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User Data registr.: 08-02-2005 Residenza: Bologna
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Salve, vorrei realizzare un caricabatterie per batterie al piombo da 12V 7A. C'è qualcuno che può fornirmi uno schema elettrico o eventualmente i valori di tensione e corrente con cui ricaricare la pila? Ciao e grazie a tutti
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User Data registr.: 25-07-2004 Residenza: Trieste
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Ho sempre caricato a 1/10 C per 14 ore e tenendo sotto controllo la temperatura della batteria. Se vuoi uno schema semplice, puoi utilizzare quello che trovi in questo sito nella sezione "circuiti elettronici". Naraj. | |
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Ecco: http://www.qsl.net/iz7ath/web/02_brew/24_C...r/fig/fig06.gif Ricarica Per fornire energia una batteria deve essere costantemente ricaricata attraverso una sorgente di corrente elettrica. La sorgente non dovrebbe mai fornire una corrente superiore al 10% della capacità in Ah della batteria stessa. Ad esempio una batteria da 80Ah non dovrebbe essere ricaricata ad un rate superiore di 8/10 A per evitare danni. In campo automobilistico esistono dei carica batterie, detti rapidi, in grado di fornire correnti talvolta addirittura superiori a quella di targa della batteria. È il miglior modo per danneggiare irrimediabilmente una batteria, magari nuova, e comunque abbreviarne di molto la vita. Un processo di carica violento può infatti surriscaldare le piastre fino a distorcerle, danneggiare i collegamenti interni, indurre processi elettrochimici violenti, tutte cose deleterie per la batteria. Un discorso a parte va fatto per la tensione di carica che dipende dal tipo di batteria dal tipo di impiego e dalla temperatura a cui è eseguita la carica. Tipicamente una batteria la piombo richiede una tensione di carica di circa 2.3 V per elemento (13.56 V per una batteria da 12V). Questa tensione varia però con il tipo di piastre di 40 o 50 mV e con la temperatura in ragione di 3.9 mV/C°. Inoltre se la carica non è di tipo mantenimento ma per uso ciclico, come per esempio la batteria di un motore, questa tensione deve essere aumentata fino anche a 2.5 V elemento (15V per batteria). Occorre ricordarsi però che a questa tensione la carica deve essere ciclica come il processo di scarica. Apparentemente può sembrare marginale parlare di mV (millesimi di volt) per una batteria ma invece, essendo un processo elettrochimico, anche 10 mV possono alla lunga risultare fondamentali. Allo stato attuale ci sono caricabatterie elettronici in grado di provvedere autonomamente ai bisogni della batteria senza bisogno di interventi esterni. Questi apparecchi possono, se specificato in chiaro dal costruttore, essere lasciati collegati alla batteria per un tempo indefinito garantendo quindi una lunga vita alla batteria stessa. Verso il termine della carica nella batteria il liquido (lacqua in questo caso) inizia a scomporsi in idrogeno e ossigeno e a ricomporsi se la carica è eseguita a basso amperaggio. Le batterie sigillate, solo se la carica è moderata, non perderanno lacqua delle celle mentre le comuni batterie aperte tenderanno a rilasciare nellambiente parte di questi gas. Ecco perché è richiesto il controllo del livello dellelettrolito dopo ogni carica e comunque almeno una volta il mese. Un problema, divenuto famoso solo ultimamente, è la capacità di carica non uguale delle celle, per cui è richiesta una carica equalizzata. In pratica si è notato che gli elementi non sono tutti uguali e la loro tensione di carica varia da uno all'altro di qualche decina di mV. Sembra poco ma nel tempo questa differenza di soglia porta alla solfatazione degli elementi con soglia più alta e la capacità della batteria si abbassa enormemente. Per evitare questo problema esistono carica batteria equalizzati che, molto semplicemente alzano il livello di tensione di carica ogni tanto sovraccaricando leggermente alcune celle e ricaricando a fondo le altre. Se usate spesso il motore per la ricarica questo problema non vi tocca: gli alternatori danno sempre una tensione molto alta e più che sufficente ad eliminare questo problema. | |
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User Data registr.: 25-07-2004 Residenza: Trieste
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A questo livello è meglio comperarne uno già pronto e sicuramente a prezzo minore. Ciao da Naraj. | |
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User Data registr.: 04-03-2005 Residenza: FANO (PU)
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Come dicevo sopra ho caricato per lunghi anni batterie al piombo (conosco bene le loro caratteristiche) e ho tenuto sempre presente solo quattro regolette. - Corrente di carica 1/10 C - tempo 13-15 ore di carica - temperatura della batteria sotto i 40-45 gradi. - caricabatterie a corrente costante con o senza automatismi. Se segui queste regole le batterie durano fino a loro esaurimento naturale. Lo schema che hai proposto è troppo complesso per la costruzione amatoriale. La descrizione che hai inserito in precedenza è utile conoscerla in via generale, ma le cose sono molto più semplici di quanto si pensi. Naraj. Naraj. | |
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User Data registr.: 08-02-2005 Residenza: Bologna
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Grazie per le risposte. Ho guardato lo schema sul sito e se ho ben capito dovrei alimentarlo intorno ai 13,5V e calcolare la resistenza per ottenere circa 700mA, è corretto? Ciao Luca
__________________ GMB Gruppo Modellistico Bolognese |
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User Data registr.: 25-07-2004 Residenza: Trieste
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No, per caricare una batteria di 12 Volt, devi alimentare il circuito ad almeno 16-18 Volt C.C. Questa differenza di tensione è necessaria per compensare le "perdite" (cadute di tensione) del circuito integrato. Se nello stesso circuito metti più resistenze e le colleghi con un commutatore rotativo, puoi caricare diverse batterie con capacità diversa (naturalmente una alla volta). Per regolare la corrente di carica, devi trovare la resistenza adatta alla corrente desiderata (ad occhio 1-2 Ohm con potenza di 1 Watt). Ciao e buon lavoro da Naraj. | |
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Amministratore |
Volendo si puo' utilizzare lo schema del caricabatterie LiPo che trovi sul sito, basta impostare il fondo corsa 2,4-2,5 volt per cella.
__________________ Saluti Francesco Kaitner alias "Il Barone Rosso" WebMaster di: BaroneRosso.it e DroneRC.it Il Portale del Modellismo in Italia |
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User Data registr.: 04-03-2005 Residenza: FANO (PU)
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