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Vecchio 21 gennaio 04, 12:50   #1 (permalink)  Top
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Migliorare il BEC del regolatore con PIC

Sto cercando di migliorare il BEC del regolatore con PIC introducendo il CUT OFF

A quale tensione occorre far entrare in funzione il CUT-OFF ?
Inoltre questa tensione dipende dal numero di celle ?
Se si, in che relazione?

Ciao, Fabio.
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Vecchio 21 gennaio 04, 16:08   #2 (permalink)  Top
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Ovviamente il bec dovrebbe partire in base al numero di celle usate, infatti una cella in piu' o in meno cambia molto in termini di stacco, in quanto uno stacco anticipato lascia nel pacco una carica residua eccessiva mentre uno posticipato rischia di danneggiare il pacco o di lasciare la ricevente senza alimentazione.
Riguardo il bec del circuito hai dato una letta alle faq?
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Saluti Francesco Kaitner alias "Il Barone Rosso"
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Vecchio 21 gennaio 04, 16:30   #3 (permalink)  Top
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Regolatore

Si, ho guardato anche le faq. Il mio problema è proprio la
variabilità della tensione di cut-off in base al numero di celle piuttosto che il suo valore, mi chiedevo come hanno risolto il problema i regolatori commerciali dove puoi agevolmente andare da 6 a 10 e più celle.
Ciao, Fabio.
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Vecchio 21 gennaio 04, 16:35   #4 (permalink)  Top
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Dipende dal regolatore i piu' semplici staccano ad una tensione di default (di solito settata per 7-8 celle), mentre i piu' sofisticati hanno un riconoscimento del numero di celle.
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Vecchio 21 gennaio 04, 16:47   #5 (permalink)  Top
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Rispondo...
Normalmente, quelli economici (si fa per dire), staccano con una tensione fissa di 5,6-6V. Questo per garantire un margine sul regolatore (7805 in versione a bassa caduta) e quindi garantire l'alimentazione ai servi e ricevente. Così copri un range da 6 a 10 celle circa...
In realtà il detect, sarebbe comodo, ma in un sistema NiCd, NiMh, non è indispensabile, in quanto la tensione letteralmente crolla....
Percio' se con questo sitema prosciughi 6 celle, o 8 celle, e poi le metti su uno scaricatore, noterai che la differenza di energia residua è trascurabile.... Per le 10 celle, la curva di scarica crolla, e arriva a 5,6-6V esattamente pochi secondi dopo di quando arriverebbe con un pacco da 6-7 celle..
Quindi non ti fasciare la testa... anche perchè volare fino al cutoff, non è consigliabile:
1) in caso di rientro potresti rimanere "lontano"
2) quando arrivi al cutoff, hai comunque ben poco da volare con motore
3) il cutoff è un avviso di emergenza: "se continui, riceventi e servi possono non funzionare"


Diverso, molto, con le Litio.
Ciao!
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Vecchio 21 gennaio 04, 16:53   #6 (permalink)  Top
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Ok, allora per iniziare potrei provare un Cut-Off a tensione fissa intorno a 6 Volt. L'idea di base è condizionare l'abilitazione del gate del mosfet rispetto ad una linea I/O del PIC (mosfet enable). Se questa linea è alta il mosfet viene abilitato altrimenti no.
Quando il pacco batterie si sta scaricando sotto assorbimento del motore la tensione scende al di sotto dei 6 Volt a questo punto un supervisore di batteria mette bassa "mosfet enable" ed il motore si arresta, la tensione si rialza e lui ritorna in servizio. In questo modo dovrebbe ridurre progressivamente il tempo di on del motore lasciandolo comunque in funzione. Ovviamente volando ci si accorge della minore potenza del motore e si atterra.
Un'altra idea è leggere la linea mosfet enable bassa per un certo numero di cicli, solo al perdurare dell'evento il mosfet viene disabilitato e vi rimane per un delay prefissato, poi si torna a vedere la linea di I/O e se alta si riabilita.
Come supervisore ho individuato il DS1233 in contenitore TO92 che è molto piccolo e dovrebbe anche essere facile da trovare. Il suo campo di lavoro è tra 4.5 a 5.5 Volt quindi la tensione del pacco va frazionata con un partitore prima del supervisore.
Che ne pensi Francesco ?
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Vecchio 21 gennaio 04, 17:20   #7 (permalink)  Top
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So che chiedi al Barone, ma mi intrometto... perdoni?
Non funziona/non conviene per tanti motivi.
1)Il chip ha limiti max, molto bassi. Oltra la partitore, dovresti limitare la tensione con uno zener.
2)Se vuoi ottenere una riduzione del dutycycle, non funziona perchè, non sei sincornizzato, spacca il treno di impulsi quando più gli piace (non necessariamente devi essere a tutta manetta)
3)Il tempo di permanenza del reset di 350mS, è troppo corto per interrompere l'alimentazione ti farebbe tartagliare il motore... con conseguenti rischi di interferenze inutili...
4) il chip è molto sensibile, percio' ndrebbe filtrato con condensatori per evitare che ogni impulso di PWM che fa abbasarre la tensione, venga rilevato, con il rischio che il tuo motore, anche con batterie cariche non funzioni bene.
5) la complessità di gestire il gate... dovresti mettere una porta AND. se usi un integrato è ingombrante... se usi i transistor, per mantenere dei fronti veloci e spingere dul gate (capacità parassita), devi necessariemente usare una configurazione push-pull, quandi almeno 4 transistor più resistenze di polarizzazione... troppo spazio...

