28 novembre 06, 12:25 | #2 (permalink) Top | |
User Data registr.: 10-09-2006 Residenza: Barbiano, Lugo, Ravenna
Messaggi: 1.895
| Citazione:
il primo fraziona l'energia tra le batterie e il motore per regolare la velocita' il secondo costruisce un segnale trifase in sequenza per pilotare le tre fasi del motore. | |
30 novembre 06, 01:37 | #4 (permalink) Top |
User Data registr.: 28-11-2003
Messaggi: 57
|
Bhe, per andare un po' piu' sul dettaglio: i motori a spazzole nascono gia' con un sistema per distribuire la tensione sugli avvolgimenti: man mano che l'asse ruota, le spazzole (che in realta' sono dei contatti striscianti in grafite) cambiano avvolgimento deviando la corrente dove serve in modo da trainare avanti la parte mobile del motore. Sicche', a un motore "brush", basta dargli una tensione continua e gira da solo. Non servirebbe alcun regolatore se ti bastasse mandarlo sempre al massimo e poi spegnerlo come avviene su certi alianti. Quando invece vuoi regolarlo in velocita', teoricamente si potrebbe abbassargli la tensione con un potenziometro ma con questo metodo la coppia esercitata dal motore crolla brutalmente. (e' un problema di natura elettrica: la potenza e' in proporzione col quadrato della tensione) Lo stesso accade coi trapanini a batteria: se gli abbassi la tensione di alimentazione rallentano i giri ma non riescono piu' a bucare nulla. Ecco allora che hanno inventato i regolatori elettronici che agiscono accendendo e spegnendo l'alimentazione migliaia di volte al secondo e in proporzione alla potenza che vuoi ottenere. Le spazzole, comunque, restano un sistema valido ed economico ma con vari inconvenienti (scintillazione, spreco energetico, ecc) I motori "brushless", ovvero senza-spazzole, invece sono il top dove si pretendono prestazione spinte. Semplicemente portano fuori i fili degli avvolgimenti e qualcuno gli deve fornire un'alimentazione trifase. Serve un'elettronica molto piu' complessa, sia per le correnti in gioco sia per il fatto che e' necessario rilevare la posizione del motore, istante per istante, per poter generare un campo magnetico opportunamente sincronizzato in modo da "trainare" avanti le espansioni magnetiche. Bho... questo a soldoni perche' i dettagli non li conosco con precisione... Certo pero' che, se l'ENEL ci avesse messo un po' di queste prese trifase anche in cielo, non ci sarebbe stata la necessita di comprare questi costosi regolatori... sempre cosi' in Italia, mancano gli impianti... |
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