi siete davvero dei grandi!

[doctordoom]

Originalmente inviato da Renato Privitera

La necessita' aguzza l'ingegno....e quando non si poteva che avere un solo canale (tecnologia o soldi mancanti....) : un modello monocanale volava da solo (centraggio e costruzione ok) in leggera salita costante : sfruttando il solo direzionale gli si poteva comandare una leggera virata ( e quindi il volo a quota costante) o si poteva aumentare la velocita' mettendolo in spirale : a questo punto interrompendo la virata controvento si poteva sfruttare lo zoom a cabrare per fare un bel looping..se poi a meta' della salita per il loop davi direzionale e tenevi, facevi un bel tonneaux (un poco sbottato...)..e via cosi' un mix di centraggio, sfruttamento degli effetti secondari e del vento.
Da dire che poi fu ammesso un secondo canale per il motore, e questo aggiunse tantissime possibilita' (salite e discese, looping da volo in piano, ottocubani ecc) ovviamente anche questo con centraggi appositi ( incidenze motore, profili alari, diedri alari ecc)
Ah, una cosa : non esistevano ARF.......

WOW! Senza parole!

Originalmente inviato da Mmmmm

Quando sento "gente storica", al campo di volo, raccontare di questo modo avventuroso di fare aeromodellismo, mi rendo conto di quanta passione, tenacia e tecnica ci si doveva armare per poter arrivare a far volare un aeromodello. Voi siete davvero dei grandi!

E intelligenza... aggiungerei io. Adesso se c'è, tanto meglio, ma non è più così indispensabile

[Esticatzi]

di Jim Kirkland, un altro grande pilota e modellista americano d'epoca.

Da American Modeler del Luglio/Agosto 1965