Ciao!
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Vecchio 21 gennaio 04, 22:19   #8 (permalink)  Top
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Sono daccordo con Anfarol non so proprio quanto ne valga la pena complicare in questo modo il circuito, se proprio uno vuole fare qualcosa per migliorare il circuito direi che forse la cosa migliore e' usara un pic piu' evoluto con A/D interno tipo il 12F675, ma vista la tolleranza del bec continuo a pensare che sia inutile
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Vecchio 22 gennaio 04, 00:15   #9 (permalink)  Top
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Ciao, a mio avviso la cosa non è cosi' compicata.

Per prima cosa il DS1233 non è vero che asserisce /RESET solo per 350 mSec. Quello che succede è che quando la tensione scende al di sotto del valore di tolleranza /RESET va basso e vi rimane fino a quando persiste la condizione. Se la tensione dovesse risalire lui attende 350mS prima di tirare su nuovamente /RESET. In tal senso 350mSec sono di delay sul ripristino della condizione di normalità. E' fatto apposta per mantenere la linea bassa mentre tutti gli altri circuiti di un microprocessore si stabilizzano prima che arrivi il reset.

Inoltre non mi serve di essere sincronizzato. La condizione rilevata dal supervisore basta in quanto il resto lo faccio via software. Appena determino la condizione di /RESET inizio a contare quante volte (quanto tempo) la linea di reset viene mantenuta bassa. Se è un glitch momentaneo e torna su prima dello scadere di una finestra predeterminata ignoro la condizione e resetto il contatore. Se permane oltre un certo tempo allora interrompo proprio il treno di impulsi verso il gate in quanto è chiaro che la batteria sta cadendo. Attendo quindi un tempo lungo intorno al secondo prima di riarmare la condizione.

Ovviamente regolando le soglie temporali di intervento posso modellare ogni comportamento, da quello istantaneo con conseguenti problemi che hai descritto a quello in cui rilevata una condizione bassa per troppo tempo interrompo tutto e non riarmo più fino a reset hardware del sistema.

La complessità aggiuntiva del software è molto limitata e come hardware si tratta solo di qualche resistenza e zener. Comunque sempre meglio di non avere proprio la funzione.

L'approccio di cambiare processore ed usare un convertitore A/D a bordo è sicuramente più oneroso a livello software in quanto devi implementare anche delle routine di calcolo almeno a virgola fissa per campionare e manipolare aritmenticamente i valori letti.

Comunque se hai qualche altra soluzione implementabile sono sempre pronto a discuterla.

Ciao, :-) Fabio.
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Vecchio 22 gennaio 04, 02:03   #10 (permalink)  Top
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Ciao Flyer...
bene si continua...
Ah, vedo ora che intereverrai sul software, ma dal post di prima, non l'avevo capito... quindi cambia tutto. Ad esempio quando dicevo 350mSec, era perchè pensavo che il tuo dallas, arrivata la soglia di innesco, inibiva il gate del mosfet direttamente, quindi togliendo potenza al motore, che istantaneamenete fa risalire la tensione della batteria, che fa ripartire il motore... poi il motore stressa la batteria, la tensione riscende, il dallas, reinterviene, e così via... ma se intervieni via software, ovvio che fai quello che vuoi
Comunque, se il DS1233 ti serve solo per dire al processore "la tensione è scesa sotto ad un livello ben definito", io lo ometterei... gli ingressi del pic (non tutti però mi sembra),sono triggerati, e hanno una discreta precisione (se l'alimentazione rimane costante). Ho usato diverse volte il triggering a mo' di comparatore economico...
Il Dallas, mi sembra una seccatura.... ha una finestra di lavoro ristretta, alimentazione da limitare, etc...
come dice il barone, io passerei ad un altro processore, per due motivi
Il pic 16F84 rispetto ad altri, come il 12F675 che ho usato nel LiPoly Monitor in qualche post, oltre ad essere vecchiotto, è ingombrante, non ha convertitore AD, ha bisogno di quarzo esterno (o altro), e soprattutto, costa 3-4 volte di +.
Con meno di 2 Euro, hai un processore che fa le stesse cose del f84, ma hai anche il convertitore ( quindi ti risparmi zener, chip dallas, e puoi fare anche l'autodetect del numero di celle), niente quarzo, etc... io ci penserei...
Il software per gestire i dati rilevati dall'ADC, è sempliccissimo, in quanto, se ti serve solo da comparatore, sono 3 istruzioni.... che aritmetica devi fare a virgola fissa??? compari ADC con una costante ( valore calcolato prima e testato poi).
Il LipolyMonitor, si basa tutto su letture, comparazioni e tempi... e una parte del lavoro svolto è quello che ti serve... con alcune cag...ine in +. E' tutto in Assembler, ed è semplicissimo, non essendo "time critical".
Generare un PWM software, insieme alle altre funzioni che deve avere il regolatore, diventa più complesso (io parlo sempre con assembler...), e soprattutto, "time critical" se gira con l'oscillatore interno a 4Mhz, ma è fattibilissimo e se proprio vuoi sbizzarrirti con lo sfruttamento dell'ADC, invece di fare "conti " che pianterebbero il povero pic, una bella tabella e sei a posto, così ti fai anche tutte le curve che vuoi... e ottinei il dato in qualche ciclo macchina.


Ciao!
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