Domanda da niubbo dui motori

[Pietro1944]

confermo quanto affermato da MSchiepp, dalle varie risposte dei partecipanti al forum ho notato comunque che vengono confuse prestazioni e controlli di motori per modellismo con quelli per uso industriale. avendo lavorato come addetto alla riparazione di macchine c.n.c , quindi ho avuto modo di smontare e riparare sia i motori che gli azionamenti specialmente quelli in c.c. con potenze per il motore del mandrino di 25 KW quindi il ponte raddrizzatore trifase è formato da scr che lavorano direttamente a 380 volt e più di 60 A seguite da un circuito elettronico abbastanza sofisticato in grado di mantenere coppia costante anche ai bassi regimi questo perchè il motore è accoppiato ad una dinamo tachimetrica , per cui l'azionamento reagisce immeddiatamente ad agni variazione di giri impostata . il motore non è provvisto di magneti permanenti e l'eccitazione che viene provocata con il passaggio di corrente in un apposito avvolgimento viene variata in base al numero di giri richiesto ed è massima per un basso numero di giri e decresce gradualmente per ottenere un alto numero di giri , oltre a variare naturalmente la corrente sul collettore. quindi il parametro principale su cui lavora l'azionamento è la corrente , non è comunque vero che in questo modo viene dissipata energia perchè come tutti sanno questo avviene variando i tempi di conduzione in questo caso degli s.c.r. . desidero precisare che le misure di tensione e di corrente in questi circuiti vanno effettuate con strumenti che misurino il vero valore efficace (true rms) strumenti normali possono introdurre errori di misura anche notevoli per questo sono in possesso di strumentazione adeguata come oscilloscopio palmare FLUKE 196 con 100 mhz di banda passante e 1 gs di campionamento con relativa pinza amperometrica e naturalmente multimetro FLUKE. riguardo ai motori brushless per uso industriale sono provvisti all'interno di sensori per determinare esattamente la posizione e quindi con azionamenti molto sofisticati si possono ottenere bassi regimi di rotazione con coppie elevate spero di aver contribuito almeno in parte a queste discussioni e auguro buon natale e buon anno nuovo a tutti.

[crypto]

prima dell'avvento dei motori brushless per uso industriale, ho lavorato molto su azionamenti per motori CC della siemens, per un certo periodo ho girovagato per tutta europa come service della stessa casa.

i motori CC della siemens potevano dare coppia costante a qualsiasi numero di giri da 0 al limite del motore (fino a che spara fuori gli avvolgimenti dal rotore)

il sistema di regolazione dell'azionamento era grossomodo come dici tu, l'eccitazione pero' non era variabile, ma costante.
in pratica i magneti permanenti dello statore erano sostituite da elettrocalamite.

pero' non e' possibile relazionare i motori che usiamo nel modellismo con quelli industriali, c'e' troppa differenza, specialmente nei regolatori/azionamenti.

la differenza principale e' l'alimentazione, che in un caso e' AC (rete monofase o trifase), nell'altro caso e' DC (la batteria).
nel primo caso si usano scr ritardati nell'eccitazione, nel secondo caso mosfet attivati e disattivati secondo il sistema pwm.

una cosa che hanno in comune, nessuno dei due sistemi ha una regolazione di corrente, sono a commutazione.

mi sa che siamo andati completamente OT

auguroni di buone feste e.... (firma sotto)

[Pietro1944]

conosco sia i controlli che gli azionamenti Siemens in quanto torni c.n.c. a 5 assi e centri di lavoro di origine tedesca ne erano equipaggiati . ultimamente su alcune macchine C.N.C.per il movimento degli assi di varie ditte venivano usati motori con magneti a terre rare e azionamenti a transistor. recentemente sostituiti con motori bruscless. anche quelli di grande potenza per il mandrino in certi casi sono stati sostituiti con i bruscless, anche se in fatto di prestazioni a basso numero di giri in certi casi erano migliori quelli in C.C. , con i motori in C.C. di varie KW di potenza in meno di un secondo si poteva raggiungere 8.000 giri e in brevissimo tempo si poteva arrestare senza l'ausilio di freni ma usando il motore come un generatore e immettendo in rete l'energia prodotta tramite l'azionamento a quattro quadranti. per ottenere queste prestazioni il motore C.C. ha bisogno di eccitazione variabile in quanto ai bassi regimi per ottenere una coppia molto alta serve un campo magnetico il più alto possibile che però risulta di intralcio per il raggiungimento di un elevato numero di giri. alcuni centri di lavoro tedeschi e precisamente della CHIRON con equipaggiamenti misti SIEMENS -FANUC e azionamento mandrino CONTRAVES che conoscevo molto bene in quanto montato su varie macchine ho avuto modo di riparare detto azionamento con la sostituzione molte volte del gruppo raddrizzatore trifase S.C.R. e visto che come hai affermato una eccessiva corrente può provocare gravi danni al collettore e all'avvolgimento del rotore, nel manuale d'uso per effettuare le tarature la regolazione principale era quella di tarare il trimmer con pinza amperometrica per non superare la corrente nominale del motore. quindi vorrei che venisse chiarito perchè non viene accettato il termine regolazione di corrente. Penso che sia ben chiaro che con questo termine non si intende una regolazione come quella fatta negli alimentatore stabilizzati con trasistor in serie quindi con un elevata dissipazione di corrente. negli alimentatori stabilizzati che lavorano in pwm è comunque presente un controllo di tensione e uno di corrente anche se entrambi alla fine controllano il tempo di conduzione del transistor di potenza. tanto per chiarire nei carrelli elevatori o muletti molti anni fà per variare la velocità venivano usate delle resistenze adatte per gli amper del motore quindi anche di 100/300A che venivano escluse con 3 o più contattori per variare la velocità attualmente vengono usati vari transistor o mosfet di potenza in parallelo con tecnica pwm con una certa frequenza che causa il rumore caratteristico del motore ho avuto modo di riparare anche questi tipi di azionamenti e anche qui era presente una regolazione di corrente in quanto l'alimentazione a volte di 36-48- e anche di 60 volt con batterie anche di 500 Ah lascio immaginare cosa possa succedere con una partenza da fermo senza suddetto controllo . se poi questa variazione di corrente viene ottenuta variando il tempo di conduzione di un s.c.r. oppure pilotando in pwm un mosfet resta il fatto che nel manuale dell'apparecchiatura viene comunque definita regolazione di corrente e và effettuata con pinza amperometrica o con shunt. se poi si preferisce definirla come controllo di tensione perchè in effetti mi sembra ovvio che la regolazione della corrente comporta anche una variazione della tensione. penso che quindi tutta la la discussione sia dovuta ad una diversa interpretazione dei termini . auguri di buon anno a tutti